LVIII

All'alba...

Appena saputa la brutta notizia da parte del figlio, Uther si era trasferito nello studio del suo migliore amico per vegliare su Morgana ormai completamente dormiente nel letto. La sua pelle, prima chiara e luminosa, stava subendo le prime ripercussioni della caduta, diventando pallida e spenta. Merlino continuava a essere dispiaciuto per la sua amata e, ad alimentare ancora di più i suoi rimorsi, fu notare Gwen in preda ai singhiozzi, mentre Artù la stringeva forte tra le sue braccia per confortarla. Non volle disturbare la loro intimità e si diresse negli alloggi del suo padrone. 

C'era un silenzio fastidioso e assordante per Merlino che iniziò a essere tormentato dai sensi di colpa. La famiglia e gli amici di Morgana erano in pena per lei, nonostante quest'ultima tramasse in segreto contro tutti loro e nessuno, a parte lui e Gaius, sapevano quanto fosse cambiata in quell'anno, divenendo la figlia dell'oscurità. La porta si aprì e il servo si destò dai suoi pensieri. Artù entrò, taciturno e cupo, incrociando lo sguardo dell'amico. La sua testa era un groviglio di domande su cosa fosse successo la notte scorsa che non si dava pace.

《Mi dispiace per Morgana. Se Gaius potesse fare qualcosa, lo farebbe》disse Merlino, intuendo la causa della sua tristezza.

《Dopo tutto quello che abbiamo passato per salvarla! Era sopravvissuta a tanto e perderla ora così... Sono cresciuto con lei, è mia sorella. Sacrificherei il mio diritto al trono per farle vedere un nuovo giorno》farfugliò lui con lo sguardo puntato altrove per non mostrargli gli occhi lucidi e trasparenti.

Il moro si ritirò nelle sue stanze, più addolorato di prima, quando udì la voce del re.

《Non posso vederla morire, Gaius》stava dicendo al medico, mentre accarezzava la testa di Morgana.

《Vorrei che ci fosse qualcosa da...》accennò quest'ultimo, ma Uther lo fermò subito.

《No, tu non capisci! Non posso perderla, non mi importa cosa dovesse accadere》.

《Farò tutto il possibile, Sire》tentò di tranquillizzarlo l'anziano e Merlino si avvicinò silenziosamente alla porta socchiusa per ascoltare meglio.

《No, Gaius, a qualunque costo tu me la salverai》perseverò l'altro.

Il tono di voce del re era deciso e fermo, sembrava avere qualcosa in mente per non riuscire ad accettare la morte della figlia.

《Se potessi salvarla...》insistette l'amico e Uther iniziò a perdere la pazienza.

《Credo di non essermi spiegato: guariscila! Non mi importa quale rimedio dovrai usare, in tutti questi libri ci sarà pure un modo... l'Antica Religione!》asserì.

Faticava a credere di dover usare la magia per poter curare Morgana, ma se come era successo in passato con sua moglie, era l'unico modo, allora così sia. Gaius rimase sorpreso della sua indicazione, ma non quanto Merlino che ne restò scioccato. Voleva usare la stregoneria? La stessa che perseguitava ossessivamente da anni?

《State forse suggerendo la magia?》si assicurò Gaius e il sovrano confermò.

Il medico alzò gli occhi al cielo. Uther non poteva commettere lo stesso errore compiuto con Igraine, conosceva in prima persona il costo che richiedeva la magia per salvare una vita: la morte di qualcun'altro. Non aveva imparato niente dalle esperienze passate? Tentò di farlo ragionare.

《So che vi sta molto a cuore, Sire, ma sicuramente non vorrete rischiare tutto per Morgana》.

Uther scosse la testa. Si fidava di lui e sapeva che avrebbe mantenuto per sé il segreto sulla vera identità di Morgana come aveva già fatto per quello di Igraine e di Artù.

《Gaius, c'è qualcosa che devi sapere e che non ho mai detto a nessuno: Morgana non è la figlia di Igraine》.

Nell'udire quelle parole Merlino sgranò gli occhi, completamente ammutolito. Che significava? Come era possibile che non fosse la figlia di Igraine? Le sue domande vennero subito colmate.

《È successo, mentre Gorlois era lontano a combattere nelle pianure del Nord. Sua madre Vivianne era sola...》confessò il sovrano, ignaro del fatto che proprio in quel momento la figlia stava mostrando dei deboli accenni di vita.

Nonostante si trovasse in coma, le palpebre si mossero e le dita della mano tremarono debolmente.

《Capisco》intuì Gaius.

Il mago doveva ancora digerire la notizia. Da quello che sapeva, Morgana non era a conoscenza di nulla di tutto ciò. L'unica volta che loro due ne avevano parlato, era stata quando lei lo aveva seguito fino a Ealdor per aiutare gli abitanti del villaggio e una di quelli notti gli aveva raccontato qualche ricordo che aveva di lei, ora capì che erano completamente sbagliati rispetto a ciò che aveva appena scoperto. Uther le aveva mentito persino sulla sua vera identità. Non avrebbe dovuto essere sorpreso se dopo tutti quei segreti e quelle bugie, Morgana volesse tentare alla sua vita.

《Il popolo non dovrà mai sapere la verità su Morgana per il bene di Artù》intimò il re al medico.

《Ve lo prometto, Sire. Il vostro segreto è al sicuro con me》giurò quest'ultimo e Uther annuì per poi andarsene.

Gaius raggiunse la camera di Merlino ancora scettico, e notando lo sguardo interdetto del ragazzo, capì che anche lui aveva sentito tutto. I due erano visibilmente sorpresi da tale novità, ma anche dal fatto che Uther volesse ricorrere alla magia per salvarla. Più tardi l'anziano incaricò Merlino di consegnare un medicinale per il re e lui obbedì. Si recò negli alloggi reali ed entrò senza bussare. Il sovrano era affacciato a una finestra, perso nelle sue riflessioni.

《Sire, questa è da parte di Gaius. Pensa che potrebbe rilassarvi》illustrò, posando la boccetta sul tavolo.

Uther non rispose, perciò Merlino fece un inchino con la testa per congedarsi, ma la voce del re intervenne.

《Gaius ti vuole molto bene》.

《 Sì, lui è il mio tutore》affermò il servo.

《Sei come un figlio per lui, ho notato il modo in cui si prende cura di te. Sentiamo tutte le gioie dei nostri figli e le loro pene, osserviamo i loro fallimenti e vediamo i nostri. Non vogliamo altro che la loro felicità e che fuggano dalle sofferenze della vita. P-Perché è successo questo? Farei qualsiasi cosa per...》si disperò sul punto di piangere.

Merlino non lo aveva mai visto così umano. Agli occhi di tutti si era sempre mostrato come un re forte e determinato, ma il mago sapeva che, quando si trattava dei suoi figli, il suo cuore di pietra si scioglieva. Non rispose e scelse di andarsene perché il senso di colpa lo stava logorando da dentro. Anche lui soffriva per Morgana perché non desiderava, di certo, tutto ciò.

Ore dopo...

Merlino aveva trascorso la giornata al servizio di Artù, cercando di dedicarsi ai suoi soliti doveri, ma quella non era la giornata ideale. Neanche il principe era del suo stesso umore. Aveva fatto i suoi allentamenti da solo e sfogava la rabbia e il dolore che provava per la sorella contro il manichino, sotto una pioggia battente che, persino lei, sembrava dimostrare la propria amarezza. Concluso il suo orario di lavoro, il servo tornò nello studio dove sentì Gaius parlare con Gwen.

《La vita la sta lasciando, se ne andrà prima dell'alba》.

I due si voltarono verso il ragazzo tutto grondante di acqua piovana. Cercando di mantenere un'espressione impassibile, Merlino si ritirò nelle sue stanze, mentre udiva i singulti dell'amica. Chiuse la porta e appoggiò la fronte contro lo stipite. Per tutto il giorno aveva cercato di resistere all'istinto di piangere e il pentimento lo stava uccidendo. Non ce la faceva più! Chiuse gli occhi e si abbandonò ai ricordi.

Ciao, chi sei?gli aveva chiesto Morgana il giorno del loro primo incontro.

Salve, Mia Signora, mi chiamo Merlino. Sono stato incaricato di portarvi questoaveva risposto lui, mostrandole la pozione che aveva in mano.

Grazie mille. Io sono Lady Morgana, sono la figlia del re Uther e sorella del principe Artùsi era presentata la donna.

Non sapevo che Artù avesse una sorellarammentò di aver commentato, sperando che lei non lo avesse sentito.

Il giorno in cui entrambi si erano accorti di provare qualcosa l'uno per l'altra, Morgana aveva cercato di parlargli di loro, ma lui aveva ancora troppo paura delle possibili conseguenze del loro amore.

Quindi quando stavi per baciarmi, quando noi stavamo per baciarci....

Quale bacio?aveva, perciò, finto, ma lei lo aveva sgamato subito.

Non fingere, io ho visto quello che stavi per fare. Volevi baciarmi.

Voi non sapete di cosa state parlando. È vero che ci siamo avvicinati molto, ma era solo per consolarvi. Eravate in un momento di crisi a causa della condanna di Gwen e io ho solo voluto tirarvi su di moraleaveva ribadito.

Se vuoi dimenticarlo, va bene, ma io non posso! Potrai continuare a tenerlo nascosto, ma sai che c'è qualcosa tra di noi, qualsiasi cosa siasi era ostinata la sua amata.

Morgana, io e te siamo solo amici. Nulla di più!aveva continuato a mentire.

Scusami tanto. È che... pensavo che fossi mortoaveva farfugliato Morgana, quando l'aveva baciato per la prima volta.

Io sto bene... più che beneaveva risposto lui, sorpreso del suo gesto.

Il giorno in cui avevano conosciuto Mordred, Merlino aveva capito che Morgana era più simile a lui di quanto potesse mai immaginare.

Non è giusto che un innocente venga giustiziato. Che male ha fatto?aveva confidato lei.

Uther crede che faccia uso di magia e questo lo rende colpevoleaveva risposto, anche se non condivideva il pensiero del re.

Mio padre si sbaglia! E se la magia fosse un destino, se fosse lei a scegliere te?aveva riflettuto la principessa e lui aveva iniziato a guardarla con una nuova luce negli occhi.

Perché mi guardi in quel modo?lo aveva sorpreso lei, leggermente a disagio.

Niente...aveva balbettato il servo in imbarazzo.

Quella stessa notte i due aveva dormito insieme per la prima volta.

Quindi da quello che ho capito, io e te ora stiamo insieme...?voleva accertarsi.

Sì e dato che siamo in tema, mettiamo in chiaro un paio di cose: d'ora in poi tu sei il mio compagno e le donne devono stare lontane da teaveva affermato Morgana.

Quali donne? Nessuna è interessata a meaveva ribadito lui, nascondendo però un sorriso di soddisfazione per la gelosia della sua amata.

Non direi! Ti ricordi di Cara, la serva di Bayard? Non vi staccavate gli occhi di dosso e io non sopporto, quando una donna ti fissagli aveva rammentato lei in tono seccato.

Non preoccuparti, Morgana. Anche se mi guardassero, non mi interessano perché io ho occhi solo per tel'aveva tranquillizzata.

E poi tu hai qualcosa che loro non hannoaveva, poi, aggiunto.

E sarebbe?gli aveva chiesto Morgana.

Il mio amorele aveva confessato.

Merlino, cosa ci fai qui?gli aveva domandato la principessa il giorno in cui i druidi le avevano confermato che possedeva la magia.

Devi tornare. Il re pensa che i druidi ti abbiano rapita. Ha arrestato dozzine di persone e le farà giustiziare tutte, se non tornerai a casaaveva cercato di convincerla.

Ma se torno, avrò lo stesso trattamentogli aveva fatto notare la donna.

Tuo padre non lo deve sapere per forza e io non lo dirò a nessunol'aveva rassicurata Merlino.

Mi dispiace, ma non tornerò mai più. Questa è la mia gente, loro sono come me e non mi sento più sola qui. Tu, più di tutti, dovresti capirloaveva negato nuovamente Morgana.

Sì, lo capisco più di chiunque altroaveva affermato.

Il giorno della scomparsa di Morgana era il periodo più brutto per Merlino.

Come farò a stare senza di te?le aveva chiesto poco prima che lei ingoiasse il veleno.

Troverai un modoaveva risposto quest'ultima.

E se non ci riuscissi?aveva perseverato il moro.

Promettimi che ci proverai. Anche se passeranno anni e sentirai la mia mancanza. Lo so che sarà difficile e starai male, ma promettimi che tu andrai avanti con la tua vitaaveva dichiarato la nobile in preda alle imminenti lacrime.

Morgana, non puoi pretendere da me una promessa del genere. Non puoi chiedermi di dimenticarti e di voltare pagina come se tu non fossi mai esistitaaveva ribadito lui, scuotendo la testa.

Promettimelo!aveva insistito la donna.

Sono perso senza di teaveva ammesso il mago, ma Morgana aveva cercato di rassicurarlo.

Non è vero! Avrai Artù, Gaius e Gwen al tuo fianco, non sarai solo....

Ma non avrò te!aveva sfogato lui.

Allora tu vivrai per megli fece promettere la principessa in tono serio e deciso e lui aveva acconsentito, mentre la stringeva a sé.

D'accordo, te lo prometto. Vivrò per te, solo per te.

Volevo solo scusarmi per non esserti stato vicino ultimamente e per farmi perdonare ho raccolto questi fiori per te. Anche se non stiamo più insieme... sì, ecco, insomma... tu puoi sempre contare su di meaveva balbettato due giorni dopo che Morgana era tornata a Camelot.

Teneva fra le mani un mazzo di fiori viola che aveva raccolto per lei e che sapeva che avrebbe gradito molto. Morgana lo ascoltava con un sorriso sincero sulle labbra, mentre lui le parlava in modo goffo e insicuro.

《Sono bellissimi!aveva risposto, quando prese il mazzo

《Ti ringrazioaveva detto poco prima di baciarlo con urgenza.

Quello era il loro primo bacio dopo un anno di lontananza.

Sospirò profondamente e ritornò alla realtà. Morgana se ne sarebbe andata prima del sorgere del sole, ma lui non lo avrebbe permesso. Non poteva perderla di nuovo perché la amava ancora, nonostante tutto e tutti. Avrebbe remato contro il suo stesso destino pur di salvarla, proprio come avrebbe fatto Uther. Il re voleva servirsi dell'Antica Religione per salvare la vita della figlia, bene, ma l'avrebbe fatto Merlino stesso. 

Appena calò la sera, il servo lasciò il regno e si addentrò a cavallo nella foresta. Non sapeva come curare la sua amata, perciò l'unico a cui poteva rivolgersi era Kilgharrah. Lo chiamò attraverso la lingua dei draghi e la creatura lo raggiunse nella stessa zona del loro ultimo incontro.

《Mi hai chiamato, giovane mago. A che devo questo piacere, stavolta?》si mise a sua disposizione.

《Sono stato portato alla caverna di cristallo dove ho visto Morgana che provava a uccidere Uther》spiegò il ragazzo.

《Ciò non mi sorprende affatto》commentò il drago.

《Ma l'ho fermata》proseguì Merlino.

《Cambiare il futuro non è una cosa facile perché, cambiandolo, si incorre in pericoli》illustrò Kilgharrah.

《Lo so e, come risultato delle mie azioni, Morgana sta morendo. Voglio che tu mi aiuti a salvarla. Non avevo intenzione di ucciderla, volevo cambiare il futuro che ho visto per riuscire a salvare Uther, evitando in questa maniera la distruzione di Camelot》si giustificò l'umano.

Il drago spalancò gli occhi e reclinò il collo all'indietro per la sorpresa. Non si aspettava che Merlino gli chiedesse un simile favore. Lo aveva già messo in guardia sulla pericolosità di quella donna, ma, nonostante ciò, voleva salvarla lo stesso. Era così testardo e ostinato quando si trattava di lei. Dopo tutto il male che aveva fatto e che avrebbe fatto in futuro, come faceva ad amarla?

《Merlino, ma tu non hai imparato niente! Io non ho alcuna intenzione di curarla!》si oppose.

《Io la amo》confessò Merlino.

《Sì, lo so》affermò la creatura e il mago rise di amarezza.

Lo sapeva? Era a conoscenza della sua relazione con Morgana prima ancora che questa potesse nascere? Chissà quali altri segreti lui custodiva sul destino di entrambi.

《Lo sapevi, perché non me l'hai detto?》gli chiese.

《Non ha alcuna importanza》lo liquidò il drago.

《Qualunque cosa stesse per fare, l'ho fermata, ma non voglio far soffrire altre persone》riprese lui, ma Kilgharrah fu irremovibile.

《Io non la salverò!》.

Merlino perse del tutto la pazienza.

《Io sono un Signore dei Draghi e devi eseguire i miei ordini!》.

《Come osi trattarmi in questo modo?! Come osi abusare del tuo potere?!》gli sbraitò contro l'animale.

《Obbedisci ai miei ordini》ripeté il servo in tono pacato e il drago si arrese.

《Molto bene, ma io ti avverto: il male che ne seguirà, sarà colpa tua e tua soltanto》.

Poi gli soffiò addosso, trasmettendogli attraverso l'alito l'incantesimo da usare per salvare Morgana. Merlino chiuse gli occhi e aprì la mente, proprio come gli aveva suggerito la creatura la prima volta. Quella magia era troppo potente persino per lui che si sentì sul punto di svenire. Barcollò sui suoi stessi piedi e prese dei profondi respiri per riprendersi, mentre Kilgharrah spiccò il volo, senza aggiungere altro. 

Il servo sapeva che lui era adirato per le sue decisioni e per un attimo gli era sembrato di tornare ai vecchi tempi, quando entrambi erano sempre in disaccordo. Non negava di essere un po' dispiaciuto per come si era rivolto al drago, Kilgharrah aveva ragione: aveva sfruttato i suoi poteri da Signore dei Draghi per costringerlo a fare qualcosa contro la sua volontà. Quando si trattava di Morgana, perdeva il controllo di sé. Rientrò subito a Camelot e tornò allo studio. Vide Gwen, ormai sul punto di crollare nel sonno a causa della stanchezza. Se voleva curare la principessa, doveva restare solo con lei.

《Starò io con lei. Perché non provi a dormire? Andiamo, devi essere esausta》cercò di farla congedare con dolcezza.

《Ma se si sveglia?》gli chiese l'amica.

Anche se sapeva che la sua padrona non si sarebbe mai risvegliata senza l'intervento magico di Merlino, lei continuava a sperare.

《Ti chiamo》rispose subito lui e Ginevra lo ringraziò.

Guardò per un'ultima volta Morgana, poi se ne andò. Il ragazzo si sedette sulla sedia posta affianco al letto dove dormiva la nobile e, constatato di essere solo, si preparò mentalmente. Stava davvero facendo la cosa giusta? Era giusto concedere una seconda possibilità a Morgana, quando lei non voleva essere salvata, non più almeno? L'idea di passare il futuro senza di lei era impensabile, già aver trascorso un anno di distanza era stato difficile per entrambi. 

Allungò il braccio e posò la mano sulla fronte della donna, bianca come il cuscino che aveva dietro la testa. Iniziò a pronunciare l'incantesimo, mentre avvertiva l'adrenalina scorrergli nelle vene. La principessa espirò profondamente e Merlino rimase in attesa, notando già i primi effetti positivi del sortilegio. La pelle era tornata luminosa e viva e le labbra carnose e rosate. La principessa si mosse debolmente nel sonno e il servo capì che la magia aveva funzionato. Era riuscito a salvarla! 

Non seppe decifrare le emozioni che provava in quel momento: era sereno di aver rimediato a quel spiacevole incidente, ma dall'altra parte temeva il risveglio della sua amata. Cosa ricordava della notte scorsa? Cosa avrebbe detto, una volta sveglia? Iniziò ad accarezzarle la guancia, molto delicatamente per non svegliarla, percependo la morbidezza e il calore della sua pelle.

Al mattino...

Gaius stava rientrando nelle sue stanze dopo aver svolto alcune commissioni, ma rimase a bocca aperta nel vedere Morgana sveglia e abbracciata a Uther. Come era possibile? Fino a qualche ora prima stava morendo, eppure in quel momento era lì seduta sul letto che stava sorridendo al padre.

《È davvero un miracolo!》esclamò il re, quando entrambi si accorsero della sua presenza.

Gaius sospirò e annuì. La principessa venne scortata in camera sua per poter riposare e Gaius fu sul punto di andarsene, quando all'inizio della rampa di scale che conduceva alla stanza di Morgana, Uther lo fermò.

《Grazie, Gaius, sapevo che non mi avresti deluso》gli disse.

Il sovrano era convinto che lui avesse guarito la figlia, ma la verità era che Gaius non aveva la minima idea di cosa fosse successo durante la notte. Lui non c'entrava assolutamente nulla, così glielo comunicò.

《Vi assicuro, Sire, non ho fatto niente》.

Il re, interpretando male le sue parole, pensò che lui non volesse rivelargli il rimedio che aveva usato per salvare la principessa, di qualsiasi natura esso si trattasse.

《Ma certo che no, lo capisco. Non farò alcuna domanda, ma non lo dimenticherò》.

Uther se ne andò e Gaius ipotizzò che ci fosse il trucco magico del suo allievo. Era l'unica spiegazione, solo lui poteva essere abbastanza forte da riuscire a salvare una persona in fin di vita. Aveva usato la sua magia per guarire la frattura cranica ed estinguere il dissanguamento interno. Si mise a cercarlo e lo trovò fuori dal palazzo, seduto in un angolo del porticato. Lo raggiunse e si sedette al suo fianco.

《Non potevo più vedere tutti così》gli confidò il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli.

《Capisco, ma stai giocando con cose più grandi di te》rispose lui e Merlino si volse a guardarlo.

Il medico aveva ragione e ne era consapevole. Sapeva di aver giocato troppo con la magia, ma non poteva lasciare che Morgana morisse, se c'era un modo per salvarla. In ogni caso, quel che era fatto era fatto. Aveva protetto Uther grazie alle visioni e aveva rimediato al suo errore, salvando la vita di Morgana. 

Quest'ultima non ricordava molto dell'incidente perché da quando era svenuta, era caduta in un sonno buio e profondo che la stava portando lentamente alla morte. L'unica cosa di cui era certa fu che la sua caduta non si trattava di un semplice incidente. Le porte che quella notte si erano chiuse poco prima del suo passaggio non potevano esserci chiuse da sole, in quanto non scorreva un filo di vento. 

Qualcosa doveva averle chiuse e aveva riconosciuto lo zampino della magia. Era stato Merlino, ne era sicura! Lui era l'ultima persona con cui era stata prima che accadesse tutto ciò. Doveva essersi accorto della sua assenza e l'aveva seguita di nascosto. Poi quello che accadde dopo non ne aveva minimamente idea. Durante lo stato di dormiveglia in cui era imprigionata, lei era cosciente perché udiva le voci delle persone attorno a sé e, per suo rammarico, aveva anche sentito suo padre parlare della madre. Aveva rivelato a Gaius che lei non era la figlia di Igraine, come tutti pensavano, ma che era il frutto di una relazione adultera che Uther ebbe con la moglie di uno dei suoi più cari amici, Gorlois, il padre di Morgause. 

Non era una novità per lei perché sapeva la verità da tempo, eppure udire suo padre parlare di sua madre le aveva fatto male, soprattutto perché quando lui aveva scoperto che Vivianne aveva dei poteri, lei era stata strappata dalla braccia della madre e della sorella. Si ridestò dai suoi pensieri e si accorse che Uther si trovava nella sua stanza.

《Grazie, Gwen》congedò la serva che le stava sistemando il cuscino dietro la schiena per farla stare più comoda nel letto.

L'amica seguì il suo sguardo e, quando si accorse della presenza del re, si inchinò e li lasciò soli.

《Non potrei mai lasciarti morire. Non importa come, ma ti ho salvata》le sussurrò il padre, sedendosi al suo fianco e prendendole le mani tra le sue per baciarle affettuosamente le dita.

《Sei sempre così buono con me e te ne sono grata》iniziò a recitare Morgana.

La verità era che non le interessava minimamente le attenzioni che lui le dedicava. Lei desiderava le premure da un solo uomo e colui era Merlino. Nonostante facesse di tutto per allontanarlo da sé, quel servitore tornava sempre da lei e non riusciva a resistere a lui e alla voglia che provava nell'averlo per sé. Lo amava ancora...

《Tu e Artù siete tutto per me, Morgana》confessò Uther.

《Non potrei avere un padre migliore. Sentirmi così prossima alla morte, mi ha fatto capire quanto tu e Artù siete importanti per me e quanto tutti noi siamo vicini》continuò a fingere lei con un falso sorriso sulle labbra.

《Ti lascio riposare》affermò il padre, alzandosi dal letto per lasciarla sola.

Nonostante Morgana si era ormai ristabilita fisicamente, mentalmente era ancora parecchio frastornata. La notte passata con Merlino, l'incidente in cui aveva quasi rischiato di morire e il sentir nominare sua madre dalla bocca di Uther le impedirono di prendere sonno quella notte. Un imminente temporale si stava per abbattere sul regno e lei ne udì i rombi e i tuoni dal corridoio in cui si trovava. Dato che non riusciva a dormire, nonostante portasse il bracciale guaritore al polso, pensò che passeggiare un po' l'avrebbe aiutata a schiarirsi i pensieri e a ritrovare la calma. 

Suo padre credeva di averla salvata, ma lei sapeva benissimo che non era così. Qualcun altro l'aveva fatto e il suo intuito le diceva che quel qualcuno era proprio Merlino. Da quando erano stati insieme l'ultima notte, non si erano mai visti né incrociati per tutto il giorno e Morgana non sapeva se essere triste o contenta di ciò. Era cosciente che aveva sbagliato a concedersi a lui per la seconda volta, ma voleva farlo e per una volta voleva smettere di sentirsi oppressa. Se Uther morisse, io e Merlino potremmo stare finalmente insieme, rimuginò. Lo scatto della porta disturbò la sua quiete e una figura avvolta in un mantello fece il suo ingresso. Morgana ne riconobbe i capelli biondi e mossi e i lineamenti femminili simili ai suoi.

《Morgause...》farfugliò, corrugando le sopracciglia.

Che ci faceva a Camelot? Era sorpresa di vederla, non si aspettava una sua visita.

《Sorella, ti aspettavo l'altra notte. Cosa è successo?》le chiese la strega.

La principessa rammentò solo in quel momento che, poco prima di cadere dalle scale, stava lasciando il castello per raggiungere la sorella nella foresta.

《Io...》borbottò, chinando il mento, incapace di proseguire.

Morgause si preoccupò immediatamente, non l'aveva mai vista così persa e incerta. Si tolse il cappuccio dalla testa e si avvicinò a lei.

《Qualcosa non va? Cosa c'è?》intuì.

《Ho udito Uther parlare di nostra madre》confessò Morgana e la sorella si accigliò subito.

Per quale motivo quell'uomo avrebbe dovuto parlare di lei? Forse era ancora viva, d'altronde non aveva mai avuto la certezza reale e concreta. Per quello che poteva aspettarsi da Uther, avrebbe potuto inscenare la morte della loro madre per nascondere un altro dei suoi sporchi segreti.

《Come...?》sussurrò, visibilmente confusa.

《Vivianne era mia madre, non ero la figlia di Igraine. Mi ha mentito per tutti questi anni. Vuole che il popolo non sappia la verità》spiegò la sorella, scandendo le parole con lentezza calcolata.

《Ma tu eri già al corrente di tutto ciò》le fece notare l'altra, ma Morgana scosse la testa.

《No, aspetta, tu non capisci. Deve pagare per questo!》ribatté in tono aspro.

Morgause ebbe quasi timore per il rancore cieco che intravide negli suoi occhi chiari. Era troppo offuscata dal desiderio di vendetta per restare lucida di mente. Le campane iniziarono a suonare e la loro conservazione fu interrotta. Le guardie dovevano essersi accorte della sua presenza nel castello.

《Devi andartene o ti troveranno qui!》le intimò la principessa, ma lei esitò.

《No, non voglio lasciarti così! Non fare niente di avventato, Morgana, promettimelo》le intimò, ma la nobile abbassò lo sguardo, fortemente insicura del fatto che sarebbe riuscita a controllare la collera che provava nei confronti del padre.

La sorella si appressò alla sua guancia per baciarla dolcemente e lei ritirò indietro il viso, infastidita.

《Prendiamoci il nostro tempo》tentò di farla ragionare, ma Morgana la ignorò.

Le voci dei cavalieri nelle vicinanze costrinsero Morgause ad andarsene, anche se avrebbe voluto restare con la sorella per tenerla sotto controllo. Si sollevò il cappuccio sopra la testa e dopo aver esitato per un secondo, si allontanò, mentre la principessa non la degnò né di uno sguardo né di un saluto. Era troppo furiosa con Uther, era assai stanca di soffrire a causa sua. Per un attimo aveva desiderato di morire definitivamente durante il periodo del coma per smettere di patire. 

Intanto, Merlino e Gaius erano stati convocati da Artù per determinare la causa della morte di un giovane servitore, trovato senza vita sul pavimento. Era stata proprio quella scoperta a far insospettire la pattuglia in servizio sulla possibile presenza di un nemico all'interno del regno.

《Sigillate il ponte levatoio e perquisite il castello》comandò il principe alle sentinelle, le quali acconsentirono.

《Informo io il re》si rivolse al medico e al servo per poi lasciarli soli.

Morgause si muoveva furtivamente all'interno del palazzo per fuggire da Camelot senza essere scoperta, ma era difficile con tutti i cavalieri all'erta. Gaius si chinò sulla vittima e iniziò la sua ispezione, afferrandone il polso per allontanare la mano macchiata di vino rosso che era fuoriuscito dalla brocca abbandonata a terra. Merlino lo scrutò attentamente, colto da un brutto presagio. Si chinò per osservare meglio e il medico si accorse del suo sguardo terrorizzato.

《Merlino, che succede?》gli chiese.

Il ragazzo riconobbe la scena intravista nei cristalli: gocce di un liquido rosso che scendevano dalle dita di una mano e si depositavano sul pavimento. Un'orrenda consapevolezza si fece strada nella sua mente. Non poteva essere ciò che pensava!

《Questa è un'altra immagine che ho visto nel cristallo. Io non ho fermato niente!》diede voce alle sue paure.

Morgana era, ormai, rientrata nelle sue stanze e mentre Ginevra le preparava il letto per la notte, lei era persa nelle sue riflessioni. Era un po' amareggiata per come aveva trattato sua sorella, in fondo Morgause si era preoccupata per lei, notando la sua assenza della notte precedente ed era corsa da lei, rischiando di essere scoperta dai cavalieri, solo per assicurarsi che stesse bene. E, invece, lei aveva cacciata e ignorato le sue avvertenze.

《Hanno trovato l'intruso?》domandò, mentre osservava il pugnale che le aveva regalato Artù.

《Non ancora, sembra che non si dormirà》rispose la serva.

《Già!》commentò lei, mentre il desiderio di vendetta si fece sempre più forte dentro di sé.

L'amica se ne andò e Morgana si cambiò la veste da notte per mettere in atto il suo piano. Il mago sapeva bene le sue prossime mosse e, correndo a perdifiato verso i suoi alloggi, la raggiunse con l'intento di fermarla. Spalancò bruscamente la porta e la colse, mentre infilava la lama nel taschino della cintura.

《Che cosa ci fai qui?》gli chiese lei in tono distaccato.

《Artù mi ha mandato per proteggerti, è preoccupato per l'intruso》mentì il servo, chiudendo l'uscio.

《Non ho bisogno di te》lo liquidò Morgana, accennando a incamminarsi verso l'uscita, ma Merlino le si parò davanti per ostacolarla.

《È stato molto insistente》ribatté.

Detestava il buon animo del suo amato che si ostinava a difendere Uther, anche quando quest'ultimo meritava tutto il male e il dolore che lei aveva subito in prima persona. Perché voleva proteggerlo a ogni costo? Perché sceglieva sempre Camelot e Uther a lei? Era l'unica a pensare che Uther non meritava di regnare? 

Era così furibonda con lui e con Uther che sentiva il bisogno di sfogarsi. Allungò un braccio per colpirlo con un pugno, ma Merlino le avvolse il polso per trattenerla. Non poteva lasciare che lei si rovinasse da sola a causa dell'odio che covava per il padre.

《Togliti di mezzo!》gli sbraitò contro, riuscendo a liberarsi dalla sua presa.

《No!》si oppose lui, ma gli occhi di Morgana si illuminarono di un colore ambrato.

Prima che potesse capire cosa stesse succedendo, Merlino venne lanciato contro il muro alle sue spalle da una forza magica. L'impatto fu così forte che sbatté la testa e svenne al suolo. Insieme a lui cadde anche un portacandele nei pressi delle tende. Morgana si rese conto di essere stata lei a farlo, era riuscita a manifestare i suoi poteri per la prima volta dopo più di anno che aveva scoperto di possederli. 

Un sorriso genuino comparve sulle sue labbra, mentre osservava le fiammelle dei lumi bruciare il tessuto pregiato del drappo. Approfittò di quel momento per proseguire, ma alla soglia si voltò indietro a osservare il mago. Lui non c'entrava nulla con la sua vendetta. Mi dispiace, Merlino, ma non riuscirai a fermarmi, pensò. Lasciò la porta aperta e si mise il cappuccio del mantello rosso, che portava, sulla testa. 

Mentre si avviava verso le stanze reali, nascondendosi dalle sentinelle che si stavano movimentando alla ricerca del nemico, un forte odore di bruciato e un improvviso calore destarono Merlino che si ritrovò tra le fiamme, esattamente come nella premonizione. Doveva sbrigarsi a raggiungere Morgana e fermarla prima che lei uccidesse Uther. 

Si introdusse negli alloggi del re proprio nell'esatto momento in cui la principessa si preparava ad assassinare il padre, mentre fulmini bianchi e accecanti illuminavano le vetrate. Il servitore usò la magia per far esplodere le finestre e lo scoppio fu così potente che sia lui che Morgana vennero balzati all'indietro. La nobile sbatté la testa contro il muro e il re si svegliò di soprassalto.

《Che succede?!》urlò, scattando a sedere sul letto e guardandosi intorno.

Morgana si alzò subito in piedi e il re si volse verso di lei.

《C'è stato un incendio e ho avuto paura. Tu sei il solo con cui mi sento al sicuro》farfugliò, avvicinandosi a lui e al contempo spingendo lontano il pugnale per evitare che il padre lo vedesse.

Cosa era appena successo? Il cuore le batteva all'impazzata, non solo perché aveva rischiato di essere scoperta, ma anche per lo spavento causato dall'esplosione dei vetri. Morgause le aveva intimato di non fare nulla di avventato e lei, invece, l'aveva disobbedita, rischiando di mandare all'aria la sua copertura. Merlino vide i due reali abbracciarsi e se ne andò di nascosto. Tornò allo studio dove si confidò con Gaius.

《Hai salvato la vita al re》disse quest'ultimo.

《Per un pelo! Pensavo di poter cambiare il futuro, invece, l'ho soltanto lasciato evolvere》affermò il ragazzo e il medico lo mise in guardia.

《Ciò che hai fatto è pericoloso anche per una persona dotata come te, ma quel che è fatto, è fatto. Ci sono cose più importanti di cui preoccuparci adesso》.

Merlino non capì di cosa l'anziano stesse parlando e Gaius, notando il suo sguardo vago, proseguì.

《Ho il sospetto che Morgana abbia saputo la verità e questo spiega perché ha agito all'improvviso. Artù deve stare attento: Morgana è di sangue reale e, se Uther dovesse morire, Artù sarebbe la sola cosa a frapporsi fra lei il trono di Camelot》.


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top