II
《Ehi!》esclamò Gaius, entrando nella stanza.
Merlino si svegliò di soprassalto e osservò Gaius ai piedi del letto. Il gallo stava cantando e il sole era appena sorto. Merlino era ancora assonnato perché per tutta la notte non aveva fatto altro che riflettere sulle parole del drago e non sapeva proprio che cosa pensare. Sapeva che i suoi poteri erano sacri per essere stati dati a lui, ma non pensava per un destino così grande: servire e proteggere Artù solo per vedere la nascita di Albione e l'inizio di un'era di pace.
《Sistema questa stanza che è un disastro e senza usare la magia. Poi devi andare a raccogliermi delle erbe e consegnare questo a Morgana. La poverina è tormentata dagli incubi》gli ordinò Gaius, mentre gli lanciò i vestiti e gli diede il medicale che doveva consegnare.
Merlino sapeva cosa volesse dire passare la notte in bianco a causa degli incubi. Si alzò dal letto e si vestì. Decise di recarsi prima nelle stanze di Morgana per consegnarle il medicale e poi avrebbe provveduto a pulire la sua camera e a raccogliere le erbe per Gaius. Si diresse al castello, salendo i gradini che portavano al secondo piano. La camera di Morgana era accompagnata da una scala a chioccola che conduceva nella parte più alta del castello. Ormai stava prendendo sempre più confidenza con il palazzo, ma c'erano ancora tante sale che non aveva visitato e a cui non gli era concesso entrare a meno che non si lavorava per la famiglia reale. Salì le scale, si avvicinò alla porta semi aperta ed entrò, trovandosi una donna di spalle, mentre si pettinava i capelli. Quando la ragazza si accorse della sua presenza, si voltò leggermente con il busto. Appena i loro occhi si incrociarono, Merlino rimase a bocca aperta. Era bellissima! Lei indossava un semplice vestito blu turchese a maniche lunghe. I suoi capelli erano neri e ondulati e scorrevano lungo la schiena fino ad arrivare sul suo fondoschiena. Oh no, non posso guardarle il fondoschiena, pensò Merlino. Il ragazzo si concentrò sugli occhi grigio-verdi della donna e sulla sua pelle liscia e chiara.
《Ciao, chi sei?》chiese Morgana allo sconosciuto che aveva di spalle.
Era un ragazzo alto e magro, aveva gli occhi azzurro-verdi, i suoi capelli erano neri come la pece e la sua pelle era chiara.
《Salve, Mia Signora, mi chiamo Merlino. Sono stato incaricato di portarvi questo》rispose lui, indicandole una pozione.
Morgana soffriva spesso di incubi e per curarli Gaius le consegnava dei potenti rimedi soporiferi che però non avevano molto effetto.
《Grazie mille. Io sono Lady Morgana, sono la figlia del re Uther e sorella del principe Artù》si presentò.
《Non sapevo che Artù avesse una sorella》commentò Merlino, più a sé stesso che a lei.
Morgana non aveva mai visto quel ragazzo in giro, doveva essere arrivato a Camelot da pochi giorni.
《Sei nuovo a Camelot?》gli chiese.
《Sì, sono arrivato qui tre giorni fa》rispose lui.
《Da dove vieni?》domandò ancora.
Non sapeva perché gli stesse facendo tutte quelle domande, ma provava curiosità nei suoi confronti e voleva conoscerlo meglio. Non negava che un pochino lo affascinava, anche se era solo un semplice ragazzo di basso rango.
《Da Ealdor》rispose educatamente Merlino.
Ealdor era un piccolo villaggio fuori da Camelot e sotto il dominio di Cenred, nemico naturale della dinastia dei Pendragon. Era molto lontano e ci voleva un paio di giorni per arrivarci a cavallo, figurarsi a piedi. Morgana si diresse verso il divisorio per togliersi il vestito che si stava provando per la festa di quella sera. Era stata costretta dal padre a venire al banchetto per celebrare la caduta della stregoneria, ma lei non ci vedeva niente da festeggiare nell'aver tagliato la testa ad un uomo solo perché aveva praticato un po' di magia.
《Mi passi quel vestito?》gli chiese, indicando l'abito sul letto, mentre lei si abbassò le spalline del vestito, lasciando le sue spalle scoperte alla vista del ragazzo.
Solitamente avrebbe chiesto a un uomo di uscire dalle sue stanze, ma con lui non provava imbarazzo a spogliarsi.
《Certo》rispose Merlino.
Mise il sonnifero sul tavolo, le portò l'abito e lo appoggiò sopra il divisorio.
《Ci sarete alla cerimonia di questa sera?》le chiese e lei annuì.
《E tu?》domandò Morgana.
《Sì》affermò il ragazzo e non sapeva perché, ma un sincero sorriso comparve sulle labbra di Morgana.
Sentirono qualcuno schiarirsi la voce alle loro spalle ed entrambi si voltarono indietro. Alla soglia della porta c'era Ginevra, la serva di Morgana. Lavora per lei da anni e, praticamente, era la sua migliore amica. Aveva lunghi capelli scuri e mossi che racchiudeva sempre in una crocchia, gli occhi marroni e la pelle scura.
《Sono Ginevra, ma tutti mi chiamano Gwen e sono la serva di Lady Morgana》si presentò la ragazza.
《Io sono Merlino》rispose lui e si strinsero la mano.
《Ora è meglio che vada. A stasera, Mia Signora》annunciò Merlino, guardando Morgana negli occhi per un'ultima volta prima di voltarsi e andarsene.
《Gwen, ho bisogno di aiuto con il gancio》disse Morgana.
《Che ci faceva un uomo nelle vostre stanze?》chiese la sua serva.
《Niente, mi ha solo portato il sonnifero di Gaius》rispose lei.
Arrivò l'ora del banchetto e tutti erano giù ad aspettare l'entrata di Morgana. Artù e suo padre erano già nella sala del banchetto a parlare con i sudditi, mentre Morgana stava aspettando che Gwen concludesse gli ultimi ritocchi.
《Ecco fatto, ora siete pronta!》esclamò lei e Morgana si alzò per guardarsi allo specchio.
Si sentì una dea in quel momento. Indossava un abito rosso porpora lungo fino ai piedi, senza spalline, ma sorretto da un colletto dorato al collo. Una cintura fatta di foglie di alloro dorate stringeva la sua vita, rendendo il vestito più aderente al suo corpo. I suoi lunghi capelli neri erano stati raccolti in una crocchia e fissati con un sottile nastro dello stesso colore del vestito. Le sue ciglia nere erano folte, le labbra erano colorate di un rosso scuro e le guance, risaltate dalla polvere di terra, le conferivano un aspetto più giovane. Le palpebre erano decorate da diverse tonalità di colori scuri, tendenti al rosso, che rendeva il suo sguardo più luminoso e intenso. Lasciò le sue stanze e si diresse al piano inferiore per avviarsi verso la sala del banchetto, un ambiente molto spazioso, le cui mura erano ornate con bandiere che portavano lo stemma reale. Ai lati della sala erano stati posizionati due tavoli lunghi per contenere più nobili possibili, mentre di fronte ad esse, al centro, c'era un tavolo allestito apposta per lei, Artù e il re. Quando Morgana fece la sua entrata, tutti gli occhi erano puntati su di lei, compresi quelli di suo fratello che la guardava a bocca aperta. Aveva sempre adorato l'effetto che scatenava negli uomini e vedere che tutti gli amici di Artù la fissavano imbambolati ne era la conferma. Mentre si avvicinò al fratello, passò accanto a Merlino e a Gaius. Anche Merlino, quando la vide, rimase senza parole e Morgana gli sorrise.
《Non pensavo che saresti venuta》disse il principe, avvicinandosi alla sorella.
《Neanche io》rispose lei, sentendosi lo sguardo di Merlino addosso.
Quando il ragazzo giunse al banchetto con Gaius al suo fianco, non credeva di assistere a una tale visione.
《Merlino! Ricordati, sei qui per lavorare》lo sgridò Gaius, quando si accorse degli sguardi tra lui e Morgana e Merlino sbuffò.
《È bellissima, vero?》sentì una voce alle sue spalle e si voltò: era Gwen.
《Sì!》esclamò lui meravigliato, mentre osservava Morgana parlare con Artù.
《È proprio nata per essere regina》commentò Gwen.
Di sicuro Merlino preferiva essere governato da lei che da un viziato purosangue come il fratello. Sentì i corni che annunciavano l'entrata del re nella sala e tutti i presenti presero posto ai tavoli, mentre Uther si posizionò di fronte a tutti loro per annunciare l'arrivo di Lady Helen.
《Abbiamo goduto di vent'anni di pace e di prosperità e questo ha portato al regno e a me stesso molte gratificazioni. Ho l'onore di presentarvi Lady Helen》.
Tutti applaudirono per acclamare la cantante e si sedettero a tavola, mentre una musica soave si diffuse nella sala. Rivolsero lo sguardo su un piedistallo davanti a loro, dove c'era Lady Helen con un vestito giallo ocra, stretto in vita da un cintura dorata e adornato con una veste azzurrina trasparente. I suoi capelli erano stati raccolti in una crocchia, dalla quale spuntavano alcune ciocche nere. Incominciò a cantare e man mano che si avvicinava verso il suo tavolo, Morgana sentì gli occhi pesanti. Merlino avvertì la presenza di una strana aura, come se l'aria fosse carica di magia. Gli invitati stranamente si addormentarono e nella sala calò il buio. Merlino realizzò appena in tempo che Lady Helen stava usando la sua voce per addormentare tutti nella sala e per evitare la stessa sorte si tappò le orecchie. Lei si avvicinò ad Artù ed estrasse un coltello dalla manica del vestito per ucciderlo, ma Merlino usò la magia per far crollare il grande candelabro sopra la sua testa. La magia del sonno si interruppe e gli invitati riaprirono gli occhi. Si scoprì anche il vero aspetto di Lady Helen: in realtà era la stessa donna anziana che Merlino vide nel cortile centrale il giorno del suo arrivo a Camelot. Voleva vendicare la morte del figlio, avvenuta per mano di Uther. Con le sue ultime forze la donna lanciò il coltello verso Artù, ma Merlino rallentò il lancio con i suoi poteri e ne approfittò per spostare Artù dalla sua traiettoria. Il coltello non lo sfiorò per un attimo e la donna esaurì le sue ultime energie.
《Hai salvato mio figlio, ti ringrazio!》esclamò il sovrano e tutti lo acclamarono come un eroe.
《Ti meriti una grande ricompensa: sarai il servitore del principe Artù》annunciò poi con disaccordo da parte del figlio.
Ormai Merlino aveva accettato il fatto che quello era il suo destino, tanto valeva continuare quel percorso con lui. Chissà, forse non sarebbe stato così male. Artù lo fissò contrariato e poco dopo il banchetto terminò. Merlino ritornò nella sua stanza per riflettere e Gaius entrò con in mano un grosso libro.
《A quanto pare sei un eroe》commentò.
《Difficile a credersi, vero?》domandò Merlino.
《No, l'ho capito la prima volta che ti ho visto, quando mi hai salvato la vita. Questo libro mi fu dato quando avevo la tua età, ma credo che sarà più utile a te》disse lui e gli passò il libro.
Merlino lo aprì e iniziò a leggerlo, sfogliando le pagine contenenti formule e pratiche magiche.
《È un libro sulla magia. Grazie mille, ne studierò ogni pagina》rispose con un sorriso.
Qualcuno bussò alla porta e una voce lo chiamò.
《Merlino, il principe Artù richiede la tua presenza》annunciò l'uomo e lui si diresse verso il suo destino.
Ora sapeva cosa fare nella vita ed era pronto a realizzare il suo fato!
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