Capitolo 26 - I know this love of mine will never die

Il pensiero di Alisea al telefono con Alex non mi aveva abbandonato da quando ero sceso al piano di sotto. Quella mattina mi era sembrata triste mentre controllava il cellulare, ma lui non si era preoccupato neanche di chiamarla subito. Lo odiavo quel tipo. O forse lo invidiavo.

L'avevo vista turbata dopo che le avevo confessato di amarla ancora. La realtà era che io non solo l'amavo, ma la desideravo come mai nessuna e forse ancor più d'un tempo. E invece lei era al telefono con uno che nemmeno si degnava di chiamarla. E questa cosa mi stava facendo impazzire.

Seduto sul divano stavo reggendo in mano un Martini Dry che mi aveva versato Arthur.

"Mi sa che ne hai bisogno amico" mi aveva detto porgendomi il bicchiere senza aggiungere altro. Eravamo amici da anni e Arthur sapeva interpretare benissimo l'espressione del mio viso.

"Sono proprio il classico esempio del fatto che non ci rendiamo conto di ciò che abbiamo fino a quando non lo perdiamo".

Mi aveva guardato con compassione, mi sarebbe piaciuto poter avere una discussione privata con lui, ma non appena ero tornato di sotto ero stato preso d'assalto da Christine.

Christine si era seduta sul divano accanto a me, ignorando la sorella che le aveva chiesto una mano. Il vestito rosso la rendeva dannatamente sexy e lo sapeva, aveva accavallato le lunghe gambe cercando di coinvolgermi in una conversazione a due.

"Quindi Mark ti occupi di fotografia?" mi chiese Christine.

"Anche, diciamo che sono fortunato, pian piano sto trasformando la mia passione in lavoro".

"Nemmeno troppo piano, Mark" esordì Arthur "Ho visto le campagne che hai organizzato per i clienti italiani e si tratta di lavori di alta qualità. Mi sorprende che in pochi mesi tu abbia raggiunto questi livelli, sarò sincero"

Arthur, appoggiato vicino al caminetto, aveva in mano il suo bicchiere di Martini. Mentre ero fuori con Alisea, Sophie aveva finito di preparare la tavola che ora ospitava diversi vassoi pieni di cibo. Al profumo di abete e cannella si mescolava ora quello della pasta che gratinava in forno.

Sophie era di sopra a prepararsi, a detta di Arthur, Alisea evidentemente doveva essere ancora al telefono. Sospirai guardando il Martini nel mio bicchiere.

La musica in sottofondo creava una piacevole cornice alla conversazione. Julia e il suo fidanzato stavano terminando di farcire i bagel, scambiandosi battute sottovoce. Sembravano davvero innamorati.

"Ho avuto la fortuna di poter lavorare con alcuni fotografi professionisti durante il mio soggiorno in Italia, ho imparato molto da loro" dissi finendo il mio Martini.

"Davvero hai avuto la possibilità di lavorare con dei professionisti? Deve essere stato fantastico, per te intendo. E cosa hai fotografato?".

L'atteggiamento sfrontato di Christine mi aveva messo a disagio in più di un'occasione quel pomeriggio, ma il suo interesse in quel momento sembrava sincero.

Mi rilassai e mi lasciai andare ad un lento e affascinante accenno di sorriso.

"Beh, un po' di tutto, in realtà. Paesaggi, persone, architettura... l'Italia offre così tante opportunità, così tanti colori, così tanti particolari"

"Ho sempre pensato che chi scatta foto abbia un modo unico di vedere il mondo. Hai qualche foto da farmi vedere?"

"Oh, sì, ne ho un po'. Non qui con me in questo momento però".

Sembrò dispiaciuta.

" In realtà, sto cercando di concentrarmi su un nuovo progetto, ma è complicato".

"Un nuovo progetto? Hai bisogno di aiuto? Magari potrei posare per te, sono un'ottima modella!"

Alisea e Sophie scelsero proprio quel momento per ricomparire al piano di sotto. Rimasi incantato a osservarle. Alisea era bella da togliere il fiato, con un abito nero che metteva generosamente in risalto le sue forme e la scollatura.

Aveva sicuramente sentito le ultime parole di Christine, i suoi penetranti occhi verdi erano posati su di me, stavano aspettando la mia risposta.

Sorrisi debolmente.

"In realtà è un progetto particolare. Non ho intenzione di improvvisare, se avessi bisogno di una modella mi rivolgerò ad uno studio professionale, grazie comunque della tua offerta Christine".

Il volto di Christine tradì un misto di imbarazzo e delusione.

Lanciai un'occhiata ad Alisea, la sua espressione in quel momento era impenetrabile. Sentire Alex doveva averla tranquillizzata. Quello alle strette ero io. Sarei voluto andare da lei, ma Christine stava ricominciando con le sue domande.

Sophie per fortuna intervenne a mettere fine alla conversazione : "Sto morendo di fame!"

Julia e Luke si voltarono verso di lei, un vassoio pieno di bagel riempiti generosamente con salmone e avocado erano pronti per essere portati in tavola. Mi alzai dal divano e andai a controllare la pasta in forno. I maccheroni erano ricoperti da un'invitante crosticina dorata, era l'ora di toglierli dal forno.

"E se fossi io a far da modella al tuo progetto?"

Per la sorpresa quasi non mi cadde la teglia di mano. Alisea era appoggiata al bancone della cucina, in mano una flute, con il vestito nero che fasciava il suo corpo sinuoso. Mi stava guardando divertita con i suoi occhi verdi

"Ci vuole una bella dose di sfrontatezza a farti una proposta del genere!" continuò ridendo.

Avrei voluto risponderle, ma non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, con quell'abito nero era straordinariamente sexy. Alzò un sopracciglio notando la mia espressione.

"Guarda che stavo scherzando, non sarei assolutamente capace!".

"Di far da modella o di essere sfrontata?" la presi in giro.

"In realtà di entrambe" disse sempre ridendo e continuò "mi conosci abbastanza da sapere che mi manca proprio la sfrontatezza!"

"Ti conosco abbastanza da volerti dire che sei bellissima stasera". Mi pentii immediatamente della frase che mi ero lasciato scappare, non ero proprio riuscito a trattenermi.

I nostri sguardi si incrociarono, mi persi in quel mare verde, mentre un sorriso delicato compariva sulle sue labbra. Sarei potuto rimanere ore a fissarla, ma Sophie interruppe il momento.

"Voi volete farmi morire di fame! E questa va mangiata calda!" disse, sfilandomi la teglia dalle mani e portandola in tavola.

Con un accenno di sorriso sui volti seguimmo Sophie.

La cena era organizzata a buffet, guardando i vassoi disposti sulla tavola mi domandai dove fossero i restanti invitati.

"Lo sai com'è fatta Sophie, esagera sempre e ti posso assicurare che il menù studiato inizialmente era almeno il doppio di questo" mi disse Arthur servendosi una generosa dose di maccheroni gratinati.

Seguii il suo esempio e mi servii una generosa dose di pasta. La camminata m'aveva messo un notevole appetito.

"Wow, questa cena è incredibile! Ci sono tutti i miei piatti preferiti" stava dicendo Luke a Christine. Lei mi guardò con una lunga occhiata che decisi di ignorare avvicinandomi al gruppetto delle ragazze.

"Avete sentito parlare delle previsioni del tempo? Dicono che potrebbe nevicare di nuovo domani". L'espressione di Julia, che aveva pronunciato questa frase era vagamente preoccupata. "Non vorrei trovarmi di nuovo bloccata in una bufera".

"Non c'è da temere Julia, non parlano di accumuli e in ogni caso Mark e Alisea, che hanno passato la notte da soli qui - sottolineò Sophie lanciando un'occhiataccia a Christine - non hanno avuto grossi problemi e stamani le strade erano libere"

Alisea tossicchiò, guardando storto Sophie che le rispose con un largo sorriso. Christine sembrò sorpresa, poi volse lo sguardo su Alisea, gli occhi erano diventate due fessure.

"Sarebbe perfetto! Una vera atmosfera natalizia. Magari potremmo fare una passeggiata sotto la neve" provai a proporre per distogliere l'attenzione da quello che Sophie aveva appena detto.

Christine mi si avvicinò, sorrideva tenendo in mano un Martini che mi porse.

"Prima stavi bevendo questo, giusto? Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere se te ne avessi portato un altro" disse sorseggiando il suo.

Non avevo voglia di un secondo Martini Dry, ma non avevo una scusa valida per rifiutare così la ringraziai. I miei occhi però cercavano Alisea.

Tornai a sedermi sul divano. Christine mi seguì. Lanciai uno sguardo disperato ad Arthur che sogghignò. Dopo qualche secondo ci raggiunse sedendosi con noi.

"Allora Christine, so che stai seguendo il biennio di moda, come ti trovi?"

Christine, felice di poter parlare di sè cominciò un lungo discorso su quello che più la interessava, se stessa. Felice del fatto che si fosse distratta sussurrai in maniera impercettibile un grazie ad Arthur e mi alzai. Non ero assolutamente intenzionato ad essere manipolato da Christine e inoltre avevo la scusa di avere il piatto vuoto.

Decisi quindi di tornare a servirmi una seconda dose di pasta e mentre mettevo una seconda generosa cucchiaiata di pasta nel piatto fui raggiunto da Sophie.

"Il tuo fidanzato mi ha salvato"

Scoppiò in una sonora risata.

"Lo so e lo amo per questo"

Provai una punta d'invidia per Arthur, lui e Sophie erano esattamente quello che saremmo stati io e Alisea se non fossi stato tanto stupido. Mi guardai intorno cercando la sua figura: era in piedi, vicino al caminetto che conversava con Luke. Il fuoco che ardeva vivace nel caminetto accendeva i suoi capelli di caldi riflessi.

Fu un attimo, mi vidi lì da solo con lei, davanti al calore avvolgente del caminetto con i suoi lunghi capelli rosso fuoco che le cadevano morbidi sulle spalle, creando un contrasto vibrante con la pelle chiara mentre le mie mani correvano dolci e bramose lungo la sua schiena.

Dove diavolo è quel tipo? Perchè quell'Alex non è qui con lei?

Sophie mi stava osservando attentamente. Mi ritrovai i suoi azzurri puntati addosso.

"A giudicare dalla tua espressione i tuoi pensieri in questo momento sono solo per un pubblico adulto" mi punzecchiò.

"E' così evidente?" le risposi con un mezzo sorriso.

"Per me sì, ma non per lei".

Mi girai ad osservarla per un attimo.

"Anche se lo fosse, lei avrà sempre paura di essere ferita di nuovo da me". Questa era la verità, nuda e cruda. E io dovevo accettarla.

"Alisea ha lasciato Alex".

Le parole di Sophie mi lasciarono di sasso. Per un attimo pensai di aver capito male.

"Tu hai sconvolto la vita di Ali, tradendola e poi sei sparito" mi disse con tono accusatorio "ma in tutto questo tempo accanto ad Alisea ci sono stata io e lasciare Alex è l'unica cosa sensata che ha fatto negli ultimi mesi".

Tornai a fissare Alisea, non sembrava triste. Si era unita alla conversazione di Arthur e Christine e stavano ridendo.

Sophie si avvicinò al mio orecchio sussurrando: "E nonostante tutto, te lo ho già detto, hai più possibilità di quante pensi".

E se ne andò, lasciandomi solo a rimuginare su quello che avevo appena scoperto.


***** SPAZIO AUTRICE *****

Eccoci qua con il nuovo capitolo! Ringrazio tutti voi che avete letto e votato la storia e che avete la pazienza di aspettare i nuovi capitoli. Christine non demorde, ha deciso che Mark dovrà essere suo! E Alisea? Ha finalmente lasciato Alex (non che a lui dispiaccia se non un po' di amor proprio ferito), starà a guardare o finalmente si lascerà andare ai suoi sentimenti?

Canzone del titolo Beatles - And I love her

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