Capitolo 23 - The more I lock you out, the more complex this love becomes
24 dicembre, Snow Lodge, Alisea
Avevo esagerato. Vedere Mark accanto a Christine mi aveva ricordato la spiacevole sensazione di quel pomeriggio. Quella volta ero scappata, stavolta mi era montata una rabbia incredibile. Rabbia? No, non era rabbia. Forse era più giusto parlare di gelosia.
Guardai Mark, eravamo vicini, indaffarati nella preparazione della cena, eppure eravamo distanti, almeno con il pensiero. Era assorto nei suoi pensieri.
Mi ero pentita per come lo avevo trattato, non aveva fatto niente di sbagliato, ma mi ero accorta di essere gelosa e questa cosa mi aveva dato un enorme fastidio. Perché se ero gelosa voleva dire una sola cosa, che provavo ancora qualcosa per Mark, non potevo più negarlo. E questa cosa mi confondeva.
Ripensai alle parole di Sophie, secondo lei Mark provava ancora qualcosa per me... poteva essere vero?
"Ali? Ali...?" il suono della voce di Sophie mi distolse dalle mie fantasticherie. Mi stava fissando con un'espressione penetrante, come se volesse leggermi nel pensiero.
"Allora hai finito di affettare i bagel?" mi domandò.
Mi ero talmente persa nei miei pensieri ed i bagel erano ancora tutti da tagliare.
"Sì... quasi". Il tono incerto della mia voce fece voltare Mark. I nostri occhi si incrociarono e fu come se il mondo non esistesse più. Eravamo io e lui. Stavo cedendo, cedendo a quei sentimenti che avevo represso e non riuscivo più a nasconderli. A me per prima.
"Oddio Alisea, ma dove hai la testa? Faccio io sennò domani siamo ancora qua. Juls ha lasciato le mince pie che ha portato in macchina, potresti andare a prenderle?"
La guardai poco convinta. Fuori doveva essere gelido e sebbene la serata fosse limpida, il pensiero di uscire non mi andava per nulla.
"Si congela là fuori" provai a protestare.
Arthur fece per dire qualcosa, ma lo sguardo di Sophie lo zittì.
"Va bene vado, ma se non dovessi tornare... mi avrai sulla coscienza!".
Infilai il giaccone ed i guanti, poi uscii, sbattendo la porta. Perchè Sophie aveva voluto che uscissi?
La notte, come avevo supposto, era gelida. Le vette delle montagne, nitide e taglienti, erano scolpite con eleganza, riflettendo la luce argentea della luna che creava giochi singolari d'ombra e luce, regalando al paesaggio un aspetto etereo e misterioso.
Osservai il mio respiro che si condensava in tante nuvolette nell'aria frizzante e pulita. Avevano spostato l'auto sul retro, avevo appena aperto lo sportello posteriore quando sentii uno scricchiolio di passi dietro di me.
Mi voltai lentamente, nel chiarore della luna c'era Mark. Per un attimo ebbi l'impressione di trovarmi nel sogno della notte precedente, ma il freddo pungente mi riportò alla realtà.
"Sophie mi ha ordinato di venire ad assicurarmi che tu non finissi divorata da qualche Yeti". Scorsi un sorriso sul suo volto.
Sophie
"Mark mi dispiace, sono stata inopportuna prima. Ho detto qualcosa che non pensavo".
Mi ero decisa ad essere sincera almeno su questo.
"Immagino di essermelo almeno in parte meritato" .
Ogni sua parola, come un sottile filo di vapore si dissolveva nell'atmosfera gelida. L'intensità del suo sguardo, amplificato dal riflesso argentato della luna nei suoi occhi scuri, mi colpi dritta al cuore.
"Sono stato sincero Ali con te ieri, mi sono scusato, ma non ho la pretesa che tu mi possa perdonare o che tu possa dimenticare il mio errore".
Sospirò nella notte.
"Voglio essere completamente onesto, era già da diverse settimane che Andy mi girava intorno, sapevo di piacerle".
Sentii una stretta al cuore. Il bagliore argentato di quella magnifica luna venne offuscato da una malinconia palpabile.
"Quella è stata la prima volta che ho ceduto e siamo usciti insieme. Stare in sua compagnia mi faceva dimenticare i problemi, ma prima di allora, a parte qualche stupida battuta non c'era mai stato niente".
I nostri sguardi erano carichi di emozioni complesse: tristezza, rassegnazione e forse anche un tocco di nostalgia per i momenti felici condivisi.
"Non so, cosa sarebbe accaduto dopo se tu non fossi capitata lì proprio in quel momento. Non so se sarei andato fino in fondo con Andy o meno, non lo saprò mai. So solo che in quel momento il mio mondo è crollato. E' bastato un attimo, nelle orecchie il suono delle tue parole, Mark io non posso perdonare chi mi tradisce, quell'attimo mi è costato come una vita intera".
Il peso di quelle parole appena pronunciate, si mescolò al ricordo delle promesse infrante e dei sogni condivisi, finendo per dissolversi nell'oscurità. Il silenzio della notte era immobile, come quell'attimo.
Nel tentativo di trattenere il tempo, cercai di catturare ogni dettaglio del volto di Mark. Il suono delle mie parole dissolse il silenzio perfetto che si era creato.
"No, non lo sapremo mai" sussurai, "ma questo non vuol dire che io possa trattarti male".
Solo io e lui, tra le ombre della notte che si allungavano secondo dopo secondo, accentuando la tristezza nell'aria. O era la mia immaginazione?
"Sei stato onesto con me, lo apprezzo".
Ero indecisa se proseguire o meno. Quella mattina ero scappata, come sempre. Mi resi conto di avere paura. Una paura folle e irrazionale di poter soffrire di nuovo a causa sua se avessi detto una parola in più. Forse anche io avevo bisogno di crescere.
Mi voltai per prendere le mince pies dall'auto di Juls, il loro profumo aveva invaso l'abitacolo dell'auto. Avvertii il calore di Mark accanto a me, quando mi girai con le tortine a mano lui era accanto a me.
"Vieni, dalle a me".
Lascia che le prendesse dalle mie mani, le nostre dita si sfiorarono. Lo guardai negli occhi. Quello che vi lessi era inequivocabile.
Sophie ha ragione.
Sentii i battiti del cuore accelerare e nonostante il freddo della notte mi sentii avvampare.
"Forse è il caso di rientrare Mark, gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto".
Sto di nuovo scappando. Ho paura.
"No".
Le sue parole mi sorpresero.
"Come scusa?"
"Ho detto no Alisea. Lo vedo, cerchi di scappare di nuovo. E' da ieri, ti nascondi dietro le tue parole, dietro frasi lasciate a metà. Ti avevo proposto di andarmene, ma mi hai detto resta. Senza alcuna spiegazione. Voglio sapere il perchè"
Sentii le sue mani stringersi intorno alle mie. Stavo ancora reggendo le tortine. Cercai di divincolarmi, ma la sua stretta gentile si fece più salda. Sorrise.
"Non ti lascerò andare via senza rispondermi, non questa volta".
Qualcosa in quel momento dentro di me si ruppe. Avrei voluto gridargli che sì, probabilmente lo amavo ancora, che in tutto quel tempo non avevo mai smesso, ma che avevo troppa paura. Paura che se ne potesse andare, che potesse preferire un'altra, paura di restare sola.
Mark mi stava fissando, immobile e silenzioso, in attesa di una mia risposta.
"Ti ho chiesto di restare perchè..."
Sentii le sue mani tremare sulle mie. Anche lui aveva paura.
"Perchè non volevo che tu te ne andassi, ma non me la sento di dirti dimentichiamo tutto"
Potei leggere una forte delusione nei suo occhi. Lasciò andare le mie mani, prendendo le mince pies. Si voltò velocemente, capivo come si sentiva, fin troppo bene.
"Fa freddo qui fuori, forse è meglio se rientriamo".
"Aspetta Mark..."
Non si voltò.
"Aspetta" dissi più convinta.
"Non mi perdonerai mai, vero?"
Si era fermato, aveva pronunciato quella frase dandomi le spalle.
"Mark, perché sei venuto?" domandai ancora una volta. Sapevo che stavolta sarebbe stato sincero, e ora conoscevo anche la risposta, ma avevo bisogno di sentirglielo dire.
"Volevo vederti, parlare con te e..."
"E...?"
"Alisea non ho mai smesso di amarti, non un solo giorno".
Si era voltato, stava aspettando la mia reazione.
"E io ho voglia di conoscere questo nuovo te, ma ho paura che tu mi possa ferire di nuovo. Ho paura che tu possa tradirmi di nuovo. Ho paura..."
Mi interruppi. Ecco glielo avevo detto.
"Sono venuto con la paura di averti persa per sempre e per colpa mia. Non ho voluto che la paura vincesse sull'amore. Forse è ora che lo faccia anche tu"
E se ne andò, lasciandomi sola al chiaro di luna.
Mi ama.
Nella mia testa non riuscivo a pensare ad altro.
Forse è davvero l'ora che anche io lasci andare il passato e le mie paure.
Quando rientrai trovai sul cellulare una chiamata persa di Alex.
***** Spazio Autrice*****
Ohhh finalmente Mark ha tirato fuori le OO e ammesso i suoi sentimenti... che tra l'altro avevamo chiaramente capito tutti. A parte Alisea. Fortunatamente ha pensato Sophie a dare una spinta a questi due. Adesso rimane da capire cosa vuol fare Alisea. Anche perchè dietro l'angolo, pronta a saltare addosso a Mark c'è la tenera e piccola Christine. Sono abbastanza sicura che non si arrenderà tanto facilmente. Mark è stato sincero, Alisea è ancora cristallizzata nelle sue paure. Come andrà a finire? Tra l'altro anche Alex finalmente si è ricordato di lei.... ma sopratutto cosa starà facendo la povera Sam?
Canzone del titolo "I need your love" di Anna Tsuchiya e prima opening theme dell'anime Nana. Lo avete mai visto? Ma sopratutto riusciremo mai a leggerne la fine?
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