Capitolo 22 - I'll be there for you

24 dicembre, Snow Lodge, Sophie

"Si gela fuori, la temperatura è scesa velocemente" esordii allegra, non appena la porta si chiuse alle mie spalle. L'aria in casa profumava ancora di biscotti alla cannella. Mi brontolò lo stomaco.

Ero piuttosto soddisfatta di quella breve chiacchierata con Mark. Se avevo ragione, ed ero sicura d'averla, era il momento che il ragazzo sfoderasse un po' di coraggio e si facesse avanti. Al resto avrei pensato dopo.

Juls e sua sorella stavano scendendo le scale, le osservai: non avrebbero potuto essere più dissimili né per aspetto né per atteggiamento. Juls aveva uno sguardo mite, lunghi capelli color del cioccolato e un'aria dolce, Christine invece era bionda e riccia come me, ma si muoveva e parlava come se al mondo contasse solo la sua opinione. Si stava di nuovo lamentando con la sorella, ma non ero riuscita ad afferrare il senso del suo discorso.

"Sarà meglio cominciare a preparare la cena, se non cominciamo subito rischiamo di non riuscire a finire in tempo" dissi mettendo fine alla discussione tra le due.

Sentendo la parola cena Juls, con un largo sorriso sul volto, si girò verso di me: "Sophie ti do mano volentieri, non sono una gran cuoca, ma se mi dai le istruzioni provo a fare qualsiasi cosa"

"Io passo" s'intromise con aria annoiata Christine "preferisco che facciate voi, vi evito la mia cucina terribile... d'altronde Andy mi portava sempre a cena fuori, certi ristoranti gourmet che una volta che li hai provati, la cucina di casa risulta abbastanza... noiosa".

Io quella la uccido, posso nascondere il cadavere sotto il ghiaccio. Sul serio, non la sopporto proprio.

"Perchè non provi ad ordinare il delivery? Così non ti dovrai accontentare della nostra non gourmet cucina casalinga"

"Consegna fino a qui?" chiese speranzosa.

"Ovvio che no" le risposi gelida.

Scema.

Arthur stava ridendo di sottecchi.

Juls inorridita dall'atteggiamento della sorella, con un'espressione afflitta provò a riprenderla. "Chrissy..."

Sul serio chiama Chrissy quella iena?

"Chrissy veramente... non puoi non fare la tua parte. Lavare i piatti riesce a chiunque, li potrai lavare anche tu".

Mia eroina!

Christine sbuffò, ma non replicò al rimprovero della sorella, probabilmente si era resa conto di aver esagerato. In fondo nessuno l'aveva obbligata a venire.

Alisea, che fino ad allora era rimasta in silenzio decise di intervenire. Con un sorriso dolce, rivolta a Christine le disse:

"Non ti preoccupare, siamo già abbastanza in cucina senza la necessità del tuo aiuto. Visto che hai detto di essere stanca, perchè non ti rilassi un po'? Potresti fare una doccia calda e rilassante, vedrai che laverà via anche la stanchezza".

Ah ecco di cosa si lamentava, poverina... è stanca.

Guardai la mia amica stizzita. Che cosa le era preso? Perchè stava dando tutta quella importanza alle lamentele della piccola iena?

Christine la guardò perplessa, indecisa se seguire il consiglio di Alisea o meno. Proprio in quel momento l'aprirsi della porta esterna ci fece girare. Mark era rientrato accompagnato da un soffio d'aria gelida, visibilmente infreddolito.

Guardò prima me, poi Christine.

"Sarà bene che vada a prendere la mia roba in camera di Christine" disse Mark, confuso dal silenzio con cui era stato accolto.

Lo sguardo della piccola iena si illuminò "Oh, in questo caso vengo a darti una mano, poi magari mi infilo sotto una bella doccia calda" concluse con uno sguardo ammiccante rivolto a Mark.

Vidi Mark impallidire, riusciva a farmi pena. Essere il bersaglio delle attenzioni di Christine non doveva essere piacevole. Mi voltai verso Alisea, i suoi occhi verdi erano calmi e tranquilli.

"Perfetto Christine, potete spostare i bagagli di Mark in camera mia, averli qui in salotto non mi pare molto comodo"

Poi rivolgendosi a Mark con un sorriso dolce gli chiese: "Quando hai finito di spostare le tue cose potresti scendere ad aiutarci con la cena? Credo che tu sia la persona più indicata tra tutti noi visto come cucini".

Sarei voluta scoppiare a ridere, ma trattenni le risate per me. Alisea era riuscita a battere la piccola iena con le sue stesse armi. Ci saremmo liberate di Christine per almeno un'oretta.

Lo sguardo di Mark, sempre più confuso, si posò prima su Alisea e poi su di me. La sua espressione tragica rischiava di farmi scoppiare a ridere. Mi girai velocemente di spalle. Non sarebbe stato carino scoppiare a ridergli in faccia.

"Certo non c'è problema, ci metto un secondo a spostare la mia roba in camera tua Alisea, grazie. E poi sarò felicissimo di aiutarvi con la cena".

Mi girai guardando Christine. Era livida.

"Chrissy, vengo su anche io a darvi mano e a vedere che fine ha fatto Luke, si sarà appisolato dopo aver guidato tutte quelle ore".

Juls salì le scale seguita a ruota dalla sorella e da Mark. Appena fui sicura che non mi potessero sentire, scoppiai a ridere.

"Hai capito la mia piccola Alisea"

Mi guardò con un sorriso innocente, ma i suoi occhi ironico smentivano la sua aria da angioletto.

"Povera Christine, mi sembrava che una doccia calda fosse una buona idea per rimetterla in sesto, cancellando la stanchezza del viaggio di cui si lamentava poco fa".

La fragorosa risata di Arthur, che aveva assistito impassibile a tutta la scena, interruppe le parole di Alisea.

"Siete tremende" e ricominciò a ridere.

Decisi di fare un salto al piano di sopra con la scusa di cambiarmi maglia. Salii velocemente le scale senza far rumore. Il corridoio era al buio, dalla porta della camera di Christine, lasciata leggermente socchiusa, proveniva il suono della sua voce.

"Non sei obbligato ad aiutare se non ti va, a me hanno detto che non avevano bisogno di altro aiuto" stava dicendo con vote petulante, "potresti piuttosto accompagnarmi a fare due passi all'esterno, Snow Lodge illuminata dalla luna deve essere... pittoresca".

Mark tossicchiò.

"E poi mi piacerebbe conoscerti un pochino meglio, a te non andrebbe?"

Mark tossicchiò di nuovo.

"Grazie Christine, ma preferisco svolgere la mia parte di compito. Arthur e Sophie sono stati così gentili da ospitarci e non mi pare giusto starmene con le mani in mano".

Avrei pagato oro per vedere l'espressione di Christine, ma essere beccata ad origliare non sarebbe stato affatto piacevole e sentendo che qualcuno si avvicinava alla porta decisi di tornare velocemente al piano di sotto.

Alisea mi guardò. "Non dovevi cambiare maglia?" mi chiese poi perplessa.

Scrollai le spalle e sorrisi.

"Me ne sono scordata" le risposi, avviandomi verso la zona cucina.

"Sophie tu..."

Non continuò la frase, Mark stava scendendo le scale.

"Allora cosa dobbiamo fare?" esordì compiaciuto.

Sul volto si leggeva chiaramente il sollievo di essere sfuggito alle grinfie della piccola iena.

"Bene" disse Arthur, "visto che siete tutti indaffarati in cucina che ne dite se mi occupo dell'accompagnamento musicale?"

Qualche istante dopo le note di It's beginning to look like a Christmas cominciarono a diffondersi per la stanza mentre il fuoco, rinvigorito dalla legna appena aggiunta, scoppiettava allegramente.

Decisi di prendere in mano la situazione. In realtà avevo fame, molta.

"Ci sono i bagel da farcire, con salmone, avocado, formaggio spalmabile; poi ci sono da preparare sandwich con tacchino, uovo e maionese, l'insalata di patate e i maccheroni al formaggio" decantai tutta soddisfatta. Avevo studiato per giorni il menù.

"Visto che è Vigilia non ho voluto esagerare" aggiunsi.

Ci mettemmo immediatamente al lavoro. Juls ci aveva raggiunto e le avevo affidato le patate da pelare.

Mentre affettavo il pane osservai Alisea e Mark. Erano l'uno accanto all'altra, sembravano persi nei loro pensieri, due mondi distinti.

Per l'ennesima volta mi domandai cosa fosse successo il giorno precedente. Ripensai alle risposte evasive di Alisea, ma era innegabile l'attrazione tra di loro, li avevo visti al lago, avevo visto come si guardavano. Dovevano parlare, ma con tutti noi per casa e la piccola iena che appena finita la doccia si sarebbe riappiccicata a Mark diventava una cosa molto difficile.

Dovevo intervenire.


*** Spazio autrice***

Come promesso ho ripreso una pubblicazione costante (quasi). Vorrei finire la storia in questo periodo come mi ero prefissata inizialmente. I capitoli si fanno più corti se avete notato, ma è un continuo cambio di POV. La serata si farà animata. Christine è decisa a provarci con Mark. Mark è deciso a scappare dalle attenzioni di Christine. Alisea è contrastata, aveva pensato di poter lasciare il passato alle spalle, ma forse si è resa conto che non è proprio così e la sua reazione nello scorso capitolo lo dimostra. e poi c'è Sophie, l'amica che tutti vorremmo, che non può fare a meno d'impicciarsi degli affari tuoi, ma che ti conosce talmente a fondo da sapere anche le cose che non dici.

Che ne pensate? Cosa succederà durante la Vigilia? 

La canzone del titolo è I'll be there for you, bellissima sigla di Friends. L'ho ritenuta perfetta per sottolineare lo splendido rapporto tra Ali e Sophie.

Prossimo capitolo in uscita venerdì.

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