Capitolo 2 - It's beginning to look a lot like Christmas
23 dicembre, Pinewood. Alisea.
Maestoso e incantevole, Pinewood era avvolto da un manto candido di neve. Un silenzio surreale permeava l'aria, interrotto soltanto dal soffio del vento. Scesa dal treno mi avventurai fuori dalla stazione in cerca di Mr. Thompson.
Mi guardai intorno: le case, dagli intonaci dai colori vivaci, sembravano uscire da una cartolina natalizia. Le finestre erano incorniciate da ghirlande di agrifoglio e dai fiocchi di neve caduti copiosi nella notte.
Il treno era arrivato in ritardo, avevano dovuto liberare la ferrovia dalla neve. Ma era comunque presto, Sophie e Arthur non sarebbero arrivati prima di un paio d'ore almeno e sebbene i raggi del sole fossero riusciti a penetrare la folta coltre di nubi, presto avrebbe ricominciato a nevicare.
"Miss Alisea" mi sentii chiamare. Un uomo anziano stava arrivando di corsa, la sua faccia, abbronzata dal sole e segnata dalle rughe, era illuminata da due occhi color del ghiaccio.
"E' lei la signorina Alisea?" mi chiese con il fiatone, mentre la sua voce si condensava in nuvolette azzurre.
"Sì sono io, solo Alisea" dissi tendendogli la mano con un sorriso.
Me la strinse con vigore.
"Il signor Arthur mi aveva avvisato del suo arrivo, mi scuso se ho tardato. Dobbiamo partire subito, a breve ricomincerà a nevicare e non smetterà tanto presto".
Guardai il cielo annuendo.
Prese la mia valigia e ci facemmo largo tra le strette stradine di Pinewood. Gli abitanti, avvolti in calde giacche, si muovevano con cautela tra le bianche strade innevate. Dai camini delle case uscivano pennacchi di fumo e il profumo di legna bruciata si mescolava al freddo pungente dell'aria.
Raggiungemmo velocemente la motoslitta. Mi diede un giaccone e un paio di occhiali da sci.
"Li indossi, le serviranno" disse, mentre caricava il mio bagaglio sul retro della motoslitta,
Mi accomodai sul sedile dietro di lui e mise in moto. Uscimmo pian piano da Pinewood, ma non appena fuori dalle strade dell'accogliente cittadina aumentò la velocità, l'imminente nevicata lo doveva preoccupare e non poco.
Il paesaggio scorreva veloce intorno a me: le vette coperte da un manto di neve intatta, gli abeti ricoperti da una coperta candida lasciavano appena intravedere il verde cupo dei loro aghi. L'aria gelida profumava di pino. Non ero mai stata in motoslitta e, freddo a parte, mi stava piacendo.
Ci vollero quasi quindici minuti di ghiaccio e neve, ma alla fine scorsi Snow Lodge, deliziosa, in mezzo a un paesaggio invernale da fiaba, circondata da alti alberi ricoperti di neve.
La baita, costruita con legno scuro e pietra, aveva un'aria rustica e accogliente. La neve fresca ricopriva il tetto spiovente, creando uno spettacolare cappello bianco, dal camino usciva del fumo. Forse Mr. Thompson aveva acceso il caminetto per riscaldare la casa? Eppure mi sembrava di ricordare che Sophie avesse parlato di riscaldamento.
"Il vostro amico è arrivato stamattina presto. Abbiamo portato i viveri su insieme".
Dalla mia faccia stupita Mr. Thompson intuì che non mi aspettavo di avere compagnia.
"Caspita signorina Alisea un bel giovanotto alto e moro, molto gentile. Non ha voluto che portassi pesi, ma sa? Questo vecchio montanaro è ancora bello forte."
Sorrisi guardando quell'uomo, nonostante la sua aria ruvida, gli occhi gentili e la voce profonda me lo facevano piacere.
"Sophie si è scordata di dirmi che ci sarebbe già stato qualcuno al mio arrivo. Ero convinta di essere sola, meglio così, almeno non mi peserà troppo l'attesa".
Presi la valigia e salutai Mr. Thompson ringraziandolo per il passaggio. Mi avvicinai alla porta della baita e abbassai la maniglia.
All'interno, l'ambiente si presentava caloroso e invitante. Un unico grande open space che comprendeva salotto e cucina. Le pareti di legno creavano un'atmosfera intima e avvolgente, mentre il crepitio del fuoco nel caminetto diffondeva un piacevole tepore. Gli arredi, in stile rustico, erano caratterizzati da robusti mobili di legno e comodi divani coperti di soffici coperte di lana. Sarebbe stato un Natale perfetto.
"Ciao Alisea".
Una voce calda e profonda che conoscevo bene. All'improvviso la stanza divenne grigia, sentii un vento gelido scorrermi lungo la schiena. Non sentivo quella voce da più di un anno. Mi voltai lentamente. L'ultima volta che avevo incrociato il suo sguardo era stato in quel grigio pomeriggio di novembre.
Davanti a me c'era Mark.
***** SPAZIO AUTRICE *****
Eccoci alla fine del secondo capitolo! Anche voi adorate la neve? Io sì, ma abito in una città dove la neve non si vede da moltissimo tempo, ho dovuto lavorare parecchio con la fantasia, ma proprio parecchio.
Avete presente quelle giornate che iniziano con delle buone premesse?
Ecco quella di Alisea era iniziata bene, ma a quanto pare questo incontro non rende molto felice Alisea, anzi! Voi che ne pensate?
Canzone del titolo al capitolo It's beginning to look a lot like Christmas di Micheal Bublé
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