Capitolo 18 - Even at my worst, I'm best with you

24 dicembre, Snow Lodge (Sophie)

Eravamo finalmente arrivati a Snow Lodge, un viaggio tranquillo con le statali deserte, ma sgombre da neve. Ci voleva un po' di follia per mettersi in viaggio subito dopo una bufera, ma eravamo arrivati a Pinewood senza intoppi. Regnava una calma surreale, le case rivestite a festa, con ghirlande e luci ad ogni finestra erano sommerse ancora dalla neve. Non potendo proseguire con l'automobile prendemmo la motoslitta per raggiungere Snow Lodge.

Arthur era un guidatore abile, merito dei numerosi inverni passati a Snow Lodge, ma io stavo soffrendo terribilmente il freddo. Perchè non avevamo deciso di trascorrere il Natale nella casa al mare?

Entrando avevo notato l'aria strana che tirava tra Alisea e Mark. Guardai la mia amica in volto.

"Sophie avete fatto prestissimo, non vi aspettavamo così presto!" esordì Alisea, mentre andavo ad abbracciarla.

"Me ne sono accorta" dissi alla mia amica, guardandola attentamente.

Sorrise, provando a fare finta di nulla, ma sapeva che non me non se la sarebbe cavata tanto facilmente.

Arthur entrò in quel momento, accompagnato dai raggi del sole e da qualche fiocco di neve. Poggiò le valigie all'ingresso che dava direttamente sull'ampio salone. Si sfilò il giaccone dicendo:

"Buongiorno! Ce l'abbiamo fatta ad arrivare finalmente! Mark dammi una mano con le valigie che Sophie si è portata dietro l'intero guardaroba!"

"Non è assolutamente vero! E' solo il minimo indispensabile per non morire di freddo" gli risposi facendo una linguaccia.

Mark si avvicinò per aiutarlo, ma lo precedetti, prendendo la mia valigia. Volevo parlare in privato con la mia amica: la risposta che mi aveva dato qualche ora prima al telefono era stata troppo evasiva e io volevo capire cosa stava succedendo.

"Ali, mi accompagni di sopra? Così mentre sistemo la valigia facciamo due chiacchiere."

Notai lo sguardo disperato che lanciò a Mark, ma lui sorrise scuotendo la testa senza dire nulla.

"Hai preparato i biscotti alla cannella?" le chiesi sentendo per l'aria il tipico profumo dei suoi biscotti.

"Sì, mi ha dato una mano Mark, li ho appena sfornati"

La camera mia e di Arthur era l'ultima in fondo al corridoio, lunga e stretta, terminava con un'ampia finestra che affacciava sul bosco, sotto la quale era disposto un comodo divano. Sull'ampio letto matrimoniale, una coperta color crema e cuscini bordeaux, davano un tocco colorato all'arredamento fin troppo scuro dei mobili in legno massello. Appoggiai le valige sul pavimento, di legno pure quello, e mi diressi al divano dove mi sedetti, facendo cenno ad Ali di avvicinarsi.

"Adesso vieni qui e mi racconti tutto Alisea" le ordinai.

Purtroppo per Alisea la fuga non era prevista, il suo sguardo mi convinse che era successo qualcosa. Le feci un sorrisetto, uno di quelli che conosceva bene e le dissi: "Racconti tu o parto con le domande a raffica?"

Venne a sedersi accanto a me, si girò verso la finestra, guardando il bosco con i suoi abeti scintillanti.

"Che vuoi che ti dica Sophie" disse guardandomi "ieri mattina quando sono arrivata mi sono sentita cadere il mondo addosso. Mark era l'ultima persona che mi sarei aspettata di trovare qui, ma a quel punto, bloccata sotto la tormenta cosa potevo fare?"

"Questo lo so, ma ieri parevi intenzionata ad andartene il prima possibile ed oggi non è più così, quindi voglio sapere che è successo... e non te la cavi con un niente, perchè ho visto gli sguardi che vi siete scambiati".

Ok più o meno, magari bluffare un po' mi avrebbe aiutato.

"Diciamo che ieri è stata una giornata abbastanza tesa. Non è stato facile perché, come ben sai" sottolineò " tra noi erano rimaste in sospeso diverse questioni. Ieri sera ne abbiamo parlato e ci siamo chiariti".

Una spiegazione sintetica e veloce, troppo.

"Cosa dovevate chiarire? Non mi pare che i suoi comportamenti passati lasciassero molti dubbi".

Provai a lanciarla lì, era un argomento quello di Mark, che aveva sempre cercato di non affrontare.

"Forse chiarire non è il termine più esatto. Abbiamo parlato di quello che è successo. Questo non cambia il passato, tuttavia è come se un capitolo rimasto in sospeso si fosse definitivamente chiuso, forse non posso dimenticare, ma posso almeno provare a perdonare".

"Ali sono così sollevata nel sentirtelo dire!" esclamai felice.

Poi continuai: "Ho sempre pensato che nel profondo una parte di te fosse rimasta legata a lui, invece se hai deciso di rimanere capisco che per te non conta più nulla. Un capitolo chiuso. Giusto?".

"Esatto, hai capito perfettamente. La sua vicinanza non è un problema." rispose.

Una risposta data con troppa veemenza, non mi convinse.

"E Alex? Lo hai sentito? Lo hai persuaso a raggiungerti?".

Il suo sguardo si fece cupo.

"E' da ieri sera che non lo sento, stamani non ha risposto né ai messaggi né al telefono".

"Uh che uomo presente, si vede che non può fare a meno di te".

"Sophie questo tuo sarcasmo te lo puoi anche evitare".

"Scusa Ali, ma se questo è così dopo neanche tre mesi che uscite... io bisogna che te lo dica, non mi pare che sia proprio così innamorato".

Ops alla fine l'ho detto.

"Lo so".

"Forse è ora di passare oltre, secondo me".

Mi guardò senza rispondere, alzando le spalle.

Mi alzai dal divanetto decisa a disfare la valigia. Alisea mi seguì. Mentre sistemavo i maglioni che mi ero portata Ali aggiunse:

"Se devo essere sincera Sophie, ma proprio sincera, c'è qualcosa in Mark che mi ha fatto riflettere. Le sue parole, il suo sguardo, il suo atteggiamento, non è più il Mark di un tempo, ma un uomo che non conosco più e che in un certo senso mi affascina"

"Ali scusa, solo ieri era il nemico numero uno e oggi ti affascina? Non riesco a capirti"

"Vedi Sophie ho sempre quel bruttissimo difetto di idealizzare gli uomini con cui esco, non li vedo per quello che sono. E' così con Alex ed è stato così anche con Mark".

Forse Arthur e dico forse, aveva avuto ragione.

"Ali, ma tu non ti devi colpevolizzare".

"No, ma è ora che io guardi in faccia la realtà".

"Quindi che intendi fare?"

"Al mio rientro parlerò con Alex"

"E con Mark?"

Sorrise, poi sussurrando disse: "Ho intenzione di stare ad osservare".

La guardai perplessa. Per sua fortuna c'ero io.

Tornammo di sotto. Arthur e Mark stavano finendo di disfare le borse con i viveri che avevamo portato. Forse avevo finito con Ali, ma con Mark dovevo ancora cominciare.


***** Spazio Autrice *****

Ed eccoci al nuovo capitolo, ho deciso di affrontarlo dal punto di vista di Sophie in maniera tale da avere un punto di vista esterno sulla relazione tra Mark e Ali, mi sa che Sophie è un po' confusa! 

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