TORTA ALLA PASSIONE
ROSEMARY
Il mondo è una torta piena di dolcezza.
(Charles Baudelaire)
-Qui fanno un dolce al cioccolato buonissimo- disse Tyler. Avevamo appena terminato un pranzo decisamente abbondante. Il ristorante era carino, con pareti dipinte di rosso e il pavimento di marmo. Invece delle sedie accanto ai tavoli c'erano dei divanetti. Gli avventori erano divisi da alcuni separé di legno che rendevano l'ambiente più privato.
-Allora mi obblighi a provarlo- esclamai –adoro i dolci-
-Ottimo- disse -diciamo che ti consiglio questo dolce, è molto particolare- e sorrise, uno di quei suoi sorrisi da traditore che prometteva solo guai. Stava certamente tramando qualcosa.
Tyler ordinò due Torte alla Passione. Quando la cameriera fece per portarci via il cesto con il pane, lui scosse la testa. –Può lasciarcelo ancora?- chiese.
-Ma certo, caro- esclamò la donna prima di allontanarsi.
-Torte alla Passione! Che nome!- commentai, tirandomi indietro i capelli. Mi sentivo stranamente euforica.
-Adattissimo... poi mi dirai- lanciò uno sguardo al cellulare.
-Qualche chiamata?-
-Sam non mi ha più telefonato, ce lo siamo perso- disse con finta allegria -ho mandato un messaggio a mio padre, gli ho scritto che lo chiamerò più tardi-
-Ottimo- sorrisi. Forse avevo esagerato offrendomi di accompagnarlo, ma quando lo avevo visto così triste, beh, non avevo proprio potuto resistere. Senza contare che mi ero un po' immedesimata, in fondo non avevo anch'io un padre che voleva impormi le sue decisioni? Che mi aveva scelto l'università e mi spronava a scrivere un romanzo storico per continuare ciò che lui aveva iniziato? Ero la sua erede, me lo aveva fatto capire molte volte.
-Comunque per quanto riguarda Sam, è un bravo ragazzo e lui non c'entra nulla con Jessica, credimi-
E chissà perché gli credevo... mi stavo addolcendo un po' troppo.
-Vorrei sapere chi era il ragazzo con cui aveva una storia- mormorai.
Tyler si strinse nelle spalle. –Sinceramente non lo so-
-Non hai neppure un sospetto? Qualcuno con cui Jessica aveva un rapporto strano, magari qualcuno che sentiva-
-Stava facendo un lavoro di gruppo con Dick- mormorò.
-Dick?- non mi sembrava certo il tipo capace di tradire un amico e poi ripensai alla Serata dei Giochi e al nostro incontro il lunedì successivo. Sì, forse Dick ne era capace. Io e Tyler però non stavamo insieme, per cui Dick non era un vero traditore, oppure sì? Che confusione!
-Non so, è l'unica persona che mi viene in mente- disse, stringendosi nelle spalle.
-Cosa sai di Dick?- era una domanda forse sciocca, ma necessaria.
-Poco in realtà, Dick non è un tipo che parla molto, non credo che abbia mai avuto una ragazza fissa al campus- si fece pensieroso -certo, c'era quella storia-
-Quale storia?-
-Niente, una ragazza che gli piaceva, non ricordo più il nome, era della stessa consorellanza di Jessi, è andata via per le vacanze e non è mai tornata-
Mi sentii gelare. -E lo dici solo ora?-
-Non mi hai mai chiesto di Dick... e poi era una ragazza strana, gli ho detto che era meglio che sparisse prima piuttosto che dopo aver iniziato una storia-
-E se gli tendessimo una trappola?- chiesi in un sussurro.
-Oh, sentiamo, la nostra piccola stratega, cosa proponi?- chiese, lo sguardo brillante.
-Non so ancora, ma forse se lui credesse che noi sappiamo, forse si lascerebbe scappare qualcosa-
-Fantastica-
Arrossii e abbassai lo sguardo. Gli occhi di Tyler parevano quasi volessero leggermi dentro, quasi volessero mangiarmi. –Forse così potremmo capire qualcosa di più su questa folle storia-
-Due Torte alla Passione- comunicò la cameriera, una signora di mezz'età, arrivando con i piatti e interrompendo i nostri discorsi. Ne posò prima uno davanti a me e poi un altro davanti a Tyler.
Erano a forma di cuore con una grande fragola rossa appoggiata sopra. Arrossii, chiedendomi se fosse una coincidenza la loro forma.
-Allora, sentiamo com'è- esclamai. Presi la forchettina da dolce e l'affondai nella torta, poi mi portai il pezzettino alla bocca. Il cioccolato mi si sciolse in bocca. –Molto buono- ne presi un altro pezzo... e sentii il palato e la lingua ardere. Restai un attimo immobile, mentre la mia bocca andava in fiamme e mi chiesi che cosa stesse succedendo. Ero forse allergica a qualcosa? E poi sentii Tyler ridere.
-C'è il peperoncino- ammise quasi candidamente.
-Cosa?- urlai, tossendo.
-Scusa, volevo farti uno scherzo- e rideva il disgraziato, rideva come un matto, piegandosi in avanti.
-Sei terribile- presi l'acqua e iniziai a bere... come bruciava!
-Mangia del pane- me lo porse e io seguii il suo consiglio, comprendendo perché non lo aveva fatto portare via. Dopo poco iniziò ad andare meglio.
-Sei terribile- ripetei.
-Beh, solo che pensavo che questa torta al cioccolato fosse un po' come noi due-
Risi. –E come ti è venuto questo paragone?-
-Non so, solo che siamo un mix esplosivo... il peperoncino e il cioccolato sono così diversi, eppure insieme sono esplosivi... proprio come noi due- e mi sorrise, un sorriso bellissimo, nonostante il dente leggermente rotto.
Mi ritrovai ad annuire. –Sì, siamo esplosivi... ma non provare a farmi mai più uno scherzo così- e gli diedi un calcetto da sotto il tavolo –capito?-
-Va bene, prometto che la prossima volta m'inventerò qualcosa di meglio-
-Non cambi mai- dissi, ridendo.
-Perché dovrei cambiare?- mi chiese lui, improvvisamente serio.
Aveva ragione... e poi iniziava a piacermi così com'era. –Io non mangio questa torta-
-Non preoccuparti, te ne ordino una normale... e quella me la mangio io, intanto sono un tipo al peperoncino-
-Oh, non si era proprio capito- dissi, passandogli il piattino con un sorriso. Lui lo prese e nel farlo mi sfiorò la mano, un tocco non casuale. Ci fissammo per un istante che mi parve interminabile. Il suo sguardo era così intenso che pareva quasi potesse toccarmi, quasi come se fosse qualcosa di concreto. Tenne un attimo il piatto tra le sue mani, poi sorrise.
-Quasi quasi vengo a sedermi vicino a te, su quel divanetto c'è posto per entrambi-
-Va bene, vieni- dissi, sorridendo.
Un attimo dopo Tyler era al mio fianco
Finii la mia torta con la panna, l'alternativa che mi aveva portato la cameriera. Tyler mi aveva deliziata con alcuni aneddoti culinari della sua famiglia.
-Mio zio Stuart, per esempio, adora fare il barbecue e inevitabilmente brucia sempre tutto- stava dicendo.
-Spero che il pranzo di domani non lo prepari lui allora- dissi, ridendo.
-Non lui da solo perlomeno... hai un po' di panna all'angolo della bocca-
-Oh, dove?- chiesi, prendendo il tovagliolo.
-Aspetta, faccio io- mi fermò il viso tra le mani a coppa e mi baciò l'angolo della bocca, poi continuò lungo tutto il labbro inferiore. Sentii il cuore accelerare il battito. -Credo di aver fatto- disse infine, allontanandosi.
-Quando fai così sei terribile, sai?- risi.
-Ti piace quando sono terribile, non mentirmi-
Molto, mi piaceva molto. -Per niente- esclamai, ridendo.
-Spiritosa- guardò nel mio piatto -la mangi la fragola?-
Scossi la testa, poi sorrisi, la presi e gliela porsi. Lui si spinse in avanti e iniziò a mordicchiarla. -Buonissima- disse infine e le sue labbra accarezzarono le mie dita -ora tocca a te- prese un'altra fragola e la immerse nella panna, quindi me la porse.
-Grazie- feci per prenderla con la mano, ma lui scosse la testa.
-Questo è un gioco- disse, malizioso.
-Sbruffone- e mi spinsi in avanti. Addentai la fragola. -Molto buona- la morsi di nuovo.
-Vero?- mi chiese Tyler, la voce bassa, una carezza sulla mia pelle. Mi accarezzò il fianco e poi infilò la mano sotto la mia maglietta, sfiorando la schiena nuda.
-Tyler- lo richiamai, con finto rimprovero.
-Facciamo un altro gioco- mi sussurrò all'orecchio, poi mi stampò un tenero bacio sulla guancia.
Mi resi conto che il cuore stava per esplodermi. -Quale?- chiesi, appoggiandomi al divanetto, mentre la sua mano mi accarezzava la pelle languidamente.
-Chiudi gli occhi- mi disse, baciandomi l'orecchio.
-Perché?- volevo toccarlo, sfiorare la sua pelle.
-Questo è un gioco, ricordi?-
-Come vuoi- chiusi gli occhi e attesi.
Sentii qualcosa che mi sfiorava le labbra. La fragola. Tyler me la passò lungo le labbra, lentamente, sensualmente, facendomi tremare. Provai a morderla, ma lui me l'allontanò per poi riavvicinarla. Sorrisi e l'accarezzai con la lingua.
-Wow- esclamò Tyler –sei molto sensuale-
-Grazie-
-Ora però dovrò inventarmi qualcos'altro- mi pizzicò delicatamente la schiena.
-Sei tremendo quando fai così- sussurrai.
-Lo so- e poi sentii le sue labbra premere contro le mie, labbra che avevano il sapore piccante del peperoncino e quello dolce del cioccolato. Mi baciò, un lungo e intenso bacio che mi percorse come un brivido. Lo abbracciai, bisognosa di sentire il suo corpo contro il mio. La sua mano mi sfiorava il ventre facendolo bruciare. Per un folle attimo pensai a come sarebbe stato esaltante se mi avesse presa in braccio e posata sul tavolo. Non era più un gioco quello. Il bacio fu così irruente da lasciarmi le labbra piacevolmente doloranti. Aprii gli occhi e sorrisi a Tyler che mi fissava con quel suo sguardo che già da solo pareva baciarti. Mi sembrò di esistere veramente per la prima volta nella mia vita, di essere reale. E con terribile gioia compresi che ero veramente innamorata di Tyler. Questo sì che era un bel guaio.
NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi qua!
Abbiamo un nuovo sospettato per la scomparsa di Jessica, ma sarà stato davvero Dick? Oppure la colpa è di un'altra persona? Ci sono ancora alcune cose da scoprire.
Se riesco nei prossimi giorni pubblico uno speciale dedicato al Natale precedente a questa storia.
A lunedì con l'abituale aggiornamento ❤
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