SPECIALE NATALE (QUINTA PARTE)

ROSEMARY

Se l'inverno dicesse: "Ho nel cuore la primavera" chi gli crederebbe?
(Khalil Gibran)

Mi nascosi dietro la casa, trascinando Abigail con me. I tacchi affondavano nel sottile strato di neve che ricopriva il pavimento del portico. Abby scivolò e dovetti tenerla, rischiando di cadere con lei.

-Cosa fai?- mi chiese, sorpresa -Fa freddissimo qua fuori, avremmo almeno dovuto prendere le giacche-

-Dopo ti spiego- le risposi, la gola secca. In realtà non avrei proprio saputo cosa risponderle, in fondo cos'avrei dovuto dirle? Che avevo visto Tyler Von Heller che si baciava con un'altra? E poi perché ero scappata? Lui forse non si ricordava neppure di me.

Tyler uscì sul portico e rimase fermo lì qualche istante. Era alto e fiero, elegante in una semplice camicia bordeaux. Si guardò intorno diverse volte prima di rientrare. Attesi con il cuore in gola.

-Non dirmi che tra te e Tyler c'è qualcosa- esclamò Abby, la voce vittoriosa.

-No, l'ho incontrato al centro commerciale- ammisi in un sussurro, mentre tornavamo sotto il portico. Mi sfregavo le braccia nel tentativo di non congelare.

-E non mi ha detto nulla? Alla tua migliore amica?- chiese, fingendosi indignata.

-Non c'era nulla da dire- mi giustificai –e poi tu non mi dici mai nulla quando inizi a vederti con un ragazzo-

-Hai ragione, forse dovrei... - si bloccò e guardò dietro di me.

Aggrottai la fronte mentre sentivo dei passi.

-Io devo rientrare- disse Abby, superandomi.

Mi voltai e mi trovai faccia a faccia con Tyler. Restammo per un lunghissimo istante l'uno di fronte all'altra nell'aria gelida di dicembre. Cos'avrei dovuto dire? Tyler non era nulla per me, era solo un ragazzo qualsiasi.

-Ciao- disse infine lui. Solo ciao. La parola più semplice che esista, eppure in quel suo ciao c'era il mondo.

-Ciao- gli risposi, cercando di non sembrare intimorita.

-Ci rivediamo- disse, con uno strano sorriso.

-Già- mi chiedevo come potesse non aver freddo visto che non indossava la giacca.

-Stai molto bene vestita così-

-Grazie- improvvisamente mi resi conto di non sapere cosa dire e mi sentii tremendamente stupida per essermi nascosta.

-Che ne dici di rientrare? Qua fuori fa parecchio freddo-

-Già, la tua ragazza ti aspetta- mormorai, lo sguardo basso. Mi sentivo assurdamente ferita.

-Quale ragazza?- chiese lui, un'espressione sorpresa negli occhi.

Provava pure a fare il furbo! –Ho visto che vi baciavate-

-Ah quella! Beh, non è la mia ragazza- si affrettò a dire.

-Vi siete comunque baciati- gli ricordai.

-Lei ha baciato me per essere corretti- disse, con uno strano sorriso che gli piegava le labbra.

-Mi sembra una precisazione inutile- borbottai.

-Forse, comunque è la sorella di un mio amico, devo farle da baby-sitter- mi sorrise.

-Davvero?- chiesi, diffidente. In fondo lui non era Tyler Von Heller? Il re del campus? E i ragazzi così non guardano le fanciulle timide e un po' imbranate.

-Verissimo... che ne pensi di fare una partita a scacchi?-

-Scacchi?- chiesi sorpresa.

-Ho visto una scacchiera nel salottino sul retro-

Annuii. Un'idea di Cloe, amante degli scacchi. In realtà la scacchiera veniva usata pochissimo, la maggior parte delle ragazze non amava quel gioco, preferivano piuttosto il biliardino o il ping-pong. –Perché no?- esclamai –Adoro gli scacchi- non aggiunsi che ci giocavo spesso con mio padre.

-Ottimo, li adoro anch'io- disse Tyler -una cosa che abbiamo in comune- e senza dire altro mi precedette all'interno della consorellanza.

Osservavo con attenzione la scacchiera. La partita si stava rivelando più difficile di quanto avessi previsto. Gli scacchi sono il gioco  di strategia per eccellenza e bisogna ponderare con attenzione ogni mossa. In qualche modo le leggi degli scacchi si possono applicare anche alla quotidianità. Seduta sulla sedia mi pareva quasi che i rumori della festa giungessero attutiti. Ci eravamo rifugiati nel salottino verandato, quello che chiamavamo Giardino d'Inverno. Alla mia sinistra potevo vedere, attraverso una finestra a sbarre, il giardino e la siepe che circondavano l'edificio.

-Allora?- mi chiese Tyler, sicuro di sé –La prossima mossa?-

Sorrisi e ragionai. Avrei potuto provare a fargli uno scacco matto, ma il suo re era ben protetto da due pedoni e una torre. E poi compresi. Dovevo far allontanare un pedone, poi avrei potuto dargli scacco con l'alfiere e il suo re sarebbe rimasto bloccato da suoi stessi pezzi. E fu allora che compresi. Sacrificare la regina per vincere la partita. Doloroso, ma efficacie. Spostai la mia regina, esponendola al suo pedone. Una presa troppo invitante per poter essere ignorata.

-Oh!- esclamò Tyler –Mi duole doverti mangiare la regina- e prese il mio pezzo -dovresti essere più prudente in futuro-

-E a me duole doverti fare scacco matto- spostai l'alfiere.

Tyler osservò sorpreso la scacchiera, muovendo lo sguardo alla disperata ricerca di una soluzione che non avrebbe trovato. Aspettai che rialzasse lo sguardo e quando lo fece gli sorrisi, un enorme sorriso vittorioso.

-Non ci posso credere- mormorò Tyler –ho perso-

-Non perdi mai?- chiesi, sarcastica.

-Normalmente non contro miei coetanei... l'unico che ogni tanto mi batte è mio padre-

-C'è sempre una prima volta- mi strinsi nelle spalle, non nascondendo una punta di orgoglio nella voce.

-Già e devo ammettere che non è piacevole- borbottò.

-La sconfitta non è mai piacevole-

Lui annuì, poi tornò a guardare la scacchiera come alla ricerca di un errore. –Diciamo che non ho giocato al mio meglio-

Risi. Che sbruffone! –No?-

-Assolutamente no, con una signora bisogna sempre essere gentili- mi sorrise.

-Certo, certo-

E in quel momento sentii una vocina stridula. Un attimo dopo l'amica di Tyler, quella che l'aveva baciato, comparve come dal nulla.

NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti!
Cosa ne pensate di questo capitolo?

A domani con l'abituale aggiornamento ❤

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