RIVELAZIONI

TYLER

In un bacio saprai tutto quello che è stato taciuto.

(Pablo Neruda)


Mio fratello stava chiacchierando con Betty come se nulla fosse in un lato del giardino. L'osservai un attimo. Era sciolto, rilassato, con un bicchiere in mano e l'atteggiamento sicuro di chi sa di avere in mano il mondo... quanto ci somigliavamo! Sembrava proprio uno sbruffone. Betty pareva rapita dalle sue parole e l'osservava muovendo la testolina bionda avanti e indietro. Rosemary era dietro di me. Mi voltai e le presi la mano, quindi me la portai al petto. Lei mi affiancò.

-Andiamo- esclamai, quindi procedetti –Humbert- chiamai –fratellino, ti posso parlare un attimo?-

Lui si voltò sorpreso, poi si strinse nelle spalle. –Certo- disse, lo sguardo sospettoso –ci puoi scusare un attimo, Betty?-

La ragazza annuì e si allontanò. Humbert si piegò per guardarle il fondoschiena.

-Orrendo- mormorai.

-Oh, a chi assomiglierò mai?- chiese Humbert.

Ignorai la frecciatina. –Dobbiamo parlare del tuo bracciale?-

Mio fratello parve sorpreso, poi alzò il braccio e guardò il bracciale che aveva al polso. –Questo?-

-Esatto- l'osservai e improvvisamente ricordai che in effetti lo avevo già visto al polso di Jessica –chi te lo ha dato?-

-Oh, un'amica-

-Fammi indovinare, un'amica di nome Jessica?-

Humbert s'irrigidì e potei notare qualcosa nel suo sguardo.

-Allora? Qualcuno di nome Jessica?- insistei.

-Cosa t'importa?-

-M'importa perché Jessica è mia amica ed è scomparsa da un anno senza che nessuno sappia cosa le sia successo, per cui voglio sapere se il bracciale te lo ha dato lei-

Humbert sospirò. –Va bene, è stata la tua amica Jessica-

Sentii la rabbia crescere. Sapevo che Humbert conosceva Jessica, li avevo presentati io in occasione di una festa di famiglia, ma non pensavo che tra i due ci fosse un vero rapporto. Cercai di ricordare i momenti in cui i due erano stati insieme.

-Senti, io non c'entro nulla con la sua scomparsa, va bene? Ci siamo visti solo un paio di volte, nulla di più-

-Voi stavate insieme?- chiese Rosemary. Sentii la sua mano stringere la mia, come se avesse bisogno del mio sostegno.

-Assolutamente no- esclamò Humbert.

-Allora cosa significa il bracciale?- insisté Rosemary.

-Era un regalo, mi piaceva e lei me lo ha dato-

-Non ci credo- intervenni –Jessica non ti avrebbe mai regalato un bracciale che le piaceva senza un valido motivo-

-E va bene, diciamo che custodivo un suo segreto-

-Quale segreto?- domandai mentre un pensiero si faceva strada nella mia mente.

-Jessica aveva una relazione con un ragazzo del campus, un giorno io li ho visti insieme e così mi ha pregato di non dirlo a nessuno-

-E tu ti sei fatto dare il braccialetto, una sorta di pagamento per il tuo silenzio... molto cavalleresco da parte tua- dissi, sarcastico.

-Smettila, tu non sei certo meglio-

-Sai chi era questo ragazzo?- intervenne Rosemary.

-Sì, uno della tua confraternita, Tyler- mi fissò con uno sguardo gelido.

-Della mia confraternita?-

-Credo che si chiamasse Adam-

-Adam?- quindi in quella storia c'entrava Adam?

-Sì, un certo Adam- confermò mio fratello –mi dispiace per Jessica, ma forse avrebbe dovuto evitare di uscire con due ragazzi contemporaneamente-

Inspirai a fondo per contenere la rabbia. Jessi aveva fatto molto di più che uscire con due ragazzi insieme. Il mio cuore si strinse in una morsa.

-Ora dovete scusarmi, ma devo finire un discorso con Betty- e mio fratello se ne andò senza aggiungere altro.

Mi voltai verso Rosemy e rimanemmo immobili, l'uno di fronte all'altra. Ero confuso e ferito dal fatto che Humbert avesse sempre saputo di Jessi e Adam. Mi sentivo tradito.

-Quindi Jessica aveva davvero un altro- sussurrò infine Rosemary.

-A quanto sembra... credo che dovrò chiamare Adam, immediatamente-

-Sì, credo che sia la cosa migliore da fare- mormorò Rosemary. Pareva incerta e stanca.

Con dolcezza le cinsi la vita e la strinsi a me. Lei appoggiò la testa contro il mio petto e chiuse gli occhi. –Forse potrai stare un po' più tranquilla riguardo al fatto che Sam e Abigail sono insieme, non credi?- le sussurrai.

-Hai ragione, forse sono stata un po' esagerata, ma lui potrebbe aver scoperto che Jessica aveva un altro-

Era un'ipotesi. Le baciai delicatamente la fronte e le tirai indietro i capelli che le andavano davanti agli occhi. Mi piacevano quei momenti di semplice tenerezza. –Vedrai che staranno entrambi bene- le sussurrai all'orecchio.

-Sei dolcissimo quando cerchi di consolarmi-

Mi sfuggì un sorriso. –Dolce io?-

-Più di quanto tu voglia dimostrarlo- si strinse a me, passandomi le braccia intorno al corpo.

Improvvisamente mi ritornò alla mente un episodio accaduto un pomeriggio in cui io e Jessi eravamo seduti su uno dei divanetti della confraternita. Ricordavo bene che lei indossava una camicetta bianca e un paio di jeans con il pizzo. Aveva degli stivaletti che le arrivavano poco sotto il ginocchio. Stavamo aspettando che Sam terminasse una chiamata con i suoi genitori.

-Stai molto bene vestita così- le avevo detto.

-Non è vero, oggi ho preso la prima cosa che ho trovato- si era tirata indietro i boccoli biondi, con fare civettuolo. Aveva un leggero trucco azzurro sugli occhi.

-Tu stai bene con qualsiasi cosa- e lo credevo davvero. Jessi era una di quelle persone che si possono perfino vestire di stracci eppure non perdono neppure un po' del proprio fascino.

-Sei dolce- mi aveva detto di slancio. Io non mi ero aspettato quel complimento, al contrario, ero certo che avrebbe risposto con una battuta sarcastica.

-Grazie- le avevo risposto -ma lo penso davvero-

-Sei tu che mi fai sembrare una persona affascinante, quando parli di me sembra che non ci sia nessuna ragazza che possa essere al mio livello, Sam non parla mai in questo modo di me- le sue deliziose labbra si erano contratte in un broncio. Il rossetto rosso che le ricopriva le rendeva brillanti e invitati.

-Lo penso davvero- ripetei.

-Grazie, ma se tu conoscessi tutta la storia non ti sembrerei più affascinante- e all'improvviso il suo viso si era incupito. Per un attimo mi era sembrata un pallido fantasma che da un momento all'altro sarebbe scomparso con il suo segreto.

Avevo sorriso. -Cosa dovrei sapere? Sono curioso-

-Nulla, nulla- aveva scosso la testa.

-Un giorno me la dirai questa storia?- le avevo chiesto allora.

-Forse un giorno... ma credo che morirò di dolore quando lo farò- e mentre lo diceva i suoi occhi si erano riempiti di lacrime.

Sam era arrivato proprio in quel momento. Non avevo mai saputo a cosa Jessi si riferisse, sebbene in altre circostanze ci fossero state altre illusioni. La verità era che pensavo che fosse solo un modo di Jessi per cercare di apparire più affascinante. Era da lei in fondo inventare storie al limite del fantastico per rendere più interessante un pomeriggio o una serata.

-Mi sento proprio una geisha nel compito d'intrattenere gli ospiti- mi aveva confidato una volta.

-Sei una perfetta geisha- le avevo risposto io e mi ero sentito felice quando lei aveva sorriso. Il suo sorriso era bellissimo, come quello di Rosemy.

Strinsi con più dolcezza Rosemy e con un certo fastidio mi resi conto che, per un attimo, avevo immaginato di abbracciare Jessi. Cercai di scacciare quel pensiero. -Qual è la prossima mossa?- chiesi.

-Dobbiamo chiamare Adam- sussurrò Rosemy.

-Perfetto- esclamai con un'allegria che non avevo -ho proprio qualcosa da dirgli-


NOTE DELL'AUTRICE:
Grazie per aver letto fin qua.

A giovedì per scoprire la versione di Adam ❤

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