LEGGENDA DI DUE INNAMORATI

ROSEMARY

Quando due persone sono sotto l'influenza della più violenta, della più folle, della più illusoria, e della più transitoria delle passioni, viene loro richiesto di giurare che rimarranno continuamente in quella condizione eccitata, anormale e logorante, finché morte non li separi.

(George Bernard Shaw)


Ero tra le sue braccia, una dolcissima sensazione. Avevo ancora il suo sapore sulle labbra, dopo il lungo bacio che mi aveva dato. Il cuore mi batteva così forte che temevo veramente che potesse esplodermi. Mi strinsi a lui, desiderosa del suo contatto. Quel bacio aveva acceso qualcosa in me.

-Stavo pensando a un episodio che avvenne tra me, Sam e Jessi- disse Tyler.

Quel riferimento a Jessi mi ferì senza che riuscissi a comprenderne il motivo. Forse mi feriva perché ero tra le sue braccia e non credevo possibile che lui potesse pensare a un'altra in quel momento. –Quale episodio?- chiesi la voce un po' tremante.

-Un pomeriggio eravamo alla confraternita, nel salottino sul retro, quello della Serata dei Giochi, lo ricordi?-

-Come potrei dimenticarlo?- chiesi con un sorriso sarcastico.

-Stavamo studiando tutti insieme... e poi è arrivato Dick, è stato strano- sospirò.

-Perché?- chiesi.

-Dick era insieme a quella ragazza, Valery, quella che ha lasciato l'università- ci fu un lungo momento di silenzio, poi ricominciò a parlare –Jessi si è incupita quando gli ha visti entrare e ha trovato una scusa per andarsene-

M'irrigidii. –Chi dei due l'ha fatta incupire?-

-Non lo so, all'epoca non ho dato molta importanza a quel fatto, Jessi non aveva nemici, non apparentemente almeno-

-Ne sei certo?-

-Ne ero certo... fino a quando non è scomparsa- sospirò -se si scompare un nemico lo si avrà pure-

Mi ritrovai ad annuire. -Senza contare che tutti hanno i propri nemici- e ripensai ad Amber a ciò che mi aveva fatto, a quell'odio che certamente aveva nutrito di nascosto per anni.

Restammo alcuni minuti senza parlare, avvolti nel silenzio e nel buio.

-C'è una leggenda nella cittadina di Grovy, dove andremo domani- mi sussurrò Tyler all'orecchio.

-Veramente?- gli chiesi.

-Sì, la storia di due innamorati- disse, la sua voce era simile a una carezza e fui percorsa da un leggero brivido.

Mi sfuggì una risata. –Per cortesia non una storiella romantica, il romanticismo non ti si addice-

-Non è solo romantica, in realtà è molto cupa-

-Allora sono curiosa di sentirla- dissi, sfiorandogli l'orecchio con le labbra. Sentii il suo corpo contrarsi leggermente. Sorrisi e gli baciai l'angolo della bocca.

-Vuoi sentirla o vuoi sedurmi?- mi chiese lui, lo sguardo grigio che pareva sfiorarmi.

-Ora sono curiosa-

-La leggenda racconta di un giovanotto che si era molto innamorato di una ragazza-

-Un'inizio un po' banale- commentai, con un sorriso.

-Devo farti tacere con un bacio?- mi provocò lui ridendo.

-Potrebbe valere la stessa cosa per te- gli risposi, facendogli la linguaccia.

-Hai perfettamente ragione- sorrise –vedi, nella storia i due si amano molto ma sono osteggiati dalle due famiglie, poi un giorno lei si ammala molto gravemente-

-E muore- conclusi per lui.

Tyler annuì. –Ma la storia non termina qua, si narra che la ragazza sia riuscita a varcare il nebbioso confine che divide la vita dalla morte, spinta dall'amore e dalla paura delle tenebre, che sia tornata da lui e che gli abbia chiesto di rispettare il patto d'amore che molto tempo prima lui fece con lei e di tramutarlo in un patto di sangue-

-E lui accettò- mormorai.

-Secondo alcuni sì, lei lo condusse con sé nella bara... dicono che di notte li si possa ancora vedere, ma per altri lui non volle andare con lei, c'è anche una ballata su di loro, ne ricordo solo una parte- e iniziò a recitarla.

Giurasti di non amar nessun'altra

Ora ti chiedo di rispettare il nostro patto

Ti aspetto al confine degli incubi

Affinché tu possa raggiungermi

Mi sento così sola, ho così freddo

Il mio bacio ha il sapore del sangue

Le mie carezze quelle del gelo

-Molto bella- sussurrai.

-Già, non la ricordo tutta, non so neppure se le parole sono giuste- sorrise –Mio padre si ostina a sostenere che la ragazza era una nostra antenata-

-Veramente?- chiesi con un sorriso.

-Questo è quello che dice lui, io non ci credo- si strinse nelle spalle –mio padre vanta una parentela praticamente con chiunque- si strinse nelle spalle –è insopportabile a volte-

Sorrisi e gli accarezzai il braccio. Fuori il temporale si era calmato. Tyler mi strinse a sé.

-La sai una cosa?- mi chiese.

-Cosa?- chiesi in un sussurro.

-Non posso dirtelo, non mi crederai-

-Prova- lo incitai.

Tyler parve pensarci un attimo, poi sospirò. –Una volta mi è sembrato di vedere i fantasmi dei due innamorati-

Alzai la testa e lo guardai, certa che scherzasse, ma la sua espressione era seria. –Davvero?-

-Sulla spiaggia, ero un bambino... forse mi sbaglio- scosse leggermente la testa.

-Oppure erano loro- dissi e pensai alle strane storie sui fantasmi che giravano nella mia consorellanza.

-Chi lo sa- ci fissammo un lunghissimo istante.

Mi morsi le labbra. Era così strano stargli così vicina, così incredibile la voglia che avevo di essere stretta tra le sue braccia. Non mi ero mai sentita così desiderosa di un bacio.

E lui mi baciò e il suo bacio fu così irruente che mi parve quasi capace di ferirmi. Ricordai le parole della ballata, il bacio che sapeva di sangue, le carezze di gelo. Lui si aggrappò a me con forza e sentii l'elettrizzante peso del suo corpo sul mio. Chiusi gli occhi e mi abbandonai al suo desiderio, non riuscendo a resistergli. Mi morse le labbra con passione, frugò il mio corpo con il suo tocco delicato e indiscreto. Era come se le sue mani, così lisce, così forti, mi modellassero la pelle. Le mie dita, invece, affondarono nei suoi capelli. Mi baciò il collo e poi scese, lento, sconveniente. Il mio corpo diventava stranamente sensibile sotto le sue carezze. Mi fece scivolare le spalline della camicia da notte e morse la pelle del braccio, poi tornò a baciarmi sulle labbra. Fremetti mentre mi baciava, stringendomi a lui, avvinghiando le gambe contro la sua vita. Era come un'esplosione dei sensi, non mi ero mai sentita così viva, così vera come in quel momento. Lui continuò a baciarmi senza sosta, assecondando, con delicate carezze, il movimento del mio corpo. Mi aggrappai a lui, affondai le unghie nella sua pelle, gemetti. Lo desideravo. La mente era annebbiata dal pensiero di lui. Il cuore mi batteva così forte che per un attimo credetti che avrebbe ceduto, che mi sarei sentita male, che forse sarei addirittura svenuta. E poi qualcosa in me mutò. All'improvviso pensai che ce ne dovevano essere state altre e che ogni volta lui le aveva lasciate. Altri corpi stretti a lui, altre parole sussurrate nel buio della notte, altri baci che soffocavano parole. Allentai il mio abbraccio, sentendomi una sciocca perché stavo tremando in quel modo.

Lo sentii rallentare il bacio, accortosi che qualcosa in me era cambiato. Si staccò da me e mi sorrise.

-Tutto bene?- mi chiese, la voce roca, lo sguardo penetrante.

-Io... credo di sì- mentii. Non andava bene. Mi sentivo come prima di dare un esame, con la tachicardia e un'agitazione che non riuscivo a spiegarmi.

-Forse prima di continuare dovresti essere certa... - lo disse con voce timida, una voce che non pareva neppure la sua.

-Cosa?- chiesi confusa.

-Sei venuta qua perché avevi paura dei fulmini, non voglio che tu domani mi dica che io ho approfittato di una tua debolezza, ecco-

Era vero. Non che non lo desiderassi, non che la mia pelle non formicolasse al pensiero del suo corpo contro il mio, ma cosa sarebbe successo se la mattina successiva mi fossi resa conto che lui non mi amava? Che ero solo una delle tante? Ma con una delle tante si sarebbe fermato? Mi sentii una sciocca per essermi infilata nel suo letto. Chissà cos'aveva pensato.

-Sei molto dolce- sussurrai.

-Io ci tengo a te, Romy, forse non sono molto bravo a dirle queste cose, ma io ci tengo a te- si spostò di lato –ti ho promesso che avrei aspettato e io aspetterò, non è un problema per me-

-Questo per me vuol dire molto- deglutii, la gola secca –anch'io tengo a te-

Tyler mi sorrise, quindi mi strinsi a sé. Restammo abbracciati fino a quando non ci addormentammo.


NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti!
Che ne pensate di questo capitolo? Ho voluto concentrarmi sul rapporto tra Rosemary e Tyler.

Presto pubblicherò lo speciale Natale.

A lunedì con la continuazione: i nostri eroi chiameranno Dick ❤

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