LA SPIAGGIA
ROSEMARY
"Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano" – Paulo Coelho
Guardavo il mare gonfiarsi in alte onde. Triste e sola. Sembrava la fine di un pessimo film d'amore. Tyler continuava a mancarmi, credevo che mi sarebbe mancato per sempre. Credo che sia incredibile come a volte ci creiamo i problemi da soli, io e Tyler non avevamo nessun vero ostacolo esterno, se solo avessimo deciso di restare uniti, se solo non ci fossimo fermati all'apparenza.
Osservai il mare in tempesta, inspirai il profumo di salsedine, immobile sul bagnasciuga, cercando di comprendere dove avessi sbagliato, di capire perché mai tutto fosse finito in quel modo così assurdo. Ma le cose vanno e vengono, questa è la vita. Io lo amavo, certo, ma forse neppure l'amore dura per sempre, neppure l'amore vince su tutto.
Chiusi gli occhi e lasciai che il vento mi accarezzasse la pelle, ripensando a quella notte lontana, a Tyler che mi sollevava e mi portava con sé, che mi sdraiava nella sabbia e...
-Una bellissima serata-
Aprii gli occhi, il cuore che accelerava i battiti, chiedendomi se stessi immaginando, ma no, non era l'immaginazione. Mi sfuggì un sorriso. –Cosa ci fai qui?- chiesi senza voltarmi. Non volevo che vedesse che stavo sorridendo.
-Abigail mi ha detto dove trovarti... beh, in realtà lo ha detto a Sam che lo ha detto a me, e sono voluto venire... mi mancavi troppo- sentii la sua presenza dietro di me e un attimo dopo le sue mani si posarono delicatamente sulla mia vita, un tocco che tanto avevo desiderato –non potevo stare senza di te- sospirò –E poi non sono uno che mantiene le promesse, credo che una vita in cui si mantengono tutte le promesse fatte, beh, sia una vita molto infelice- aggiunse con tono ironico.
Risi. –Il solito sbruffone-
-Per sempre e poi... non posso mantenere una promessa quando questa può rendere la donna che amo infelice, senza contare che Giove ride agli spergiuri degli amanti-
Mi voltai e me lo ritrovai davanti, il viso sorridente, i capelli un po' spettinati, i penetranti occhi grigi. Avrei voluto dirgli molte cose, ma mi sfuggirono solo tre parole. –Mi sei mancato-
-Anche tu... guarda- si sbottonò la camicia e potei vedere una scritta all'altezza del cuore: Rosemary.
-Ti sei fatto tatuare il mio nome sul petto?- chiesi, appoggiando l'indice sul suo torace e seguendo la scritta, sfiorando così la sua pelle, morbida e calda.
-Un po' esagerato, vero?-
Lottai per qualche secondo contro le lacrime, sbattendo le palpebre, poi sorrisi e lasciai che uscissero e mi bagnassero le guance. –Forse... ma è la cosa più romantica che qualcuno abbia mai fatto per me- ammisi, la voce tremante -però io il tuo non me lo faccio tatuare- mi affrettai a dire, scherzosamente.
Tyler rise. –Non te lo chiederei mai- la sua espressione parve cambiare un attimo, come se stesse riflettendo, poi tornò normale –sai, ti amo, è una cosa così semplice e insieme così complessa, non posso neppure dire quanto mi sei mancata... ora capisco i revenant che tornano dall'Oltretomba per rivedere l'amata... quanto sono inquietante quando parlo così!-
-Molto inquietante e un po' esagerato... però sei anche molto romantico-
E senza aggiungere altro ci baciammo. Mi abbandonai finalmente a quel bacio che tanto avevo desiderato. Fu qualcosa di doloroso, straziante, appassionato. E poi Tyler mi fece stendere nella sabbia. Premette il mio corpo contro il suolo e io lo strinsi ancora di più a me. Avevo bisogno di sentire che era reale, che non era solo un sogno. Ci rotolammo, incuranti della sabbia, incuranti di tutto.
-Mi sei mancata- mi disse lui all'orecchio, poi si staccò e mi fissò. Gli accarezzai la guancia.
-Con te è come essere sulle montagne russe... su e giù... a volte fa paura, a volte mi emoziono e non vorrei più scendere- sussurrai, giocando con i suoi capelli.
-Io adoro le montagne russe- esclamò Tyler, ridendo.
-Io preferisco la ruota panoramica... ma in questo caso non importa-
Tyler rise, la sua bellissima risata. –Sai una cosa? Cambia tutto tranne noi, io e te siamo sempre gli stessi-
Sorrisi. –E perché?-
-Perché ci attiriamo senza fare nulla e ci ritroviamo anche se non ci cerchiamo- disse e mi stampò un bacio sulle labbra.
Oh, il mio Tyler! Lo attirai a me. Baciandolo, un bacio vero, uno dei nostri baci, così passionali, così incredibili.
-Lo sai che con questo vestito mi ricordi una caramella- mi bisbigliò.
Scoppiai a ridere. –Una caramella?-
-E ti scarterei come una caramella-
-Cosa?- avvampai.
-Più tardi però- rise.
-Sbruffone- borbottai.
-Mi piace il modo in cui lo dici-
Sorrisi e rimanemmo fermi per qualche istante. -Ho il tuo ciondolo- mormorai. Frugai nella tasca del vestito e lo estrassi, lasciandolo pendere tra le dita. -Ce l'aveva Pamela-
-Me lo ha strappato, ha fatto tutto per separarci-
Lo fissai con attenzione. Il suo sguardo grigio era sincero. -Quindi tu e lei non siete mai... - lasciai la frase in sospeso, non trovando la forza di finirla.
-Stai scherzando?- mi chiese Tyler, sorpreso -Non avrei mai potuto farlo-
Gli credevo. Mi sentii molto sciocca per aver dubitato di lui.
-Aspetta- mi sussurrò Tyler –ho una sorpresa per te-
-Cosa?-
-Vieni- si alzò e mi aiutò a fare altrettanto, preoccupandosi di togliermi di dosso la sabbia –Occhi chiusi-
-Mi vuoi buttare in mare?- chiesi ridendo.
-Sempre fiduciosa-
E mi condusse lui, le mani delicatamente appoggiate sui miei fianchi.
-Ora puoi riaprirli- disse dopo parecchio tempo.
Gli riaprii e restai a bocca aperta. Davanti a me c'erano dei palloncini, un tavolo e degli orsacchiotti. –Vista la tua passione per gli orsacchiotti, mi è sembrato un gesto carino farteli trovare- disse, stringendomi a sé –Stasera ceniamo in riva al mare... ti ho preparato la cena-
-Sai cucinare?- chiesi, sarcastica.
-Certo, io so fare tutto, non ricordi?- e ridemmo, ridemmo tantissimo.
-Vieni- mi prese per mano e mi trascinò con sè.
-Crudelmente dimentica- sussurrai, lanciando un'occhiata al mare.
-Cosa?- mi chiese Tyler.
-Niente, pensavo a una poesia che tempo fa hai recitato-
-Oh, Yeats, giusto?-
-Proprio lui- scossi la testa -su, su, non vedo l'ora di scoprire cos'hai preparato-
-Ti stupirò-
-Lo spero proprio- sorrisi e poi il mio sguardo cadde su qualcosa. Il bigliettino con i nostri nomi. Era posato tra le pelose zampe blu di un orsacchiotto. -Tabanata- dissi in un sussurro, ricordando la festa giapponese in occasione della quale Tyler aveva scritto il foglietto.
-Lo metterò a posto, ma volevo che fosse qua sopra-
Sorrisi. -Hai avuto un'ottima idea- e lasciai che mi trascinasse al tavolo.
Quella fu la nostra notte.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Siamo quasi alla conclusione. Domani pubblicherò l'epilogo (in realtà è molto breve) e vi darò qualche anticipazione sul seguito.
A domani ❤
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