CAPITOLO EXTRA: UNA FIABA OSCURA (SECONDA PARTE)

TYLER

Noi siamo stati avvelenati dai racconti di fiabe.
(Anaïs Nin)

La Caccia si preparava quindi a passare vicino al campus. Molto interessante. Certo che il tempismo non era proprio ideale visto che mi ero impegnato tanto per preparare quella festa. Peccato, la festa l'avrei fatta comunque, non mi sarei certo fermato per così poco. Sbuffai, odiavo quando qualcuno s'intrometteva nei miei progetti, soprattutto in quel caso. Per preparare quella festa ci avevo messo dei mesi.

-Sei sicuro?- mi chiese Sam, seduto sul suo letto. Eravamo nella stanza che condividevamo.

La sua solita prudenza! Io discendevo direttamente dal conte Dracula, non potevo certo temere una sciocchezza simile. La dinastia dei Von Heller era antichissima, si perdeva nella notte dei tempi, alcuni erano pronti a giurare che il primo vampiro fosse proprio un Von Heller.

-Certamente, cosa direbbero tutti se quest'anno non ci fosse la festa?- esclamai.

-Che ti è venuto un po' di giudizio- rispose Sam, senza velare il sarcasmo.

-Sam! Sei tremendo quando dici così- ma mi sfuggì un sorriso. Dopotutto ci voleva un amico che non fosse folle come me, altrimenti chissà cosa mi sarei spinto a fare. L'anno precedente, proprio in occasione di Halloween, ci eravamo spinti tra i mortali. Il Consiglio non voleva che facessimo, temevano troppo che qualche essere umano venisse colpito, ma non era successo nulla di catastrofico.

-Sono prudente, lo sai cos'è successo l'anno scorso a Praga quando è passata la Caccia- disse Sam, la voce seria.

Annuii pensieroso. Uno stregone un po' troppo coraggioso aveva deciso di affrontare la Caccia. In giro si diceva che avessero trovato pezzi del suo cadavere fino a Roma.

Storie per impressionare la gente, certamente.

-Ripensaci, la potremmo fare alla confraternita-

-Lo sai che non possiamo tenere i fantasmi, Skill non li vuole-

Skill era la nostra mascotte, un leprecauno sempre ubriaco e chiassoso che viveva nella soffitta della confraternita da tempo immemore. Una vera disgrazia. Il suo hobby preferito era mettermi in difficoltà: rovinava le feste, aggrediva le ragazze che ci portavamo, una volta aveva addirittura buttato una pentola d'oro in testa a un nostro compagno provocandogli una commozione celebrale. Avevo cercato in tutti i modi di mandare via Skill, anche in modi leggermente aggressivi, ma nulla, lui non voleva saperne e noi non lo potevamo costringere, per cui avevamo imparato a conviverci.

-Non succederà nulla se non ci saranno i fantasmi- disse Sam -anzi, per un anno...-

-No- lo interruppi -ormai abbiamo deciso-

-Testone- borbottò Sam -spero solo che non ci troveremo nei guai-

-Magari incontrare la Caccia potrebbe anche essere divertente-

Sam semplicemente non rispose.

Ormai tutto era pronto. Osservai il lavoro che avevo fatto. Il tavolino da seduta spiritica, su cui erano esposti gli stuzzichini, volteggiava a mezz'aria. Ovunque erano appese ragnatele con ragni Hurlak, enormi e pelosi, a cui era stato tolto il mortale veleno. Piccoli pipistrelli svolazzavano ovunque, un regalo del mio caro avo Dracula.

-Non credi che sia perfetto?- esclamò Sam, un enorme sorriso.

-In effetti- mormorai, sistemandomi il mio vestito da Principe Azzurro. Un'idea geniale, un vampiro vestito da Principe Azzurro.

-Speriamo solo che vada bene- mormorò. Indossava una maglietta con degli addominali disegnati. Nella sua folle mente voleva interpretare una specie di Tarzan, ma io lo trovavo semplicemente ridicolo.

-Perché non dovrebbe andare bene?-

Rise. -Sei esilarante quando fai finta di non capire-

Sospirai. -Sempre preoccupato-

-Questa storia non mi piace per niente, ho chiesto qualche informazione in giro, non si preannuncia nulla di buono per questa notte-

Annuii, stufo di tutta quella prudenza.

-Non sto scherzando, Tyler, dovremmo essere più prudenti-

-Con la prudenza non si ottiene nulla-

-Nemmeno con la stupidità-

-Mi credi stupido?-

Sam non rispose, si limitò ad allontanarsi e una parte di me si chiese se in fondo non avesse ragione, se la mia non fosse una pazzia. Sì, forse un po', ma ormai era troppo tardi per tornare indietro, ormai bisognava andare fino in fondo.

-Tra poco arriveranno gli ospiti- mormorai.

-Se arriveranno-

-Vedremo-

E nessuno arrivò.

-Cosa ti avevo detto?- chiese Sam, una leggera soddisfazione che traspariva dalla sua voce.

-Per una volta che hai ragione- sbottai. Ero furioso e sentivo la sete crescere. Mi alzai e presi una bottiglia di Plasma +, sangue sintetico, prima di decidermi di bere un po' di sangue da Sam. Non avevo mai provato il sangue di licantropo, magari mi sarebbe anche piaciuto.

Tolsi il tappo alla bottiglia e ne bevvi un lungo sorso. Non era gustoso come il vero sangue, ma ci andava molto vicino e probabilmente quella notte non avrei trovato nessuna fanciulla disposta a fare una piccola donazione a un vampiro affamato.

-Non prenderla- disse Sam -sarà per un'altra volta, su, adesso andiamo via, questo potrebbe anche essere un bene, un modo per evitare di essere fatti a pezzi e ... – non terminò la frase perché qualcuno bussò.

-Qualcuno almeno è venuto- esclamai vittorioso.

Sam sbuffò e andò ad aprire. Lo sentii dire qualcosa e poi vidi due ragazze entrare. Biancaneve e Cenerentola. Carine, molto carine. Mi sfuggì un sorriso. In particolare mi colpì la fragile Biancaneve, così pallida, così esile, così delicata, che pareva davvero una principessa prossima a mangiare la mela avvelenata. Forse le cose non erano poi così terribili come avevo creduto.

NOTE DELL'AUTORE:
Ecco la seconda parte del racconto.
Cosa ne pensate? ❤
A domani con l'abituale aggiornamento.

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