XIX
Non ho più il tuo sapore sulla pelle.
Le tue braccia sono distanti, Andy.
Non mi cerchi e tra di noi si è eretto un muro di silenzio.
Sono seduta sul letto nella mia camera e giro, rigiro tra le mani il numero di Julien.
Dovrei andarmene, prendere l'aereo per Belfast e cercare di sistemare le cose con te, ma la paura e l'orgoglio mi impediscono di fare questo passo.
È troppo grande, Andy, è davvero troppo grave ciò che è successo.
Non so nulla di Eleonor, ma so che l'hai amata, l'ho capito subito da come l'hai guardata.
Lei è tornata, è lei la madre di Cadence e io sono stata solo una marionetta in una commedia che non è mai stata mia.
Vorrei piangere, urlare ma ho esaurito le lacrime, non ho più forze.
Ho pregato di trovarti. Fin da bambina ho desiderato un uomo come te.
Tu c'eri per me e io per te, al di là del cielo, al di là dell'infinito.
Non rimane nulla di tutto questo. Eri la mia forza, il mio obiettivo.
Tu non mi cerchi e il mio cuore si frantuma.
Dovrei pensare a te per tutta la vita e giuro che ti penserò, ma non posso vivere di passato, non posso fidarmi di ciò che è stato.
Sospiro e rassegnata chiamo Julien.
Ho perso tutto ciò che amavo.
«Alice, mi hai chiamato!»
Deglutisco. Rimango in silenzio perché non volevo questo, ma questo è ciò che mi rimane.
«Ascolta, Julien ...» Dannazione quanto fa male.
«Alice, Alice ...» Lo sento sorridere.
Chiudo gli occhi e mi immagino assieme a lui.
No, non volevo questo.
«Ospitami, ti prego ...» Scandisco le parole per convincermi che si tratta della soluzione migliore.
Ma non esiste soluzione.
«Hai ceduto, finalmente!»
«Vediamoci fra un'ora sotto il mio albergo.
Me ne pentirò. Mi pentirò di tutti i sogni infranti, mi pentirò di tutto il dolore che mi sono inflitta.
«Con molto piacere!»
Ride Julien. Ride perché ho abboccato.
Lui mi vuole, lui mi vuole davvero.
Ci conosciamo da poco ma l'ho letto nei suoi occhi.
L'ho visto nel suo sorriso.
Mi aspetta una vita.
Quando Julien si avvicina mi abbraccia, sfiorandomi il volto.
Il suo profumo è inebriante.
Posso sostituirti, devo farlo, Andy. Devo andare avanti, devo poter tornare a respirare, anche se il destino non ci farà più incontrare, anche se non siamo più destinati.
«La mia Alice.»
Ma è questo ciò che voglio? Voglio davvero dimenticarti?
Come posso farlo? Sarai il mio eterno tormento.
Ricambio il sorriso. Camminiamo a vuoto, senza sapere dove andare.
«Julien, scusami per prima. Io ... sto solo cercando di dimenticare ...»
Julien si ferma, ci guardiamo.
«Sono stato uno sfacciato, Alice. Lo so, lo so bene. Hai tutto il diritto di odiarmi.»
«Non ti odio. Ma è dura dimenticare quando si ha il cuore in frantumi.»
«Posso riparartelo.» Dice scherzando, ma dietro al suo comportamento giocoso c'è qualcosa di davvero profondo.
«Anche tu ... soffri?»
«Tutti, Alice. In questo mondo tutti soffrono.»
«Mi dispiace, Julien. Sei sfacciato, è vero, sei dannatamente sfacciato! Ma ...»
«Ma?»
«Sei anche tu un'anima in pena. Lo vedo dal tuo sguardo.»
Mi carezza il volto, con le dita percorre il mio profilo. Chiudo gli occhi ... Le onde che si scagliano. Il faro e la sua luce, la luce lontana riflessa sul mare.
Li apro di scatto e mi scosto da Julien.
«Scusa, Alice! Non volevo essere invadente!»
Cammino per le strade del paese, asciugandomi le lacrime.
Cammino e i miei sogni vagano al di là del cielo. Cammino veloce e i desideri sfumano.
Crolla tutto. Crollo io.
Sono veloce, sono talmente veloce che inciampo e cado.
Cade il mio corpo su questa fredda strada; cade la mia mente che non ha più coraggio di andare avanti.
Julien corre in mio soccorso. Si inginocchia.
Sto piangendo a dirotto, il dolore alle gambe è lancinante.
Senza neanche pensarci, senza neanche accorgermene afferro il volto di Julien e lo bacio. Sfioro le sue labbra.
Non ho più niente e con questo bacio io disintegro il passato.
È difficile fare a meno di te, Andy, ma non posso lasciarmi morire, non devo lasciarmi morire.
Sei stato ossigeno essenziale, le tue braccia mi hanno protetta quando le avversità della vita mi volevano rapire.
Ti ho amato e ti amo, ma non posso più illudermi.
Me ne sono andata, tu mi hai lasciata. Mi hai persa.
E così bacio Julien, lo bacio perché mi dà amore, mi trasmette un infinito, sconfinato amore.
Basta solo un minuto e questo bacio pare eterno.
Basta un po' di speranza in più, basta la costante paura dell'abbandono e rendere un momento qualunque armonia infinita.
Chiudo gli occhi e quando li riapro mi ritrovo accoccolata a Julien. Mi abbraccia, mi fa sentire a casa, una casa in cui sperare.
«Grazie, Julien per aver ridato alla mia vita un senso». Gli carezzo il collo e gli sfioro le labbra.
«Qui, in questa stanza, sei libera Alice Jones. Libera di essere, libera di vivere. Libera di volare. Le tue ali sono al sicuro con me.»
«Sono libera, sono davvero libera!» Dico sognante.
«Con me sarai angelo, qui con me sarai vita.»
Sorrido e penso alle circostanze della vita.
«Penso che aprirò un negozio di fiori, Julien.»
Lui si alza dal letto e mi guarda spavaldo.
«Apriremo uno splendido negozio di fiori!»
«Vuoi dire che ...»
«Certo che sì. Da questo momento in avanti saremo "noi". Ciò che è mio è tuo, ciò che è tuo è mio, dolce Alice!»
Mi copro il volto con le mani. Sono incredula e così dannatamente felice.
Per un attimo, per un breve istante dimentico. Dimentico il faro, dimentico te.
Per un attimo tutto svanisce.
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