Uno.

10 Febbraio 2019.
Oggi Luca mi ha preparato una sorpresa. È da un po' che ci frequentiamo e credo mi piaccia davvero.
Mi ha chiesto di farmi trovare pronta per le 9.
Oggi è una bella giornata d'inverno e sono felice. Ho dato l'ultimo esame della sessione l'altro ieri e le cose procedono per il verso giusto. Ti chiederai se sono felice, Federico: beh, non lo so se è felicità, ma sicuramente è qualcosa che ci si avvicina. Forse serenità.
E tu, Fede? Come stai?

L'altro giorno è successa una cosa strana. Ho conosciuto un ragazzo: Javier. Mi ha salutata come se ci conoscessimo e mi ha detto «Non ti vedo al pub da un po', come vanno le cose, Nì. Ti ricordi di me?», all'inizio pensavo avesse sbagliato persona, ma quando ha nominato il pub, quando mi ha chiamata per nome, ho capito che non si era sbagliato.
Javier conosceva me, ma io non avevo idea di chi fosse. Tutto il giorno, poi, ho cercato di ricordarmi di lui, ma nulla.
Mi sono ricordata tante altre cose però: tipo di quando ti aspettavo al pub seduta sullo sgabello, mentre tu sbrigavi le tue faccende per poi andare via insieme. Forse Javier lavora lì, ma io ho sempre avuto occhi solo per te e quei mesi per me sono stati come vivere in una bolla.

Comunque oggi è il mio compleanno e a te non ci penso. Non piango da un po' e guardo sempre meno i vostri social. Ho smesso di seguire anche le pagine dei locali, spesso c'erano anche tue foto e non ero pronta a vederti, ancora.
Forse non lo sono neppure ora. Forse non lo sarò mai.
Comunque, oggi è il mio compleanno e mi sono fatta bella per Luca. Chissà se questa nuova gonna ti piacerebbe, Fe'... sono sicura che a Luca piacerà tanto. Mi fa sempre un sacco di complimenti. Anche tu me li facevi, ma Luca ha occhi solo per me, o almeno spero.
Comunque, oggi è il mio compleanno e io non penserò a te. Ah, e non lo farò nemmeno domani... ma oggi in particolare.

Oggi è il mio compleanno, Fede.
Luca voleva portarmi alla Gaiola, ma gli ho detto che non mi andava di scendere lì, che preferivo andare a Marechiaro. Lui mi ha sorriso e così è stato.

Alla Gaiola non ci voglio andare, non ancora: mi fa pensare a te, a pnoi.
Beh, a dirla tutta: tutto mi fa pensare a noi, ma certi posti un poco in più.
Ciononostante mi sono divertita. Sono stata proprio bene e Luca mi ha abbracciata davvero tanto.
Mi sono sentita protetta.
Lo sai, quando sono con Lui non ti penso.

Poi, però, quando sono da sola...

È quasi mezzanotte. Sono tornata poco fa. I ragazzi mi hanno fatto una sorpresa allo Chalet. Non me lo aspettavo, davvero.
Ho riso parecchio e non succedeva da un po'.

Ogni tanto ho sbirciato il cellulare. Non mi aspettavo che mi chiamassi, forse nemmeno lo sai che è il mio compleanno; non ne abbiamo mai parlato effettivamente, ma ho sbirciato comunque la casella postale, i direct, messenger... niente, meglio così. Non ti avrei risposto comunque.
Meglio così.

13 Febbraio
Stamattina il regionale dice che ci sono stati degli arresti a Napoli: questione di camorra e affari illeciti.
Ho spento, queste cose mi mettono ansia.
Per tutta la giornata però ho avuto una sensazione di ansia addosso.

Luca ha detto che oggi non possiamo vederci, deve risolvere delle cose con suo papà... spero nulla di grave. Suo padre l'ho conosciuto qualche settimana fa, pare sia un importante magistrato. Credo sia una cosa grossa.
-Tranquillo, fa tutte le cose che devi, ci vediamo appena possibile. Ti bacio-

Ho deciso di scendere a Mergellina oggi, correrò lì. Fa parecchio freddo, ma c'è un bel po' di gente.

Mio nonno è seduto fuori la villa con gli amici -come sempre- che gioca a carte. Mi sono fermata per dargli un bacio, non lo vedevo da qualche giorno. Don Salvatore dice che sono cresciuta molto bene e nonno si vanta, dice che sono anche intelligente assai. Sarà!
«Nonno, ma non avete freddo qua?»
Don Gennaro, invece, dice che si riscaldano vedendo le belle femmine come me. Ridono loro e fa ridere anche me, ma dura poco. Ha poggiato sul tavolo, sopra le carte, il giornale che stava leggendo.
Una cosa attira la mia attenzione Fede: la tua faccia.
«Posso, Gennà?»
«Con piacere piccerè, tutto quello che desideri»

Ci sei tu, c'è Ciro e altri ragazzi.
Chi sei, Federico?
In pochi mesi di nuovo il mondo scompare, non sento più cosa dicono le persone accanto a me. Mi sento male, mi manca il fiato, non riesco a leggere l'articolo. La tua faccia ha fatto sì che i miei occhi si riempissero di lacrime, non riesco a leggere.
«Hanno fatto bene, siamo stanchi di queste cose... magari l'acchiappassero a tutti quanti»
La voce di Don Gennaro mi riporta alla realtà. Cosa hai fatto, Fede? Dove sei? Come stai?
Sarai papà tra quanto? Ho il cuore a pezzi.
Mio nonno mi guarda e mi stringe la mano, credo lo sappia anche lui di noi. Credo lo sappiano tutti, considerando come mi guardano.
Forse allontanarci è stata la cosa più giusta. Io non conoscevo niente di te e tu non hai mai sentito il bisogno di dovermi spiegare. Perché?
Mi ricordo improvvisamente dell'ultima notte, quando piangesti tra le mie braccia. Erano queste le cose che ti preoccupavano? Avevi paura?

Scommetto che tu sei buono, che ti ci sei trovato in mezzo senza volerlo. Ne sono sicura.Ti sei laureato in giurisprudenza, tu lo sai in fondo cosa è giusto e cosa no, ne sono sicura.
Eppure ora sei in manette, la tua faccia è su questo giornale, insieme ad altri malavitosi.
Ciro in questa foto sembra cattivo, sembra un'altra persona. Non è quello che ho conosciuto io.

Cos'erano quelle carte che non dovevo toccare nell'appartamento? Cosa ti aveva fatto piangere quella sera? Perché era più sicuro che tu non me ne parlassi?

Mi sono seduta accanto a mio nonno mentre cerco di leggere questo articolo, ma capisco poco. Mio nonno dice che sono intelligente ma io mi sento una stupida.
«Non ho capito, che è successo qui a Napoli?»
Non si aspettavano questa mia domanda.

Loro sanno che siamo stati insieme, lo sapevano tutti a quanto pare.

Mi dicono un sacco di cose, Fe', cose di cui non avevo idea. Tuo padre era un importante boss, mentre tu ,con i tuoi locali, non fai altro che riciclare denaro. Ciro è il nipote di un altro affiliato - credo abbiano detto una cosa simile. Non lo so.
La tua ragazza, anche lei appartiene alla stessa cerchia. Pare che sia la mamma a comandare: è una tosta che sa farsi rispettare. Era questo il (vero) motivo per cui non potevi lasciarla?
Sul giornale sono riportate un sacco di notizie e dettagli. Dicono che il pub a Posillipo l'hanno sequestrato, così come un sacco di altre cose, tipo il locale a Bagnoli.
«Ma tanto escono tra un po'. Se la cavano sempre»

Hanno nominato un certo Javier. Non l'avevo mai conosciuto io, ma a quanto pare i commercianti della zona lo conoscono bene. Fuori l'Università mi ha incontrata davvero per caso: stava lavorando.
Quella è la zona sua, chiede il pizzo.
Salvatore lo sa bene, perché c'ha la macelleria da quelle parti, o meglio aveva. Adesso se ne occupa il figlio, perché lui non c'ha più le forze ed è più sicuro che passi le giornate al lungomare a giocare.

Resto seduta lì fino alle 13 circa.
«Vieni a mangiare da noi? La nonna è felice se vieni... dice che non ti sente da un po'»
Piega la sua seggiola e s'incammina fino ai Quartieri, con me al seguito.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top