Capitolo 14- Seconda Parte
-Credevamo di essere tuoi amici, Ben. Non farlo- si aggiunse Brian. Anche lui si era sforzato di restare calmo, ma l'inclinazione della sua voce tradiva tutta la sua paura.
Un pensiero si formò nella mente di Toby. Rapido, come una pugnalata sulla schiena. E lui non poté fare a meno di lasciarlo uscire.
-Avrei dovuto aspettarmelo. Sei esattamente come lui.-
Toby vide Ben sgranare gli occhi, facendosi piccolo nelle spalle. Lo aveva capito. Toby lo stava paragonando a suo padre. La persona che reputava più meschina, l'unica che non si era mai pentito di avere ucciso.
Ben vacillò per un istante, ma l'attimo immediatamente dopo, il suo polso si era già girato.
-Combattete. Combattete per la vostra vita...- disse fra le lacrime, e la serratura scattò. -Io lo sto facendo per la mia.-
Tutti gli altri gridarono all'unisono, e Jeff lanciò un coltello in direzione di Ben, ma questo si conficcò sulla parete, attraversando il fantasma. Ben aprì la porta, e l'aria entrò gelida all'interno della piccola stanza.
L'aria, ed uno dei demoni di Natalie.
-Maledetto bastardo!- Jeff gridò ancora, mentre usciva un altro coltello dalla tasca della felpa. Ma Ben se n'era già andato, lasciandoli da soli al loro destino.
La figura bianca, orrendamente scarna del demone si era piegata per riuscire ad entrare nella stanza, ed il suo corpo compatto si muoveva su quattro appoggi come se fosse priva di peso. Si lanciò in avanti, e le sue mani sottili si aprirono in direzione del collo di Jeff, solo per scontrarsi con due file di artigli neri.
Jack respinse il demone, e con un forte colpo, aprì uno squarcio sulla sua faccia deforme. Il sangue prese a sgorgare, nero come la notte, e la bestia urlò.
-Prendete le armi!- urlò Jack, e in quel momento, anche l'altro demone varcò la soglia.
Non trovando altro, Brian lo attaccò con una sedia, colpendolo in pieno volto e costringendo il suo collo a piegarsi in maniera innaturale. Ci fu un forte rumore di ossa rotte, ma nell'arco di pochi secondi, la testa tornò nella sua regolare posizione. Fu allora che Jeff gli piantò un coltello fra le costole.
Tim e Toby scattarono lungo il corridoio, ognuno entrando nelle proprie stanze. Toby si gettò sulla porta, spalancandola, ed il suo sguardo cadde sul letto lasciato sfatto.
Quel letto, dove appena il giorno prima aveva guardato Ben giocare.
Dove si erano abbracciati e tenuti per mano.
Dove aveva fatto scorrere le mani lungo la sua schiena, ammirando la forma delle sue spalle con gli occhi semiaperti, guardandolo oltre la penombra.
Recuperò le accette con un movimento rapido, e si sforzò di respingere le lacrime.
No, no, no. Non poteva essere reale.
No, doveva essere tutto un sogno.
Doveva starsi sbagliando.
Adesso... avrebbero fatto fuori quei mostri, e dopo... dopo lui avrebbe parlato con Ben. Avrebbe dimostrato a tutti che si sbagliavano, che lui non aveva voluto farlo. Non li aveva traditi.
Doveva esserci uno sbaglio. Ne era certo.
Si incontrò di nuovo con Tim nel corridoio, lui con le sue accette, e l'altro con il piede di porco e la pistola per Brian. Riggiunsero gli altri, e subito Toby si accanì contro il demone che Jack stava combattendo da solo.
Mirò ad un braccio, con tutta la forza che aveva, guidato soltanto dalla furia crescente dentro di sé. Mentre le due lame incontravano la carne, un grande fiotto di sangue colpì il viso di Toby, e lui si trovò avvolto da quella sostanza nera come pece. Si pulì come poté con una manica, riuscendo così a cancellare le lacrime che gli stavano scendendo dagli occhi.
Poi, la vide. Stava entrando lentamente, assicurandosi che il passaggio fosse libero. Non l'aveva vista bene la prima volta, nascosta com'era dalle tenebre, ma era comunque in grado di riconoscerla. Aveva lasciato che i suoi demoni si buttassero per primi nella mischia, in modo da poter passare indisturbata, ma stavolta Toby non aveva intenzione di lasciarla andare.
Tirò a sé le accette, ed il colpo fu così forte da riuscire a recidere anche gli ultimi tendini che tenevano insieme le due parti del braccio. Questo cadde a terra con un tonfo, immediatamente seguito da un grido agonizzante, e Jack lo guardò per un istante, spalancando gli occhi chiari. Toby non seppe se quello sguardo era per ringraziarlo o per fargli i complimenti, ma non perse altro tempo, e si accanì su Natalie.
Lei lo vide appena in tempo. Non abbastanza per scansarsi, ma sufficiente per pararsi con la mazza da baseball. Entrambe le accette vi si conficcarono sopra senza alcuna resistenza, e quando Toby le tirò di nuovo a sé, strappò la mazza via dalle mani della ragazza.
Quando arrivò il secondo colpo, lei ebbe il tempo di allontanarsi, prima di scappare agitatissima. Aveva un coltello legato ad una coscia, simile a quelli dei sub, eppure non lo stava tirando fuori per difendersi. Scappò in mezzo ai demoni, e qui un proiettile per poco non la colpì, mentre Toby la inseguiva con passo lento. Fastidiosamente lento. Come un predatore che aspetta il momento giusto per balzare sulla preda.
-Vieni qui, non ti farò del male. Non è mia intenzione, te lo giuro.-
Ed avvicinandosi pericolosamente una delle due accette al viso, si calò gli occhiali sul volto.
Natalie si avvicinò al camino, non sapendo di stare facendo il gioco di Toby. Lui non aspettava altro se non metterla all'angolo.
-Dico davvero, su questo puoi stare tranquilla. Voglio... solo parlare. Possiamo farlo senza usare la forza.-
-Davvero?- rispose lei, sarcastica. -Peccato che io non voglia.-
La sua mano raggiunse rapida l'attizzatoio da sopra il camino, e con un unico slancio, provò ad infilzare Toby con la punta. Lui riuscì a saltare indietro ed evitare il colpo, ma perse l'equilibrio e cadde su un fianco.
-Di cosa vorresti parlare? Di come il tuo amico abbia preferito voltarvi le spalle per unirsi a noi?- Natalie tentò un altro affondo, e Toby riuscì ad evitarlo per miracolo, rotolando lungo il tappeto. -È finita. Non resisterete a lungo.-
-Ben non l'avrebbe mai fatto!- gridò Toby, rialzandosi. -Io mi fidavo di lui! Io... io...-
Un nodo strinse la gola di Toby, e Natalie lo guardò per un istante, in attesa che continuasse la frase. Ma subito, capì cosa Toby stesse cercando di dire, e la sua espressione cambiò.
Quello sguardo... Toby lo aveva visto troppe volte nella sua vita. Lo aveva visto fare alla gente per strada quando da bambino gli venivano i tic. Allora erano molto peggio di adesso, le crisi risultavano così forti da impedirgli anche di reggersi in piedi. Quello sguardo di pena, finta compassione, lo aveva visto troppe volte per riuscire a sopportarlo ancora.
Alzò una delle accette, e con un grido furioso, si accanì su Natalie, ma la ragazza riuscì a pararsi. Con un calcio, lo allontanò da sé, guadagnando abbastanza distanza per riuscire a scappare.
Toby ebbe l'istinto di seguirla, ma prima rivolse lo sguardo in direzione di Brian. La sua felpa gialla era piena di sangue nero, ed il demone contro cui stavano combattendo lui, Tim e Jeff sembrava essere stato messo in seria difficoltà. Jack stava combattendo con una ferocia tale da non sembrare più il clown che Toby conosceva. Il sangue non gli imbrattava solo gli artigli, ma gli cadeva anche dalla bocca. Stava lottando come un bestia selvaggia, con unghie e denti, e se avesse continuato, presto di quel demone sarebbe rimasto solo un ricordo.
Gli fece cenno di andare, e Toby non perse altro tempo per lanciarsi all'inseguimento di Natalie.
La vide correre verso il corridoio, e allora scavalcò il divano con un solo salto, cercando di recuperare la distanza. Appena entrato in corridoio, vide due figure venire in sua direzione, quasi scontrandosi contro di lui, ed un forte senso di gratitudine gli nacque nel petto. Si scambiarono appena uno sguardo, prima che sia il Rake che Smile si lanciassero nella lotta.
Vide Natalie entrare in cucina, e capì dove stava andando: era diretta verso la parte della casa che portava alla terza dimensione.
Quando entrò, non la vide, e subito si precipitò verso l'angolo di pavimento circoscritto dal nastro adesivo. Lo raggiunse correndo, ed immediatamente sentì l'odore di sporco e ruggine riempirgli le narici.
Erano nel vagone abbandonato, proprio accanto al bosco dove avevano trovato Jeff ed ucciso Eyeless.
Ora lì c'era Natalie, che lo guardava con aria di sfida.
E Toby non aveva alcuna intenzione di tirarsi indietro.
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