Capitolo 64 - Sara

Sara

Mangiucchio l'unghia, se mi vedesse Emma mi sgriderebbe e mi darebbe un bello schiaffetto sulla mano, sto cercando di farmi crescere le unghie per il matrimonio che non è così lontano.
Tiro la palla a Stark verso il corridoio, corre subito in quella direzione per prenderla e giocarci, me la riporta altre tre volte, mi aiuta a tenere a bada il nervosismo nel sapere Christian da quella donna.
Venire qui per la prima volta dopo quella sera è stato strano, ho rivissuto nella mia mente la scena in cui aprivo la porta e scoprivo la verità, crudele e difficile da digerire, pronta a pugnalarmi come anni prima.
Ha ragione, devo superare tutto questo, lui ha avuto una figlia dalla donna che è andata a letto con mio padre, scena che purtroppo ho dovuto vedere con i miei occhi, ma questo è successo prima di noi due, del nostro legame, devo mettere un punto.
É difficile da digerire, come è stato complicato dargli fiducia dopo il suo abbandono, accettare l'idea di una figlia, le sue bugie per paura di perdermi, che hanno solo complicato le cose, superare tutto questo in nome di un sentimento che continua ad ardere nel mio cuore.
La vocina di Stefany annuncia il loro arrivo ancor prima di sentire la porta aprirsi, subito corre ad abbracciare il mio cane che non perde tempo a prendersi le sue coccole.
"Ciao Stefany."
La saluto allegra e lei diventa timida, mi saluta con la mano, sempre meglio della prima volta, se non erro mi chiamò 'la matrigna di cenerentola',seguirono altri due incontri ma oltre al 'ciao', non ottenni nulla, spero in qualcosa di più oggi.
Si rifugia nella sua stanzetta, io e il padre la seguiamo.
"Allora, cosa vogliamo fare piccola? Io e Sara siamo tutti tuoi oggi, pronti ad esaudire quasi ogni tuo desiderio. Ma non abituartici."
Chris si siede sul letto con lei, io decido di restare sulla soglia della stanza, arriva Stark e inizia a cercare carezze strusciandosi alle mie gambe, noto come lei ci osserva.
" Stak ti vuole bene. "
Non è una domanda la sua, ma rispondo comunque.
" Si, e io voglio tanto bene a lui, secondo me, si è affezionato anche a te. Possiamo giocarci insieme.Ti va?"

I suoi occhioni chiari puntano sui miei e sono luminosissimi, enormi, la vedo arrampicarsi letteralmente sulle spalle del padre e cercare di sussurrargli qualcosa all'orecchio.
Qualcuno dovrebbe insegnare a quella bambina come si fa, perché parla comunque con un tono alto, nonostante la manina messa davanti la bocca.
"Se Sara era cattiva, Stak non le voleva bene, vero papà?"
"Giusto. "
Chris le sistema i capelli biondissimi dietro le orecchie.
I suoi occhioni si spostano nuovamente verso di me, scende dal letto e mi viene accanto, ora il suo sguardo è davvero peperino, per un attimo mi sembra di rivedere la bambina impertinente che mi sono ritrovata davanti al negozio di giocattoli mesi fa.
"Ma tu vuoi portarmi via il papà?"
Ad un tratto sembra aver abbandonato la timidezza, forse era timore, una volta accertatasi che io non sia la cattiva delle sue fiabe, ha ritrovato lo spirito combattivo.
Immagino che queste idee non si siano insinuate nella mente di una bambina per pura magia.
Mi chino mettendomi con il peso sui talloni, i nostri visi sono alla stessa altezza, rivedo molto dell'uomo che amo in lei, il modo in cui sta aggrottando la fronte, lo sguardo deciso, purtroppo, somiglia molto anche alla madre.
"No piccola, lui sarà sempre il tuo papà, nessuno potrà portartelo via, mai,ricordalo sempre."
Mi guarda furba, allunga la manina e mi da due colpetti sulla testa.
"Brava, ora possiamo essere amiche, ma lo faccio solo per Stak."
Si volta e corre verso il mio cane che inizia a saltellare, immagino la mia faccia da pesce lesso ancora piantonata qui sul pavimento, scorgo la figura di Christian che cerca invano di trattenere una risata.

É davvero un bel tipetto.

Il mio ragazzo mi viene incontro e mi porge la mano che accetto volentieri, mi sollevo e il damerino mi stringe a sé, ma le sue spalle iniziano a vibrare, gli tiro un pizzico al fianco, ma inizia a ridere senza freni lo stesso.
É davvero antipatico.
"Scusa amore, ma la tua faccia è troppo buffa."
Mi allontano incrociando le braccia sotto il seno, sono offesa, almeno è andata bene con Stefany, per lo meno è quello che credo.

Guardiamo un cartone tutti e tre insieme, la piccola ha scelto Frozen, lo avrà visto solo ottocento milioni di volte, lei ha quattro anni e mezzo, io che scuse ho?
"Guarda Sara, Elsa ha la treccia, la sai fare?"
Chiede entusiasta seduta sul divano in mezzo a noi due.
"Certo, la vuoi anche tu?"
Non mi risponde, direttamente si volta dandomi le spalle, faccio una bella treccia con i suoi capelli lunghi, appena finito, corre allo specchio ad ammirare la mia opera, felice come non mai.
In quel sorriso rivedo Christian, mi giro nella sua direzione e lo scopro a fissarci, una sola emozione leggo sul suo volto, amore puro, immagino quanto possa essere felice di vederci insieme.

Lo percepisco questo amore incondizionato che trasmette il suo cuore proprio ora, attraverso i suoi occhi che gioiscono, nel modo in cui sorride dolcemente, il viso, nonostante sia nascosto da quel filo di barba che inizia ad essere un po' troppa, riflette felicità, dopo tanto tempo.

É ciò che voglio per lui, è ciò che voglio per noi.

Iniziamo a cantare anche io e Stefany insieme ad Anna ed Elsa, prendo il telecomando impugnandolo come se fosse un microfono facendo ridere la piccola e il padre.
Stark non sembra apprezzare i nostri acuti e se ne scappa verso le camere da letto, sinceramente non ne capisco il motivo, secondo me non siamo per niente male.
Dalle facce di Chris, forse la pensa come il nostro cane e gli lancio un'occhiataccia, subito alza le mani in segno di resa ridacchiando.
Ora è il turno di 'Let it go', ovviamente in italiano, 'All'alba Sorgerò', dove la maggior parte delle parole noi le sostituiamo da un dolce lamento, però c'è da sottolineare che nel ritornello non ci batte nessuno.
Siamo mitiche, ho quasi gli occhi a cuoricino, ora avrò la scusa per poter guardare i cartoni, puntavo su Ginevra, ma è troppo piccola.

Finita la nostra performance, si eleva un tifo da stadio, ok, sto esagerando, ma solo perché qui c'è un unico spettatore, che comunque ci da tutto il suo supporto, ed è quello più importante.
La piccola si tuffa nelle braccia del padre ridendo e per un attimo, una sola frazione di secondo, immagino che fra quelle braccia forti possa esserci anche un ometto tutto nostro, dai lineamenti dolci e gli occhi ghiaccio.
Scuoto la testa sorridendo a questo pensiero, chissà, lui mi ha parlato di un futuro simile nei suoi desideri, magari un giorno...
"Cosa stai pensando?"
Christian si avvicina ed io all'improvviso mi agito, come se lui potesse leggere nei miei pensieri, non ho intenzione di condividerlo con lui e sembrare una ragazzina sciocca.
"Niente."
Cerco di allontanarmi ma non ci riesco, mi acciuffa per la maglia trascinandomi fra le sue braccia, la mia schiena si scontra con i suoi pettorali, ero così presa da queste fantasie da non rendermi conto di essere rimasti in salotto soli.

"Non so chi, fra te e mia figlia, era più presa dalle canzoni, le sai tutte."
Dice lasciandomi andare, scoppiamo entrambi a ridere, forse io un po' imbarazzata, lo testimoniano le mie guance completamente forsforescenti.
"Ordiniamo la pizza, prima che muori dalla vergogna."
Continua a sbeffeggiarmi ed io gli tiro uno schiaffetto sul braccio.

Dopo cena Chris accompagna la figlia a casa, io mi ritrovo nel suo enorme letto a tirare le somme di una giornata che sento sta cambiando tutto, spero in meglio.
Chiamo le ragazze per raccontare loro dell'esito dell'incontro, erano in ansia, gioiscono con me e mi sembra di riuscire a vedere un po' di sereno tornare nel nostro cielo.

Perché dovrebbero esserci solo nuvoloni neri carichi di pioggia?

Christian ritorna a casa, Stark lo accoglie scodinzolando, non c'è bisogno che io sia lì per saperlo, sento le sue zampette correre verso il salotto infatti. 
Lo sento andare in bagno e poi venire verso la camera da letto, i suoi occhi nel vedermi già sotto le lenzuola diventano birichini come quelli di sua figlia.
Si spoglia e si infila a letto, siamo quasi a fine febbraio, eppure non ha brividi sulla pelle, ma tutto cambia se ci sfioriamo, avvicina il suo corpo al mio e fa combaciare subito le nostre labbra.


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