Capitolo 60 - Sara

Sara

Le nostre labbra sono unite e sembra che questo riesca a risanare ogni crepa nel mio cuore, o almeno una delle tante. Mi sembra di riuscire a respirare di nuovo, lui è sempre stato in grado di ricomporre tutti i pezzi facendomi sentire completa, peccato fosse sempre per mano sua se fossi poco prima distrutta.
Mi stacco da Christian, leggo il suo rammarico sul volto, non riesco a guardarlo e abbasso lo sguardo.
"Sara, guardami."
La sua mano è posata sulla mia guancia e all'improvviso questo contatto, che prima mi dava sicurezza, ora, ferisce come lame.
Mi alzo per mettere distanza, lui è ancora lì, inginocchiato davanti la sedia, i suoi occhi puntati su di me sembrano scavarmi dentro, sembrano cercare quell'amore che ci ha sempre contraddistinti, che ha superato il tempo.
Quell'azzurro anela un briciolo di sentimento che ci univa fino a cinque giorni fa, quando felice mi sono svegliata accanto a lui, quando emozionata mi ha dato la chiave del suo appartamento, quando finalmente sono riuscita ad urlargli quel ti amo intrappolato nel profondo.
Ed ora eccoci, sembra cambiato tutto nell'istante in cui lei è apparsa davanti quella porta, il mio mondo è crollato, la mia fiducia in lui, noi due, soprattutto il nostro futuro.
Christian con pochi passi è accanto a me, le sue mani forti mi stringono le braccia, vengo attratta come una falena dalla luce abbagliante dei suoi occhi, talmente intensi e determinati che per un attimo fanno sparire le mie paure.
"Sara, possiamo risolvere le cose, devi solo ammettere di amarmi e non voler rinunciare a noi, io so che lo vuoi anche tu."
La mia bocca quasi si muove da sola, il cervello vorrebbe articolare una semplice risposta dettata dal cuore, basterebbe un semplice sí, anche solo un cenno del capo, un piccolo movimento, potrei far combaciare le nostre bocche, sarebbe comunque tutto chiaro, ma ho paura.
"Chris, ogni volta che mi fido di te, ogni volta che ti do il mio cuore, in quel momento esatto, tu trovi il modo per distruggerlo."
Per un attimo lui rafforza la presa, poi chiude gli occhi e mi lascia andare, scuote il capo forse sconfitto, invece mi sbaglio.
"Va bene, capisco tu abbia bisogno di tempo per recuperare la fiducia in noi, ma lo farai con me al tuo fianco."
Si forma un sorrisetto strano sul suo viso, io sbatto più volte le palpebre confusa, avvicina il volto così tanto al mio che sono costretta a fare un passo indietro, ma trovo alla mia schiena la parete e non ho via di fuga, ma forse è proprio qui che voglio essere,ad un passo da lui.
"Hai capito bene Sara, non ho intenzione di passare un altro giorno senza di te, nel frattempo farò di tutto per farti capire che sono il tuo unico destino."
Il mio cuore inizia a battere talmente forte da essere incontenibile, per un istante ho quasi il dubbio che possa sentirlo anche lui.
La sua voce bassa è talmente sensuale da scatenare brividi in ogni centimetro della mia pelle, intrappolo istintivamente il labbro inferiore fra i denti, più che altro per tenere a bada la voglia di buttarmi fra le sue braccia.
I suoi occhi seguono questo mio movimento e lo vedo imitare il gesto.
"Mossa sbagliata amore mio."
Sussurra poco prima di afferrare il mio viso e baciarmi, non ho alcuna intenzione di sottrarmi a questa dolce tortura, le nostre lingue si scontrano e perdo il contatto con la realtà, devo aggrapparmi alle sue forti braccia per non cadere dato le gambe molli.
Mi lascio sfuggire un gemito di piacere fuori dal mio controllo, ma mi è mancato terribilmente, lui, le emozioni che esplodono ogni volta che mi tocca, ogni volta che mi guarda come se fossi la cosa più preziosa che ha, ogni volta che mi stringe, ogni volta che il suo corpo è stretto al mio.
La piccola Ginevra batte le sue manine contenta richiamando la nostra attenzione, dio, ho perso proprio la testa, ci stacchiamo e lui ride, con la fronte ancora attaccata alla mia.

Che devo fare con te?

"Sei un pervertito, c'è la bambina."
Lo spintono bonariamente e lo oltrepasso andando dalla piccola.
"Ed è solo per questo che non siamo ancora nudi, non mi è sembrato il caso."
Che sfacciato, prendo il cuscino del divano e glielo lancio contro per togliergli quel sorrisino strafottente dalla faccia, ma purtroppo lo afferra.

"Forza piccolo diavoletto, è ora della nanna."
Prendo in braccio Ginevra che già sbadiglia e inizio a cullarla, ma come è solita fare in questi momenti, arrivano i capricci e scoppia a piangere trapanandomi un orecchio, Christian arriva in mio soccorso.
"Posso provarci io?"
Prende la piccola e la poggia sulla spalla, le massaggia la schiena ed inizia a passeggiare per il salotto, poi canticchia qualche ninna nanna e piano piano la magia è fatta.
Lo osservo, ho sempre saputo di un suo lato tenero e gentile, lo si capisce dal modo in cui sorride che ne nasconde uno, con me lo è sempre stato, poi quando l'ho visto con sua figlia ne ho scoperto uno amorevole, ed è uscito fuori anche ora.
Quante cose che ho perso con lui, quante ne perderei rinunciando a questo amore, ne varrebbe la pena?
Mi fa cenno di fargli strada per la cameretta, mi incammino verso la stanza con questi pensieri in testa, Chris posa Ginevra nel lettino e porto con me il baby monitor socchiudendo la porta e torniamo in salotto.
"Sei bravo con i bambini, Stefany è fortunata e anche Gabriella."
Non faccio in tempo a finire di pronunciare quel nome che il volto di Chris è una maschera di collera, afferra il mio braccio quasi stringendolo e mi costringe a voltarmi.
"Lei non centra nulla."
Pochissime volte ho visto in quegli occhi  il fuoco che vedo ora.
"Lei farà sempre parte della tua vita Chris, è la madre di tua figlia."
Molla la presa e si passa entrambe le mani fra i capelli come è solito fare.
"Me lo rinfaccerai a vita che ho una figlia proprio con lei, vero?"
Non rispondo, non so cosa dire, forse sì, lo farò, anche se non è giusto, lui non c'entra con tutto questo, sono in grado di riconoscerlo.
"Sara, io non sapevo che lei fosse la tua compagna di corso, ok? Noi due abbiamo fatto sesso prima che lei andasse a letto con tuo padre, e per quanto tu non riesca a pensare a questa situazione, per quanto tu non riesca a superare tutto questo, non è giusto che mandi a puttane la cosa più bella della tua vita, cioè noi due, per qualcosa successo prima. "
I suoi occhi sono quasi un cielo nero pieno di fulmini, mi stanno supplicando di scegliere noi, come il mio cuore.

"Non dare tutte le responsabilità a me, sei tu che mi hai abbandonata, tu che mi hai nascosto che eri padre, sempre tu che mi hai mentito facendomi scoprire chi fosse la madre di tua figlia in quel modo."
Cerco in tutti i modi di non urlare per non svegliare la bambina, ma giuro che è davvero difficile, la rabbia che mi assale è davvero troppa.
Ci fissiamo, entrambi abbiamo le nostre battaglie da portare avanti.
" Ho fatto un casino, hai ragione, se fossi stata al mio posto possibile che non avresti sbagliato neanche una volta? Io ho sbagliato ad ogni passo, lo ammetto, mi dispiace, avevo paura di ferirti, poi di perderti..."
"Mi hai persa."
Lo interrompo, e ciò che dico è solo per rabbia, me ne pento subito.
Sospira chiudendo gli occhi, si massaggia le tempie per qualche secondo,si avvicina e mentre avanza verso di me, io faccio un passo indietro.
"Giuro che ti carico in spalla, ti do anche una bella sculacciata, ti porto a casa mia, butto la chiave, e faremo l'amore fino all'alba."
Cado sul divano, sbarro gli occhi, non mi aspettavo una reazione simile, ma non ha finito.
"E sai perché?"
Si abbassa su di me, la sua figura mi sovrasta, io muovo la testa a destra e sinistra.
"Perché ho una voglia matta di farti mia, perché voglio ricordarti che insieme siamo unici, perché ho bisogno di perdermi dentro di te, perché non ho intenzione di lasciarti andare."
Ingoio la saliva e cerco di fare lo stesso con il nodo che si è creato in gola, sento improvvisamente caldo.
" Sei troppo carina quando ti imbarazzi, sei tutta rossa, so di essere irresistibile. "
A queste parole afferro il cuscino e inizio a colpirlo, una, due, tre volte, lui ride, blocca il cuscino e mi bacia, non riesco a scansarmi abbastanza in fretta, lo colpisco ancora e ancora, qualcuno deve pur dare una lezione a questo sbruffone.
Afferro i pupazzi di Ginevra e cerco di colpirlo mentre mi dice che sono una schiappa, in effetti è così, ma non può dirmelo lui.
Poi una voce dall'ingresso ci fa voltare.
"Che sta succedendo?"
Alex ed Emily ci osservano straniti, mi ricompongo in fretta.
"La piccola dorme, avete passato una bella serata? Christian metterà tutto in ordine."
Lo sento lamentarsi mentre io sto già infilando il cappotto, bacio la mia amica e corro giù per le scale, devo andare via, quando sono con lui la ragione sparisce.
Non sono ancora pronta ad affidargli di nuovo il mio cuore ma se mi guarda con quegli occhi io mi perdo in quell'azzurro e lo dimentico.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top