Capitolo 55 - Christian
Chris
Resto seduto su questo freddo e scomodo pavimento, in un piccolo corridoio dove ancora riecheggiano le nostre risate, i nostri baci, a mezzo metro da lei, che ormai non brilla più per colpa mia.
I miei vestiti sono ancora bagnati per la pioggia, ho qualche insignificante brivido di tanto in tanto che ignoro.
Eppure qui mi sembra il posto migliore del mondo, perché mi basta anche solo starle accanto, ma lei dovrebbe sorridere, dovrebbe essere felice, ma non può, io come sempre l'ho spezzata.
Poggio la testa al muro e nonostante gli occhi brucino non oso chiudere le palpebre in cerca di sollievo, lei è davanti a me e in quel verde che ormai non ha più nessuna sfumatura, non trovo noi.
Il vuoto che sento dentro questa scatola toracica, che racchiude quel che resta del mio povero cuore malandato, avvolge tutto anche qua fuori.
Una realtà che cercavo di tenere lontano da lei, realtà alla quale tentavo di scappare, ma che mi ha raggiunto e sopraffatto nel peggiore dei modi.
Avrei voluto proteggerla da questa verità scomoda e crudele, mi sono illuso di potercela fare, non volevo affrontare questo, io e lei distanti anni luci, perché sapevo che sarebbe andata così.
Mi sono costruito una bolla dove era tutto perfetto, il nostro amore splendeva, dove nulla poteva farci del male, bastava lasciar fuori la realtà.
Sara non parla, il viso è totalmente inespressivo e tutto questo sembra surreale, vorrei svegliarmi e trovarla al mio fianco, aprire gli occhi e vedere i suoi che mi osservano meravigliosamente innamorati.
Sospiro istintivamente perché so che non rivivrò più questi momenti, a questo pensiero mi sembra di udire il suono lontano di qualcosa che va in pezzi, forse un'altra crepa sul mio povero cuore che tenta invano di resistere, che prova ancora a combattere.
Lo farà sempre se si tratta di lei.
Stark la raggiunge come se volesse darle forza, come se avesse capito il suo stato d'animo, lecca la sua mano e si accuccia accanto come a dirle, io ci sono.
Fallo tu che puoi amico.
Inizio il mio racconto dal principio, voglio che capisca, voglio che comprenda la morsa nella quale mi sono ritrovato.
"Ho conosciuto Gabriella una sera in un pub a Milano, qualche mese prima di incontrare te. Lei era con una ragazza che successivamente a quell'incontro uscì con Sergio per un paio di settimane, mostrò subito il suo interesse, ma io non lo ero affatto."
Mi ascolta mentre accarezza il cane.
" Attraverso la sua amica in quei giorni ha sempre cercato di avere un approccio con me, addirittura questa, prese il mio numero dal telefono di Sergio quando si vedevano."
La vedo alzare le sopracciglia.
Già, le procurò il mio numero.
" Mi conosci, se non sono interessato, non ti illudo in nessun modo, non le ho dato nessuna speranza, ne quella sera, né quando capitava di trovarla per caso al pub, oltre al saluto per educazione quando necessario, non c'era altro."
Ma non è bastato evidentemente, ancora oggi la sua folle ossessione a volte, torna, ma questo lo tengo per me.
" Poi quando ti ho incontrata... "
Nella mia mente l'immagine di quel momento rimarrà per sempre e non riesco a non sorridere.
" Sei entrata nella mia vita in un giorno qualunque, l'hai letteralmente sconvolta, è bastato che io alzassi lo sguardo e incontrassi il tuo sorriso."
Fisso i miei occhi nei suoi.
"Gli occhi di una sconosciuta che ha deciso di travolgermi con emozioni inaspettate che hanno messo radici. Mi sono innamorato in quel momento probabilmente, senza rendermene conto, perché non sei più andata via da qui."
Batto la mano sul petto.
Ed io l'ho visto quel bagliore nel suo verde che amo tanto, l'ho notato mentre sfiorava con le dita il polso sinistro dove custodisce quello che è diventato il simbolo che ci lega, perché la fiamma del nostro amore non può spegnersi così.
Ad un tratto una risata amara che non comprendo mi fa aggrottare la fronte, la osservo stranito mentre ha la testa china.
"É stata proprio lei quella sera a stuzzicarmi, ti aveva notato una ragazza del gruppo e ti stavo guardando, lei si è intromessa dicendomi che non sarei stata sicuramente il tuo tipo, ero stanca e l'ho sfidata venendo da te."
Sorrido anche io alle sue parole, perché me lo aveva già detto in passato, credo sia l'unica cosa di cui ringrazierò Gabriella, oltre alla mia bambina.
" Ma è riuscita a dividerci, in passato e oggi."
Abbassa lo sguardo e vorrei spostarmi al suo fianco, cingere le sue spalle e stringerla, dirle che non è vero, non è riuscita a separarci, ma resto al mio posto e continuo con il mio racconto.
"Ricordi quando mi hai dato il tuo numero?"
Fa un cenno positivo con la testa.
"Abbiamo iniziato subito a parlare con messaggi e telefonate, è stato tutto naturale e ti ho chiesto un appuntamento dopo tre giorni, ma non ne volevi sapere. Mi hai fatto penare."
Scoppio irrazionalmente a ridere e stranamente riesco a coinvolgerla ripensando a quei tempi, alla sua indole combattiva, al suo modo di tenermi lontano senza riuscirci, perché non puoi combattere contro il destino.
Ed io so che lei è il mio.
"Proprio quella sera, ti incontrai al solito pub e successe qualcosa."
É arrivato il momento doloroso di rivivere quei momenti, stavolta ad alta voce.
Flashback
Ordino una birra e la pizza, non ho ancora cenato e non vedo l'ora di mettere qualcosa nello stomaco, Sergio continua a parlare e parlare, ma non lo ascolto, la mia testa è altrove, se ne accorge e mi richiama malamente lamentandosi.
"Ti ha proprio fottuto il cervello quella ragazza."
Lo guardo male ignorandolo, ma continua.
"Quante volte l'hai vista? E sei già a questi livelli?"
Porto le mani al viso nascondendomi, cazzo ha ragione.
"Ho trascorso con lei una serata e un pomeriggio, per caso, ora sono tre giorni che ci sentiamo, parliamo di tutto, scherziamo, siamo in sintonia, perché non ha accettato di uscire?"
Non capisco, ostenta un lato diffidente, ci può stare, ma sono stato rispettoso, chiedo solo di farmi conoscere.
Mentre sgranocchio due stuzzichini che ho nel piatto, si avvicina al nostro tavolo la ragazza che sta diventando il mio incubo, Gabriella.
"Ciao Christian, come va? Posso unirmi a voi ragazzi?"
La saluto gentilmente, non mi piace essere scortese, ma non mi piace neanche la sua invadenza.
"Scusa, stiamo parlando di cose private, non vorrei sembrare scortese, magari un'altra volta."
Accenno un sorriso di cortesia.
"Potremmo prendere una birra io e te più tardi."
Ci riprova, non è di certo la prima volta.
"Mi dispiace, devo andare via presto."
Sempre le stesse risposte educate ed evasive che comunque le danno buca, ho perso il conto, non dovrebbe farle capire qualcosa?
Tiro un calcio a quel cretino che inizia a ridere appena va via Gabriella, non lo trovo affatto carino.
" È diventata una stalker, però diventa ridicola, un po' di amor proprio ragazza, ci hai provato e riprovato, direi basta."
Non bado ai suoi ragionamenti e finalmente addento la mia pizza, sto per far fuori il secondo pezzo ed ecco che lo stomaco si chiude non appena i miei occhi si posano per caso in due pozze verdi.
Sara entra nel pub e mi sorride salutandomi con la mano, sarei felice di questo, ma il mio entusiasmo è totalmente ucciso dal ragazzo dietro di lei che le mette il braccio intorno alle spalle entrando.
Passo l'ora successiva a osservarli e bere, il mio stomaco non ha voluto saperne più di ingerire altro se non alcohol, si sono seduti al bancone e mi sembrano molto complici, ridono, scherzano, entrambi continuano a cercare un contatto fisico con l'altro.
Ad ogni sguardo che Sara rivolge a quell'idiota dagli occhi scuri, ad ogni tocco, vorrei andare da lui e prenderlo a pugni, strappargli quei capelli neri, andare da lei e urlarle che è una grandissima stronza per avermi illuso di...non so neanche di cosa.
Invece bevo, ingurgito alcool nonostante il mio stomaco praticamente vuoto inizi a chiedere pietà, lo testimonia la testa che inizia a girare.
Ma io ne prendo ancora una.
Ha il coraggio di salutarmi quando va di nuovo via, stretta al suo braccio, mi ha solo preso in giro, per quanto non ci sia nulla fra noi, nessuna promessa, aspettativa, ma poteva essere chiara.
Il mio amico mi osserva triste, sa che non perdo facilmente la testa per una donna, di sicuro non così come è successo irrazionalmente con lei, come sa che ora una sbronza è ciò serve e non mi ferma.
Prendo il telefono, ormai troppo preso da ciò che mi scorre in corpo che accentua questa gelosia, le invio un messaggio.
Messaggio in uscita a Sara:
"Non mi interessa essere l'amante di turno. Buona serata."
Vado in bagno come è logico dopo tutto quello che ho bevuto, sono decisamente ubriaco e scoppio a ridere da solo quando esco e trovo ad aspettarmi davanti la porta la solita bionda che ultimamente prova in tutti i modi ad attirare la mia attenzione.
Mi spinge nuovamente dentro e chiude la porta a chiave, io scuoto la testa e poggio la schiena al muro mentre la vedo aprire i bottoni della sua camicetta.
Non è una buona idea, non è affatto una buona idea.
"Andiamo, lasciati andare, lei non ti vuole, l'hai vista anche tu con un altro."
Si avvicina e non deve sforzarsi per starmi appiccicata, questo bagno è un buco, il corpo è praticamente spalmato sul mio e le sue labbra quasi sfiorano le mie, alzo la testa per evitare il contatto.
La ragione è annebbiata dai litri ambrati che mi scorrono nelle vene al posto del sangue, dalla gelosia per quella ragazza che mi ha preso in giro, da questa voglia di averla nonostante sia uscita di qui sotto braccio ad un altro, regalando sorrisi a quel ragazzo.
Sono un idiota.
Gabriella bacia il mio collo e fa viaggiare le sue mani fino alla mia cintura, trova stranamente il mio amico sveglio, colpa di tutta la birra che mi fa andare un po' su di giri ed inizio a pensare che posso divertirmi anche io, non siamo niente io e Sara.
"Non ci sarà mai niente fra noi due oltre questo, voglio essere chiaro, non aspettarti che possa cambiare qualcosa oltre al solito educato saluto."
Scoppio a ridere nuovamente.
"Non so nemmeno perché lo faccio."
Poi le sue labbra sono sulle mie.
Fine Flashback
Ciao a tutti, volevo raccontarvi alcuni momenti chiave e anche nel prossimo capitolo ci saranno Flashback per far capire a Sara e a tutti voi come si sono svolti i fatti dal punto di vista di Chris. Fatemi sapere cosa ne pensate.
😘
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