Capitolo 31- Sara

Sara

"Sorellina che cosa è successo?"
Ecco che riparte all'attacco.
"Per quanto ancora dovrò fare la parte dello stupido, ti sei accampata da me da tre giorni con il mostro di satana."
Cosa mi invento, ho finito le scuse, il primo giorno ho detto di essere passata per un saluto e poi la sera che era tardi quindi lui stesso mi ha proposto di restare, anche ieri mi sono piazzata qui dal pomeriggio subito dopo il lavoro dicendogli che non avevo acqua a casa per un guasto, ma oggi?

" Sei davvero acido, dillo che non mi vuoi bene, che sono un peso per te."
Fingo di restarci male, metto il broncio come da bambini, ma non se la beve.

"Dovresti aggiornare il tuo repertorio, almeno con me."
Il suo viso è impassibile, non muove un muscolo facciale, sembra atrofizzato, continua a sorseggiare la sua birra, stiamo cenando e non gli ho fatto pena per niente.
"Io devo uscire."
Credo voglia comunicarmi che poi quindi potrebbe tornare in compagnia, in fondo è single, vive da solo, è arrivato il momento di tornare a casa.
"Anche io e poi torno da me."
Gli faccio la linguaccia sparecchiando.

Ho passato gli ultimi tre giorni ad evitare il mio appartamento rifugiandomi da mio fratello, uscivo ed entravo dal retro in clinica e ho bloccato Christian sul telefono.
Bisogna avere un atteggiamento maturo, quindi per completare il quadretto delle cazzate direi che mi ci vuole una bella sbronza, so perfettamente che non posso scappare per sempre, dovrò affrontarlo.
Ho intenzione di farlo, anche perché non credo che riuscirò ad evitarlo a lungo, era davanti la clinica, davanti casa, lo conosco, stavolta non si arrenderá.

Spero non lo faccia.

Accetto l'invito dei miei colleghi per una birra, ne ho bisogno, avevo rifiutato qualche ora fa, ma sono ancora in tempo.
Corro a casa, ho intenzione di passare una serata dove Christian sarà assolutamente off-limits per i miei pensieri, mi faccio carina, ho bisogno di sentirmi sexy, tacchi alti e abito nero corto aderente.
Chiamo le ragazze e Dany con una videochiamata di gruppo, rispondono tutti subito, Emma è già in pigiama nonostante siano le 21:30, Emily ha in braccio la piccola, Dany credo lavori davanti il pc.
"Miei cari, io vado a 'I re di Roma' con i colleghi ad ubriacarmi, sono una figa stasera, al diavolo Christian, se qualcuno vuole unirsi ci vediamo lì."
Gli mando un bacio volante e chiudo.
Mi arrivano almeno cinque messaggi, credo li abbia fatti andare in tilt questo abitino sexy con scollo a cuore e maniche tre quarti che mette in risalto il seno.
Stasera si beve, si balla, si ride, non si pensa, domani affrontetemo la realtà che mi aspetta a braccia aperte.

Arrivo al locale nel giro di circa mezz'ora, ho avuto fortuna con il parcheggio, questo mi fa pensare che sarà anche una serata fortunata.
Si tratta di un locale dove prevalentemente si beve, ma mettono anche musica, all'ingresso c'è gente, gruppetti che chiacchierano e odio passare proprio al centro.
Intravedo alcuni colleghi, Marco e Cinzia appena entro, si stanno dirigendo dagli altri al tavolo con in mano quattro birre, per fortuna perché non li avrei trovati facilmente, il locale è pieno.
La musica è alta ma non assordante, proprio ciò che mi piace di questo posto, mi guardo intorno, molti ballano anche al centro della pista, nonostante ci sia accanto la sala preposta.
Il pavimento grigio opaco, le pareti intorno ripropongono il colosseo, sembra di esserci dentro, agli angoli rocce finte per ricreare l'atmosfera rustica, i camerieri indossano divise dell'antica Roma.
Saluto gli altri, iniziamo a chiacchierare e ordino anche io una birra, ma mi rendo conto di aver bisogno di qualcosa di più forte.
Vado al bancone e chiedo un cocktail, un ragazzo carino dall'aria intellettuale cerca di attaccare bottone, mi sorride, ricambio per gentilezza e perché non c'è nulla di male, iniziamo a chiacchierare, ma quando mi chiede il numero rifiuto.
Torno dagli altri, vedo la mia collega Federica in procinto di piangere, mi avvicino e le chiedo cosa sia successo nei dieci minuti della mia assenza, mi spiega che il suo ex è in pista con la sua nuova ragazza.
So che ne soffre, lui l'ha lasciata da un momento all'altro, lei era davvero innamorata e la separazione è fresca, capisco come ci si sente e starei malissimo se vedessi Christian con un'altra.
Mi viene in mente quando l'ho visto in quel ristorante con quella ragazza, mentre ero con Francesco, non potevo fare a meno di staccargli gli occhi di dosso.
Ora sarebbe mille volte peggio, dopo quello che abbiamo condiviso, mi chiedo cosa proverei nel vederlo con sua figlia e la madre, mi sentirei di troppo sicuramente.
Federica inizia a bere, non posso lasciarla sola, bevo anche io, dopo cinque cocktail ci scateniamo in pista alla faccia di questi uomini che in un modo o nell'altro ci fanno soffrire.
Due ragazzi carini iniziano a ballare con noi,  i suoi occhi sono scuri, perfetto è ciò che cercavo, penso inizialmente, ma appena cerca di baciarmi mi scanso, perché lui non ha nulla del mio Christian.
Ad un tratto sento caldo, mi gira un po' la testa, confondo i suoi occhi scuri, le sue labbra sottili, i suoi lineamenti marcati, i suoi capelli rasati, con gli occhi ghiaccio dell'uomo che tormenta i miei sogni, il suo sorriso , i capelli castani che amo accarezzare, il viso dolce.
Poi più niente.

Un forte rumore rauco mi sveglia, cavolo ero io che russavo, non mi capita mai, sto letteralmente congelando e mi rannicchio in posizione fetale sotto il piumone.
Mi rendo conto di indossare una t-shirt maschile, penso subito che sia strano, anche quando sono distrutta metto il mio pigiamone, siamo a Dicembre, fa freddissimo di certo non sono solita stare così.
Sbadiglio e tolgo la testa fuori dal mio nascondiglio caldo, ciò che vedo mi spaventa a morte, rimetto la testa sotto il piumone, in questo momento mi sento come quei struzzi, ora capisco perché lo fanno.

Cazzo, non voglio guardare, che cazzo ho combinato ieri sera?

Guardo allarmata, gli slip almeno li ho addosso, non che mi dia la certezza di non aver fatto sesso con uno sconosciuto data la situazione.
Mi faccio coraggio e cerco di capirne di più, questa non è la mia stanza e non la riconosco, sono troppo in ansia per guardare i dettagli.
Scendo dal letto, il mio vestito è buttato a terra, il reggiseno sul comodino, le calze alla maniglia della porta,  la canotta intima sul davanzale della finestra.
Porto le mani ai capelli, cerco di ripercorrere con la mente ciò che ho fatto al locale, ho bevuto, ballato con Federica, poi l'illuminazione, quei due ragazzi, la paura diventa sempre più una certezza, sono andata a letto con quel moro, sono a casa sua.
Un rumore proviene al di là della porta, sbarro gli occhi, vorrei scappare via  ma non saprei come, cerco la borsa ma non la vedo da nessuna parte, non so nemmeno se  l'ho presa al locale, non c'è traccia neanche delle mie scarpe.
Infilo il vestito senza badare al reggiseno, cerco di origliare alla porta, non sento altri suoni, tento di aprirla con cautela, per fortuna non fa rumore, essendo scalza posso aggirarmi per casa silenziosamente.
Il mio piano è quello di arrivare alla porta di ingresso e scappare, ma prima devo trovare la borsa e il telefono, mi incammino verso il corridoio in punta di piedi, mi trasformo in Fushiko.
Vado nel panico quando lo sento fischiettare, mi sembrava anche un po' aggressivo quando l'ho rifiutato, perché inizialmente ricordo questo.
Con ansia entro nella porta a sinistra, mi trovo nella cucina, i suoi passi si fanno sempre più vicini, mi guardo intorno, non so cosa fare, vedo la padella e la afferro.

Almeno sono armata.

La porta si sta aprendo lentamente, il mio cuore pompa veloce, le mie mani stringono il manico della padella e i piedi sono saldi a terra, un'unica domanda.
Perché mi infilo in queste situazioni?

"Che diavolo stai facendo?"
La sua espressione è sbigottita ma mai quanto la mia.

"Che ci fai tu qui?"
Chiedo restando a bocca aperta.

Ciao a tutti, chi sarà?????
Cosa sarà successo???
😘

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