Capitolo 12 - Sara

Sara

Saluto il mio penultimo paziente e ora so che toccherà all'innominabile, sospiro in preda ad una sensazione che attanaglia lo stomaco, credo sia ansia di rivederlo.
Almeno poi la giornata sarà finita.
Non lo vedo da due giorni, ho pensato e ripensato a ciò che è successo a casa mia, alla sua espressione, alle sue parole, soprattutto a quelle non dette, vorrei smetterla di tormentarmi, ma è complicato.
Quella sua luce negli occhi a pochi passi da me, quella sofferenza mista a rabbia che vi ho letto, quell'azzurro splendente sembrava un cielo cupo pieno di nuvoloni neri.

Non voglio pensarci.

Francesco dovrebbe passare a prendermi per un aperitivo, che odio profondamente, stuzzichi un po' di tutto, certo, ma io ho fame.
Portami a mangiare una bella pizza, no?
La prossima volta lo proporrò, perché so che ci sarà una prossima volta, questo è il terzo appuntamento e sta andando alla grande, ci stiamo conoscendo e sto bene con lui. 
É spiritoso, gentile e molto rispettoso, ancora non ha provato a baciarmi e lo apprezzo tantissimo, ci scambiamo molti messaggi e siamo in sintonia.

Mi fa stare bene dopo molto tempo e riesco a non pensare a Christian grazie a lui.

Certo, non sono ancora nella fase degli occhi a cuoricino, sono coscente di non avere le farfalle nello stomaco, ma a cosa mi ha portato invece provare  tutto questo con Christian già al primo sguardo?
Maledico quella sera, maledico quella smorfiosetta che mi ha stuzzicato per l'ennesima volta sminuendomi per una rivalità creata solo nella sua testa.
Ero stanca delle frecciatine continue di quella compagna di corso, ho voluto una rivincita, credeva che non fossi all'altezza di quel ragazzo che l'aveva rifiutata.
Sarebbe stato meglio se me ne fossi stata al mio posto, non avrei avuto un assaggio di ciò che significa amare, per poi perderlo, sostituito da dolore.
Quel dolore che ti scava dentro fino ad annientarti, cambiandoti per sempre, marchiandoti.
Quel ti amo detto, è rimasto intrappolato in un passato lontano, congelato nel tempo e nei ricordi.
Quella notte ho promesso a me stessa che non avrei più dato il mio cuore così facilmente ad un uomo.

Sto mantenendo ancora questa promessa.

Cerco di ritornare al presente, apro la porta della sala d'attesa e mi sorprende vedere una vecchia conoscenza  che mi viene incontro tutto sorridente per abbracciarmi.
"Saretta, ti sono mancato?"
Ricambio volentieri l'abbraccio affettuoso di Sergio, questo ragazzo è un uragano, mi cinge le spalle con un braccio e mi invita a mangiare una pizza dopo la seduta.
"Saretta del mio cuore, dobbiamo festeggiare, esserci ritrovati dopo tutto questo tempo è..."
"Mi dispiace, non posso, ho un appuntamento."
Lo interrompo subito, anzi devo sbrigarmi.
I due amici si guardano e noto Christian infastidito, gli faccio cenno di seguirmi, lo fa in silenzio ed io inizio la seduta.
Venti minuti e nessuno dei due ha aperto bocca, sembriamo essere tornati a mesi fa, tutti i passi avanti sono svaniti nel nulla.
Forse è meglio così, infondo non mi faceva bene riavere un rapporto con lui, la sua vicinanza mi destabilizza, non è ciò che voglio, ora devo concentrarmi su Francesco.

"Abbiamo finito?"
Il suo tono è rancoroso e in un primo momento ne resto sorpresa e quasi mi fa male, perché riavere un rapporto benché minimo, era come riavere indietro un pezzetto di noi, della Sara di un tempo.

Invece quel tassello l'ho perso anni fa.

" Si, certo. Alla prossima seduta."
Il suo saluto è un semplice cenno di testa e ne resto ahimè, profondamente dispiaciuta, mi rendo conto di dover essere onesta, almeno con me stessa, mi faceva battere il cuore avere i suoi occhi addosso, percepire la sua voglia di esserci in qualche modo nella mia vita.

Usciamo dalla stanza e non appena varchiamo la sala adiacente, troviamo Sergio ridere con Francesco, seduti comodamente dandosi pacche a vicenda come vecchi amici.

Non capisco cosa stia succedendo.

"Ehy Christian, come va il braccio? Abbiamo imparato la lezione, niente più sfide in palestra?"
Francesco si avvicina per salutare, ma trova un uomo scontroso davanti a sé che lo accoglie con un cenno del capo, come ha fatto un minuto fa con la sottoscritta.

Che diavolo gli prende?

"Ragazzi, ho una grande idea, andiamo tutti insieme in questo bar."
La proposta di Sergio è davvero fuori luogo.
"Non credo che..."
Vorrei rifiutare in modo garbato ma la voce tuonante di Christian mi azzittisce.
"Sei impazzito?"
Guarda  infuriato l'amico, credo che se potesse lo farebbe fuori seduta stante, sono sorpresa, non ha in genere questi atteggiamenti, ma capisco che non gli vada a genio passare del tempo con me e Francesco.
Il mio cavaliere resta in silenzio, credo non voglia essere scortese, ma potrebbe aiutarmi a rifiutare l'offerta.
"Allora è deciso, io vado con Saretta in macchina, non ci vediamo da anni, dobbiamo recuperare."
Spinge fuori i ragazzi e resto sola in questa stanza a pensare che non finirà bene questa serata.
Invio subito una richiesta di aiuto.

Messaggio al gruppo :" il potere del trio. "
Io:
" SOS... io, Francesco, Christian, insieme per un aperitivo. "

Emma :
"Stai scherzando? Mandami la posizione."

Emily :
"Cavolo, fatemi un video, succederà di sicuro qualcosa."

Evito di rispondere alla rossa, perché potrei mandarla a quel paese, sono già in ansia di mio, Christian è proprio di cattivo umore, Francesco non sa che io e lui abbiamo un passato che ci lega, Sergio è ingestibile.
Ho paura.

Mi preparo in fretta nello spogliatoio, nonostante la semplicità dell'appuntamento, questa volta avevo deciso di indossare un vestito azzurro, lungo fino al ginocchio, con maniche a sbuffo.
Prendo un grosso respiro e vado ad affrontare la serata disastrosa che mi aspetta.
Una volta saliti in macchina decido di mettere le cose in chiaro.
" Sergio, cosa credi di fare, esponimi il tuo piano. "
Lo guardo fisso negli occhi e spero di sembrare un po' minacciosa, ma non mi sembra per niente intimorito.
"Quale piano? Non ci vediamo da tempo, credevo facesse piacere anche a te fare due chiacchiere, io sono contento di rivederti, ero affezionato a te."
Scosta i capelli neri ricaduti sulla fronte con un'espressione dispiaciuta, cavolo se voleva farmi sentire in colpa ci è riuscito.

" Anche a me fa piacere vederti, credimi. "

Mi sorride e sembra ritrovare l'allegria.
Sospiro infastidita e colpevole, metto in moto e mi dirigo verso il bar.

É una sala rustica, con muri in pietra,  molto molto carina, soffitto in legno scuro, non ci ero mai stata, invio subito la posizione alla mia amica che spero arrivi presto.
Il silenzio regna a questo tavolo, cerco di non fissare Christian seduto davanti a me, ma sento i suoi occhi addosso, mentre Francesco cerca di attirare la mia attenzione accarezzandomi la schiena.
Mentre arriva l'ordinazione, vedo una biondissima ragazza entrare dalla porticina in legno, nasce in me l'entusiasmo, insieme ad un sorriso, entrambi uccisi dal ragazzo che entra subito dopo.
Daniele, ovvero colui che vive per il gossip, colui che parla senza pensare, vive nelle gaffe quotidiane.

Sarà un vero ed enorme disastro.

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