" Tu che sei bella e impacciata,
che giri scalza per casa,
che piangi ancora per una bugia.
E vado fuori per te,
che ti emozioni per una poesia,
ma non mi servon
le parole per descriverti,
sei perfetta come questa melodia. "
📍Loro Ciufenna, Toscana
"Dalila, non dimenticarti le chiavi!" mi urla prontamente mamma dal piano di sopra
"Sì mamma! Ce le ho! Esco, a dopo!" urlo per farmi sentire
È maggio inoltrato e fa già un caldo terribile. Solo a me vengono in mente queste idee.
Mi maledico silenziosamente mentre mi incammino verso il parco di città, con un carico di peso stratosferico.
Al collo ho la mia preziosissima Canon, sulla spalla destra ho il borsone con il treppiedi e nella mano sinistra ho la borsa della fotocamera con tutti i suoi accessori.
Questo pomeriggio ho avuto la brillante idea di fare un servizio fotografico al parco della mia cittadina. Fra poco mi raggiungerà Laura, una mia amica, che mi farà da modella.
Se pensate che io sia una fotografa o qualcosa del genere, siete assolutamente fuori strada.
Studio veterinaria e sono al terzo anno della magistrale. Quindi niente a che vedere con la fotografia, che è la mia passione da quando ero piccina.
La fotografia è per me una forma d'arte stupenda, oltre che album di ricordi o di attimenti (attimi+momenti), come piace chiamarli a me.
Tutto è iniziato quando avevo 8 anni e zia mi aveva regalato una piccola macchinetta fotografica usa e getta, di quelle con il rullino. Mi ricordo che la portavo sempre con me. Facevo delle foto orribili, ma veramente tanto orribili, ma non si può pretendere tanto da una che a malapena sapeva legare i lacci delle scarpe.
Crescendo, ho imparato a fotografare per bene e ora non posso farne a meno.
Mi piace fotografare un po' di tutto, dai paesaggi ai volti, ma ciò che davvero adoro fare è scattare foto di attimi rubati. Gli attimi in cui non ti aspetti che qualcuno sia lì a dirti "sorridi" oppure che ti dica di fare una determinata posa: stai vivendo il momento e basta. Ecco, quello è il momento in cui sento davvero di amare la fotografia. Quando scatti e i soggetti in questione neanche si accorgono di essere stati fotografati, poi mostri loro la foto e vedere il luccichio nei loro occhi è davvero qualcosa che mi riempie il cuore.
La fotografia mi ha anche spinta a viaggiare, a conoscere nuovi posti, nuove usanze e nuove emozioni.
I viaggi sono quei momenti della vita in cui non sei in vacanza, ma sei in scoperta. Quando viaggi scopri, esplori, senti, ti emozioni e vivi.
La fotografia e i viaggi sono le mie passioni. Le chiamo passioni proprio perché mi fanno sentire viva e con uno scopo nella vita.
Emanuela Breda dice che le passioni sono grandi emozioni che scuotono la nostra vita, la catturano e la spingono verso mete meravigliose, oppure Cesare Pavese afferma che finché si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo; cavolo, se hanno ragione.
Vi starete chiedendo perchè ho scelto di studiare veterinaria allora.
Semplicemente perché adoro gli animali e sono una specie assolutamente da tutelare e di cui prendersi cura. Se c'è una cosa che amo di più al mondo, anche più della fotografia e dei viaggi, è proprio prendermi cura degli altri, salvarli. E quegli esserini così teneri e indifesi sono la cosa più pura del mondo e sento la necessità di prendermene cura.
Ho in programma di aprire un mio studio appena finirò gli studi e anche di accogliere quelle anime indifese che purtroppo vengono abbandonate.
Molti dicono che sono troppo ambiziosa, che pretendo troppo dalla vita, ma penso che se vuoi davvero qualcosa l'unica cosa che devi fare è sudare, impegnarti e lottare per ottenerla. Di certo non aspettare che l'opportunità della vita ti piova dal cielo.
"Cavolo, gli occhiali da sole!" impreco, mentre raggiungo Laura
"Hey, qualcuno ha la luna storta oggi!" mi dice alzandosi dalla panchina
"Guarda, lasciamo perdere. Fosse solo oggi! In questo periodo ho proprio la testa tra le nuvole." sentenzio, alzando gli occhi al cielo
"Allora non infliggi altre sofferenze. Da dove partiamo?" alza le mani in segno di resa e poi sorride
"Direi di partire dalla fontana, poi vi spostiamo sul sentiero e poi finiamo lì, dove ci sono tutti quei fiori." indico le varie parti
"Va benissimo." dice, seguendo i miei movimenti con lo sguardo
"Ma caspita, Laura. Sei bellissima oggi! Cioè, lo sei sempre, per carità, ma oggi hai un che di frizzante. Mi piaci." la guardo bene e poi le sorrido
Indossa un top rosso a pois bianchi, una gonna rosa che le cade leggera lungo le gambe e delle Adidas bianche. I capelli ramati, invece, sono stati arricciati, così da contornarle il viso perfetto e mettendo in risalto le sue preziosissime lentiggini.
"Ti ringrazio, ma non sono poi così strabiliante. Poi scusami, tu non sei da meno. Sei così naturale, così perfetta." mi sorride
"Non dire stupidaggini. Come posso essere bella se sto sudando come una capra!"
Ridiamo e poi iniziamo a darci da fare per fare degli scatti interessanti.
Dopo un paio di ore e 1000 foto dopo, ci sediamo sulla panchina.
"Allora Dali, domani inizi a lavorare."
"Già. Sinceramente non vedo l'ora, anche se so che sarà molto noioso. Chi mai potrai incontrare in una piccola libreria di questo paesino sperduto?" allargo le braccia e indico ciò che ci sta attorno
"Beh, sarà comunque una bella esperienza. Sarai sommersa dai libri!"
"È l'unica cosa che mi rincuora. Almeno se non ci sarà nulla da fare, posso sempre prendere un libro e iniziare a leggere." abbozzo un sorriso
"Giuro che farò un salto! Te lo prometto."
"Sarai la benvenuta."
"Ma è tardissimo. Vado che ho un impegno con Tommaso, ci vediamo domani!" mi dice velocemente, alzandosi dalla panchina
"A domani. E buona fortuna con Tommi!" ridacchio
Sistemo la strumentazione e mi incammino a casa.
Mamma è uscita con delle amiche quindi ho casa tutta per me.
Inizio a cucinare la cena: pollo e patate, mi sembra perfetto.
Mentre il cibo si sta cucinando, controllo i messaggi su Whatsapp.
QUELLE SPACCIATE DI VETERINARIA
Ilaria: Raga, chi viene al concerto di inizio estate?
Flavia: Io! Assolutamente!
Francesca: Se non ho il turno serale volentieri
Ilaria: @Dalila tu che fai? Vieni?
Manco morta. Devo farmi delle ore sotto il sole cocente, con gente che non sa neanche cosa sia una doccia, essere sbattuta di qua e di là come una pallina da ping ping per cosa? Una misera ora di musica fatta da gente che non conosco, che si prende i suoi, anzi, i nostri soldi cantando 4 canzoncine e poi se ne va tranquillamente a spassarsela chissà dove? No grazie.
Tu: No, ragazze. Io passo, mi dispiace.
Flavia: Oh maddai! È un'occasione unica, suuu
Ilaria: Che hai di meglio da fare? Dai, ci divertiamo, stiamo insieme
Tu: Mi dispiace davvero ragazze, ma devo lavorare. Sarà per la prossima
Certo. Come no.
Blocco il cellulare e mi gusto la mia cenetta in compagnia di me stessa.
***
La sveglia suona impaziente e io vorrei già sotterrarla.
A fatica apro gli occhi e la spengo.
Mi stiracchio, mi alzo e vado ad aprire la tapparella per far entrare un po' di luce.
Rimango un attimo ferma a guardare la meravigliosa vista che il mio paese offre, poi mi fiondo in bagno a farmi una doccia per svegliarmi.
Finita la doccia, mi asciugo velocemente i capelli, lasciandoli lisci al naturale.
La libreria in cui andrò a lavorare è di mio zio, quindi so già come comportarmi. Non c'è una divisa fortunatamente, quindi opto per una maglietta semplice azzurra, jeans color panna e Converse blu. Devo pur sempre mantenere un poco di professionalità, quindi decido di truccarmi un po' il viso applicando una leggera linea di eyeliner, un piccolo strato di mascara e un filo di gloss sulle labbra.
Di solito non mi trucco mai, preferisco essere la classica ragazza acqua e sapone; non capisco tutte quelle ragazze che si stendono sul viso chissà quanti chili di prodotto solo per sembrare più carina, quando basterebbe solo un piccolo dettaglio a renderle magnifiche?! Che poi diciamocelo: alla fine l'effetto è quello di una maschera di cera. Bleah.
Dopo essermi preparata, saluto mamma e mi dirigo in libreria.
Appena vedo l'insegna "Fantasy Kingdom" sorrido ed entro dalla piccola porta in legno.
"Dalila! Ti stavo aspettando, come stai?" mi saluta mio zio
"Tutto alla grande, non vedo l'ora di cominciare!" dico entusiasta
"Perfetto. Ora ti farò vedere le mansioni principali, poi lascerò questo gioiellino nelle tue mani."
"Sarà al sicuro, stanne certo."
Mi sorride e poi inizia a spiegarmi quello che devo fare, la catalogazione, i prestiti, le vendite, la disposizione per genere e per autore.
Dopo poche ore mi ritrovo sola nella piccola libreria. Non è ancora entrato nessuno, eccetto un'anziana signora prima che ha comprato un libro per il nipote che compie 10 anni.
Siccome il tempo non passa più, passo tra gli scaffali esaminando i titoli e poi la mia attenzione ricade su "Il mago di Oz". Ho sempre adorato questo racconto. Prendo il libro e mi siedo sulla poltroncina dietro al bancone.
Sono immersa nella lettura quando la campanella della porta d'ingresso mi segnala l'arrivo di un cliente.
I raggi del sole che filtrano dalle vetrine mi impediscono di vedere bene il volto di chi è appena entrato.
Chiudo il libro e mi sporgo a lato per contrastare la luminosità così da poter vedere chi è appena entrato.
È una figura alta e snella, dalle caratteristiche sembrerebbe un ragazzo, ma non riesco a decifrarlo bene perché porta un cappuccio scuro sulla testa e degli occhiali da sole.
Lo sconosciuto si aggira tranquillo e indisturbato tra gli scaffali, non preoccupandosi nemmeno di salutare.
Presa dalla curiosità, mi alzo e raggiungo la corsia un cui si trova lui di spalle.
Caspita, da dietro non è niente male.
Mi avvicino e prendo parola.
"Salve, posso aiutarla?"
Il ragazzo si gira e abbozza un leggero sorriso.
"Stavo cercando un libro carino da leggere."
Cavolo, che voce stupenda.
"Mh, di che genere?"
"Uno qualsiasi, non importa. Deve essere interessante e piacevole da leggere. È per me. Quindi niente storielle d'amore o cose varie." tiene a precisare
"Vediamo..." dico, passando in rassegna tutti i titoli e cercando nella mia libreria mentale
"Ecco, trovato! I tre moschettieri di Dumas. Che gliene pare?" esclamo un tantino troppo eccitata
"Mai letto. Dici che sia interessante?" mi chiede lui
"A me personalmente è piaciuto molto, poi è uno di quei titoli che almeno una volta nella vita devi leggere." affermo con un sorriso
"Mi fido allora. Lo prendo." sorride
Mi perdo alcuni secondi ad ammirare il suo sorriso. È così perfetto.
Mi squoto dai miei pensieri e mi dirigo in cassa. Batto il codice e poi imbusto il libro in un piccolo sacchetto blu notte con il logo della libreria.
"Sono 15 e 90."
Il ragazzo si toglie gli occhiali da sole e li appoggia sul bancone, per poi spostare lo sguardo su di me.
Okay, per fortuna sono appoggiata al legno massiccio del bancone, altrimenti sei completamente caduta a terra. Cavolo, appena i miei occhi hanno incontrato i suoi, ho avvertito come un brivido lungo tutto il corpo.
Torno sulla terra non appena lui prende parola.
"Ecco qui, tieni pure il resto." mi sorride
Quel sorriso. Ti prego, smetti di essere così fottutamente sexy.
"Ti ringrazio. A te, il tuo acquisto. Trattalo bene, mi raccomando."
Trattalo bene? Ma che cazzo dico? Sono uscita di senno per caso?
Ridacchia e si rimette gli occhiali, poi raccoglie il sacchetto e fa per uscire.
"Non ti preoccupare, me ne prenderò cura." dice scherzosamente, mentre esce
Lo seguo con lo sguardo fino a quando non scompare dalla mia vista e rimango con il cuore in gola e le braccia tremanti.
Penso a chi poteva mai essere quel ragazzo così misterioso ma anche così tremendamente sexy e carino.
Mi lascio andare sulla poltroncina e la testa mi cade lievemente all'indietro, mentre mi perdo al ricordo di quegli occhi azzurri posati sui miei.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top