Se il buon giorno si vede dal mattino - parte 3

Ok, don't panic! Era un lavoro che avrei dovuto fare almeno un mese fa, ma nessuno me l'ha mai sollecitato quindi... E poi avevo da tenere sotto controllo le variazioni di costo dei voli per New York (vorremmo andare lì per le prossime vacanze) e tenere i contatti con gli amici. Come fa il tempo a passare così in fretta? Ad ogni modo non c'è bisogno di entrare in panico, è tutto sotto controllo! Semplicemente gli dirò la verità: "Gentilissimo Mister Parish, quale onore incontrarla finalmente di persona. Sa ho sentito tanto parlare di lei. Costruire un impero dal nulla. Davvero moltissimi complimenti e lodi". Non potrà non rimanere affascinato dalle lodi, gli uomini amano essere adulati e forse questo gli farà dimenticare le previsioni di vendita. Sì, farò così!

E se qualcuno gli ricordasse la ragione per cui mi hanno interpellato? Quel dott. Guatelli sicuramente farebbe di tutto per mettermi in cattiva luce! Ok, posso trovare qualcosa da dire, che ci vuole? Previsioni di vendita...previsioni di vendita...il punto è che non vi è alcuna previsione di vendita, a meno che non me la inventi spudoratamente. Lo sanno tutti che c'è crisi, non si aspetteranno davvero di trovare dei folli che vogliano spendere cinquantamila euro per un programma informatico? Non avrebbe avuto alcun senso mettersi a fare chiamate a destra e a manca in un periodo come questo economicamente parlando. Ecco forse potrei dirgli questo: "Mister Parish, qui non siamo in America, ha idea di quante imprese italiane stanno chiudendo per via della crisi?". Non credo che da oltre oceano se ne rendano conto veramente. Per loro è tutto facile. Ma qui non è l'America, lo dicono anche le canzoni e i film, QUI NON è L'AMERICA! Sono certa che questo Mister Parish sarà una persona ragionevole e capirà la situazione.

Il telefono di nuovo squilla.

"Qui è Jessica, ehm Nardi, in cosa posso esserle utile?"

"Jessica, sono Miriam della reception, era per avvisarti che la riunione con il super mega manager avrà inizio tra cinque minuti, ti conviene avviarti. In bocca al lupo!"

"Crepi!"

La sala riunioni è già piena di gente e le sedie non sono mai sufficienti. Sorrido imbarazzata ai presenti, incluso il dott. Guatelli che mi guarda in cagnesco per non essere arrivata almeno un quarto d'ora fa e il super mega manager, lui? Non può essere lui! Mi aspettavo un ultra sessantenne e invece questo qui avrà al massimo quarant'anni e più che un super mega manager sembra un turista finito qui dentro per sbaglio. Indossa jeans, scarpe da tennis e una camicia hawaiana lasciata ricadere fuori dai pantaloni. Gli sto per chiedere dove ha dimenticato la macchina fotografica, quando il dott. Guatelli sempre più infastidito mi fa cenno di sedermi sulla sedia che il saputello, credo si chiami Manuel, mi porge.

Dopo una mezz'ora di discorsi aziendali che mi guardo bene dall'ascoltare, il flusso dei miei pensieri viene bruscamente interrotto:

"Benissimo e ora la nostra preziosa collaboratrice, Jessica Nardi, ci illustrerà le previsioni di vendita!"

Preziosa collaboratrice? Da quando mi hanno promosso a preziosa collaboratrice, che fine ha fatto l'inutile e svampita del terzo piano?

"Ebbene, Mister Parish sono davvero, davvero lieta", inizio il discorso che mi ero preparata, ma gli occhi di tutti gli astanti su di me mi innervosiscono e sul tabellone delle parole all'interno del mio cervello riesco a vedere solo BIANCO. Mi sento avvampare. Oh no, ma perché devo arrossire? Odio arrossire! Se avessi avuto la pelle nera, non mi ritroverei con questo imbarazzo.

Mister Parish mi fissa con aria interessata attendendo il resto della frase, ma io non riesco a dire altro.
Forse dovrei fingere di svenire, questo mi toglierebbe dall'impiccio. Ho la tachicardia. Il dott. Guatelli con gli occhi fuori dalle orbite inizia a tossire per richiamare la mia attenzione.

"Scusate, devo andare in bagno!" e scappo via come se mi si fosse appena caduta la gonna e mi fossi ritrovata in mutande davanti a tutti.



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