CAPITOLO 4

                        (LIZZIE)

Dopo la cena sarei dovuta passare al John's ma avevo bisogno di un attimo per me così alla fine sono tornata a casa, mi sono concessa un bicchiere di vino e un lungo bagno rilassante.
Stavo pensando a Colt quando ho sentito dei colpi alla porta; immaginando fosse la mia vicina un po' pazza  ho preso il primo asciugamano che mi è capitato tra le mani ma quando ho guardato dallo spioncino ho visto colui che mi occupava la mente fino a poco prima.
Apro la porta e subito i suoi occhi scivolano alle mie gambe per poi risalire lungo il mio corpo;  sotto il suo sguardo incandescente mi sento esposta, nuda anima e corpo e sensuale come mai mi sono sentita.
Quando i suoi occhi arrivano al mio seno e poi al mio collo non resisto più, sono in preda all'eccitazione; sento il desiderio di avvicinarmi a lui così potente, solido e reale che quasi mi sembra di poterlo toccare.
"Colt" il suo sguardo si sposta famelico sul mio viso; per un attimo rimaniamo così, quasi in lotta, divisi tra ciò che vorremmo e ciò che dovremmo fare, l'attimo dopo sono premuta contro di lui, le sue mani affondate nei miei capelli, le mie strette al suo collo, le nostre labbra fuse insieme.
Allaccio le gambe ai suoi fianchi mentre continuiamo a divorarci; le nostre lingue si cercano, si respingono e si cercano di nuovo in una guerra che fa soltanto vincitori.
Lo libero dalla maglia e per un secondo rimango senza fiato, è bello come il peccato, le spalle larghe, il nome di sua madre tatuato sul cuore, il ventre piatto, gli addominali scolpiti e una sottile striscia di peli che scompare oltre i pantaloni.
Non mi rendo conto di essere seduta sul tavolo del salone fino a quando Colt non indietreggia di qualche passo, puntando i suoi occhi neri e pronfondi nei miei e poi si libera anche degli ultimi vestiti rimasti rimanendo gloriosamente nudo; il mio sguardo cade sulla vistosa erezione e  la gola mi diventa subito secca, ho sempre trovato gli uomini nudi un po' ridicoli ma lui, lui è la cosa più erotica che io abbia mai visto.
"Se mi guardi così finirò prima di aver iniziato" la voce gli esce sottoforma di roco sussurro denso di desiderio e io prendo coraggio, mi sfilo l'asciugamano mentre lui si riavvicina avventandosi con la bocca sul mio collo, le mani così strette sui miei fianchi quadi a volersi fondere.
Sento la sua erezione premere sulla mia pancia e quando la sua bocca scende sui miei seni, stuzzicando con i denti e la lingua  prima un capezzolo poi l'altro, la mia mano affonda nei suoi capelli mentre un gemito sfugge al mio controllo.
La discesa delle sue labbra è una lenta agonia, presta attenzione ad ogni parte del mio corpo quasi a voler memorizzare tutti i dettagli e quando finalmente arriva al centro del mio piacere sono accaldata e impaziente.
Ad ogni tocco delle sue labbra e della sua lingua la mia mente si svuota lasciandomi preda di un desiderio mai provato e quando sento le sue dita farsi strada dentro di me l'orgasmo mi travolge facendomi tremare e gemere mentre ondate di piacere si propagano per tutto il mio corpo.
Non so quanto rimango in preda all'eccitazione ma quando riprendo consapevolezza di ciò che ho intorno mi accorgo che Colton sta indossando il preservativo e vedere questo mi fa ritornare subito reattiva e affamata.
Entra dentro di me con una spinta decisa lasciandomi per un attimo senza fiato e quando incastro gli occhi con i suoi leggo un misto di sentimenti che mi fa stringere la gola dall'emozione.
Continuiamo a guardarci mentre ci muoviamo all'unisono, ogni volta che entra in me una sensazione di completezza si fa largo nella mia testa e nel mio cuore.
Vedere il suo viso stravolto dalla passione, le sue mani che vagano sul mio corpo, sentire i nostri gemiti confusi mi fa perdere la ragione,  bastano poche spinte decise per portarmi di nuovo al punto massimo di piacere subito seguita da Colt che, in preda all'orgasmo, mi stringe a sé mormorando parole sconnesse al mio orecchio.
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, stretti l'uno all'altra, pelle contro pelle; ho quasi paura a direi qualcosa, ho paura che anche soltanto una mia parola possa spezzare l'incantesimo che si è creato così mi limito a godere di questa vicinanza, delle sue labbra che lasciano piccoli baci sul mio collo mentre le mie mani vagani pigramente sul suo corpo.
"Questa volta andremo lentamente" tremo a queste parole; è una promessa ma anche una minaccia per le mie scarse capacità di controllo, se già mi è sembrata una tortura quello che è appena successo non oso immaginare che agonia sarà questa volta.
Lo seguo in camera e lo spingo sul letto, mi sistemo sopra di lui sorridendogli, l'espressione languida che mi rivolge e il fuoco della bramosia che gli arde negli occhi mi fanno arrossire, improvvisamente in imbarazzo di fronte a lui, il mio migliore amico, l'uomo su cui ho fantasticato per tanti, troppi anni.
"Vieni qui"  faccio come mi dice, mi chino su di lui sorridendo imbarazzata e quando mi accarezza il viso, guardandomi come se fossi qualcosa di prezioso da proteggere, tutti i muri di diffidenza che avevo nei suoi confronti iniziano a crollare come fossero fatti di sabbia.
I suoi baci languidi e carichi di mille significati, i suoi sguardi pieni di devozione, i suoi gesti lenti, il modo in cui venera il mio corpo e il nostro legame ogni volta che entra dentro di me mi manda in estasi tanto quanto la frenesia e l'impeto di poco prima.
Quando i nostri corpi sono uniti, i nostri occhi incatenati gli uni agli altri e le nostre mani intrecciate capisco che sono finita, che tutte le  paure che mi affollavano la mente ora non ci sono più, hanno lasciato spazio per qualcosa di più grande, spaventoso e bellissimo, l'amore.

                        (COLTON)

La prima cosa che sento appena sveglio è un corpo caldo e formoso contro il mio, per un istante rimango confuso ma subito i ricordi di questa notte prendono il sopravvento e un sorriso mi nasce spontaneo sul viso.
Ieri sera sono venuto da lei per parlare ma quando ho letto nei suoi occhi la fiamma di  un desiderio forte quanto il mio non ci ho più visto e ancora fatico a credere di aver fatto l'amore con la donna bellissima che ora dorme al mio fianco.
La osservo per qualche minuto, il viso rilassato, i capelli in disordine e il lenzuolo che lascia scoperta la pelle arrossata del collo e dei seni; il cuore mi batte veloce e l'uomo primitivo che è in me si sta battendo i pugni sul petto mentre urla "mia".
Ho baciato, assaggiato e stuzzicato ogni parte di questo corpo favoloso e lo stesso ha fatto lei con il mio; ad ogni bacio, ad ogni tocco, ad ogni carezza Liz imprimeva su di me il suo marchio invisibile, mi ha letteralmente fatto suo, non ci sarà più nessun altra dopo questa notte.
Lei è mia ed io sono suo, siamo dell'altro da sempre anche se ci abbiamo messo un po' a capirlo, ora però so per certo che tutte le paure che avevo erano soltanto sciocchezze.
Questa notte è la prova che siamo qualcosa di prezioso insieme e se da un lato un po' mi pento di aver perso tanti anni a reprimere ciò che provavo forse è stato meglio così, forse ora siamo pronti per qualcosa di grande, insieme.
Io sono pronto per lei, per noi.
Continuo a sorridere anche una volta sotto la doccia, sorrido mentre ripenso al suo sguardo carico d'imbarazzo che ha tentato di nascondermi questa notte, sorrido pensando a come svegliarla e so già che ci perderemo di nuovo uno nell'altra.
Addirittura ridacchio al pensiero di quando lo diremo alla nostra famiglia, mi immagino già le reazioni di tutti, sopratutto quella di suo padre e poi la mia mente vola avanti, a una convivenza, a un matrimonio perché è vero, io con questa donna ho passato gli ultimi dodici anni della mia vita ma ora voglio passarci il resto dei miei giorni nel modo più completo possibile.
Una volta vestito, esco dal bagno e sento la  voce di Lizzie provenire dalla cucina e quando la raggiungo sta chiudendo una chiamata; mi aspettavo felicità sul suo viso, forse un po' di imbarazzo ma i suoi occhi esprimo tutt'altro, il suo sguardo sprezzante mi coglie completamente alla sprovvista facendomi raggelare.
"Colt, eri ubriaco ieri sera?"
"Non ero proprio ubriaco, ho bevuto qualche birra" non appena finisco di parlare mi pento subito di ciò che ho detto, ho perfettamente capito dove vuole arrivare ma si sbaglia di grosso.
"Anche io, sia a cena che dopo cena, ci siamo fatti prendere un po' troppo la mano" cosa diavolo significa? Io ero perfettamente consapevole di ciò che stavamo facendo!
"Liz"
"Dimentichiamoci di questa notte, ora per favore vattene, devo andare al lavoro" non mi fa replicare, mi volta le spalle e si allontana e quando finalmente mi decido a seguirla mi sbatte in faccia la porta del bagno.
Provo a bussare e a spiegarle che ero perfettamente sobrio mentre facevamo l'amore ma probabilmente non mi sente neanche, ha la musica così alta che fatico a sentirmi io stesso.
Non vuole starmi a sentire? Benissimo, allora forse è davvero meglio dimenticare quello che successo, forse sono soltanto un'illuso che ha dato troppo valore a una scopata, forse lei guarda  tutti gli uomini con cui va a letto con quello sguardo carico di promesse.
Vuole ignorare questa notte? La accontenterò.

"Cosa diavolo ti è successo alla mano?" sono in centrale, mi sto mettendo la divisa e nel frattempo subisco l'interrogatorio della mia partner.
"Ho dato un pugno al muro" non specifico che il muro fosse quello del palazzo di Lizzie.
"Mi puoi dire cosa sta succedendo?"
"Ho passato la notte migliore della mia vita e questa mattina lei mi ha praticamente buttato fuori casa perché pensa che io sia andato da lei in preda ai fumi dell'alcol" le si dipinge in volto un'espressione sorpresa, probabilmente ha intuito a chi mi riferisco.
"E conoscendola non ha voluto sentire ragioni"
"Come fai a sapere che non è la verita?" mi rivolge un'occhiata di sufficienza, come se io le avessi rivolto una domanda stupida e poi scuote la testa sospirando.
"Colt, a volte fai delle scelte di merda ma ti conosco, tu non ti ubriachi mai, al massimo diventi brillo" sto per risponderle ma alza un dito per zittirmi.
"E sopratutto non andresti mai a letto con Lizzie da ubriaco, non la prima volta, hai troppo rispetto per lei e per la vostra amicizia per fare una cosa così " apprezzo la sue parole, significano davvero tanto per me e ai capisce quanto davvero Olivia mi conosca.
Mi fa incazzare però che Lizzie l' abbia pensato, è terribile che abbia una così bassa opinione di me.
Sto per ringraziarla per le sue parole quando il tenente Johnson entra nello spogliatoio e si avvicina a noi guardandosi attorno come ad accertarsi che non ci sia nessun altro.
"Agente, c'è David Brown all'ingresso" le sue parole mi fanno impietrire, quel pezzo di merda è venuto qui.
Percorro il corridoio che ci separa in una sorta di trans; non sento ciò che Olivia mi sta dicendo, le sue parole sono soltanto un suono confuso in lontananza, sono troppo impegnato a contenere la rabbia che mi scorre nelle vene al posto del sangue.
Eccolo lì, David Brown, così simile a me ma anche così diverso, l'uomo che ha abbandonato mia madre non appena ha scoperto di aspettare un figlio, il codardo che ha preferito ignorare la mia esistenza, l'esempio di tutto ciò che non voglio essere.

SALVE GENTEEEE❤️❤️

Vi ho sconvolti? Perdonatemi ma 12 anni di tensione sessuale accumulata meritavano più di qualche misera riga😈🤗😂
Fatemi sapere cosa ne pensate delle descrizioni, non voglio sapere i vostri gusti sessuali😂 ma se secondo voi è scritto bene oppure completamente da rifare! Ho fatto parecchia fatica perché o risultavano cose ridicole oppure degne di un racconto porno😅

Comunque... Finalmente Colt e Liz sono andati al sodo... Ma mica poteva andare tutto bene... Ora Liz pensa che Colt sia stato spinto dall'alcol a fare quello che ha fatto, Colt è incazzato per le parole di Liz... Insomma un casino!
Ma i problemi non sono finiti... Nei prossimi capitoli succederà qualcosa che metterà alla prova il nostro poliziotto 😈🤗

Per ora fatemi sapere cosa ne pensate con un commento o una stellina ⭐ grazie ❤️❤️❤️

Ps. Mamma spero che tu non sia sconvolta da ciò che partorisce la mia mente🤦🏽‍♀️

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