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Da quando la zia è tornata a Fort Lauderdale ho passato l'intera settimana a deprimermi ed oziare.Non ho più inscatolato nulla da quel giorno,non ho preparato le valigie e non ho messo i teli sui mobili.Ed oggi mi ritrovo a fare tutto,un giorno prima della partenza.Devo complimentarmi con me stessa per l'ottima capacità organizzativa che possiedo.

Proprio mentre chiudevo l'ultima valigia sento il campanello,così mi precipitai in fretta verso l'ingresso.Avevo detto a Megs che prima delle 6 non avrebbe dovuto presentarsi,dovevo ancora imballare tutto,e con lei in mezzo ai piedi avrei perso più tempo che altro. 

<<Megs,ho un sacco di cosa da...fare.>> L'ultima parola mi morì in bocca quando mi resi conto che sulla porta non ci stava la mia migliore amica,ma un'altra persona.

<<Ciao Ry Ry.>> Disse Evan facendo un cenno con la mano. <<Mi fai entrare?>> 

Non proferisco parola mentre mi sposto di lato per farlo entrare in casa.Sono assolutamente sorpresa di rivederlo qui.Evidentemente il mio desiderio di non rivederlo per molto tempo,deve essere stato letto ed archiviato da chi di dovere, 

<<Che ci fai qui?>> Domandai. <<Dovevi essere a Miami.>> Conclusi,ricordando quello che mi aveva detto poco prima di andarsene da casa mia l'ultima volta. 

<<Certo,ci sono stato.E sono tornato qui.>>  

Aggrotto le sopracciglia,e aspetto qualche secondo prima di richiudere la porta alle mie spalle,ma lui sembra intenzionato a rimanere qui. 

<<Allora,cos'è che devi fare?>>  Chiede rivolgendomi un sorriso storto.Solo ora, e dopo essere stata più di un'ora a contatto ravvicinato con la sua faccia,mi accorgo di due piccole fossette che gli compaiono agli angoli della bocca.

<<Ho un mucchio di roba da inscatolare.Domani vengono i ragazzi dei traslochi,e porteranno tutto a casa di zia Jane.>> Solo al pensiero di tutta la roba che rimane da mettere nelle scatole,mi viene il mal di testa.

<<Ok,allora facciamo così:tu vai ad inscatolare,io preparo il pranzo,>> propone <<Non sono un grandissimo cuoco,ma qualcosa so fare.>> 

Annuisco e torno al piano di sopra.Faccio mente locale di quello che ancora mi manca da mettere via.Per fortuna i vestiti sono completamente spariti dall'armadio.Ora rimangono solo le scarpe,i libri e qualche cornice che si trova sulla libreria. 

Sapevo che in un modo o nell'altro avrei dovuto iniziare prima,ma diciamocelo chiaramente,non ero minimamente pronta a tutto questo.Mai avrei pensato di lasciare questa casa prima del college,e anche in quel caso sarei tornata di tanto in tanto.

<<Il pranzo è prontooo!>> Disse Evan urlando dalla cucina.No ce lo vedo proprio con un camice da cucina,e con pentole e palette in mano.Spero solo che sia riuscito a mettere su qualcosa di commestibile,perchè ho davvero una fame da lupi. 

Quando entro in cucina e vedo ciò che si trova sul tavolo,non credo ai miei occhi. 

<<Beh una pizza surgelata è tutto ciò che ho trovato.>> Si giustifica Evan mentre si finisce di asciugare le amni su uno strofinaccio <<Non hai letteralmente nulla in frigo Ry.>> 

<<Beh sai com'è,non ha molto senso fare la spesa visto che domani lascerò questa casa.>>  Mi sedetti su uno degli sgabelli dell'isola che era al centro della cucina.Il piano in granito nero,riflettevano una flebile ombra di quella che era la mia figura. Evan si sedette allo sgabello affianco al mio,e iniziò ad addentare la metà della pizza che si trovava nel suo piatto. 

<<Ok,non è così male,giuro.>>  

Lo guardai con la coda dell'occhio, <<Quindi non morirò mangiandola?>> chiesi. 

Sembrò pensarci un pò prima di rispondermi.<<No,direi di no.>> 

Finimmo di mangiare in fretta,chiacchierando del più e del meno.Mi chiese come mai la mia auto non era più nel vialetto e gli risposi che la zia aveva preferito portarla lei,poichè non voleva farmi guidare per così tante ore di fila.Credo semplicemente che non si fidasse di me. Sinceramente,però,mi ha fatto un favore,non avevo nessuna intenzione di guidare per tutto quel tempo. 

Mentre caricava la lavastoviglie,presi il coraggio di chiedergli quello che avevo pensato fin dal primo momento che lo avevo rivisto sulla porta di casa.  <<Evan,cosa ci fai qui?>> 

<<Lo chiedi per Miami?Tranquilla,ci sono stato.>> Era palese che cercasse di sviare l'argomento con la storia di Miami e di suo padre.  

<<No,non lo chiedo per quello,lo chiedo perchè questo non è il tuo posto.>> 

<<Cosa intendi con ''non è il mio posto''?>> Chiese mimando le virgolette con le mani. 

<<Intendo dire che da quando ci siamo trasferiti qui,non ti ho mai visto venire a trovare mio fratello,e ora nel giro di una settimana e mezza questa è la terza volta!>> 

<<Beh,a dirla tutta un paio di volte sono venuto a trovarlo,tuo fratello,ma non c'eri.>> 

<<Evan!>> Lo ripresi. 

Lui sbuffò un'attimo. <<Ok,va bene,la realtà è che sei la sorella del mio defunto migliore amico.Hai diciott'anni,sei sola in una casa vuota,l'ultima volta che sono stato qui,se non fosse stato per me tua zia ti avrebbe ritrovata distesa e ubriaca a qualche parte.>> 

Tentai di replicare,ma non mi diede neanche il tempo di far uscire il fiato che continuò a parlare senza sosta. 

<<Sono tornato semplicemente per ''prendermi cura di te''>> disse mimando di nuovo le virgolette con le mani. <<Credo che dopo tutto a tuo fratello glielo devo.Cosa volevi sentirti dire?Che sono tornato perchè ho secondi fini o perchè mi piaci Ry?No,l'unica ragione è il mio defunto fratello.>> 

Rimasi un attimo a bocca aperta,prima di riprendermi e reagire. <<Sei un grandissimo stronzo a volte,Evan.>> Dopo di che mi girai e me ne tornai in camera mia. Mi chiusi la porta alle spalle,e girai la chiave un paio di volte,tanto per essere sicura che quel perfetto stronzo che si trovava al piano di sotto,non entrasse.  

Mi feci passare i nervi che mi aveva fatto salire Evan e continuai ad inscatolare cose.Ormai le scarpe erano completamente sparite nelle varie scatole sparse per tutta la mia camera. Stavo iniziando ad inscatolare i vari libri e le cornici ritraenti per la maggior parte me e le mie amiche,quando sentii bussare alla mia porta. 

<<Ry,Ry,sono io, ovviamente.>> Disse Evan dall'altra parte. 

Non risposi. 

Riprovò a bussare dopo qualche secondo.Nessuna risposta.Poi ricominciò a parlare. <<Senti,io sto andando a comprare qualcosa per stasera e per domani a pranzo,dovrei tornare tra una mezz'ora.>> Ancora nessuna risposta da parte mia. <<Ah,e mi prendo le chiavi di casa,quelle con il pupazzetto rosa appeso che si trovano sul tavolino all'ingresso.Immagino siano le tue.A dopo.>>  Questa volta non attese una mia possibile risposta,lo sentì immediatamente scendere le scale,e poco dopo chiudersi il portone d'ingresso alle spalle




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