CAPITOLO XX


<Carissima come stai? Ti vedo in ottima forma!> dice Celeno correndole incontro e abbracciandola. Sembra che si conoscano, anche molto bene.
<A cosa dobbiamo la tua visita? sono contentissima di vederti, anche se non è il momento migliore per una rimpatriata...> continua abbassando lo sguardo verso il pavimento.
<Sfortunatamente non sono qui per una rimpatriata, anche se ne avessi tanto bisogno! Ma come vedi...> dice indicando alle sue spalle arco e frecce <...sono qui per altri motivi. Sono stata inviata qui da mia madre per aiutarvi nella ricerca della pergamena scomparsa.> mentre finisce la frase si avvicina a Ryan e gli stampa un bacio sulla guancia. Conosce anche lui.
È un'alleata ed è con noi in questa avventura. Credo di averla già vista ma non riesco a ricordare dove.
<Che maleducata non mi sono neanche presentata!> inizia ad avvicinarsi...e a puntarmi la mano, <Io sono Diana...> ma subito la interrompe Celeno, <Che modesta! Aiden ti presento la Principessa Diana, figlia di Ippolita, Regina delle Amazzoni.>
Diana fa una piccola risatina e mi stringe la mano.
<Piacere di conoscerti Aiden>, non ricordo di essermi presentato ma ormai non mi stupisco più di nulla, tutti sono sempre un passo avanti a me!
<Che ne dici di un tè? Sarai stanca hai bisogno di riposarti> dice preoccupata Celeno.
<No, in realtà ho bisogno di riferirvi gli aggiornamenti sui nostri materiali di ricerca, Ryan ho delle notizie anche per te>
Amazzoni?
Ecco dove l'ho vista, era sul libro di storia. La leggenda delle amazzoni!
Con la  mente ritorno sul libro di cinque anni fa:
Sono un popolo di donne guerriere della mitologia greca, discendenti da Ares, dio della guerra e dalla ninfa Armonia.
Le amazzoni vivevano in Scozia presso una palude, successivamente si sono trasferiti sulla costa centro-settentrionale dell'Anatolia fondando così la loro fortezza, nella regione del Ponto.
Si governano autonomamente e non tollerano la presenza degli uomini, se non per accoppiarsi e riprodursi. Si accoppiano con gli uomini di un popolo chiamato Garganeri. Se i loro proli sono uomini vanno con i padri, se sono donne vengono ammaestrate dalle madri nelle tecniche di caccia e di guerra. La loro passione è la guerra, nella quale le amazzoni combattevano sotto gli ordini della loro regina.
Non si conoscono le loro origini ma sono sotto la protezione della dea Artemide, dea della caccia e tramite questa sono accostate alle divinità infernali, perché portatrici di morte, inoltre venerano la dea madre Cecere.
Le Amazzoni erano considerate nemiche dei greci, ma ottime alleate. Nemiche perché i greci sono un popolo maschilista, infatti vedono in loro simbolo di minaccia di una realtà diversa, venendo definite delle barbarie.
Alleate perché per coloro che sono sotto la loro tutela darebbero la vita.

Ricordo anche che vengono sempre raffigurate con vestiti di cuoio che coprono solo le parti intime e stivali alti, aperti anch'essi di cuoio. Sono tutte alte e muscolose con i capelli neri raccolti in una treccia. Le loro armi sono archi, frecce, lance e hanno sempre dei piccoli scudi a forma di mezza luna con il quale si proteggono.

Davanti i miei occhi c'è una vera e propria leggenda!
Ci hanno sempre detto che le leggende non sono altro che storie che ci raccontano da bambini, che è possibile che abbiano un qualcosa di reale. Ma non sarei mai andato all'idea che potessero esistere creature che ho visto solo sui libri di scuola e nelle storie di fantasia.
Ma in realtà chi sono le altre persone per dire ciò che riteniamo reale o meno?
Reale non è solo ciò che possiamo toccare, anche i sogni sono reali, altrimenti non esisterebbero. Possiamo sognare perché l'uomo ha bisogno di scappare dalla realtà circostante e crearne una propria. Creare un piccolo pezzo di mondo solo per se stesso, che poi mostrerà alla persona che riterrà degna.

Sono abbastanza scioccato però pensandoci le Amazzoni sono delle ottime combattenti quindi saranno di grande importanza e aiuto, inoltre non credo siano antipatiche tranne per il fatto che odiano gli uomini.

Andiamo tutti in cucina guidati da Celeno che ci fa accomodare a tavola, mentre lei si avvicina alla cucina e mette sul fuoco la teiera con l'acqua, per poi prendere le tazze e posizionarle su un vassoio accanto ai cucchiaini e le zollette di zucchero.
Ryan si siede ed io prendo posto accanto a lui, Diana si mette di fronte a noi e resta alzata. Inizia a togliersi da dietro la schiena arco e frecce depositandole a terra. Poi con un minimo e delicato gesto si toglie anche uno scudo che era nascosto sotto il giubbotto.
Non è proprio come ho visto sulle reliquie anzi, sembra di ultima generazione. La dimensione e il tipo è uguale. È piccolo e a forma di mezza luna, ma è di metallo e lungo tutto il contorno ha una striscia rossa larga quanto una cordicina.
Lo poggia sul tavolo con la faccia in giù e mi accorgo che dietro è chiuso, come un borsone, e al centro del resto c'è una sorta di bottone rosso. Preme questo bottone e da dentro tira fuori una piccolo specchietto.
In realtà non è uno specchio ma una sorta di aggeggio tecnologico che si è illuminato di azzurro.
Vedo lei, che con fare indifferente fa due o tre tocchi sopra, come se stesse inserendo un codice e questo si apre diventa una mappa. All'apparenza sembra una semplice mappa, ma credo che non lo sia.
<Ecco, vedi qui tu hai perso la pergamena> dice indicando un punto sulla mappa e guardando Celeno.
<Secondo i nostri calcoli dovrebbe trovarsi adesso qui, mettendo a confronto il vento di questi giorni e il temporale ma credo ci siano altri fattori che abbiamo potuto far spostare la pergamena. Celeno ma tu le hai detto cosa è?>.
<No in realtà volevo prima che trovasse la pergamena, non voglio dirle tutto così...>
<Ma sai che questo è pericoloso. Lei potrebbe scoprire gli altri suoi poteri e meglio di te nessuno sa cosa potrebbe succedere a tutti noi, se non usa i poteri per bene!>
<Sì questo lo so, ma Deianira è in gamba e può cavarsela bene anche da sola. Io ci sono stata quando ha iniziato a usare per la prima volta i suoi poteri e ci sarò anche questa volta. Perché è come se fosse nata nuovamente e adesso deve crescere.> dice quasi tra sé e sé  Celeno quasi soddisfatta.
Diana le si avvicina e le poggia una mano sulla spalla e molto a bassa voce, probabilmente per non farmi sentire il loro discorso intimo.
<Le hai detto tu cosa sei per lei?>
<No, non ne ho avuto il coraggio. E se lei non mi volesse nuovamente nella sua vita? Le persone che ti stanno accanto da piccola non le scegli, ma una volta cresciuta sta a lei decide...>
<Ma ciò non significa che non debba sapere, tutti dovremmo avere la possibilità di sapere tutto> sapere cosa? <Lo so, credo che le racconterò tutto appena ne avrò l'occasione di...> Diana la zittisce con un dito e dice: <Ma...ma lei dov'è adesso?>
Diamine qualcuno se ne è accorta che l'abbiamo lasciata al suo destino, non siamo usciti di nuovo a cercarla e ora mi sento inutile. Lei ha bisogno di me, come io ho bisogno di lei.
Mi sono scocciato di tutti questi segreti, queste scoperte, tutte queste persone che compaiono dal nulla e dicono di conoscere sia me che Deianira!
È impossibile che ci tengano realmente a lei ed adesso non siamo lì fuori a cercarla.
Celeno con il suo bracciale ha cercato di dare una mano, ma io sento...sento che non è lontana e che ha bisogno di me!
Sto per dire a Ryan di accompagnarmi immediatamente fuori a cercarla, perché altrimenti non prendo pace ma vengo anticipato dal suono del campanello della porta.
Diana ha immediatamente preso arco e frecce ed è in posizione di attacco, Celeno ha dipinto sul viso un'espressione di puro terrore, e Ryan la guarda fissa negli occhi, lui non è preoccupato o forse non lo da a vedere. Mentre tutto tace si sente lo stridio della sedia sul pavimento ed i passi lenti di Ryan che si avvicina alla porta.
Tutti ci alziamo e lo seguiamo. Ci sono io come capofila e mi posizionò alla sua destra, mentre mi seguono prima Diana e poi Celeno.
Ryan da un'ultima occhiata a quest'ultima e le sorride, prima di aprire la porta...
La sua espressione si ghiaccia e il sorriso che prima era sul suo viso adesso è tramutato in terrore. È impallidito, il rossore che di solito è sulle sue guance, è scomparso lasciando il posto al pallore.
Sembra terrorizzato, non si è mosso di una virgola.
Non riesco a vedere chi gli abbia fatto questo.
Ryan si gira nella mia direzione con gli occhi che si incrocia dritto nei miei. Non cerca aiuto, è come dispiaciuto. Poi ritorna con gli occhi dove era prima.
Resta un paio di secondi in silenzio, forse cerca le parole.
Poi riesce a dire: <papà!>
Incuriosito dalla sua reazione e dal modo in cui mi ha guardato, mi avvicino alla porta. Non potevo immaginare una cosa del genere, non potevo credere ai miei occhi...
Perché è qui?
La terra crolla sotto i miei piedi e mi sento scivolare in un oblio che mi riporta lontano, mi riporta alla mia infanzia, alla mia adolescenza, al passare di tutta la mia vita mentre gli occhi di quest'uomo mi guardavano crescere. L'uomo che mi ha abbandonato, e mi ha fatto cadere nell'oscurità e nella cattiveria che è la vita.
Mio padre!
Colui che ci ha abbandonati da un giorno all'altro, senza una spiegazione, né un motivo.
È andato via lasciandomi da solo con la mamma, che nel frattempo si disperava e vedeva me combinare sempre più guai.
Il motivo per cui la mia vita era divenuta un'inferno. La risposta alle mie mille domande è qui davanti i miei occhi, mentre la mia testa continua a viaggiare nel tempo e girare vorticosamente.
Non riesco a dire una parola, come se mi fossi ingoiato la lingua. Ho solo lo sguardo fisso nel suo.
Sento due braccia aggrapparsi al mio collo, e delle lacrime bagnarmi il petto ma non riesco...non riesco a guardare chi sia, i miei occhi sono lì immobili e vuoti.
Sento delle voci lontane, le braccia di Celeno che prendono quelle di Deianira davanti a me. Sento gli occhi di Deianira cuocermi la pelle, come quelli di tutti gli altri.
<Piccola sei ferita? Dove sei stata? Ti hanno fatta del male? Io ti prometto...> riesco a riconoscere la voce di Celeno ma...è lontana.
Anche lui mi sta guardando. È entrato in casa e si è posto davanti a me.
<Ciao figliolo.>
Inizio a far slittare il mio sguardo da Ryan a "mio padre" sempre più veloce.
Ryan cerca di parlarmi ma ciò che ne esce è un continuo balbettare di: <Io...io...>.
Smetto di ascoltarlo.
Celeno mi mette le mani sulle spalle e mi dice: <Deve sapere la verità James. Andiamo nel salotto e sediamoci>.
Sento Deianira chiedere a Ryan con stia succedendo, ma la sua risposta è un secco silenzio.
Entriamo tutti in salotto e ci sediamo io, Deianira e Celeno su una poltrona, su quella difronte "mio padre" e  in piedi restano Ryan e Diana che gli fa da spalla.
Celeno mi tiene il braccio come a dire "Sta calmo".
Nessuno dice una parola ed io mi sono stufato!
<Qualcuno vuole spiegarmi cosa diamine sta succedendo?> sento la rabbia ribollire nelle vene.
È lui a parlare: <Inizio con il dirti che tu e...Ryan... siete fratelli>





ANGOLO AUTRICE:
Cosa ne pensate?
Aiden ha scoperto finalmente la verità. Come reagirà?

Inoltre è arrivato il momento di scegliere il volto di Celeno:

Celeno 1

Celeno 2

Scrivete nei commenti chi è la più adatta a rappresentare il suo ruolo.♥️

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