20. Michelle, Claude e Sophie


Harry osservò incantato le tre bambine e non riuscì a trovare in loro la minima differenza.

Avevano lisci capelli castani acconciati in due trecce, occhi azzurri vivaci e un visetto furbo.

Indossavano identici abiti a quadretti bianchi e rossi e ai piedi portavano lucide scarpette di vernice nera.

" Ciao " disse allegra una di loro.

" Ciao " mormorò incerto il riccio.

" Io mi chiamo Michelle " continuò la bimba " e loro sono le mie sorelle Sophie e Claude "

Harry guardò prima una, poi l'altra, poi l'altra ancora, ma non riuscì a distinguerle.

" Siamo identiche, vero? " ridacchiò una di loro.

Harry annuì sorridendo e rimase ancora in silenzio, non sapendo come comportarsi con loro e cosa dire.

" Noi non dovremmo stare qui " cinguettò una bimba " ma da un po' di giorni vediamo entrare e uscire le cameriere e ci siamo incuriosite. Siamo sempre da sole, o con i maestri e volevamo scoprire qualcosa di nuovo "

" Ma non dirlo a papà " aggiunse Michelle, la prima che aveva parlato.

" Papà? " chiese Harry stupidamente.

" Papà Louis, non lo conosci? " rispose la piccola.

Harry annuì lievemente e solo allora si rese conto di quanto quelle bambine somigliassero al suo vecchio amante.

Avrebbe voluto chiedere loro qualcosa di più, ma non osò, perché temeva di spingersi troppo oltre.

" Tu sai disegnare? " domandò Michelle distraendolo dai suoi pensieri.

" A noi piace molto, ma non siamo brave " aggiunse la sorella.

" E papà nemmeno, ma a noi farebbe piacere se qualcuno ci insegnasse " terminò la terza bimba.

Harry sapeva che avrebbe dovuto rifiutare, ma era troppo curioso di conoscere di più da quelle bambine, così disse:

" Me la cavo a disegnare, andate a prendere dei fogli e delle matite e, soprattutto, attaccatevi un biglietto sul vestito con i vostri nomi, non riesco a distinguervi! "

Le bimbe ridacchiarono divertite, corsero fuori dalla camera e tornarono in terrazza pochi minuti dopo con tutto quello che era stato loro chiesto.

" Che cosa volete che vi disegni? " chiese Harry.

" Un unicorno " rispose Michelle.

" Una fata " aggiunse Claude

" Un cigno " disse Sophie.

Harry sorrise e si dispose ad accontentare le tre bambine, che spalancarono gli occhioni stupite, non appena si resero conto di quanto bravo fosse il loro nuovo amico.

Gli si fecero quindi più vicine e cominciarono anche ad accarezzargli i capelli e a dargli baci sulle guance, venendo subito ricambiate con abbracci e sorrisi.

Nessuno di loro si accorse che un altro paio di occhi blu stava osservando tutta la scena.

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