Louis riconobbe subito, nel mucchio di stracci su cui era inciampato, quello che restava di Harry.

Non poteva avere alcun dubbio, perché le fiamme di un fuoco acceso lì vicino lo illuminavano perfettamente.

Solo che il corpo che aveva davanti e il volto che aveva davanti non avevano nulla in comune con il bellissimo giovane che aveva conosciuto.

I ricci erano corti e incrostati da sporcizia, il volto smunto ed emaciato, con occhiaie profonde e violacee, mentre il corpo era quasi scheletrico.

Louis istintivamente si ritrasse, perché chiari erano i segni di sifilide sul suo viso e sulle sue braccia.

Si girò per andarsene, ma proprio in quell'istante, gli occhi di Harry si aprirono e lo fissarono.

" Louis....." sussurrò il riccio a bassissima voce " a....a...aiutami...."

Louis deglutì un paio di volte, con il cervello che gli diceva una cosa e il cuore che gli diceva l'opposto.

Come faceva ad aiutare Harry? Dove poteva portarlo?

Ma soprattutto....aveva il coraggio di toccare e di avvicinare una persona malata?

Sapeva che la sifilide si trasmetteva solo per via sessuale, ma era davvero così?

Si passò agitato una mano sul viso, poi si voltò e si mise a correre lungo la strada.

Harry lo osservò andarsene con la coda dell'occhio, emise un lamento straziante e cominciò a piangere, rannicchiandosi su se stesso.

Louis, però, non stava scappando, stava solo raggiungendo il cocchiere della sua carrozza per farsi aiutare.

Una decina di minuti dopo, infatti, tornò nel vicolo con lui e gli mostrò Harry.

" È un mio vecchio amico " spiegò " e...e voglio aiutarlo. Lo portiamo a casa "

Il cocchiere, uomo discreto e serio, che conosceva bene la passione segreta del suo padrone, ma che non aveva mai espresso giudizio su di essa, annuì in modo pratico, aprì la coperta che aveva portato con sé, vi avvolse Harry, lo sollevò come se nulla fosse e si avviò verso la carrozza.

Louis lo seguì in fretta e, per tutta la durata del tragitto a piedi prima e di quello in carrozza poi, si domandò se avesse fatto bene ad agire nel modo in cui aveva agito.

Harry, però, in passato, era stato ciò che di più simile ad un amico avesse avuto, quindi non poteva lasciarlo morire in un vicolo, anche solo per le regole della morale.

Convinto della bontà delle sue azioni, annuì da solo e si disse che aveva compiuto un gesto da grande uomo.