14. Una strana Venere


                                                                       Un mese dopo, Salon, Parigi

Couture non sapeva cosa pensare, cosa dire o cosa fare.

Fissava da almeno dieci minuti il quadro di Louis esposto al Salon e non era in grado di decidere se piangere o ridere.

Era dipinto in modo esemplare, ma il soggetto, beh il soggetto era un altro paio di maniche.

La tela ritraeva Harry, il modello più volte venuto nella sua scuola, completamente nudo e mollemente adagiato su un letto dalle lenzuola sgualcite.

La posa della mano, che copriva il pube, l'orchidea rosa che aveva fra i ricci scuri, il braccialetto dorato e il nastro di raso nero che gli percorreva il collo erano inequivocabilmente richiami al mondo della prostituzione.

Louis aveva dipinto un ragazzo nudo, connotandolo come una prostituta e facendo chiaramente il verso alla Venere di Urbino di Tiziano.

Se la dea dipinta dal pittore italiano era un inno alla dolcezza e alla pudicizia, Harry ostentava senza problemi la sua cruda nudità e la sottoponeva spudoratamente agli sguardi altrui.

Non aveva problemi a farlo perché era ben consapevole della propria sensualità.

Lo sguardo di Harry era glaciale e indifferente e rivelava un gelido distacco, come se provocatoriamente stesse lanciando una sfida a coloro che lo contemplavano.

Couture capì subito che quello sguardo di sfida era di Louis, era di Louis contro coloro che lo criticavano, contro la società che gli andava stretta e anche contro di lui, che non sapeva capire la sua arte.

Aveva creduto che, dopo la bocciatura di " Colazione sull'erba ", avrebbe mutato registro e sarebbe tornato sulla retta via, ma non aveva fatto i conti con il suo carattere orgoglioso e indipendente.

Sospirò, passandosi una mano sul volto e fece segno alle guardie di aprire la galleria ai visitatori.

Avrebbe lasciato Louis in pasto al pubblico, perché era quello che voleva e che, in fondo, si meritava.

Le prime persone che osservarono il quadro inorridirono, altre gridarono allo scandalo, altre ancora tentarono di coprirlo con un telo e molte invocarono la punizione divina.

Fra i visitatori c'erano anche i genitori di Louis, che rimasero come statue di sale di fronte alla tela.

La madre fu anche sul punto di svenire per lo choc e solo la prontezza di spirito del marito le impedì di fare la figura davanti a tutti.

Alla fine il quadro di Louis venne portato via dal Salon fra le veementi proteste dell'autore.

Questo è il quadro di Manet

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