Vergogna

Aelita

Dopo che la mia migliore amica è crollata come un sacco di patate e Ulrich l'ha seguita a ruota, li abbiamo messi sull'ascensore e portati di sopra, dove Jeremy sta aspettando che si sveglino per spiegare loro la situazione.

-Certo che hanno il sonno pesante- osservo mentre li guardo: sono accostati l'uno all'altra, Yumi ha la testa appoggiata a quella di lui, un'espressione ignara di quello che entrambi hanno passato.

-In effetti anche tu svenivi, appena ti liberavi del controllo di XANA- mi rammenta Odd.

-È stata sotto il controllo di XANA?- chiede William.

-Ah, giusto, tu non facevi parte della squadra... era tremenda, fidati... anche piú del solito!

L'altro scoppia a ridere, seguito da Laura e Marthine, mentre io fingo di mettere il broncio e Jeremy mi posa una mano sulla spalla.

-Scusa, se ero l'unica in grado di distruggere i settori!- rispondo.

-Scuse accettate, Principessa- dice con fare saggio e adulto mentre mi dà un irritante buffetto sulla testa.

Sto per colpirlo, mentre lui si ritrae immediatamente e smuove la mano come se l'avesse posata sui carboni.

-Ja, signora Hitler! Si vede che stai con Einstein...
Stavolta siamo in due a ordinargli di tacere, e per qualche minuto cala effettvamente il silenzio, finché non udiamo un mormorio indistinto che si trasforma in voce:

-Ragazzi...

La voce è di Ulrich. Invece di fare mille domande su che faccia qui e che gli sia successo, ne pone una sola:

-Dov'è Yumi?

Sto per indicargli la sua sinistra, ma mi blocco di colpo, paralizzata.
Perché Yumi non è lí, né da nessun'altra parte.

Ulrich

Il mio corpo sembra essere stato schiacciato sotto una pressa. Non ho mai provato una sensazione simile, nemmeno dopo essere stato investito dalle mille tonnellate virtuali del Kolosso. Non ho la minima idea di cosa sia accaduto, ma so solo una cosa: non dovrei essere qui, a meno che Jeremy non abbia trovato un antivirus a Wind. Tuttavia, ho un altro pensiero prima di domandare qualcosa sull'argomento.

Muovo la testa come se fosse fatta di piombo, la giro in entrambe le direzioni, ma di Yumi non c'è alcuna traccia.

-Eppure era qui vicino a te qualche attimo fa- afferma dubbioso Odd.

-Come?

-Era svenuta anche lei, erano venti minuti che stavate dormendo- spiega.

-Svenuti? E perché?

-Perché, cara la mia Fata Smemorina, tu sei stato per quasi due mesi xanificato, e due settimane fa hai infettato anche lei.

A queste parole mi torna alla memoria qualcosa: Wind, Yumi intrappolata, io che mi sacrifico e la notte di Natale... quella notte in cui ho trovato il coraggio che ho cercato per due anni, per dirle...
Non è il momento di stare a pensare, Stern.

-Com'è possibile che se ne sia andata? Non dovrebbe essere ridotta come me?

A queste parole Marthine, della quale ancora non mi spiego la presenza qui, abbassa lo sguardo:

-In realtà per circa cinque minuti a voi non abbiamo fatto minimamente caso... può darsi che Yumi se ne sia andata senza che neanche ce ne accorgessimo.

Non so dove, ma trovo la forza di sbattere il pugno contro il muro.

-Merda!

Non posso perderla, non di nuovo.
Le gambe tutte un tremito, faccio per alzarmi:

-Devo andare a cercarla.

Odd mi afferra un braccio:

-Amico, non se ne parla nemmeno! Sei appena tornato libero dopo due mesi di prigionia a Lyoko, dovresti almeno dormirci sopra.

Gli lancio un'occhiata che vale più di mille parole.

-E credi che riuscirei a dormire se non so che fine ha fatto?

Mi libero della sua presa e vado in ascensore, andandomene senza nemmeno salutare.
I secondi che passano prima di arrivare all' entrata della fabbrica paiono interminabili ore, rese ancor piú eterne dal fatto che la testa mi martella dannatamente.

Esco dall'edificio, intorpidito, pensando a dove potrebbe mai essersi andata a cacciare.
In un posto dove non andremmo mai a cercare, ovviamente.
Il parco è perciò da escludere dalla lista, deduco.
E se Yumi non vuole farsi trovare, naturalmente non sarà nemmeno in palestra.
Quella ragazza è troppo furba certe volte... ma d'altronde è anche questo che amo di lei, il fatto che non sia stupida.

Alzo gli occhi al cielo. Starei quasi per ridere stupidamente della mia stessa affermazione, se una fitta non mi facesse contrarre il volto in una smorfia di dolore. Non ho idea di come il mio fisico smaltirà due mesi di prigionia nelle grinfie di XANA. Probabilmente dovrò fare due domande a William, ma ora ho un'altra priorità.

Pensa, Stern... dove può essersi nascosta?
Senza nessuna idea concreta raggiungo il Kadic, ma nonostante non lo veda da molto tempo non mi fermo nemmeno per un secondo a guardare nulla.
Provo a cercare in biblioteca, dato che a quest'ora è sempre praticamente vuota, ma non ottengo risultati.

In ogni luogo comune si ripete la stessa scena, ma non intendo rinunciare.
Anche se è piú una cosa da Jeremy, inizio a farmi uno schemino mentale.
Probabilmente sono l'ultima persona che vuole vedere, quindi sarà in un luogo in cui tu non voglio andare di solito.
O al quale non posso accedere.

Naturalmente è una cosa azzardata, non ci sono di certo posti con un cartello con sopra la mia faccia e la scritta "io non posso entrare", ma magari è qualcosa di piú generico.
Dove non possono entrare i ragazzi.
L'unico posto che mi viene in mente è il bagno delle ragazze. Penso tuttavia che lì Aelita o Laura può andare tranquillamente, e dubito che Yumi voglia parlare con chiunque di noi.

Potrebbe essere un posto dove non si sognerebbe mai di cercare.
E se...

Scatto come punto da una vespa, in direzione della palestra, o meglio di quel che si trova al suo interno.
Spalanco la porta d'ingresso e poco dopo quella di una stanza in cui effettivamente non posso entrare: lo spogliatoio femminile. La porta è aperta.
Fortunatamente le lezioni sono finite da un pezzo, o credo che inaugurerei il ritorno al mondo reale con una sospensione.

-Andiamo, lo so che sei qui- dico mentre accendo la luce, rivelando panche e attaccapanni, seguiti da lavandini e box doccia con le porte a cardini.

Per un po' non sento alcuna risposta e inizio a pensare di essermi sbagliato, ma improvvisamente sento comandare:

-Lasciami in pace.

Seguo la voce fino ad una doccia dalla porta chiusa, che spalanco: una figura dal colore talmente uniforme che sembra quasi un'ombra è rannicchiata con le ginocchia al petto, il viso basso e...

-Stai piangendo- osservo.

-Che occhio- commenta sarcastica, ma nella sua voce non trovo traccia di ironia.

-Posso...- mi schiarisco la voce. - Posso saperne il motivo?

Volta la testa e mi dedica uno sguardo piú tagliente di una lama:

-Davvero non ci arrivi? Ho appena scoperto che ho cercato di uccidere i miei amici, come vuoi che mi senta? E no, no Ulrich, non venirmi a dire che per te è lo stesso, perché è l'esatto contrario.

-Non credo di capire, Yumi.

-È una commedia, Stern, e io non ho un buon ruolo! Tu sei l'eroe, che si è sacrificato e che tutto sommato va ammirato! Io no... io sono quella che si è lasciata andare, che ha mandato tutto al diavolo, la stronza, la menefreghista... ed è cosí che mi sento. Sono stata una stupida- singhiozza col volto rigato.

-Sei stata umana- la correggo.

-Ma per favore!

-Andiamo Yumi, non credere che noi siamo dei santi. Pensi che Aelita non si sarebbe comportata cosí con Jeremy? O che Marthine avrebbe saputo trattenersi dal correre da Odd?

-Non cercare di alleviare il mio senso di colpa, perché è inutile.

-Sto dicendo che non dovresti averne, è diverso.

-E ti sbagli di grosso.

Mi inginocchio per poterla guardare in faccia:

-La colpa non è affatto tua, hai capito? Sono io quello che ti ha ingannata.

-No. Non del tutto almeno. C'era pur sempre XANA dietro a manovrare i fili.

-E sentiamo- domando, tanto per cambiare argomento. - Come li manovrava? Com'ero?

-Provocatorio, strafottente, irritante...

-In una parola?- le chiedo di riassumere.

Per un attimo, cosí poco che nemmeno ne sono certo, credo di vederle affiorare sulle labbra un lieve sorriso:

-Uno stronzo.

-Mmm... mi piace- bluffo. - E a te?
Capendo le mie intenzioni, ritorna immediatamente seria:

-Non provarci! Ti ho già detto che non sminuirai i miei rimorsi. Io...- dai suoi occhi rispuntano le lacrime- Io mi odio.

Le prendo delicatamente il volto tra le mani e la fisso negli occhi:

-Vorrà dire che ad amarti dovrò pensarci io- sussurro prima di baciarla come non avevo mai fatto.

Ma salve!
È quasi mezzanotte ma sono riuscita a pubblicare entro oggi... che ve ne pare di questa, come rientrata in scena dei piccioncini?
La zia si ritira per stasera!
Kincha007

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