Soupçons

Odd

In sala mensa mi aspetto di vedere Jeremy e Aelita a tavoli separati e con facce funeree, invece lui ha un sorriso da orecchio a orecchio, mentre lei è del colore della sua salopette.

-Si può sapere che vi è successo?- chiedo.
Loro si scambiano uno sguardo nervoso mentre diventano entrambi bordeaux.

-Assolutamente niente- esclamano entrambi.

-Abbiamo deciso di riappacificarci... e basta- aggiunge Einstein.

-E la notte del venticinque dicembre un panzone che non cambia mai il vestito e con tre metri di barba scende davvero per i comignoli a portarci i regali! Come no.

William, seduto di fronte a me, scoppia a ridere.

-Con questa ti sei superato!
Mi da il cinque.

-Ma vi fate gli affari vostri?- replica il biondo.

-E va bene, tanto si deduce benissimo dalla faccia di Aelita che come minimo vi siete sbaciucchiati per un quarto d'ora di fila- dico con aria innocente.

-Non è vero!- ribatte lei. - È stato solamente un bacio!
Mi metto a ridere:

-Che ti dicevo?- dico a William riferendomi ad una conversazione che stavamo avendo poco prima. - Troppo facile farli confessare, con i metodi dello zio Odd!

La Principessa mi molla un violento pugno sul braccio:

-Ehi! Almeno ora ci è passata la voglia di far fuori Jeremy, non è una gran cosa?

-Sarà, ma a me è passata la fame...

Quest'ultima frase non si riferisce a me, ma a Laura, seduta in disparte anche se sullo stesso tavolo.
Mi ficco in bocca un pezzo di stufato e li guardo sedersi da soli ad un altro tavolo, a parlare di un clone per Yumi.

-A proposito di questo William, mi hai fatto tornare in mente una cosa... quando cercavate dati per il codice Phoenix, avete sul serio trovato la foto di Anthea?

-Sí, era in un vecchio stanzino- mi informa.

-E... e com'era?

-La foto deve risalire minimo a dieci anni fa, era rovinata... se non sbaglio, doveva essere incinta di Aelita però, ricordo che aveva una grossa pancia.

Per poco non mi va di traverso un boccone:

-Questo... questo però non è possibile- constato.

-E perché?

-Ma come, non... ah, giusto, se non sbaglio sai solo che Jeremy ha trovato Aelita a Lyoko, non quello che le è successo prima. Dunque...  sei a conoscenza del fatto che Anthea sparí quando la figlia aveva poco piú di tre anni, vero?
Annuisce.

-Ma credo che Jeremy non ti abbia detto la vera età di Aelita.

-Non ha quindici anni?
Scuoto la testa:

-Biologicamente ne ha quattordici e mezzo ma... Ora ne avrebbe ventiquattro, se non fosse rimasta per dieci a Lyoko senza crescere. No, non fare quella faccia, ora ti spiego... quando aveva tredici anni scappò lí con Hopper per sfuggire alla Green Phoenix, ma parliamo di dieci anni fa! Credo che non lo sapessi perché sulla sua vita, visto che non era proprio necessario, ti abbiamo fornito solo i dettagli piú marginali.

-Capisco...- dice con una faccia stranita- Ma quindi questo vuol dire che la foto...

-Non lo so, credimi! Se in quella foto Anthea era incinta di Aelita, allora devono averla conservata piuttosto bene, visto che dovrebbe risalire a venticinque anni fa.
Lui alza un sopracciglio:

-In uno stanzino?
Faccio spallucce:

-Magari si è rovinata di recente.

-O magari Aelita non è figlia unica- ha piú il tono di uno che scherza però, quando fa questa "ipotesi".

-Continua a vaneggiare, Dunbar! Che c'è, speri che abbia una sorella altrettanto carina?

Aelita

Jeremy ha promesso che in massimo una notte il clone di Yumi dovrebbe essere pronto, perciò vado tranquillamente nella mia stanza, visto che ormai sono passate le undici.
Appena apro la porta, però, scopro di non essere sola.
L'intrusa in questione è seduta sul mio letto a rigirare Mister Puck, e lo guarda da mille angolazioni.

-Buonasera, Neatah- mi schiarisco la voce, visto che non sembra essersi accorta di me.
Lei sussulta e lascia cadere il mio pupazzo.

-Oh, Aelita!- il tono che ha passa da nervoso a inquisitore. - Signorina, il coprifuoco è passato da un pezzo, se non lo sai! Dov'eri?

-Ero...- Uso la prima scusa che mi viene in mente. - Ero in camera di Marthine Aubral, ultimamente ha perso delle lezioni e domani ha un'interrogazione, l'ho aiutata a prepararsi.

Lo sguardo della custode si addolcisce:

-E sia, per stavolta non informerò il signor Delmas. Ma se ti trovo di nuovo fuori dalla stanza cosí tardi non la passerai liscia- mi avvisa. Nella sua voce non avverto piú severità.

Si china e raccoglie Mister Puck da terra, riposandolo delicatamente sul letto:

-Carino!- commenta. - È un regalo di qualcuno? Se mi dicessi dove si vende potrei darne uno a Therese, magari.

-Mi spiace ma non lo so, è un dono di mia madre- mormoro. - Me lo hanno comprato davvero molti anni fa.

Il suo sguardo si rabbuia, evidentemente si è pentita perché qualcuno le avrà detto che sono orfana, visto che è questa la versione ufficiale di come mai io sia sola.

-Oh, mi spiace.

-Non si preoccupi- dico per la seconda volta in una giornata, ma mi sto stufando di mentire.
Lei mi saluta, se ne va e chiude la porta.
Vado in bagno a lavarmi e indosso il pigiama, dopodiché mi infilo tra le coperte, mettendomi il mio pupazzo accanto.

Riapro gli occhi nel settore montagna, senza stupirmi piú di tanto stavolta.
-Papà!- grido.

-Aelita!- sento poco dopo in risposta- Figliola, sono qui!
La voce proviene da dietro una roccia gigante, da dove spunta fuori il suo corpo. Osservandolo, noto che ha l'aria piuttosto stanca.

-Come ti senti?- gli chiedo.

-Non sono proprio al massimo delle forze- sospira. - Ma sto bene. E voi? Avete trovato qualcosa?

-Codici binari e... una foto della mamma, in un ripostiglio.

-Non mi sorprende, era ovvio che fossero loro i responsabili della sua sparizione- digrigna i denti mentre pronuncia queste parole.

-Tu credi che sia viva?

-Non lo so, tesoro, non lo so...- risponde mestamente. - Ma devo parlarti di quello per cui ti ho portata qui, ho poco tempo ormai.

L'ansia si impadronisce di me:

-Ti prego, non andare, non ancora!

-Purtroppo sono costretto, se voglio conservare le energie... ma devo almeno dirti questo: non so come, ma nei dintorni del luogo dove si trova Lyoko, e quindi la fabbrica, ho avvertito una sorta di... vibrazione.

-E che significa?- domando.

-Il codice Phoenix non è lontano. È probabile che sia una spia, o non so quale razza di figuro, ma sicuramente non è fuori Parigi! Potete farcela, Aelita!

Apro gli occhi di scatto, ho il fiato corto:
-Ce la faremo, papà. Ti prometto di donare il massimo.

(Il giorno dopo)

Sto facendo copiare a Odd l'esercizio di matematica che ieri non ho potuto passargli, e mi sto divertendo come una matta a vedere le sue espressioni di puro terrore ogni volta che sente un rumore riconducibile alla prof che entra in classe.
Ad un certo punto finalmente, solleva gli occhi dal mio quaderno, si asciuga -giuro che non sto scherzando- le goccioline di sudore dalla fronte, ed esclama:

-Certo che non era poi tanto difficile!

Dato che per risolverlo persino io ci ho messo un tempo record, sono indecisa se mandarlo a fanculo a calci o a cazzotti nei suoi dentacci sporchi di croissant, quando Jeremy mi lancia un foglietto appallottolato malamente dalle dimensioni di circa mezzo pugno.
Lo raccolgo da terra e lo apro frenetica:
"A PRANZO TUTTI IN CAMERA MIA"
Gli lancio un' occhiata interrogativa, ma lui mi fa un gesto che identifico come "dopo ne parliamo".
L'attesa è snervante, però riesco ad arrivare al momento prestabilito, dopo aver avvisato tutti, anche se ovviamente ho incaricato Odd di parlare a una certa persona.
Mi siedo sul letto accanto a Jeremy: Odd e William ci stanno di fronte.

-E quella dov'è?- chiedo. Non che mi importi, ma per avere la conferma di poter iniziare senza di lei.

-A qualcuno frega qualcosa?- dice Odd facendomi ridere. - Comunque ho preferito non avvisarla, non credo meriti piú fiducia. Se non si tratta di una battaglia non lo vedo necessario.

-Concordo. Ma Jeremy, non tenerci sulle spine, dai!- lo esorto. - Perché ci hai convocati qui?

-Perché ho una notizia che vi lascerà spiazzati: alcuni giorni fa ho finalmente messo a posto almeno la telecamera della sala di controllo... e ho visto che la nostra intrusa si è ripresentata, anche se stavolta fortunatamente non è riuscita a superare le mie protezioni!- commenta con una punta di fierezza.

-Aspetta...- interviene William- Hai detto intrusa?

-Quindi è una donna? Di chi si tratta, è una spia della Green Phoenix?

-Questo non lo so- dice, improvvisamente serio- Ma posso fornirti sei lettere: Neatah.

Zan zan zaaaaannnnnnnnnnn....
Alcuni di voi lo avevano intuito da un bel po' di capitoli, ma che sarà andata a fare un' innocua custode in una fabbrica abbandonata? E soprattutto... è veramente solo una custode, o una spia come suppone Aelita?
Al prossimo episodio, è tutto dalla zia!
Kincha007

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