Non finisce qui...

Aelita
-Je- Jeremy... che è successo? Lo Schifozoa è...

-Aelita, stai tranquilla, posso solo assicurarti che non ti darà piú fastidio.

Prima che possa chiedergli altro, riprende a parlare:

-Riporto te e William a casa!

In un paio di secondi il mio corpo ricompare negli scanner, dal quale esco col fiato corto come il mio amico.
Trascino i piedi fino alla scaletta e la salgo, le mani che tremano cosí tanto da sembrare gelatina. Jeremy me le afferra quando le scorge, aiutandomi a salire e abbracciandomi subito dopo.

-Cos'è accaduto?- ripeto in un sussurro.

-Va tutto bene, ok?

-Ma XANA... lui ha...è colpa mia se...- balbetto senza articolare una frase completa. Lui mi prende il viso tra le mani:

-Non è affatto colpa tua! Guardami. Non è colpa tua, - scandisce. - Semmai il contrario, anzi.

-Siamo punto e a capo, Einstein, - borbotta Odd. - Come al solito non ci ho capito un cavolo.

L'altro mi lascia e mi metto a sedere con la schiena appoggiata al muro mentre mi preparo per un' altra spiegazione biblica.
Quando anche William è arrivato Jeremy inizia a parlare:

-È molto semplice, prima di terminarlo ho apportato a Wind2.0 delle modifiche: la prima era ovviamente Lock2.0, che serviva a rendere innocuo il soggetto infetto. La seconda è un po' piú difficile da spiegare... ho immesso la sequenza del DNA di Aelita nel virus e ho fatto in modo che lei fosse l'unica ospite in grado di contenerlo senza subirne gli effetti. In questo modo, quando XANA ha mandato lo Schifozoa, è come se si fosse contaminato con le sue stesse mani.

-Vuoi dire che... XANA è KO? Grandioso!- il buffone si mette a saltare dalla gioia, per poi fermarsi e fare un'altra domanda:
-Einstein... si può sapere come hai avuto il DNA di Aelita?

-Questo vorrei saperlo anche io- intervengo.

-Credo che lo vogliano scoprire sette persone in questa stanza, Principessa...

Osservo Jeremy: ha lo sguardo di chi è stato colto con le mani nel sacco e anche se c'è poca luce riesco a distinguergli due chiazze rosse in faccia.

-Stiamo aspettando- continua Odd.

-Preferirei non parlarne, ok?- sbotta l'altro.

Jeremy

Sí, ok, lo ammetto! Ho frugato nella sta... nell' armadio e nei cassetti di Aelita, va bene? Era per una buona causa, accidenti.
Ad ogni modo credo che mi arriverebbe il peggior ceffone della mia vita se lei lo sapesse, perciò meglio star zitti.

-Jeremy, non è che hai fatto qualcosa di inopportuno?- interviene malizioso Ulrich.

-Taci, una buona volta. - Mi avvicino e gli dico in un orecchio. - Guarda che so della faccenda del diario di Yumi.

Lui si irrigidisce.

-Prova a parlare e sei una mozzarella morta, - mi sussurra, ma almeno sono riuscito nell'intento di sviare la conversazione.

-Jeremy- attira la mia attenzione Marthine. - Quindi ora possiamo spegnere il supercomputer una volta per tutte?

-Qualche mese fa ti avrei detto di sí, ma dai recenti eventi credo che non sia possibile, - rispondo con rammarico. - Non se prima non eliminiamo quello della Green Phoenix.

-Problemino! Non vorrei fare il guastafeste... ma l'ultima volta ci ha aiutati Franz Hopper da Lyoko, - osserva William. - Ora che lui è qui... come facciamo?

-Scordatevi che mio padre torni là un'altra sola volta,- ci avverte Aelita.

-Oh, questo non rappresenta affatto un ostacolo.

A parlare però non sono stato io, ma Laura.

William

-Come... come vorresti dire?

Lo scetticismo è sempre stata una cosa che mi contraddistingue, non so se definirla un pregio o un difetto, visto che in certi casi può salvarti sul serio la vita ma può anche ammazzarti.
Nella vita normale cerco di fare a meno di essere scettico, ma in alcune occasioni mi è davvero impossibile farlo... Casi come questo per esempio.

-In che modo potremmo tornare alla Green Phoenix? Era Hopper a violare i codici di accesso.

-Hai la memoria corta, Dunbar, - mi canzona con un sorriso furbo sulle labbra. - Se non sbaglio, non ricordi cos'abbiamo trovato nel loro quartier generale.

-La foto di Anthea?

-E i codici binari che ci avrebbero permesso l'accesso- mi rammenta.

-Cavolo! - Mi dò uno schiaffo in fronte. - Come ho fatto a non ricordarlo? Ma i codici non erano rimasti lí? Non ti sarai azzardata a...

-Va bene!- ammette. - Forse sono stata una grandissima stupida, ma ancora non avevamo la fotografia e volevo assolutamente provare a portarli qui.

-Puoi togliere il forse all' inizio della frase- sbuffo: da lei non me lo aspettavo, pensavo fosse cambiata. Se non fosse stato possibile portarsi quei codici dietro, tenendoli a contatto con sé c'era la probabilità che andassero distrutti nella materializzazione o che restassero laddove si trovava il suo spettro, lasciandoli in bella vista e permettendo a chiunque di capire le nostre intenzioni.

-È stato il mio istinto! Era piú forte di me.

-Il tuo "istinto" mi ha quasi ucciso una volta.

-Mi pare di ricordare che mi avessi perdonata.

-E a me pare di ricordare che avessi imparato dai tuoi errori.

-Mi dispiace, ok? Alla fine non c'è stato nessun problema, però, quindi non capisco perché tu te la prenda!

-È la mentalità con cui hai agito, Laura. Forse non ti rendi conto.

Mi alzo e vado in ascensore, voglio allontanarmi il piú possibile da lí, per evitare di dire altre cose di cui potrei pentirmi.
Non voglio arrabbiarmi in questo modo, non con lei. Ma non ci riesco.

Laura

È come se fossi divisa a metà: da una parte sono felice perché tutto sommato gli altri devono essermi grati per la trovata dei codici, dall'altra mi sento l'essere piú schifoso e inutile sulla Terra dopo le parole di William, e la parte due sta avendo il sopravvento.

A passo lento, me ne vado in silenzio, senza neanche salutare.
Passo per la via laterale il piú lentamente possibile sperando di non incontrarlo, e torno al collegio attraversando le fogne e successivamente il tunnel della palestra, rintanandomi subito nella mia camera e stendendomi a guardare il soffitto.

Bel panorama, penso a metà tra il sarcasmo e lo stufo mentre schiocco la lingua.
Dieci minuti dopo sento bussare alla porta, ma decido di non aprire, visto che una vaga idea di chi potrebbe essere ce l'ho.

-Laura, sei lí?
Calcoli sbagliati: la voce è di Aelita.

-Avanti- sospiro.

Lei entra.

-Ero venuta a vedere come stavi.

-Tu chi sei? E che ne hai fatto di Aelita Schaeffer?

-Perché parli cosí?

-Io e te non siamo mai state amiche- le ricordo.

-Non serve essere amica di qualcuno per capire che sta male.

-Ma per controllare come si sente sí.

-Senti... - Si siede sul mio letto. - Non dico che quel che hai fatto sia stato giusto. Quando mai tu ne combini una buona... Ma di certo una reazione come quella di William poteva essere risparmiata, visto che alla fine tutto è andato bene. Ciò non toglie che avresti dovuto avvertirci.

-Jeremy era a Lyoko.

-Lasciamo perdere le giustificazioni o non la finiremo piú. Credo che in fondo tu abbia capito il tuo errore.

-Puoi giurarci, - concordo. - Ma... hai visto William per caso?

Scuote la testa:

-No, ma ho idea di dove possa essere. Vuoi parlarci?

-No, - replico nervosa. - Appunto per questo volevo sapere dov'era, per evitarlo.

-Come no... posso farti una domanda?

-Che vuoi sapere?- Ormai non mi importa nemmeno piú, la mia situazione tanto non potrebbe essere peggio.

-Ti piace William?

Le parole della testa rosa fanno una specie di effetto eco nella mia testa.

-Come? Ma no, che assurdità vai dicendo.

Aelita aggrotta le sopracciglia:

-Sicura?

-Se temi per Jeremy, allora non preoccuparti, - la rassicuro. - Ma a me William Dunbar non interessa.

Ma quante balle è in grado di sparare uno su quest'argomento?

-Comunque, - dico sperando che non continui l'interrogatorio. - Ho una cosa per te.

Mi avvicino al comodino ed apro il primo cassetto, estraendo una fotografia che le porgo.
Lei la osserva meravigliata:

-Ma è quella di mia madre- esclama al settimo cielo.

-Me la sono ritrovata in uno stivale quando sono tornata dalla prigione della Green Phoenix- spiego. - Ma non ho avuto molte occasioni per dartela, da allora.

-Non so come ringraziarti, la farò vedere anche alla mamma piú tardi. Ora devo andare a finire di studiare con Jeremy, però!

Credo si riferisca al compito di fisica, che io non farò dato che sono in una classe diversa.

-Va bene, a presto- saluto con un cenno della mano.

-A presto... ah, Laura...

-Sí?

-Stavo riflettendo... non riesco a credere di stare per dirlo, ma avevo pensato... e se seppellissimo l'ascia di guerra?

Le sorrido:

-Con immenso piacere.

No, non preoccupatevi! Non sta arrivando l'Apocalisse.
Comunque...
Annuncio che la storia terminerà a breve, in un massimo di sei capitoli di lunghezza ancora da decidere.
Kincha007

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