L'altro lato della medaglia
Jeremy
Dopo l'attivazione della torre vulcano, fortunatamente i miei calcoli si sono rivelati giusti: l'energia tolta ai ragazzi ha aiutato il supercomputer a salvare la mia applicazione, e basterà disattivare la torre per riuscire a trovare Franz Hopper e l'antivirus.
Purtroppo, ci sono anche lati non molto positivi: sono passate tre settimane dall'accaduto, e né Odd né Yumi mi rivolgono la parola, e se con lei so il motivo, Odd si rifiuta di dirmi anche quello. Credo che Aelita sia a conoscienza di qualcosa, ma ha detto che vuole scoprire di piú prima di trarre delle conclusioni.
Ad ogni modo, per due settimane dovrà sospendere le ricerche: Natale è alle porte, e tutti noi interni lasciamo il collegio. Ulrich - o meglio, il suo clone stranamente intelligente- torna in Germania, mentre Odd passa le vacanze in Italia, al confine. Io, Laura e William staremo al sud. Yumi non va in Giappone, visto che la sua religione non crede al Natale, ma non credo che qui o dall'altro lato della Terra farebbe differenza visto che il suo umore non è dei piú inclini alla compagnia e a causa di questo sto rincominciando a deprimermi...
Qualcuno bussa alla porta.
-Si può?
-Avanti- acconsento, mentre Aelita varca la soglia.
-Ehi, ma non hai ancora preparato la tua roba? Parti domani, dopotutto.
-Eh? Ah, ancora no.
-Jeremy, non mi dirai che sei di nuovo depresso!
-E che posso farci? Sai che ho un carattere abbastanza sensibile, e se i miei migliori amici non mi rivolgono la parola non faccio certo i salti di gioia!
-Non posso crederci, sono settimane che sembravi normale!
-Non sono mai stato esattamente normale- provo a ironizzare, ma fallisco miseramente.
-Sai a che mi riferisco!- esplode. - Non puoi continuare a tenere il muso in quel modo ogni volta che qualcuno ce l'ha con te.
All'improvviso prima che possa rendermene conto, sento un rumore sordo e un bruciore tremendo sulla guancia destra, dove sicuramente l'impronta del ceffone che mi ha appena mollato resterà per qualche ora.
-Ahi! Ma ti ha dato di volta il cervello?!- ribatto, alzando la voce.
-Non volevo ricorrere a certi metodi, ma forse è l'unica maniera per farti svegliare del tutto.
Sto per replicare quando mi rendo conto che in effetti è vero, fa un male della miseria, ma sono uscito, seppur dolorosamente, dalla catalessi. E anche se sarà difficile, non voglio rientrarci.
Abbasso la testa.
-Io vado da Odd, chissà che non riesca a scucirgli qualche informazione mentre mi lascia Kiwi...
-Aelita, aspetta... grazie.- tento di abbozzare un sorriso.
-Vedo che hai capito, allora- esclama ricambiandolo mentre si ferma sulla porta. - Mi spiace, ma certe volte voi ragazzi siete insopportabili, un po' di male è l'unico modo per farvi ragionare.
-Un po' di male? I colpi di un Megatank provocano meno dolore!
-Meglio, ti terrai attivo piú a lungo!- scherza, e se ne va.
Aelita
Sinceramente, picchiare Jeremy è un'idea che non mi è mai piaciuta, ma stavolta ero davvero incazzata.
Insomma, non è normale un comportamento del genere! Inoltre sono ancora scettica su quanto ho saputo quel giorno nel settore vulcano, e se fosse vero stavolta "Einstein" si troverebbe in guai seri con me, quindi devo riuscire a scoprire qualcosa da Odd; ora o mai piú, altrimenti per i prossimi quindici giorni potrei impazzire passando il tempo a fare ipotesi su cosa Jeremy può aver chiesto a Ulrich di testare.
-Ehi Principessa! Ti cercavo per lasciarti Kiwi e augurarti buone feste, io parto tra poche ore.
-Beh grazie...- simulo un sorriso, dato che passare il Natale qua da sola con Delmas e Sissi non è esattamente la mia idea di "buone feste".
-Di nulla! Vieni, ti lascio un paio di raccomandazioni!
-Ok, ma stavo pensando... perché non lo porti con te? Dopotutto è anche casa sua, in Italia.
-Perché i miei credono che se ne sia andato per la disperazione quando sono venuto in collegio, e se lo rivedessero, credo che sarei nei guai. Non è che ti dispiace occupartene? Sai, posso darlo a Yumi.
-Come? No, no affatto, anzi mi tiene compagnia. Piuttosto... come mai sei cosí di buon umore?
Infatti il mio amico oggi è anche piú allegro del solito, per motivi che non mi spiego.
-Ah...- si avvicina al mio orecchio. - È Marthine, sono riuscito a strapparle la promessa di un appuntamento dopo le vacanze!
-Davvero? Poverina.
-Sí, Principessa, molto divertente... oh no! Ah, tra un'ora devo essere in aereoporto, dall'altra parte della città! Devo andare, Aelita! Di nuovo buon Natale!
Si fionda come un razzo per i corridoi senza neanche darmi le istruzioni per Kiwi delle quali mi aveva parlato, e una volta preso il cucciolo rientro nella mia camera, cercando di ammazzare il tempo in qualche modo.
Un paio di ore dopo, sento bussare.
-Sí?
-È permesso?- la testa di Jeremy fa capolino.
-Prego!
-Ehi, ma non hai ancora preparato la tua roba? Parti domani, dopotutto!- mi rifà il verso riferendosi a prima, anche se non capisco perché.
-Come, scusa?
-Non penserai di passare le feste da sola! Ho parlato con mio padre e mia madre, e hanno detto che per loro è sempre un piacere ospitarti, estate o inverno che sia.
-Cosa?- Si sta rifrendo al fatto che durante le vacanze estive mi hanno concesso di stare da loro. -Ma... stai dicendo sul serio? Non sarà un disturbo per i tuoi?
-Scherzi? Nessun disturbo, prendi le tue cose, domani partiamo alle otto.
-Grazie, Jeremy!- Gli butto le braccia al collo. - È il piú bel regalo di Natale che potessi farmi, non so cone sdebitarmi.
-Non preoccuparti... basta che eviti di rifilarmi un'altra cinquina.
Sinceramente l'ultima frase mi fa sentire uno schifo, io l'ho schiaffeggiato e lui mi da quest'opportunità...
-Già, a proposito, mi spiace per prima... mi sento in colpa, con quel che fai per me- mormoro.
-Figurati!- cerca di sviare. - Se non fosse per te ancora starei a deprimermi sul mio letto! Su, ti aiuto a preparare le tue cose.
-Non so veramente come ringraziarti per questo, Jeremy!
Yumi
Praticamente non è rimasto piú nessun mio amico al Kadic: Aelita è andata a stare da Jeremy, non senza raccomandazioni da parte di Odd -a lei, ovviamente, visto che è ancora incazzato- di stare in letti separati, e mi ha lasciato Kiwi.
Il buffone è tornato in Italia, in una regione in parte francofona al confine chiamata Val d'Aosta, mentre William parte sí e no tra mezz'ora per Nizza.
Proprio da questo, ricevo un sms in cui mi chiede di scendere un attimo e farmi trovare fuori casa.
E io che credevo di essermene liberata. Sbuffo, chiedendomi cosa nai possa volere in questo momento.
Anche se non sono affatto dell'umore, di malavoglia faccio ciò che mi chiede e arrivo all'imbocco del vialetto, all'uscita del mio giardino.
-Yumi!- mi chiama, da lontano.
-William- lo raggiungo. - Che volevi dirmi di cosí importante da rischiare di tardare a partire?
-Beh, calma... non è una cosa cosí facile, da dire su due piedi.
Perfetto... non sono in vena di baci sotto il vischio, ti avviso.
-Mi tieni sulle spine cosí.
-Ok, da dove iniziare? È che da quando ci siamo conosciuti, ho messo subito in chiaro cosa provavo per te, e non era affatto un rapporto da amici che cercavo.
Non rispondo ma spero che chiuda in fretta il discorso. Sarò anche sadica, ma almeno dirò di no e la farò finita.
-Ma qualche settimana fa, Ulrich mi ha detto una cosa.
Sgrano gli occhi:
-E che ti ha detto?
-Ha detto... di prendermi cura di te.
Impallidisco e un brivido mi corre lungo la schiena. E non è dovuto al freddo.
-Che... come?
-Già. E ho preso una decisione. Sai, se c'è una cosa che l'esperienza del dominio di XANA mi ha insegnato, è a non cercare di vincere una battaglia persa. E con te... ho capito solo ora di aver perso in partenza. Perciò, Yumi, onde evitare di fare la fine che ha fatto lui un anno fa, lo dirò io: preferirei che fossimo solo amici, da ora in poi.
Una miriade di pensieri ed emozioni mi balenano in testa: gratitudine, pace, sollievo per avermi tolto un altro problema che prima o poi avrei dovuto comuque risolvere... ma tutto quel che riesco a dire è:
-Perché? Non eri tu quello ostinato che diceva che l'amore gli faceva fare follie?- alzo un sopracciglio.
-Già, ma questa sarà l'ultima. Inoltre, ormai lo vedono tutti che nella tua testa c'è posto per uno spadaccino soltanto, e che non sono io, quindi tanto vale essere altruisti per una volta.
-Ah, ma che dici!- gli tiro un cazzotto sul gomito.
-Povero Ulrich, se questo vuol dire esserti amico, dovrò girare con le gomitiere...
-Evita le battute pessime e vai, William, o rischi di perdere l'autobus per la stazione, e non potrei riuscire a sopportarti altri quindici giorni.
-E va bene...anche se per te non lo sono, buone feste, Yumi!
-Buone feste, amico!
La piú bella parola con la quale definire William, penso mentre rientro in casa.
Speriamo che si trovi una ragazza che sia capace di apprezzarlo.. chissà, magari ce l'abbiamo a due passi.
Ok, quest'auto friendzone ce l'avevo in mente da non so quanto. (Ceh, ma William che si ritira da solo è l'emblema, se non lo scrivi, sei proprio un ********! No ok, mi ritiro io.)
Ora, lo spadaccino rimasto in gioco troverà il coraggio di dichiararsi? E a Jeremy rimarrà ancora il segno del ceffone dopo Natale?
Kincha007
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