Il progetto Ashes
Jeremy
È l'una passata, ma come mio solito sono sveglio. Piú precisamente, sto lavorando per cercare di capire come XANA possa essere vivo, dal momento che erano mesi e mesi che né lui né Hopper davano segni.
Hopper.
Certo, sicuramente non è stato XANA a mandare ad Aelita quel sogno: perché farlo? Sarebbe stato stupido non sfruttare l'effetto sorpresa quando poteva. Però in questo caso dev'essere stato un vero miracolo che il creatore di Lyoko abbia contattato sua figlia. Non dovrebbe essere spiegabile con alcuna legge della fisica: purtroppo, dei morti questa scienza sa spiegare ben poco.
Ad ogni modo, stando ore a rimuginarvi non migliorerò di molto la situazione.
Per ciò che cerco ho deciso, inizialmente, di optare per files e programmi tradizionali, quelli che uso di solito, ma non mi stanno dando niente di positivo come esito. Provo, cosa che faccio raramente, a cercare in posti nuovi, per prenderci la mano dopotutto non mi ci vuole mai molto. Avvio un paio di ricerche sul supercomputer della fabbrica, e attendo, sbatte do le palpebre per placare il bruciore che ho agli occhi dopo tre ore ininterrotte davanti allo schermo. Li ho ancora chiusi, quando il bip fastidioso e perforante emesso dal pc poco dopo annuncia l'esito positivo della scansione. Un puntino, solo un minuscolo puntino nell' infinita rete di internet. Ma c'è.
-Bingo.
Ulrich
Ora è troppo.
- Jeremy, è la quinta pallina di carta che mi tiri! Che vuoi? - bisbiglio.
Sicuramente è una cosa importante, mi ripeto. Deve esserlo o lo uccido. Comportarsi cosí non è da Einstein, lui è praticamente l'alunno perfetto! Non si metterebbe mai a lanciare palline ai compagni durante una lezione, se non avesse una buona ragione.
Lui muove le labbra, ma non colgo parole distinte. Forse perché il suo banco - stranamente oggi non si è messo al primo - non è vicinissimo, anche se per il tiro al bersaglio a quanto pare è perfetto.
- Belpois, se cerchi di dire qualcosa a Stern, potete andare fuori - ci caccia la professoressa Hertz, voltandosi di scatto verso di noi e fulminandoci con lo sguardo.
Nonostante sia una brava insegnante non mi è mai piaciuta molto, tantomeno la sua materia, che mi crea lo stesso effetto di un'intera scatoletta di sonniferi ingerita in una volta. Non mi dispiace levare le tende, perciò, ma farlo in questo modo non gioverà molto al voto di condotta.
- Jeremy, da Ulrich o Odd me lo sarei aspettato, ma da te...
Nessuno dei due risponde. Ci limitiamo ad alzarci e a uscire, lo sguardo basso.
- Si può sapere che ti prende? - sbotto una volta chiusa la porta alle mie spalle.
- Quando lo saprai farai i salti di gioia - sorride misterioso.
- Einstein, non ho tempo per gli indovinelli, dimmi quel che hai da dire.
- E va bene, non sai proprio aspettare! Ho scoperto perché XANA è vivo.
Spalanco gli occhi.
- Come?
- Piú tardi vieni alla fabbrica, e avvisa Odd e Yumi, lei provvederà ad informare William. Ad Aelita penso io.
William, certo. Sinceramente non ci detestiamo piú ormai, ma vederlo troppo vicino a Yumi non è mai un gran piacere.
La porta si apre.
- Potete entrare- annuncia la Hertz. - Ma se vi ripesco a parlare, farete un giro dal preside!
Laura
Come al solito all'uscita da scuola non ho nessuno con cui andare nei dormitori o a fare i compiti. Sono ancora considerabile "nuova"? Ormai è un mese che sono arrivata; dovrei aver già socializzato, e invece... non so se sono gli altri alunni o io il problema.
Mi siedo su una panchina, ad osservare la vita degli altri chiedendomi perché la mia non sia simile, perché non posso avere anche io qualche amica con cui chiacchierare, perché tutti mi evitino come la peste.
Il gruppo di Jeremy Belpois come al solito si riunisce e se ne va da qualche parte. Mi ha sempre incuriosita quel ragazzo, ha un talento per il computer e la matematica tale che sembra non studiare solo a scuola, e anche la sua amica, Aelita. Devo dire che non ci adoriamo, ma non credo che non saremmo amiche, se ci mettessimo un po' di buona volontà. E io ce la metterei. Peccato che lei non sia di questo parere con me.
Vorrei provare a parlare loro, ma i ragazzi si dirigono come schegge verso il parco ancor prima che io riesca a fare un passo. Di solito vanno sempre lí tra una lezione e l'altra.
A far cosa, però, non lo so proprio. Un'idea improvvisa mi balena in testa. Non ho neanche veramente deciso di metterla in pratica, in verità: mi sono solo messa a camminare. Camminare, quasi senza rendermene conto, nella loro direzione.
Anche se non mi vedono, io non posso fare a meno di cogliere un brandello della loro comversazione.
- Jeremy, sei certo di quel che dici? - a parlare è proprio Aelita.
- No. Ma proprio per accertarmi di quel che penso dovete andare a verificare. Ho ideato un programma da inserire in una torre, dovreste essere in grado di prelevare i dati necessari con quello.
- E va bene. Facciamolo, se posso scoprire qualcosa su...
- Non preoccuparti, Aelita. Sono certo che ne verremo a capo.
Da quel che ho capito, devono star parlando di un videogioco: in fondo, in quale altro caso uno discuterebbe di programmi e di dati?
Mi nascondo dietro ad un albero: i ragazzi si mettono in cerchio attorno a un tombino, pochi metri piú in là. Ulrich Stern lo solleva, aiutato da un ragazzo che non è in nessuno dei miei corsi: William Dunbar. Chiunque al Kadic ne parla o lo conosce, persino una come me sa che è stato addirittura espulso da una scuola.
Ulrich, Jeremy, Aelita, William e Odd iniziano a scendere nelle fogne. Una certa Yumi, una compagna di William che devo aver incrociato solo un paio di volte, li segue, rimettendo a posto il tombino.
Conscia di star facendo una follia, aspetto un paio di minuti per evitare che si accorgano di me e lo sollevo, calandomi anche io in quel maleodorante dedalo di corridoi percorsi da liquami indicibili. Li seguo, sempre a distanza, finché non risalgono una scaletta ed escono fuori da un' altro tombino. Sempre piú sconcertata, li imito. Riemergo davanti ad un decadente edificio, in mezzo al fiume, che credo sia la vecchia fabbrica abbandonata.
Ma si può sapere che diavolo hanno da fare qui?
Raggiungo l'entrata, una grossa saracinesca aperta, senza sigilli, e faccio appena in tempo a vedere un ascensore che scende verso il basso. Aspetto che risalga e vedo quattro pulsanti su un quadrante al suo interno.
Per sceglierne uno, ragiono per esclusione: il primo corrisponde certamente al pian terreno.
Opto per il terzo: non ho voglia di finire nella parte più profonda della fabbrica, se non li trovassi sarei da sola là sotto.
Premo dunque il dito sul penultimo tasto in basso, e il trabiccolo tremante inizia la discesa per non so dove.
Jeremy
Per qualche strano motivo i ragazzi non riescono a chiamare l'acensore, perciò gli dico di usare la botola che porta agli scanner, promettendo di dargli un' occhiata al ritorno.
Uno scanner risulta già pieno.
- Wow, ma che velocità - commento a mezza voce: deve essere sicuramente Aelita: non l' ho mai vista cosí impaziente.
- Trasferimento Aelita! Scanner Aelita! Virtualizzazione!
Solo quando la figura sul monitor si ingrandisce, però, mi rendo conto di aver fatto un'autentica cazzata. Una carta avatar che non avevo mai visto mi si forma davanti rivelando la figura di una ragazza. Sgrano gli occhi.
Capelli biondi, occhi di un grigio chiarissimo. Un naso all'insú, le labbra sottili.
Quella non è Aelita. Ho appena virtualizzato la persona che meno vorrei vedere in questo posto.
- Ma... Dio, non è possibile.
Non è possibile, continuo a balbettare ininterrotto per piú di un minuto.
E infatti non è umanamente possibile che Laura Gauthier sia di nuovo qui.
Laura
Il terzo livello sotterraneo della fabbrica si è rivelato una stanza con tre cilindri giganti aperti e una specie di grossa botola al centro del pavimento. Prima di aprirla, dato che pensavo di poter vedere Jeremy e compagnia e capire che stavano architettando, sono entrata in uno di quei grossi tubi per osservarlo, niente di piú. Di certo non immaginavo che si sarebbe chiuso, e che dopo essere stata investita da una stranissima luce, mi sarei ritrovata a cadere da un'altezza di come minimo cinque o sei metri su una specie di landa di ghiaccio desolata, con qua e là alcuni massi anche loro ghiacciati e null' altro.
- E-ehi, si può sapere che cosa succede qui?!
- Dovrei essere io a chiedertelo, Laura. - La voce, seria e scocciata, è di Jeremy. - Come sei arrivata? Tu... tu avevi... Ci hai seguiti?
Non ho neanche il tempo di fiatare che continua
- Ah, sai? Non importa. Ti materializzerò all' istante e risolveremo tutto. Ho giusto bisogno di sapere se il mio nuovo programma per il ritorno al passato funziona sulle persone scannerizzate per cancellarti la memoria.
Ok, inizio a credere sul serio di avere a che fare con dei pazzi:
- Che? Dimenticato? Ritorno al passato? Cancellarmi la me.... Ehi, ehi, ehi, aspetta, che vuol dire "cancellarmi la memoria"?!
-Quel che ho detto: cancellare dalla tua testa ogni ricordo di questo posto- scandisce lentamente.
In un istante passo dallo shock alla rabbia:
- Non provarci nemmeno! Se vuoi saperlo, sí, vi ho seguiti, ma non avevo la minima idea di che cavolo combinaste! E vorrei che me lo spiegassi, almeno!
- E mi dai una buona ragione per dirtelo?
Mi gioco una carta rimediata poco prima, ascoltandoli nel parco:
- Se non sbaglio, prima avete parlato di "torri", dati e programmi. Sai che posso esservi utile, Jeremy. E vorrei aiutarvi: amo i videogiochi e questo è...
- Tutto tranne che un videogioco! E comunque, preferirei evitare il tuo aiuto. Fidati, ho i miei motivi.
- Oh, andiamo! Sai che due teste sono meglio di una!
- Siamo già in sei teste, nel gruppo, grazie.
- Puoi eliminare Odd, Ulrich e William, che da quanto so ha voti abbastanza bassi.
- Anche se fosse rimarremmo in tre, e Yumi è brava in informatica!
- E dai, Jeremy, sai benissimo che potrei farvi comodo.
- Ah, smettila!
- Tanto so che sei tentato di accettare... - dico malvagia.
- Assolutamente no!
- Oh, non fare lo stupido, conosci le mie capacità. Qualunque cosa facciate, il mio aiuto vi dimezzerebbe il lavoro.
- Non è certo!
- Ovvio che lo è.
- Ti detesto!
- Grazie, grazie.
- Ah, aspetta un minuto, ho delle cose da fare... trasferimento Ulrich! Trasferimento Odd! Trasferimento William! Scanner Ulrich! Scanner Odd! Scanner William!Virtualizzazione!
Vorrei gridare di stupore, quando Odd e Ulrich mi appaiono davanti, e spalancano gli occhi come ho appena fatto io. William non è da meno.
- Einstein, che ci fa questa qua? - chiede indignato il biondo, vestito con un buffissimo costume da gatto viola. Ulrich, nella sua tenuta gialla moderna che ricorda un samurai, mi fissa sconcertato.
- Aspettate - risponde lui. - Mando lí le ragazze e chiariamo tutto! Trasferimento Yumi! Trasferimento Aelita! Scanner Yumi! Scanner Aelita! Virtualizzazione!
Un'Aelita vestita di rosa, con orecchie da elfa, ha scritta in faccia l'enorme voglia di strozzarmi che ha. Yumi, che indossa una bizzarra tuta color vino rosso, lascia trapelare il suo disprezzo verso di me.
- Jeremy! - esclama l'elfa, furiosa - Che cavolo significa?
- È qui per errore. Ci ha offerto il suo aiuto coi programmi che ci servono.
- E TU HAI ACCETTATO?! Cancelliamole la memoria e facciamola finita!
- Oh, andiamo, non voglio mica ammazzarvi!
- Ma non ti viene difficile riuscirci - commenta William, guadagnandosi un mio sguardo interrogativo che però non trova risposta.
- Sentite, so che è sconcertante... ma in effetti potrebbe farci comodo. E poi, nulla mi vieta di cancellarle la memoria dopo che ci avrà aiutati.
- Ti gonfio di botte - lo minaccio.
- Certo, certo... intanto solo io e i ragazzi sappiamo come farti uscire da qui. Perciò se vuoi tornare al mondo reale, dovrai darci comunque una mano.
Aelita mi fissa maligna mentre sto ribollendo di rabbia:
- Lo farò. Ma lasciatemi ricordare questo posto, vi prego!
- Non pensarci nemmeno - ribatte Ulrich.
- Per ora mi limito a spiegartelo e basta, o non servirai a nulla qui: quello in cui siete è un mondo virtuale chiamato Lyoko, e non è affatto un videogioco. È un universo creato dal padre di Aelita, e che posso supervisionare dal supercomputer nella stanza dove sono. Purtroppo su Lyoko c'è un virus malvagio di nome XANA, che vuole conquistare il mondo e per farlo attiva delle torri da dove lo raggiunge. XANA in teoria era morto fino a qualche mese fa, ma per qualche ragione è tornato, e ho scoperto il perché.
- A proposito, Jeremy, vuoi dircelo? Dopotutto quasi tutti siamo qui per questo - mentre pronuncia queste parole Aelita mi getta un'occhiataccia senza eguali.
- Oh, ora basta! - sbotto. - Non sono venuta certo qua sopra apposta! Sono capitata in uno di quei vostri scanner per caso, volevo dare un'occhiata, ma le porte si sono chiuse prima che potessi uscire.
- Come no, ci crediamo - mormora Odd.
- Ragazzi, smettetela! - ci interrompe Jeremy. - Laura, non credo di star per dirlo, ha ragione.
- Che?! - dicono in coro.
- È cosí, credevo che fosse uno di voi ad essere nello scanner e l'ho virtualizzata, la colpa è mia... Oh, no!
- Che hai, Einstein? - dice Ulrich.
- Una torre attiva, nel settore deserto! Ma questo è un grosso problema: Aelita deve raggiungere un'interfaccia subito, per ottenere i dati che mi mancano, o il programma di cracking che ho lanciato si esaurirà e non potrò piú accedervi.
- Non puoi rilanciarlo? - domanda Yumi.
- No, purtroppo è un file complicato, riutilizzarlo richiede codici molto complessi rispetto alla prima volta, anche per me.
- Ma qualcuno dovrà pur andare - esclama lei. Dopo un iniziale silenzio, Jeremy dice:
- Infatti qualcuno c'è - tutti si girano verso di me.
- Laura, fatti scortare fino alla torre piú vicina da William, se servisse aiuto invierò qualcun altro. Questa è la tua occasione per farti rivalere: dimostraci di essere degna di restare.
Lo sarà? Laura resterà nei Guerrieri o perderà ancora la memoria?
Nella foto c' è la Yumi 2.0, ovvero la versione Lyoko, quella è la versione evolution perché non cambia molto dall' altra (solo da quella della 4 serie, perché fino alla terza i costumi erano diversi)
Per altri, tipo William che in Evolution fa SCHIFO per me, utilizzerò la versione serie 4.
Kincha007
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