Basta menzogne
Aelita
Ancora due settimane trascorrono nella solita routine, e ormai arriva il mese di febbraio.
Visto l'arrivo di non ricordo quale perturbazione, oggi fa talmente freddo che non mi azzardo ad uscire se non imbacuccata con una felpa imbottita, una sciarpa e un berretto di lana, tutti ovviamente in varie tonalità di rosa.
-Cosa c'è lí, una meringa?- scherza Odd, avvistandomi dalla panchina in cortile.
-Molto.... divertente...- batto i denti mentre casco a peso morto tra lui e Jeremy, e cerco di arrestare il mio tremito incontrollato.
-E io che pensavo che stare in montagna in Svizzera ti avesse abituata al freddo.
-Ti ricordo che me ne sono andata che ero piccolissima, idiota- sbotto, mentre mi stringo a Jeremy sperando di far salire la mia temperatura interna.
-E va bene, va bene... stiamo calmi! Piuttosto, avete notizie di Laura?
Nell'ultimo periodo abbiamo finito per isolarla a tal punto da chiamarla solo per i casi di massima emergenza.
Scrollo le spalle, ormai tutti sanno come la penso.
-William?- l'interessato è appoggiato sui gomiti alla panchina di legno.
-No, è un po' che la ignoro- risponde, il tono distaccato come se pensasse a tutt'altro. In effetti, finalmente qualcosa di positivo a cui rivolgere i pensieri lo abbiamo: la riparazione della Skid è terminata, per cui possiamo di nuovo tornare alla base della Green Phoenix, e oggi pomeriggio stesso abbiamo in programma una piccola gita.
Alla fine delle lezioni ci ritroviamo tutti e sei davanti al cancello, e ci dirigiamo frenetici alla fabbrica.
-A proposito- ci informa Jeremy. - Ho ultimato un piccolo programma di potenziamento dello scudo, perciò la postazione centrale dovrebbe essere in grado di reggere eventuali attacchi per lo meno finché non arriveranno le navskid a dare una mano.
-Sei un autentico genio!- mi complimento facendolo arrossire.
Nelle fogne fa ancora piú freddo, a causa del fatto che l' aria calda tende a salire, e già prima di partire per reggere il manubrio del monopattino con i geloni alle mani faccio una fatica immensa,
Marthine non sembra avere di questi problemi:
-Quando partiamo?- domanda impaziente.
-Ma non avevi detto di avere un mezzo?- replico, visto che non ne vedo nessuno.
-Oh, già!- esclama con la faccia di una che si è dimenticata qualcosa, dopodiché alza il piede sinistro per mostrarci la normale suola di una scarpa.
-Ehm... le abbiamo tutti, quelle. - le fa notare William.
-Ma scommetto che le vostre non fanno questo- Fa l'occhiolino, preme un pulsantino sul lato della calzatura e la suola scatta, rivelando delle rotelle che prima erano all'interno.
-Ma è geniale- esclamo.
-Se permettete, se avessi voluto una ragazza stupida mi sarei messo con Sissi- dice Odd, facendoci scoppiare a ridere tutti.
-Beh, ora però ci conviene andare...- ci interrompe Jeremy. - Ho contattato Hopper, e da quel che mi ha risposto, credo che avremo meno tempo per esplorare la Green Phoenix oggi.
-E perché?- chiedo.
-È sempre piú debole. Se non usiamo in fretta il codice Phoenix per disattivare la torre vulcano e rimaterializzarlo, non so quanto tempo gli resti, Aelita.
Queste ultime parole mi lasciano spiazzata per qualche secondo, poi trovo la forza di dire solo:
-Andiamo.
In meno di dieci minuti siamo in fabbrica, nella stanza principale.
-Bene...- esordisce William. - Come ci dividiamo i ruoli? Jeremy, se non sbaglio mi avevi accennato qualcosa.
Non capisco a cosa si riferisca, ma continuo ad ascoltare sperando che rivelino qualche dettaglio in piú.
-Ah, sí... è meglio che tu e Laura torniate alla Green Phoenix, per evitare di rivelare le identità di qualcun altro.
-Non capisco- stavolta non posso evitare di intervenire. - Ma XANA non può inviare loro le visuali? Dovrebbero conoscere i nostri nomi.
Lui sfodera un sorriso furbo:
-Non preoccuparti, a questo ci penso io. Allora... Odd e Marthine, restate alla Skid? Aelita, tu ovviamente vorrai stare con tuo padre.
Annuisco fermamente.
-E tu, Einstein?- domanda il buffone.
-Stavolta passo. Ho alcuni lavori da sbrigare qui, ma non temete, in caso di emergenza verrò a Lyoko- ci rassicura. - Ora, però, agli scanner!
Obbediamo e scendiamo in ascensore: William, Marthine e Odd entrano per primi.
-Trasferimento William! Trasferimento Odd! Trasferimento Marthine! Scanner William! Scanner Odd! Scanner Marthine! Virtualizzazione!
Senza una parola, anche la biondina va dentro uno dei cilindri: io sarò l'ultima, visto che vado in un settore differente.
-Trasferimento Laura! Scanner Laura! Virtualizzazione!
Il tubo gigante si riapre vuoto, ed è il mio turno:
-Trasferimento Aelita! Scanner Aelita! Virtualizzazione!
Marthine
Appariamo anche stavolta nell'Arena, la stanza principale del settore 5.
Jeremy ci virtualizza l'overboard e l'overbike e ce li dividiamo: io salgo sullo skate viola con Odd, mentre William e Laura usano la moto volante.
Ripercorriamo la stessa strada che ho visto l'altra volta, ma la stanza centrale è totalmente cambiata.
-È normale?- chiedo al mio ragazzo.
-Niente di quel che vedi in teoria è normale qui- scherza. - Comunque sí, non preoccuparti, succede ogni volta.
Arriviamo di nuovo all'ascensore e i mezzi vengono devirtualizzati, mentre saltiamo per prendere il nostro taxi.
Stavolta la piattaforma si sposta verso l' alto, in una stanza che non avevo mai visto prima d' ora: c'è un buco gigantesco al centro del pavimento, e al suo interno quella che deduco essere la Skid, la nave digitale.
-Benvenuta al Garage!- Odd mi da una pacca sulla spalla. - Vieni, mettiamoci in posizione.
Mi indica cinque cerchi, quattro sono piú piccoli e stanno ai lati, uno è piú grande ed è centrale.
-Chi pilota la vecchia carretta?- si rivolge speranzoso a Jeremy.
-Potrei farlo io- si propone Laura.
-Hai il diritto e il dovere di rimanere in silenzio- prova a zittirla William.
-Se avessi una mente logica penseresti a ciò che è meglio per il gruppo- ribatte.
-Basta- grida "Einstein" dal supercomputer. - La piloterà Marthine, dato che non l'ha chiesto ma sembra in grado, posizionatevi ora! E non voglio piú sentir volare una mosca, chiaro?- dice imperativo.
-Ja, heil Hitler...- risponde il gatto viola, strascicando i piedi fino ad un cerchio laterale.
-Marthine, devi andare alla postazione centrale. Dati i tuoi voti in matematica e informatica, non credo sia un problema, no? Inoltre i comandi base solo per il pilotaggio sono semplici.
Annuisco, e mi metto dove mi ha detto.
-Trasferimento!- grida dopo che tutti siamo su un cerchio.
Mi ritrovo seduta sulla sedia della cabina principale della nave digitale, circondata da leve e bottoncini. Individuo quello di accensione e lo premo decisa: gli altri si illuminano subito. Mi faccio fare un veloce sommario delle funzioni delle leve e nel giro di qualche minuto siamo in volo, aspettando che si apra la "galleria", ovvero che dei dati smettano di passare da uno strano tunnel.
-Wow- si complimenta William. - La Principessa sarebbe fiera di te, Marthine.
Ringrazio, e il fiume di schede smette di scorrere, permettendomi di passare. Dopo aver attraversato la galleria, ci imbattiamo nel cielo giallino del settore deserto, sopra ad una massa arancione: il mare digitale.
Digito una serie di comandi, e con uno scatto fulmineo che mi fa salire le budella nell'esofago, ci immergiamo. Quel che vedo è meraviglioso: in una strana "acqua" blu ci sono blocchi su blocchi di non so quale materiale biancastro, immersi nella piú calma e placida pace. Muoversi qui dentro è assolutamente bellissimo!
Giro la Skid in orizzontale e inserisco nel navigatore le coordinate datemi da Jeremy, iniziando il vero e proprio viaggio verso il settore vulcano.
Mi avevano avvertita dicendomi che avrebbero potuto esserci attacchi, ma fortunatamente durante tutto il tragitto non incontriamo anima viva.
La destinazione finale è una sfera gigantesca, chiusa da un sigillo col simbolo di XANA: inserisco la chiave digitale, e finalmente possiamo rirmergere da un mare di lava.
Sono tornata a Lyoko talmente tante volte in due settimane da aver visto ogni settore, ma nulla era simile a questo: una distesa sconfinata di pietra lavica scurissima a fare da suolo, percorsa da venature rossastre.
Ci sono torri qua e là, e ne intravedo una bassa e tozza, di pietra, che deduco essere la torre vulcano.
-Marthine, attracca la Skid ad una delle torri- dice Jeremy.
Mi dirigo verso la piú vicina, e digito la sequenza: appaiono decine di sfere bianche che iniziano a fare la spola tra il tetto dell'edificio, divenuto verde acceso, e la nave.
-Sbarco!- esclamo. In qualche secondo siamo tutti a terra.
-Perfetto- esordisce Jeremy. - Aelita ha detto che possiamo iniziare.
-Ah, aspetta Jeremy!- interviene il moro. - Non dovevi prima procedere con una certa operazione?
Operazione?
-Giusto!- concorda l'altro. - Aspetta... puoi andare ora!
William alza la spada e si dirige verso Laura, infilzandola barbaramente e facendola sparire in una nuvola di fumo.
Mmm... strano...fumo?
Annuncio che potrei aggiornare con tempi piú lunghi, perché non posso trascurare troppo le altre storie (capitemi, a ciascuno il suo) e questa è in revisione, sto correggendo gli errori ortografici nei capitoli precedenti.
Kincha007
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