Lucky -maybe not- (parte 2)

Marlene osserva i suoi amici uscire. Subito dopo chiude la porta, sbarrandola, e corre su per le scale. Non ci mette molto a individuare l'unica stanza chiusa e a raggiungerla. Bussa:
-Faith? Puoi aprirmi, se vuoi. Sono Marlene.
Pochi secondi dopo la serratura scatta, rivelando la figura della bimba. Dovrebbe avere sei anni, se i calcoli di Marlene sono giusti.

-Sei un'amica di mio fratello?

-Possiamo dire di sì.

-Allora sai che succede? E lui dov'è?
Faith la guarda con gli occhietti grigi, uguali a quelli del fratello maggiore, forse sperando di cogliere qualche indizio dai suoi.

-È dovuto uscire con gli altri per sistemare una cosa... ma tornerà, stai tranquilla.

-Sei sicura?

-Sì.
Marlene sa che in certi casi è meglio mentire ai bambini, nonostante lo detesti. Quella intanto inizia a camminare verso le scale, ma la ragazza la ferma:
-Aspetta, credo sia meglio che resti qui, almeno per qualche minuto, va bene? Ti dirò io quando puoi scendere.

-Ma...

-Oh, di nuovo? Tuo fratello ti ha affidata a me, quindi vai in camera!
È strabiliante come sia obbediente questa bambina, cavoli.

Faith si rintana di nuovo nella stanza. Per farsi perdonare, le dice in tono piú pacato:
-Puoi evitare di chiudere la porta a chiave, per il momento- sperando che Erik non si faccia sbriciolare tutte e duecentosei le ossa. - Ma resta dentro, ti prego.

-O-ok...
Marlene sospira. Sta per tornare di sotto a controllare se perlomeno il suo compagno ha allontanato gli spettri da quella strada, quando nota una porta semichiusa che cigola per una corrente d'aria. Avvicinandosi, vede che la luce è accesa. Apre la porta.
Nella camera ci sono solo un letto matrimoniale, un comodino, un armadio e una sedia. La ragazza capisce subito a chi appartenga la stanza, ma mentre sta per andarsene nota una marea di oggetti sparsi ai piedi del comò. Muove qualche passo e si inginocchia. Un paio di bracciali, qualcosa come una decina di paia di orecchini di ogni forma, materiale e dimensione e una semplice collana.

Le tornano in mente le parole di Faith: "In camera di papà, ho rotto...".
Il corpo del reato, un portagioie di legno, giace in due pezzi poco più in là.
Marlene decide di non rimettere a posto per non lasciare prova del suo passaggio. Prende solo in mano la collana, un pezzo di spago nero a cui è legato un cilindro dorato e sottile; la gira un attimo tra le mani e la posa. Subito dopo esce dalla stanza e scende di sotto. Va in cucina e scosta appena la tenda della finestra. La strada è deserta.

***** *****

-Ci siamo...
Amy si posa le mani sulle ginocchia, alzando appena la testa per guardare la fabbrica. Steve la osserva mettersi i capelli scurissimi dietro le orecchie, con fare determinato.
-Andiamo.

Camminano velocemente fino alle corde, saltano giù ed entrano in ascensore.
-Puoi prestarmi il cellulare? Il mio ha la batteria scarica, devo chiamare Niels. Credo di poterti virtualizzare, ma non so cos'altro riuscirò a fare senza il suo aiuto.
Steve le mette in mano il telefonino:

-Beh, se sei riuscita a mozzare le teste ai mostri di XANA senza farti ammazzare, non sei del tutto senza speranze come tuo fratello forse.

La mora lo fissa con la faccia di qualcuno che vuole uccidere chi ha davanti.
-Ah, scherzo. Sei stata molto brava nel settore cristallo, lo ammetto.

-Il merito è anche tuo- replica lei. - Se non mi avessi detto di tirare fuori il coraggio mi sarei fatta fare fuori anche quella volta. Quindi... grazie.

Amy sorride. Steve sta quasi per ricambiare, quando le porte dell'ascensore si aprono. La ragazza esce e si siede sulla poltrona davanti al monitor. Lui ripreme il pulsante, giungendo al piano di sotto ed entrando in uno scanner.
-La torre attiva è nel settore montagna, Astra ti aspetta lì. Però... cercate di fare in fretta, ok? Non mi alletta molto essere da sola con due spettri in giro, se in questa stanza ho a stento un bastone e una mazza e dai miei genitori non ho preso un briciolo di bravura nel corpo a...

-Ho capito, ho capito!

-E va bene... trasferimento Steve! Scanner Steve! Virtualizzazione!
Il ragazzo viene investito dalla solita folata di vento e si materializza nel settore montagna, atterrando dietro a un masso viola.

-Steve?- Astra esce fuori da un anfratto fra le rocce dove si era nascosta. - Sei solo?

-Già. Lo so, non è esattamente una situazione perfetta e preferirei davvero uscire da questo supercomputer prima che XANA lo distrugga, quindi muoviamoci. Sai già qual è la torre?

-È poco lontana da qui, guarda- la fata gli indica l'edificio bianco, distante alcune centinaia di metri- Ma i mostri sono arrivati prima di noi.

-Ho notato. - Davanti alla torre Steve riesce a distinguere sei Block- Merda, da solo ci metterò come minimo mezza giornata, ammesso che non mi finiscano prima loro. Devi darmi una mano, Aelita. Puoi usare i tuoi poteri per distruggere almeno il suolo sotto uno di loro?

-Conviene che mi avvicini, per vedere meglio dove usarli. Yumi, potresti inviarci uno di quei veicoli che ha progettato Jeremy?

-S-sì- risponde Amy. - Ma non sono molto pratica, vi avverto: dovrete accontentarvi del primo che riesco a virtualizzare.

-Sempre meglio di niente, basta che incominciamo a fare un po' di pulizie- commenta Steve.

Ok, forse era meglio stare zitto.
Davanti ai due ragazzi si materializza in un paio di minuti il mezzo Marlene, l'overbroom.
-Sul serio? La scopa? Sai che non intendevo pulizie in senso letterale, vero?

-Zitto e vola, Dunbar!
Steve sospira rassegnato e monta a cavalcioni  sul veicolo, seguito dalla fata rosa. A quanto pare, con il virus di. XANA ha perso coscienza delle proprie ali.
I due iniziano a spostarsi fino ad arrivare a circa venti metri dalla torre, nel giro di pochi minuti.

-Aelita, io devo saltare, lascio a te l'overbroom! Quando sarai atterrata fai fuori almeno uno di quei cosi!

Senza nemmeno aspettare la sua risposta il ragazzo si butta giù dalla scopa, tira fuori la lancia e inizia a correre verso i Block. Ne uccide subito uno sfruttando l'effetto sorpresa, ma gli altri contrattaccano rapidamente iniziando a sparare. Uno di questi lo prende alla gamba.

-Steve, hai perso dieci punti!

-Ma si può sapere come mai tutti voi avete l'odiosa abitudine di ricordare a chi viene colpito quanto gli resta prima di fottersi?

-E va bene, poi non prendertela con me quando ti ritroverai nello scanner!

-Ho il doppio dei punti, se l'hai dimenticato, cara mia.

-E allora vai e taci, se non vuoi perderli tutti, diavolo!

Steve non se lo fa ripetere e riparte al contrattacco, riuscendo a infilzare un secondo cubo gigante... prima di essere di nuovo colpito, stavolta sulla schiena. Il colpi lo fa scivolare pancia a terra lungo il suolo viola del settore. Mentre si rialza, grida:

-Aelita, mi servi ora!
Non ha idea di dove si sia nascosta Astra, sa solo che improvvisamente è risultata più utile di quanto non abbia mai fatto, facendo fuori proprio il Block che stava per rifilargli il terzo laser. Il suo precipitare nel mare digitale dà a Steve un attimo di respiro in cui si apposta dietro a un masso. Si rende conto subito che con XANA la velocità è fondamentale, e lui è già sfiancato; sa che non ce la farà mai a far fuori gli alri tre mostri, ora che ha anche sfruttato il potere di Astra e lei deve riposare.
-Stern- mormora a denti stretti per non farsi sentire dalla fata. - Mi sa che abbiamo qualche problemino.

***** *****

L'unica fortuna di Erik sta nel fatto che gli spettri non si siano ricordati che Marlene è rimasta a casa di Steve, o il suo piano avrebbe potuto tranquillamente andare a farsi friggere ancor prima di essere messo in atto.
Il ragazzo, quasi non riuscendo a respirare, continua a correre per le strade della città ormai addormentata senza meta, inseguito a circa quindici metri dai due gemelli creati da XANA, che non esitano a lanciargli contro i loro deliziosi regalini elettrici. Spera vivamente che Steve faccia in fretta a portare Astra alla torre, perché è certo che continuando così in cinque minuti stramazzerà a terra più morto che vivo, diventando cibo per spettri come prbabilmente ha fatto Tom.
Per un momento, mentre svolta un angolo, gli viene in mente di nascondersi. L'istante successivo, invece, vorrebbe solo imprecare.
Un vicolo cieco, un fottuto vicolo cieco, con tanto di cassonetti e muro di mattoni come si vede nei film americani. E ovviamente doveva finirci proprio ora.

-Dio, si può sapere che ti ho fatto per meritarmi questo?
I gemelli si avvicinano a passo lento, le mani già pronte e generare un colpo tale da stendere il ragazzo per un paio d'ore buone.
Ok, Stern. O provi a scavalcare il muro, e prima di aver fatto anche solo metà del lavoro sarai peggio di un bastoncino fritto, o provi a combattere, e nel giro di pochi minuti sarai più viola di una prugna.

Perfetto, davvero, pensa Erik. Per non finire con le spalle al muro, decide almeno di tentare di sfuggire agli spettri; si lancia come una furia contro l'uomo vestito di nero e tenta di superarlo sfruttando la velocità. Quello lo afferra e lo stringe in corrispondenza dello stomaco, facendolo boccheggiare; per tutta risposta lui gli dà una ginocchiata sul bacino. Approfittando di un istante di deconcentrazione, scappa, scansando miracolosamente anche il gemello bianco.
Decide di proseguire sempre dritto, a meno di non imbattersi una strada dove sicuramente non troverà brutte sorprese, e di condurre gli uomini il più lontano possibile da tutto quel che riguarda Lyoko, il supercomputer e soprattutto Astra.

È quest' ultimo pensiero a far scattare le sue gambe, deviando per una via che gli sembra familiare. Erik ci mette poco a capire di aver preso un altro percorso che lo sta riportando su quello della pizzeria.
Pensando che forse lì troverà qualche altra anima umana ancora sveglia e disposta a dargli una mano affretta ulteriormente il passo, ma quest'azione lo fa inciampare in un tratto non lineare del suolo e ruzzolare contro lo spigolo di un palazzo.
I passi degli spettri sono più vicini che mai. Il ragazzo si rassegna ad affrontare un combattimento corpo a corpo di cui il risultato è ormai già deciso, quando improvvisamente una mano lo afferra e lo trascina in un altra stradina, dietro un mucchio di pezzi di ferraglia e rifiuti di ogni tipo alto circa un metro e mezzo.

-Non una parola- gli ordina Tom, al cui lato c' è il clone di Astra. - Non ci hanno scoperti prima e gradirei che non lo facessero nemmeno ora. Per averti parato il culo puoi ringraziarmi più tardi.

-Non devo ringraziarti per un bel niente, visto che il mio obbiettivo era farmi inseguire!

-Beh, allora puoi anche andare a quel paese e uscire, se vuoi. Ma nelle tue condizioni non mi sembra il caso e io non ti ci porto, in ospedale.
Erik abbassa il capo e vede due sbucciature su entrambe le ginocchia; oltre a quelle, è perfettamente in grado di avvertire una ferita dietro alla gamba sinistra. Pur di non darla vinta a Tom sarebbe capace anche di uscire così, ma appena ci prova capisce che non è possibile.

-Fanculo- mormora a denti stretti, risedendosi. Improvvisamente drizza le orecchie, avvertendo i passi dei gemelli xanificati.
Per qualche secondo l' unico rumore che sente è il suo respiro, unito a quello del biondo, ed entrambi cercano addirittura di non respirare per non farsi beccare. Riprendono a farlo normalmente solo qualndo li sentono allontanarsi definitivamente.
-Dobbiamo fare qualcosa, non continueranno a cercarmi per molto. Se non mi vedono andranno presto verso la fabbrica e mia sorella è da sola.

-Vedrò di inventarmi qualcosa... ma la mia, di sorella, dov'è? Sta bene? Ho dovuto rifiutare le sue chiamate perché c'erano ancora quei bastardi in zona.

-È a casa di Steve. Vive qui vicino e l'abbiamo incontrato, rifugiandoci là. Marlene rimasta in casa per proteggere la sua sorellina se gli spettri se ne accorgessero.

-Perfetto... anzitutto io direi di chiamare comunque Amy, per vedere come se la cavano.
L'altro annuisce e prende il telefono.

-Erik?- dice questa dopo un paio di squilli. - Non dovevi coprire gli...

-Lunga storia. Di' a Marlene che Tom sta bene, se puoi, noi siamo un tantino impossibilitati. Abbiamo chiamato solo per sapere come procede a Lyoko.

-Come dovrebbe andare se sono solo in due e una non può combattere, secondo te? Piuttosto vorrei sapere che state combinando voi, visto che il tuo unico compito era distrarre XANA!

-Beh... da questo momento sono infortunato, quindi cedo il cambio a Tom se non gli spiace.

-Mi spiace non poco, credimi!- dice lui, strappandogli il telefono di mano- Amy, scusa, cercheremo di aggiornarti dopo. Credo ti convenga avvisare Niels, noi qui siamo leggermente occupati, a dopo.
Il biondo chiude la chiamata e fulmina Erik con lo sguardo:
-Devi andare in fabbrica.

-Devo ripeterti che non posso nemmeno camminare?

-Se non sbaglio non siamo distanti e una volta su Lyoko guarirai completamente, quindi puoi fare uno sforzo. E se non puoi farlo vorrà dire che pur di fartici arrivare ti porterò in spalla fino a quei dannati scanner, se necessario, ok? Non so che scopo abbia questo attacco, ma se hanno cercato di tenerci lontani da Lyoko di sicuro non è nulla di buono... e in questo momento là c'è anche la ragazza che amo, quindi sono disposto ad affidarla a te e farmi rompere le ossa se necessario.

Tom si alza e gli porge la mano.
Erik lotta per un po' con l' lorgoglio, prima di afferrarla e iniziare a zoppicare. Non ci mette molto a riorientarsi in quella zona e a trovare la strada che hanno imboccato Amy e Steve quando sono scappati.
E nemmeno i gemelli ci mettono molto a trovare loro.
-Ce la fai a correre?

-Assolutamente no, ma posso camminare.

-Beh, cammina in fretta! Vai!
Erik si appoggia a un muro e si avvia.

***** *****

-Niels, Steve ha dimezzato i suoi punti vita!- È questa la prima frase che Amy grida al cugino quando questo risponde al cellulare.

-Astra come sta?

-È nascosta, ma di questo passo ci metteranno poco e niente a mettere anche lei fuori gioco, visto che ha già usato molto i suoi poteri... Tu non riesci proprio ad arrivare qui?

-Sono bloccato nella mia stanza da circa un'ora, purtroppo: Jim ha deciso di prendere sul serio il suo fottuto e sottopagato lavoro solo ora!

-Uff... se avessi la certezza che mio fratello ha portato quei camerieri dall'altro lato della città andrei io stessa a Lyoko, ma è ferito. Però, per fortuna ha ritrovato Tom e ora lui gli sta dando una mano.

-Grazie a Dio, almeno una buona notizia- commenta Niels- Ascolta, ormai è certo che io non potrò venire. Facendo il punto, Marlene è a casa dei Dunbar, tuo fratello e Tom dispersi e Steve in procinto di diventare cibo per Block?

-Precisamente- sospira la mora.

-Bella merda, direi.

-Così non mi aiuti, cugino. Non è che hai qualche trucchetto nel supercomputer?

-Solo i mezzi.

-In effetti hai ragione, bella merda sul serio.

D'un tratto un rumore la fa trasalire; le porte dell' ascensore si aprono, lasciando cascare a terra la persona che vi sta dentro.
-Erik!- grida questa correndogli incontro, dimenticandosi persino di Niels- Ma tu...

-Ti avevo detto che Tom mi ha sostituito... devo arrivare agli scanner, a Lyoko guarirò.

Amy annuisce e lo aiuta ad alzarsi; sistematolo nuovamente in ascensore preme il pulsante e torna alla poltrona. Alla conferma di uno scanner pieno, avvia la procedura:

-Trasferimento Erik! Scanner Erik! Virtualizzazione!

***** *****

Uno, due, tre. Steve stava per perdere il conto dei colpi incassati, quando un grido ha squarciato l'aria:

-No! No, aiuto!
Il ragazzo ha fatto per correre in soccorso di Astra, di sicuro scovata da uno dei Block, ma non è riuscito più a sollevare il piede all'improvviso: osservandolo, ha capito immediatamente che era congelato. Si dà una mano in fronte, davanti all'ennesima botta di sfiga.
La fata rosa intanto è uscita correndo dal suo nascondiglio fra le rocce, inseguita da due dei tre cubi. Steve ha scagliato contro di loro la lancia, ma è riuscito a ucciderne solo uno. L'altro ha sparato alla ragazza, facendola finire a terra; il moro si è stupito di come Amy fosse silenziosa, poi ha ricordato che stava parlando con Niels.
Quando ha risentito la sua voce, appena un secondo fa, mai si sarebbe aspettato di ascoltarla pronunciare queste parole:

-Trasferimento Erik! Scanner Erik! Virtualizzazione!
Erik atterra nella sua tuta nera a pochi metri da lui, con un balzo. Persino i Block si arrestano dalla sorpresa.

-Ma che...
Il ninja lo ignora e scaglia uno degli shuriken contro un cubo; Steve dal canto suo corre a prendere la lancia e ne uccide un altro. D'un tratto, però, l'ultimo rimasto gli spara al piede.
Il moro inizia a dissolversi:

-Correte!- è la sua ultima parola prima di sparire, appena dopo aver visto la fata, finalmente salva, davanti alla torre.
Non appena lo scanner si apre, lui si apoggia alla parete, portando una mano alla tempia. Lentamente esce e risale la scaletta, trovando Amy intenta a parlare con Niels.

-Ma... sei sicuro? Non posso semplicemente lanciare un ritorno al passato e... oh. Capisco. Beh... suppongo di doverci provare, ma...

-Che succede?- chiede Steve.

-Bisogna che io attivi ora stesso l'antivirus per Astra. Se aspettassimo, probabilmente daremmo a XANA il tempo di escogitare un altro attacco, che stavolta fallirebbe difficilmente.

-E perché hai quella faccia da funerale?

-Perché non ne sono capace! È Niels l'esperto, non io!
Il moro stringe i pugni, a quella risposta, fortemente seccato. Fissa Amy negli occhi e le afferra le spalle:

-Guardami e ascoltami bene, perché non lo ripeterò di nuovo. Tu non sei stupida. Ho avuto quest'impressione la prima volta che ti ho vista, e anche se ci ho messo un po' a capirlo mi sono reso conto che era totalmente sbagliata. Ed è ora che lo faccia anche tu. Dov'è la sicurezza che hai mostrato qualche giorno fa, quando sembrava fosse finita? Dov'è la vera Amanda?

-I-io...
Steve non ne è certo, ma gli è parso di aver intravisto un luccichio negli occhi di Amy. Questa però sbatte subito le palpebre e torna al telefono:
-Niels, lo farò. Dettami i codici.
Inizia a digitare sequenze di numeri e lettere apparentemente casuali, mentre lui trattiene il respiro. L'unico rumore che Steve sente è quello della voce del suo amico, oltre allo sbattere delle dita di lei sui tasti.
-Ho... ho finito.
Il moro sente la risposta da dove si trova:

-Premi invio!

-Sicu... ah, al diavolo, io ci ho provato! Schiaccia il tasto, tutta un fascio di nervi.
Steve si avvicina a lei, accostando l'orecchio al suo per controllare se tutti i loro sforzi sono valsi a qualcosa. La frase successiva contiene la risposta:

-Ma... che cosa... Niels? Che succede?
Ora sí, che Amy comincia a piangere.

-Astra! Finalmente...

-Amy?

-Sí! Non ricordi nulla?

-Ho mal di testa, i miei ricordi sono ancora un po' confusi.

-Avrai tutto il tempo per riposare- la ragazza si asciuga le lacrime. - Ti riporto a casa, dopo tanto tempo.
Dopo che Amy immette la sequenza di materializzazione, si volta verso Steve.
-Grazie per l'ennesima volta, Steve.

-Non ho fatto nulla- si schernisce lui con un mezzo sorriso. - Ma tu oggi non sei stata brava come nel settore cristallo. Sei stata veramente fenomenale.
Non si oppone, quando lei gli butta le braccia al collo.



CE L' HO FATTA! Non essendomi rovinata disastrosamente alcuna media, sono tre giorni che sto lavorando a questo capitolo in contemporanea alla traduzione, mi sento un mito. Tranquilli, anche quella arriverà in settimana, probabilmente dopodomani. E tranquilli, presto avremo anche qualche ship moment piú concreto (FORSE).

Anyway, che vi è sembrato questo mega capitolo? Concentrare molti eventi in una o due parti non è una cosa che faccio spesso, mi piacerebbe un parere sincero, magari anche per migliorare un po :)
Grazie a chi accetterà di darmelo, mentre io purtroppo devo ritirarmi a fare greco T.T
Kincha007

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