Coraje
Calma, calma, calma. La chiave per risolvere tutto è la calma, sì, è di sicuro così. O almeno, Niels ci spera.
-Una torre! Cugino, mi senti? Vedo una torre!- Sono state le parole pronunciate da Astra un paio di minuti prima. Lei gli ha anche inviato una visuale, per sicurezza, anche se ormai Niels si aspettava di tutto. D'altronde, quando hai spedito i tuoi amici a navigare in rete con un sottomarino virtuale, puoi tranquillamente dire di aver visto tutto nella vita.
-Ehi, Marlene...- ha provato a chiamarla Astra.
-Marlene!- dopo che anche Niels ha tentato, anche lei finalmente sembra notare la torre.
-Eh?! Ma... ma...
Alla buon'ora!
-Ah, allora ci sei! Diamine, svegliati!
-Ma calma! Ora sono io a non voler discutere, Astra. E poi, vedo che abbiamo un problema più grosso da risolvere.
-Sono pienamente d'accordo- interviene Niels. - Potete avvicinarvi?
È in quei momenti che desidererebbe con tutto il cuore che lì al supercomputer ci fosse qualcun altro. Starsene sempre a osservare tutto senza poter intervenire direttamente fa sentire impotenti.
Astra sta continuando a trasmettergli la visuale: almeno così potrà capirci qualcosa in più. In effetti, man mano che si avvicinano, Niels nota che non c'è molto da capire; quella è una normalissima torre, come tante altre. Il mistero, sta nel capire come ci sia arrivata lì.
All'improvviso qualcuno lo chiama:
-Niels Ishiyama, si può sapere che cavolo di fine hai fatto?
-Ahi, Tom! Devo ricordarti che non sono sordo?
-Non mi pare. Ti stiamo chiamando da cinque minuti senza che tu mi abbia dato una sola risposta, dove eri finito?
-Ecco... è un po' difficile da spiegare. Amy, dovresti portare la Skid dove sono Marlene e Astra. Tom, Steve, vi virtualizzo i mezzi, così potrete seguirla.
Niels digita velocemente i comandi per materializzare gli ultimi due veicoli rimasti: overboard e overwing. Un giorno di questi devo ricordarmi di aggiungerne un altro, per sicurezza.
-Oh, sì, ora sì che si ragiona! Questo skateboard è una forza!
Tale padre, tale figlio... sicuramente Marlene sarebbe caduta anche solo provando a salire! Al pensiero gli sfugge una risatina. Dopotutto, è impossibile restare arrabbiati per molto con Marlene della Robbia.
Non ora, si intima Niels. Prima le torri. Perché sicuramente ci saranno altre torri, questo è poco ma sicuro. E per quanto pensare ai pasticci di una carinissima streghetta viola lo alletti, al momento è costretto a mettere da parte le distrazioni. Specialmente quelle più grandi.
***** *****
Steve tiene pigramente poggiata la mano sull'acceleratore dello strano monopattino grigio un tempo appartenuto a Yumi Stern. Continua ad aguzzare la vista e a tendere le orecchie, cercando di captare ogni minimo rumore sospetto in quella che potrebbe benissimo diventare una trappola di cristallo, se non si resta sull'attenti.
Di tanto in tanto butta un occhio su Tom, ma preferisce osservare la Skid: la nave digitale fatica non poco a muoversi senza urtare i cristalli più alti, appuntiti e affilati come spade. Le pietre viola gli rimandano un' immagine scomposta del proprio riflesso. Faith adorerebbe questo posto. A sua sorella sono sempre piaciuti gli oggetti che luccicano, le pietre e tutte quelle cose che attraggono le bambine.
-Quanto manca, Niels?- chiede il mago alla sua destra.
-Non molto, siete vicini.
-E si può sapere di preciso... a cosa siamo tanto vicini?- interviene Steve.
-Beh... lo vedrete.
-Per una volta, una santissima volta, potresti parlare chiaro?
-E va bene, va bene... che carattere! Le ragazze hanno trovato una torre.
-Una torre? In questo posto?- dice Amy, incredula.
-Mh-mh.
-Eccola. - Tom ferma l'overboard di botto e Steve fa lo stesso con l'overwing. Anche la Skid si arresta.
Astra e Marlene corrono loro in contro.
-Tom, Steve, Amy! Avete visto?
Non siamo ciechi, verrebbe da rispondere a Steve, ma preferisce tacere e annuire. Sente che non è il momento per discutere... e con Marlene non è semplice evitarlo, visto quanto si scalda facilmente.
-Niels, hai una spiegazione, vero?- dice Astra.
-Ehi, non sono mica Einstein. Sono solo un povero disgraziato che conosce qualche formula informatica in più!
-Va bene... allora, "povero disgraziato che conosce qualche formula informatica in più", tra le tue limitate conosenze deve esserci qualcosa che ci aiuti, no?- si intromette la strega.
-Qualcosa in effetti c'è, ma è più sempice logica. Se c'è una torre, sapete benissimo che solo qualcuno può averla portata qui: XANA. Quindi, siete in un supercomputer infetto.
-Grande- comenta il mago- E si può disinfestare, questo supercomputer?
-Risparmiaci certe battute, fratello.
-Ah, perché tu invece sei Miss Simpa...
-Basta! Tutti e due- ordina Amy. Ogni tanto quella ragazza sa rendersi utile. Steve la definirebbe persino simpatica, se non fosse per il fatto che trema ad ogni minima novità.
-Grazie, cugina- dice Niels. - Ad ogni modo, Tom, non credo ci sia modo di scacciare XANA da qui come non ce n' è stato di distruggerlo. L'unica cosa fattibile sarebbe distruggere questo supercomputer e di conseguenza la replica, ma per farlo dovrei materializzarvi temporaneamente nel mondo reale, come avevo detto prima. E purtroppo, vi ripeto che ancora non ne sono in grado. Magari , tra un paio di giorni, potremmo riprovare.
-E nel frattempo che facciamo?
-Che ve ne pare dei comunissimi, calmi e per nulla sospetti adolescenti?
-Andata- sorride Marlene.- Dopotutto, sperando che anche XANA decida di prendersi una pausa, non abbiamo più nulla da fare a Lyoko. Almeno finché non scopriamo di chi è questo supercomputer e non decidiamo il da farsi.
-Allora vi teletrasporto a bordo, così tornate a casa.
Steve sente il corpo scomporsi come quando è negli scanner, prima di ritrovarsi nella navskid.
*****
Ancora un po' stanco, dopo essersi ripreso dall'influenza è giunto il momento per Erik di tornare a scuola. Il motivo che lo spinge ad andarci, però, non sono tanto le lezioni, quanto quel che ieri Amy gli ha riassunto sommariamente sulla spedizione al mare digitale. Sa che, per averne maggiori dettagli, ovviamente dovrà chiedere anche a Niels. Ma Amy non ha detto solo quello, ieri sera...
Il ragazzo arriva al collegio da solo, visto che sua sorella ha promesso di aiutare Niels con dei programmi ed è uscita presto. Appena varca la soglia del cortile, si mette subito in cerca di una certa testolina rosa.
Si aspetta di trovare Astra con Amy, con Marlene o qualche altro compagno.
Amy ha detto che tra lei e Tom non corre buon sangue da ieri: pare che abbiano avuto una discussione abbastanza accesa. Erik non può dire che lo renda felice vedere Tom di malumore, perché dopotutto sono pur sempre cresciuti insieme, ma certamente non vuoke che Astra soffra, e lui questo sembra non capirlo. E no, non è affatto egoista. Non intende sfruttare questa situazione per screditarlo in alcun modo. Ma se può stare vicino alla ragazza che gli piace da anni per tirarla su di morale, non vede perché non dovrebbe cogliere l'occasione se proprio lui l'ha contrariata.
Dopotutto è quello che Erik cerca di fare sempre, a differenza di Tom. In una situazione del genere, non si sarebbe mai comportato come lui: capisce Astra. Non può giudicarla, non è lui la vittima di quella situazione, e non si permetterebbe mai di dirle che sbaglia senza sapere come ci si sente.
-Erik!- alla fine non deve nemmeno cercarla, Astra: è lei a venirgli in contro, appena dopo il cancello.
-Ciao!- la saluta allegro.
-Ho saputo che sei stato malato. Come va ora?- domanda dolcemente la ragazza.
-Bene, grazie- benissimo, ora che ci sei tu.
-Non c'è di che! Dopotutto, di solito sei tu quello che si preoccupa per me.
-Ah, figurati- Dio, fa' che io non arrossisca, o sarebbe l' umiliazione peggiore della mia vita. - Ma gli altri dove sono? Non sei con loro?
-Niels è nei dormitori con Amy, e scommetto che sta cercando di trovare una spiegazione plausibile a quanto successo ieri... oh, a proposito, ma tu ne sei al corrente, vero?
-Diciamo di sì. Dopo mi racconterete i dettagli, però. E Steve? Tom e Marlene?
-Steve non l'ho proprio visto, ma lo farò oggi a lezione. E degli altri due non mi importa molto, francamente- borbotta. Il ragazzo decide di fare finta di non sapere nulla solo perché non vuol far passare sua sorella per una pettegola.
-E perché? Marlene non è una delle tue migliori amiche?
-Credo di sì. Ma è evidente che tra me e Tom scelga di stare dalla parte del fratello, in caso di litigi, e questo non può che creare degli scontri anche con lei.
-Tu e Tom avete... avete litigato?
-Mh-mh. Per la faccenda del codice.
-E... posso chiederti che ti ha detto?- questa volta la sua ignoranza è vera.
-Eh? Ma certo, non preoccuparti. Ormai tutti lo sapevano, comuque. Mi ha detto che gli sembravo arrabbiata, e gli ho confessato che era vero, perché mi aveva detto che non era giusto lamentarmi per una cosa del genere. Gli ho risposto che non poteva capire, che nessuno mi capiva tranne... beh, tranne te. E lui ha aggiunto che se cercavo un servo potevo benissimo scordarmi che lui lo fosse. Come se me ne importasse qualcosa!- sbotta Astra. - Ma forse a te non interessa sapere cosa pensa un'isterica come me- dice poi.
-No, non dirlo nemmeno- replica Erik. - E poi sai che per me non c' è nulla di meglio da ascoltare.
-Grazie, Erik.
-Vieni, andiamo a sederci lì. - Lui indica la cavità di un pilastro del porticato, solitamente usata dagli studenti allo stesso modo della panchina che vi sta sotto. La prende per mano e si sistemano, anche se lei preferisce usare la panchina.
-Sai- riprende. - Ogni volta che ti parlo, mi ricordo che non sono totalmente sola.
-Né lo sarai mai- la rassicura il castano. Poi fa una cosa che mai avrebbe sognato di fare- Una decisione dettata dall' istinto, forse. Anche se era il cuore a volerlo fare. Ed è lui, Erik Stern, che abbassa la testa fino a sfiorarle naso con la punta del proprio. E oltre al naso, le labbra, che nel giro di un secondo sono posate sulle sue. Astra non si tira indietro.
Il bacio non dura che qualche secondo; dopotutto, si trovano sempre nel cortile di una scuola, davanti a tutti.
La ragazza apre bocca, ma non parla. Anche perché non ne ha il tempo: la campanella suona e una folla di studenti passa loro davanti. Solo dopo qualche secondo riesce ad emettere un suono, una frase:
-Devo andare- si scusa, ma sta sorridendo. - Ci vediamo dopo, pranzi con me?
-Non rinuncerei per nulla al mondo.
Mi amate? Mi odiate? Boooooh! Fatemelo sapere in un commento! Come ho già chiesto ad alcuni, quali sono tutte le vostre ship?
La zia vuole saperlo!
Oggi non ho nulla da dire. Non ho nemmeno fatto nulla apparte guardare serie tv in streaming davanti a tè o schifezze varie. Esistenza appagante e utile, la mia.
Ora vi lascio perché ho tipo un classico fottuto a mia madre, due libri fandom, un libro di Isabel Allende e un libro sulla seconda guerra mondiale (adoro) da leggere.
Dai, seriamente, sono curiosa di sapere le vostre ship! Anche chi non commenta mai! Lettori fantasma, fatevi sentire!
Kincha007
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