Carthago

Il settore 5 è raggiungibile a quanto pare solo prendendo un trasportatore alla fine di uno qualunque dei territori di questo mondo virtuale, perciò a Erik e gli altri tocca correre fino al limite del deserto. Arrivati, il ragazzo una cosa: il settore è sospeso come a mezz'aria, sopra una strana distesa arancione e in movimento. La vista di una tale altezza gli dà le vertigini istantaneamente. Chiude gli occhi e si allontana di pochi passi.

-Cugino, cos'è quella cosa sotto di noi?- chiede.

-Di che parli?

-Non so... sembrerebbe quasi un mare a guardarlo. Si trova un centinaio di metri piú in basso.

-Da come lo descrivi, credo tu stia parlando del mare digitale.

-Mare digitale?- gli fa eco Tom fissando la distesa.

-Non mi ispira- afferma Astra. - Non sembra il luogo ideale per una nuotata.

-E non sbagli- riprende il ragazzo dall'altoparlante. - Da quanto so, se vi si cade si rimane virtualizzati per sempre nella rete. Una volta è successo a Yumi.
A quelle parole Erik sussultare, prima di ricordare che sua madre è ancora viva e vegeta e che ciò è accaduto piú di vent'anni prima.

-Davvero? E come ne è uscita?

-Jeremy ha sfruttato un programma per salvarla. È tornata in pochi minuti, per fortuna. Ma ora abbiamo altro a cui pensare: sto digitando il codice SCIPIO.

Improvvisamente Erik vede arrivare dall'alto, una sorta di sfera gigante bianca con sopra l'occhio stilizzato che ora sa essere il simbolo di un certo XANA: una sorta di gigantesco bulbo oculare mal fatto.

-Ehm... è quello il trasportatore?- Fa una smorfia.

Non fa in tempo a sentire la risposta che la palla ruota, rivelando una metà cava che inghiotte tutti e quattro. Il ragazzo non sa esattamente per quanto tempo duri  questa situazione, ma non appena inizia il "viaggio" vede Tom arricciare il naso e gemere come se avesse un conato di vomito.

-Mi... mi sa che non dovevo abbondare con le merendine stamattina...- biascica col fiatone, quasi piegato in due e con una mano sullo stomaco.

-Solo stamattina?- scherza amichevolmente Astra. Vedendola cosí amichevole con lui, Erik distoglie lo sguardo e i suoi occhi si posano su Steve. Chissà cosa lo avrà mai convinto ad aiutarli. Non crede che sia stata solo l'insistenza di sua sorella, non è sicuramente il tipo da riallacciare rapporti con ragazzi che da bambino nemmeno conosceva tanto, e soprattutto il castano non crede che accetterebbe senza un motivo particolare di rischiare la vita in un mondo virtuale... forse c'entra il passato di Laura. Effettivamente amche lui, nella sua situazione, vorrebbe scoprire di piú su sua madre, anche se ciò dovesse significare buttarsi in quella assurda avventura.

Finalmente il supplizio giunge al termine, mettendo fine ai lamenti di Tom. Il trasportatore lascia i ragazzi in una stanza in cui sono presenti solo due colori: blu e bianco. Il secondo in realtà serve solo a delineare i contorni del solito marchio che ormai pare essere onnipresente. Il luogo ha la forma di una semisfera completamente chiusa di cui i quattro sono al centro, in attesa di istruzioni. Visto che non arrivano però, Erik decide ancora una volta di intervenire:

-Niels, cosa dovremmo fare?
L'altro esita qualche secondo prima di dare la risposta:

-Uhm, vediamo... se non ricordo male nel giro di pochissimi istanti una porzione di muro dovrebbe aprirsi. Allora vi toccherà correre e vi ritroverete in un'altra camera, un labirinto di blocchi geometrici mobili. Ma fate attenzione, so che questo territorio è abitato da mostri differenti dagli altri, che non escono mai da lì: i Creeper. Sono come delle lucertole senza zampe,  hanno il vantaggio di poter essere ovunque visto che sanno strisciare sulle pareti e cogliere di sorpresa gli intrusi. E oltre a questo, alla Cupola Celeste mentre prendete i dati dovrete stare attenti alle Mante volanti che... beh, il nome dice tutto. E poi...

-Ancora? Cavolo, cos'altro potrebbe aspettarci di più?- si lamenta Steve mettendosi una mano sulla fronte.

-Lasciami finire- riprende Niels. - Gli altri servi di XANA possono tranquillamente attaccarvi anche in questo posto, niente piú. Ora, andate!

Tempismo perfetto: mentre pronunciava queste parole uno spicchio della semisfera largo circa due metri e mezzo è sparito, lasciando intravedere un corridoio senza fine. Con uno scatto gli avatar iniziano ad avanzare di corsa, ritrovandosi in quello che Niels ha saputo descrivere senz'altro con la parola più azzeccata: un labirinto. Il pavimento, il soffitto, i muri: tutto costituito da bizzarri parallelepipedi di un blu chiaro, uniforme e che non lascia spazio ad altre tonalità o colori. Pare che il creatore di questo posto lo abbia fatto apposta per dare una sensazione di oppressione ai visitatori indesiderati.

-Perfetto- dice il mago biondo. - E adesso, Niels, visto che sei tanto bravo potresti anche dirci dove si trova l'uscita?

-Una volta per sbloccarla si doveva attivare un meccanismo chiamato chiave, ma con la distruzione di Lyoko da parte di William non so se chiunque lo abbia ricostruito ha apportato delle modifiche. Suppongo che sia così, visto che la chiave poteva essere rilevata dal supercomputer, mentre adesso non accade. Guardatevi intorno e vedete se notate aperture nelle pareti. E attenzione...

-Ai mostri? Grazie, ce n'eravamo accorti!- afferma sarcastico indicando due sottospecie di formiche marroni e una di quelle creature chiamate Tarantule su una sporgenza a pochi metri da loro.

*****

La miglior difesa in certi casi è sicuramente l' attacco, perciò non appena Astra scorge gli alleati di XANA batte il piede a terra e fa spuntare dal nulla un paio di dardi appuntiti. Erik la guarda come se stesse avendo un'allucinazione:

-Co- come...

-Ma scusa, non mi avevi visto prima?- domanda.

-Sì, ma pensavo avessi... beh, anche se eravamo nel deserto credevo avessi trovato l'acqua da qualche parte... qui non c' è nulla di naturale invece!

-Il ghiaccio compare ovunque- spiega lei facendo spallucce mentre gli strizza l'occhio con aria esperta, ma appena vede il sorriso ebete di Erik se ne pente immediatamente: non vuole dare false speranze né a lui né a Tom. Ma cosa dovrebbe fare, allora? Teme che equivarrebbe a non scherzare, sorridere o chiacchierare con nessuno dei due. Non vuole perdere due amici solo per una stupida competizione che non ha certo chiesto lei. Perderne anche solo uno farebbe male, e tanto. Rinunciare a entrambi sarebbe insopportabile.

Le formichine un po' troppo cresciute iniziano a sparare i soliti laser rossi, quasi colpendola e distogliendola dsi suoi pensieri. Astra prende a maneggiare i dardi, sciogliendone uno per fare in modo che assorba i colpi. Purtroppo se liquefarlo le riesce bene, deve ancora lavorare sul risolidificarlo: voleva provare a creare una pioggia di schegge, ma ne viene fuori solo una brina che cade impotente al suolo, al contrario dell'altra volta.

-Dannazione!- inveisce.

La fata fa sbucare dal nulla un altro spuntone e lo scaglia contro uno dei mostri, centrandolo in pieno nel simbolo a forma di occhio e uccidendolo. Il secondo perisce per mano di Steve e della sua lancia, che a quanto pare gli ricompare in mano subito dopo essere stata usata. Contro la Tarantula. Tom non può fare un granché, visto che possiede un' arma che richiede poca distanza per essere utilizzata.

Intanto, Astra si trova in ginocchio per via di un colpo alla gamba che scopre esserle stato inferto da un Block nascosto dietro di lei. La ragazza prova a manovrare il ghiaccio, caduto di botto a terra e ridotto a pochi pezzetti sparsi, ma la creatura la colpisce di nuovo alla mano.

-Astra, hai solo altri trenta punti vita, attenta- la avverte suo cugino tramite il microfono.

-Al posto di ricordarci in che razza di situazione di merda siamo... - Tom si interrompe dopo che la Tarantula ha colpito anche lui. - Non potresti darci un cavolo di aiuto?

-E cosa dovrei fare io da qua?

- Non hai un qualche programma per farci, che so, volare? O per fare in modo che io non sia totalmente inutile?- quasi urla, rabbioso.

-Sfortunatamente, n...

-Niels, ma non avevi detto qualcosa a proposito di mezzi?- La voce di Amy giunge ovattata.

-Mezzi?- si intromette Erik mentre anche Steve comincia a tentennare sotto i colpi, nonostante i punti vita in più.

-Ehm... sì, sono tre veicoli che usavano i nostri genitori. Ma non so se dopo tutti questi anni...

-Frena, frena, Ishiyama- lo chiama il maghetto. - Stai dicendo che per tutto questo tempo tu non ci hai detto che ci sono dei mezzi per facilitarci il lavoro, ma ci hai lasciato a farci fare il culo da un insetto troppo cresciuto e da un crostino ultra lievitato?!

-Dai, calma...

-Calma un corno! Se non ci dai una mano ci massacreranno nel giro di un minuto!

-E va bene... -sospira l' altro. - Ma non so se saranno di aiuto. Per ora ve ne mando uno facile da guidare, se avremo tempo un altro giorno testeremo tutte le vostre armi e i poteri. Si chiama overwing, apparteneva a Yumi. Mi raccomando, Tom, non romperlo!

-In questo momento l'unica cosa che avrei l' impulso di rompere è la tua testa vuota!

-Ehi!- li mette a tacere Astra.

Suo cugino ci mette un paio di minuti ad ultimare l'operazione, e in questo lasso di tempo i ragazzi cercano di difendersi come meglio possono, finché non si forma davanti a loro uno stranissimo monopattino: è grigio, con la base ampia che potrebbe contenere almeno due persone, senza ruote. Vedendolo bene, non ne ha nemmeno bisogno; sta fluttuando tranquilamente a dieci centimetri da terra.

Il mago esulta e vi salta sopra:

-Ora che ci penso... come si guida questo coso?

-Dio, ma è possibile?- sbotta Astra esasperata. Prova a sbattere le ali per raggiungere i mostri, ma deve ancora prenderci la mano. - Ragazzi, vi prego basta idiozie, dobbiamo fare qua...

In quel preciso istante un mostro le spara addosso. Né Tom né Erik fanno in tempo a darle una mano, ma Steve, nel tentativo di parare con la lancia il colpo, si fa accidentalmente colpire:

-Attento, ti rimangono solo trenta punti!- lo avverte Niels.

-Meno male che ne avevo di più rispetto agli altri- commenta lui seccato, provando a scagliare l'arma contro la Tarantula.

-Beh, se continuate a farvi crivellare dai laser...

-Noi?- ribatte Erik incazzato come non mai. - Noi?! Al posto di mandarci un coso che non sappiamo guidare potresti...

-Ora basta- riprende a parlare Steve.- Mi sono stufato. Ishiyama, voglio parlare con tua cugina. Immediatamente.

*****

Per alcuni secondi regna un silenzio da cimitero nel laboratorio. Niels continua a fissare imperrterrito lo schermo con gli occhi sgranati e la bocca semiaperta, senza emettere un suono mentre passa l'auricolarenad Amy. Lei lo indossa incerta, senza sapere cosa stia succedendo, e la accoglie subito la voce fredda di Steve:

-Devi aiutarci.

-C- che?! Io? Sei impazzito?- balbetta tentando di farlo desistere. Se si tratta di combattere è la persona meno indicata di questo mondo; ha il fisico di una canna da zucchero e non arriva nemmeno alla metà del livello di forza fisica di Erik, non parliamo della capacità di gestire il panico. Sicuramente sarebbe solo un peso.

-Affatto. Ma a quanto pare non riusciamo a sbloccare la situazione, e tu sei l'unica a non essere mai andata a Lyoko.

-Aspetta, ma hai ragione- conviene con lui Niels , che evidentemente deve aver captato tutto visto che ha la testa a pochi centimetri dall'orecchio della giovane apposta per origliare. - Potremmo sfruttare l'effetto sorpresa in questo modo. Inoltre non sappiamo, potresti avere un' arma perfetta!

-O una totalmente inutile!- insiste Amy. - Sentite, non sono tagliata per queste cose: sono una persona tranquilla, io!

Steve sbuffa irritato:

-Ma dico, ti senti o no quando parli? Non credo che a parte quel suonato di della Robbia gli altri lo siano o comunque che si tratti di gente ansiosa di rischiare la pelle in un mondo teconologico!

-Non c'entra assolutamente niente!

-Stammi un po' a sentire, Stern, tu mi hai chiesto due enormi favori nell'ultima settimana, ed entrambi mi hanno portato via un' enorme quantità di tempo che, fidati, mi serve per molto altro e che senza dubbio non sprecherei qui se non fosse una cosa che reputo importante. Oltre al tempo, inoltre, sto anche rischiando la vita! Non credo che sia troppo domandarti la cortesia di andare ad aiutare quelli che tra l'altro sono tuoi amici, no?

-Ma è pericoloso!

-E credi che non lo sapessi? Che fossimo tutti degli idioti e che pensassimo di andare in un parco giochi, dimmi?

-Amy- interviene suo cugino, in toni decisamente più pacati. - Mi sa che devi dargli ascolto. Astra non reggerà molto, e Tom ha enormi difficoltà con l'overwing: se non li aiuterai non usciranno più da questa situazione!

Improvvisamente Amy sente suo fratello imprecare a causa di un probabile colpo.

-Se... se non ci vado, cosa succederà?- chiede timorosa.

-Spariranno tutti. Con gli scanner rotti non possono tornare sulla Terra e se non si recuperano i dati necessari alla Cupola Celeste non potrò mai ripararli, cugina. È letteralmente una questione di vita o di morte.

Solo le sue ultime parole le fanno comprendere che deve andare. Ma il timore di fallire, di essere inadeguata, in questo momento regna sovrano nella mente di Amanda Stern.

-E chi mi dice che non mi farò fare fuori al primo colpo?- Di colpo sente Steve sghignazzare:

-Io: rompiscatole e cozza come sei questa speranza non mi è concesso nutrirla.

-Ma sentitelo!

-Ehm... dovremmo muoverci!- le ricorda Niels. A quelle parole l'ansia, che per un momento la aveva abbandonata, si reimpossessa di lei. Amy inizia a fissare la scaletta della botola e a camminare; quasi non si accorge di essere arrivata e di dover cominciare a scenderla e per poco non inciampa. Si cala lungo i pioli come se i piedi fossero di piombo e fissa per un momento quella stanza che non ha mai visto: tre colonne cilindriche disposte a triangolo, vicine alle pareti. Una botola al centro della stanza; oltre a questo nient'altro.

Deduce di dover entrare in uno di quei cosi, ma si pente subito dopo, quando le porte  si chiudono di scatto alle sue spalle. Vorrebbe gridare di farla uscire e che no, che in realtà non può essere d'aiuto, ma tenta di farsi nuovamente coraggio. La gente può definirla in tutti i modi, ma sentirsi chiamare fifona è una cosa che non sopporta e con la scenata di prima ha già toppato troppo. Suo cugino inizia a parlare:

-Trasferimento Amy!- Viene
misteriosamente sollevata in aria.

-Scanner Amy!- Una luce circolare inizia a percorrerle il corpo.

-Virtualizzazione!- Dopo un flash e una folata di vento Amanda Stern lascia definitivamente il mondo reale.

*****

Stupido, stupidissimo overcoso dei miei stivali! Si può sapere come faceva Yumi a non cadere?

Dopo l'ennesimo tentativo di guida che le pause tra un attacco e l'altro  hanno concesso a Tom di fare, il mago si è arreso lasciandolo a Erik, nella speranza che lui sapesse combinarci qualcosa di buono, ma a quanto pare quell'aggeggio è stato progettato dal diavolo in persona -o da quello che con un po' di fortuna potrebbe diventare suo suocero.

Astra è riuscita a prendere tempo utilizzando il suo potere per creare uno scudo acquatico attorno a loro, ma sta andando avanti da parecchi minuti e non Tom non sa per quanto riuscirà a tenerlo in piedi senza che loro riescano ad abbattere i mostri.

-Basta- dice ad un tratto il ninja. - Io provo a fare qualcosa. Non è possibile continuare a difendersi in questo modo.

-Ah si? E sentiamo, come vorresti raggiungere quei mostri?- lo schernisce lui.

-Non lo so... prenderò la rincorsa, farò un salto, un modo troverò. - Erik attraversa la coltre liquida senza più proferire parola. Da quel poco che Tom riesce a distinguere, sembra fare qualche passo indietro e poi iniziare a correre in direzione del Block. Il biondo mette la testa fuori dalla barriera per guardare meglio: Erik, sul bordo del pavimento, spicca un balzo enorme nonostante la sua velocità contenuta. Il suo corpo si avvicina alla parete del blocco sul quale si trova il cubo gigante, sempre più vicino... Ma la potenza del salto finisce proprio mentre stava toccando la superficie blu con un piede.

-Erik!- Tom ode il grido di Astra, che per poco non fa cadere lo scudo per lo spavento. Grido straordinariamente immotivato: nonostante anche lui come tutti si aspettasse di vedere il castano precipitare e rompersi l'osso virtuale del collo nelle profondità del labirinto, il suo piede è rimasto attaccato al paralleplepipedo. Anche lui sembra sentare a crederci, ma quando prova con l'altro constata di riuscirci perfettamente. Sia Tom che la fatina tirano un sospiro di sollievo.

-E' una forza!- esulta il ninja, poi approfitta del suo potere per camminare lungo la parete e piantare uno shuriken nel simbolo di XANA sul Block. Improvvisamente però, Astra cede stremata e con lei la loro unica protezione dall'ora incazzatissima Tarantula. Tom comincia a dire le sue preghiere, quando all'improvviso gli giunge alle orecchie una voce familiare:

-Ragazzi, siete qui!- esclama Amy.

Indossa una tuta a pezzo unico, come quella di Steve ma di color rosso fuoco. I capelli nerissimi sono raccolti in un ordinato chignon che però lascia liberi due ciuffetti sottili che le ricadono accanto al viso, truccato in modo da farlo apparire più bianco di una perla per mettere in risaltto due gote rosee.

-Ce ne hai messo, di tempo- la critica Steve. Tom non sa cosa si siano detti, ma l'espressione imbufalita che compare sul viso di Amy basta a fargli capire che non è qui per sua volontà.

-Ora non pretendiamo troppo!

-Pretendo un aiuto degno di tale nome, come tutti qui. Non hai un'arma?- l'ultima frase le fa abbassare lo sguardo, leggermente intimidita:

-Ecco...- tira fuori da una cinta, formata da un nastro di raso, un flauto traverso argentato, che ha la particolarità di avere solo tre fori.

-Uno meglio dell'altro, tra te e questo con la frusta...

-Guarda che ci sento, eh- gli ricorda Tom.

-Prova a suonarlo, magari succede qualcosa- suggerisce Astra, mugugnando esausta. Il viso ha tutti i muscoli contratti nello sforzo di mantenere un piccolo scudo intatto. L'unica cosa che Tom vorrebbe è aiutarla... se solo non fosse totalmente inutile.

Amy pone le labbra vicino all'imboccatura dello strumento e inizia a soffiare, chiudendo solo il promo buco. Improvvisamente il flauto si riplasma da solo, assumendo la forma di un bastone. Stupita, nota anche che la parte superiore della verga è rimasta inalterata e pronta a concederle di suonare di nuovo.
Tappa anche il secondo foro, ottenendo una specie di clava, e con il terzo lo strumento musicale diventa una piccola falce, mantenendo i buchi sull'impugnatura.

-Che aspetti? Usala!- le ordina frettoloso il moro mentre para un colpo, facendo roteare la lancia.

-E già ché ci sei, vedi se riesci a guidare questo!- Il mago spinge il monopattino volante verso di lei. - Era di Yumi, magari hai ereditato la capacità di maneggiarlo umanamente!

Lei si avvicina incerta e sfiora il manubrio dell'overwing con una mano, saggiandone la superficie con attenzione. Allunga la punta del piedino e poi si decide a saltarvi completamente sopra, muovendosi un po' per provare.

-Facile!- constata qualche secondo dopo.

-Certo, come il compito di matematica...

-Su quello non ci piove!- scherza Niels.

Amy invece ne approfitta per volare fino alla Tarantula: in pochi secondi la falce si ritrova conficcata nell' unico posto in cui doveva stare.

Mi sono dileguata qualche giorno ma ci sono! Nipoti, nella foto trovate un' Astra disegnata da LaRagazzaGhiacciata... e da prossimo capitolo in poi avevo intenzione di mettere svariate foto.
Scegliete il tema:

1) Inverno

2)Spose (le ex Guerriere)

Commentate col tema che vi piacerebbe di piú!
Io scappo, spero che il capitolo non sia uno schifo come credo!
Kincha007











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