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Le dita fanno quasi male per il troppo digitare.
L'uomo si costringe a fermarsi un attimo, gemendo per lo sforzo; un tempo nemmeno la piú precipitata corsa lo avrebbe ridotto cosí, mentre ora...
Basta. Sta permettendo all'odio di prendere il sopravvento, quando invece dovrebbe alimentare il suo lavoro poco a poco, come si corrodono i lembi di un foglio di carta. Non deve permettergli di esplodere in una fiammata prima di arrivare al centro di quel grosso, enorme foglio consumato lentamente da ormai vent'anni che è la sua mente.

Allo stesso tempo, però, il calore della combustione serve a non farlo arrendere; si impone di resistere un altro po', prima che tutto quell'odio diventi pace, la pace che gli sarà fornita solo dalla vendetta.
XANA ha fatto un ottimo lavoro, riflette.
È stato persino capace di liberarsi da solo, senza alcuna dritta... in effetti però, quello faceva parte dei patti. Ma quanto ha fatto dopo... non avrebbe mai immaginato una cosa simile escogitata completamente da un'intelligenza artificiale; evidentemente lo ha sottovalutato parecchio.
Riprende a scrivere combinazioni impossibili di codici sul pc, senza soste stavolta: se tutto va bene, tra qualche settimana potrà concedersi un riposo che durerà finché avrà vita.
Premendo un pulsante, avverte il laboratorio che c'è bisogno di lui; o meglio, avvisa quella decina scarsa di persone presenti nella sala del gigantesco capannone abbandonato che è stata adibita a laboratorio.
Nemmeno due minuti dopo un uomo sulla cinquantina entra, senza nemmeno bussare; lui glielo concede, vista la fiducia che nutre nei confronti dello scienziato.

-Come procede con i tuoi colleghi?
Quello esita, come se sapesse già che non lo attendono minuti felici.

-Non benissimo, signore.
Percepisce nel suo tono il tentativo sforzato di non apparire insicuro, per non peggiorare la situazione; ma non sa se arrabbiarsi ancora di più per questo o smetterla di sorprendersi, ormai. Sono decenni che la risposta è quasi sempre la stessa, nonostante un lieve miglioramento di anni fa.

-Credevo che XANA ci avrebbe aiutati- mugugna, facendo subito dopo una smorfia per il dolore alle ossa.

-Sfortunatamente non può. Dopo essersi liberato vaga per la rete, ma siete stato voi stesso il primo a rendervi conto che Ashes non poteva più essere mantenuto attivo. Era troppo rischioso.
Ashes, Ashes... sono giorni che tirano sempre fuori la solita scusa.

-Sarà come dici tu, ma io voglio risultati, non mi importa come. E non li sto avendo.

-Non dite così, signore- lo scienziato avanza di un paio di passi dentro la stanza- Sapete bene che finora abbiamo guadagnato molto tempo. Abbiamo depistato completamente quei ragazzini.

-Piccolo branco di rompiscatole- inveisce aspramente, al solo scopo di far sembrare la loro esistenza meno irritante, dolorosa- Ma sono figli dei loro genitori, e giuro su Dio che non commetterò l'errore di sottovalutarli un' altra volta, nonostante sembrino una massa di incompetenti. Già il fatto che abbiano resistito finora dimostra quale razza di spina nel fianco siano.

-Ma non dureranno molto, vedrete... e non dimenticate che Hopper è morto ormai. Sono soli. E XANA si dimostra un servo fedele.

-Schaeffer ha scelto di crepare prima che lo facessimo fuori noi, è vero. Per quanto riguarda XANA, tanto meglio; si sta abituando a quel che lo aspetta. Ma prima di questo deve fare una cosa per me, e sono sicuro che piacerà anche a lui, per cui non lo priverò del gusto di agire lucidamente. Sai già di cosa parlo, naturalmente.

-Sì, signore- l'uomo sorride compiaciuto nel vedere l'espressione del suo sottoposto: dopo tanti anni, non un briciolo di esitazione o rimorsi gli si scorge in volto. Decide di divertirsi un' altro po' con una di quelle effimere banalità che gli danno, seppur per pochi minuti appena, il sentore di star meglio.

-Ma vediamo se lo ricordi davvero, Mercier.
Quello risponde all'istante:

-Tutti gli Schaeffer devono pagare. A cominciare da Aelita. E anche suo marito.

-Vedo che hai buona memoria. Puoi tornare al lavoro, Mercier. E vedi di farti aiutare come si deve dai tuoi colleghi. Mi capisci, vero?

-Perfettamente, signore.
Gustave Mercier fa per uscire, ma sull' ultimo lo blocca con un cenno della mano; la ritrae immediatamente per il male alle ossa. Ciò non fa altro che farlo infuriare ancora di più mentre sputa queste parole:

-Un' ultima cosa: voglio che quei mocciosi capiscano chi siamo entro domani. Puoi lasciar perdere tutto il resto se vuoi, a te la scelta, ma entro ventiquattro ore li voglio in ginocchio. Ce ne occuperemo di persona, sai a che mi riferisco. Una volta tolti di mezzo, non avremo più ostacoli. In poco tempo, se ruberemo anche i loro dati, potremo agire.

-Sarà fatto. Me ne incaricherò personalmente, so come sconfiggerli, e non sono il solo.

-Ottimo. Ora sparisci.

-Subito, signore.

***** *****

Astra attende davanti all'entrata della classe con tutti i suoi compagni, ad eccezione di Steve; il ragazzo infatti si è eclissato nessuno sa dove appena saputo per cosa sarebbero state impiegate le seguenti ore di lezione.
In effetti anche lei avrebbe fatto lo stesso, se si fosse trattato di un'assemblea per la festa della rimpatriata degli ex alunni... e in effetti, potrebbe scegliere di farlo, visto che entrambi i suoi potenziali invitati sono impossibilitati.

Eppure sta aspettando da un quarto d'ora lì in piedi con le sue amiche, in attesa che Tom ed Erik passino a prenderle per arrivare in auditorium. Separatamente, s'intende; il ragazzo non ha ancora deciso di rivolgere di nuovo la parola a Tom, e di conseguenza nemmeno a sua sorella. Per quanto riguarda Astra, sicuramente andrà con Niels pur di non dover sopportare quei due.

-Uff... ma quanto ci mettono? Scommetto che stanno occupando tutti i posti- si lamenta Amy.

-Per come sono puntuali, come minimo saranno già a metà assemblea lì dentro- aggiunge una sarcastica Marlene.
Il moro si limita a sospirare, concordando implicitamente con lei.

-Non credo che inizieranno con metà di una classe mancante- replica l'altra indicando i loro compagni ancora sparsi per il corridoio. - Ma se tardo troppo rischio di saltare la lezione di musica...

-Oh, no, come faremo mai senza quell' odiosissimo piffero? È decisamente una tragedia- Dice Niels alzando gli occhi al cielo e facendo scoppiare Astra e Marlene a ridere.
-Prima o poi riuscirò a farlo sparire, lo giuro. Ogni volta che sono a casa sua e parlo con Erik o gli zii, abbiamo sempre una lagna come colonna sonora; è da quando avevo nove anni che tento di mettere a tacere quel coso orribile.

-Ma sentilo!- sbuffa questa incrociando le braccia.
Qualcuno dall'altro lato del corridoio fa un cenno al gruppetto: Erik. È seguito a poca distanza da Tom; non ci mettono molto però a rendersi conto che la causa di questo miracolo è solo la loro nuova amica, Nickie.

-Ehilà! Come va?- chiede questa cercando di fare conversazione.

-In ritardissimo!- esclama Marlene per tutta risposta; alla vista del fratello infatti lo ha afferrato per un braccio, avanzando a tutta velocità verso l' auditorium.
-Muovetevi, lumache! Non ci tengo a stare in piedi!

-E scommetto che non ci occuperai un posto manco a pagarti...- borbotta Amy.

-Se vi foste sbrigate a preparare la vostra roba, signorine- fulmina Erik e Tom con lo sguardo. - Non ce ne sarebbe stato bisogno!
Astra sorride, mentre inizia una leggera corsa per tenere il passo degli altri. Nickie ride di gusto alla battuta della sua amica; per qualche ragione, la presenza di quella ragazza "estranea" a tutta la faccenda di Lyoko porta una ventata di pace nel gruppo... la pace che in effetti cercava da un mese e più.
Alla fine in auditorium trovano solo due poltroncine libere; nessuno obietta sul fatto che alla bionda ne vada lasciata una, a meno di non voler far sfociare la faccenda in un eccidio di massa.
Tom si sistema con la schiena appoggiata alla parete, vicino a Nickie; Erik fa per offrire ad Astra il posto a sedere, ma la ragazza rifiuta nervosamente, quasi fosse un riflesso protettivo. Il castano abbassa lo sguardo e si siede, senza nemmeno chiederle se sia sicura.
Lei lo fa sul pavimento, accanto al cugino e all'immancabile valigetta del portatile e alla ragazza dai lunghi capelli color cioccolato.
Amy invece si incammina verso l'uscita:

-Devo andare un attimo in bagno- spiega. Astra annuisce distrattamente, ma gli altri non sembrano farci molto caso: la rappresentante d' istituto sale sul piccolo palco proprio in quel momento, accompagnata da un proiettore dall' aspetto a dir poco arcaico e un paio di assistenti del secondo superiore.

-Salve a tutti- li accoglie calorosamente- E vi ringrazio di essere presenti alla prima riunione importante dopo la mia elezione. Ormai mi conoscerete, spero; io sono Marceline, e frequento la terminale, sezione B. Ho chiesto al preside questa assemblea per discutere principalmente di due argomenti: il ballo degli studenti del cinque gennaio e la rimpatriata degli ex alunni, suggerita da mio padre, che ha studiato in questo collegio molti anni fa. È proprio da quest' ultima che vorrei cominciare a parlare: se Sarah e Yvonne hanno finito, potremmo...
Sarah e Yvonne, le due aiutanti della ragazza, fanno però segno di no e indicano il proiettore:

-Non vuole saperne di accendersi- dice Sarah.

-Prova a reinserire la spina o a cambiarla- suggerisce un ragazzo dalla prima fila. Marceline annuisce e fornisce alla ragazza alcune prese tra il groviglio di fili vicino al generatore usato per queste occasioni. La prima prova non dà risultati, ma la seconda fa emettere all' attrezzo alcune scintille azzurrine. Le tre ragazze ridono per svariati minuti dell' antichità dell'oggetto:

-Credo che al posto del ballo i fondi dovresti destinarli a questa robaccia, Marceline- scherza Yvonne.
Tutta la sala si unisce alla risata stavolta. Tutti... meno Niels, nota Astra.

-Cugino?

-Questa faccenda non mi piace. Vieni con me.
La fa alzare e prende la valigetta del portatile.

-Ehi, dove andate?- domanda Nickie. - Tra poco dovremmo iniziare, questi problemi sono...

-Dobbiamo prendere una cosa in classe- inventa la rosa, sperando che se la beva, ma l'altra non demorde:

-Vi accompagno!- sorride, ma Astra non ci pensa nemmeno a imitarla con Niels così nervoso.

-A-aspetta- si intromette Tom, capendo cosa i ragazzi debbano fare.
La rosa lo trascina fuori prima che lei possa ribattere e il moro si affretta a seguirle.

-Davvero, grazie, ma non serviva che...
La porta dell'auditorium si chiude di scatto alle loro spalle, con un rumore estremamente forte.

-È bloccata- il tono di Astra si affievolisce gradualmente; in compenso, lo spavento aumenta moltissimo.

-Cazzo. Venite, presto!
Niels inizia a correre fino a raggiungere i dormitori, in questo momento vuoti, e imbocca la strada per quello maschile.
-Qui dovrei poter controllare tranquillamente...
Estrae con aria esperta e concentrata il computer dalla valigetta, aprendolo e digitando ciò che gli fornirà il verdetto finale. Una volta aperto, il superscanner emette il classico bip perforante.
-Astra, non so che stia succedendo in quella stanza, ma non è sicuramente nulla di buono. Lo sapevo che una settimana di calma era troppo sospetta!
I ragazzi si allontanano, lei che deve di nuovo correre per non rimanere indietro nell' arco di pochi minuti.

-Cosa ti succede, cugino? Sembri terrorizzato.

-Lo sono. Tutti gli allievi sopra i quattordici anni erano invitati in auditorium per parlare della festa degli ex alunni, Astra; lascio a te immaginare come XANA vorrà impiegare le oltre cinquanta persone che hanno deciso di andare.
Lei impallidisce sentendo quanti alunni saranno ormai sotto il controllo del virus.

-C- cinquanta... Ma... Marlene ed Erik sono ancora là.

-Lo so. E spero di sbagliarmi se faccio il pessimista per una volta, ma sembra che XANA sia deciso a darci il colpo di grazia. Gli xanificati dovrebbero essere una sessantina e ormai le porte si saranno riaperte. Il proiettore avrà funzionato a dovere- commenta sarcastico.

-Io non me ne vado senza aver tirato mia sorella, Nickie e quell'idiota fuori da lì- ribadisce Tom.

-Non... non c'è tempo.

-Cosa? Come sarebbe a dire che non c'è tempo?

-Sarebbe a dire quello che ho detto: non c'è tempo, no hay tiempo, there's no time! Dobbiamo solo muoverci e sperare che non ne escano fuori troppo male prima di un ritorno al passato, quindi andiamo, muoviamoci.

-Niels, smettila di correre o sarà il fiato per arrivare a Lyoko, a mancarmi!- gli ordina Astra dopo che questo ha iniziato a muovere i primi passi verso l'uscita.

-Ehi, ha ragione, datti una calmata!
Il moro li guarda come farebbe chi ha intenzione di fare tutto, tranne calmarsi.
-Posso sapere che cavolo ti prende? Perché non possiamo aiutarli? E perché sei più irascibile di una ragazza in una certa settimana del mese?

Abbassa lo sguardo; Astra fulmina Tom col suo e aggrotta un sopracciglio, pronta a richiederlo, ma Niels risponde da solo.

-Mi spiace, anche per loro. Ma dovete fidarvi di me; e il mio nervosismo è estremamente giustificabile.

-Non capisco ancora, cugino.

-Questa torre non dovrai disattivarla tu, Astra- risponde Niels, facendole sgranare gli occhi- C'è bisogno del codice Phoenix per farlo.

Ok. Ok, non ho idea di cosa significhi "culo" per voi ma per me vuol dire: "la prof ha spostato la prova strutturata a sabato e io ho l' esame di spagnolo lo stesso giorno"
Quindi mi faccio interrogare e ho un problema in meno.
Cosí, visto che sono felice perché oggi ho fatto l' orale di spagnolo dei miei sogni e ho passato quasi dieci minuti a parlare di scrittura, wattpad, critiche ad After ed uno dei miei autori preferiti, ho deciso di mettere in pratica quel di cui ho parlato.
In sostanza non dovevo studiare un cazzo e ho scritto, cioè.
Per quanto riguarda il capitolo, quel secondo pov di mysterious man a random non è tanto a random e non l' ho usato per riempire un buco (Sí, lo ammetto, l'intenzione iniziale era quella ma poi ho deciso diversamente) ma ce ne sarà almeno un altro prestabilito.
Per il resto, posso dirvi solo che i prossimi due capitoli presenteranno quelli che ho ribattezzato #momentiepici 1 e 2 e che non appena mi passa per la mente un outfit decente per Niels li avrete e Roy potrà riposare in pace.
Ora però a dormire ci vado io, sabato pomeriggio entro le 6 dovreste avere anche una traduzione da una kincha diplomanda in B1.
Mi ritiro,
Kincha007

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