5. Sinners


"Potremmo darci malati" suggerisce Fred, incrociando le braccia al petto.

Hermione apre la bocca, ma fa presto a richiuderla. "No." Sceglie alla fine, ritirando nella sua busta l'invito che il Ministero ha avuto cura di far recapitare a tutti gli impiegati. "Non ci fingeremo malati, fingeremo invece di essere felici e contenti."

"Non è un peccato se perdiamo una festa di lavoro." Insiste Fred, piegandosi verso di lei e nascondendo le lettere sotto una grossa cartella gialla.

La giovane scuote il capo, ancora una volta sente di dover essere tra i due la voce della ragione, "Diventeremmo le pecore smarrite del Ministero, vuoi essere una pecora smarrita?"

Il gemello sorride, "Sono stato una pecora smarrita tutta la vita." Hermione arrossisce, pensa che sono arrivati a essere troppo vicini: può sentire sapore di menta e erba tagliata, contare le sue lentiggini sulle guance, ascoltare il suo respiro che si trasforma in risata. "Ma se ci tieni tanto, possiamo andare insieme."

"Insieme?" Chissà se Fred può sentire il suo respiro che si mozza e il suo cuore che prende il volo.

"Aiuterebbe molto con il piano di fingermi felice e contento." Le sussurra, allontanandosi d'improvviso: dall'altra parte dell'ufficio qualcuno lo sta chiamando per revisionare un documento.


"Un appuntamento? No, assolutamente no." Hermione scrolla il capo e si sistema la manica della mantella, cercando in tutti i modi di nascondere l'imbarazzo. "È un invito strettamente lavorativo."

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