15. "Con te"
Dopo aver lasciato la scuola, Fred non scrive lettere a Hermione. Non l'ha mai sfiorato l'idea di sedersi a un tavolo, intingere una piuma nell'inchiostro e mettere su carta pensieri silenziosi. Ha sempre avuto la sensazione che non ci potessero essere parole per raccontarle che cosa si sentiva dentro quando lo veniva a cercare a notte fonda e Hogwarts diventava tutta per loro.
"Oggi il capo ci ha chiesto di scrivere in modo del tutto anonimo quando siamo felici su dei pezzi di pergamena." Hermione smuove la grossa scatola di cartone che ha tra le mani e alza un sopracciglio verso l'alto.
"Sono felice quando stacco dal lavoro. Ouch." Appoggia il primo foglio sul tavolino che ha accanto.
"Sono felice quando sento gli uccellini cantare fuori dalla finestra la mattina." Sorride, lo aggiunge all'altro.
"Sono felice quando so di aver fatto la differenza, questo l'ho scritto io."
"Sono felice quando mio figlio mi sorride e mi dice che mi vuole bene."
"Sono felice quando metto lo zucchero nel caffè al posto del sale, mi capita di confonderli più di quanto vorrei. Mh."
"Sono felice quando i miei incantesimi di erbologia funzionano perfettamente sulle piante che ho a casa." Anche questo finisce nel plico alla sua destra.
Prende l'ultimo, lo legge a bassa voce e poi lo gira verso la telecamera. È arrossita: ha il sentore di conoscere la calligrafia, di averla già vista a scuola su delle pergamene lasciate quasi sempre a metà. "Dice solo con te."
Fred si mette più comodo sulla sedia e poi guarda in camera: sul volto ha stampato un sorriso malandrino.
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