Atto I

Louis è un ragazzo normale. Voglio dire ogni mattina, si alza, si lava i denti e  si mette i vestiti per andare a scuola. Le solite cose che fanno tutti. Suo padre, Mark, è un civilista. Sono gli avvocati più spaventosi. Anche Lucy, la loro domestica, ha paura di lui. È così bravo nel suo lavoro che viene pagato cinquecento euro all'ora solo per litigare, ma litiga con suo figlio gratis.

"Papi!" Urla Louis in cucina, cercando di dare a suo padre un bicchiere di spremuta d'arancia appena fatta.

"Louis, per favore non continuare con questa storia del succo," gli risponde, provando a leggere il giornale per non guardare quello che fa suo figlio.

"Papi, hai bisogno della tua vitamina C," insiste.

"Dov'è la mia valigetta?" Pensa ad alta voce Mark, guardandosi intorno.

"Sono passati un paio di mesi, dovremmo andare a Malibu," cambia discorso Louis, provando a fare conversazione.

"Non dirmi che quella feccia senza cervello ha chiamato di nuovo."

Sbuffa. "Sono i tuoi genitori. Oggi non provare ad uscire di nascosto dal tuo ufficio, il dottor Lovitz deve farti il vaccino per l'influenza."

"Oh, Harry è in citta. Verrà per cena," dice Mark senza ascoltarlo.

"Perché?" Piagnucola Louis.

"Perché è il tuo fratellastro!"

"Ma sei stato a malapena con sua madre cinque anni fa. Perché devo continuare a vedere Harry?"

"Divorzi dalle mogli, non dai figli," risponde secco.

"Ecco," dice Louis, provando di nuovo a dargli il bicchiere con la spremuta.

"Scordatelo," dice suo padre prima di andarsene.

Louis non si fa scalfire l'umore da quell'uomo burbero, corre fuori di casa ed entra subito nella mia nuova fighissima Jeep che gli ha comprato il padre. È una quattro per quattro, due airbag e un impianto stereo da paura. Non ha ancora la patente, ma deve pur iniziare da qualcosa anche se a volte gli capita di colpire qualche vaso sul marciapiede. Come è successo proprio ora. "Oops," sussurra, girandosi indietro a guardare per poi rimettere subito gli occhi sulla strada.

Sta andando a casa di Gigi, una bellissima ragazza che ha il piacere di chiamare sua migliore amica. Sono amici perché entrambi sanno cosa significhi avere qualcuno invidioso di loro.

Si ferma davanti a casa sua e suona il clacson per avvisarla della sua presenza. Gigi esce correndo dalla villa ed entra in auto.

"Amico!"

"Tesoro!"

Si danno il cinque per poi ripartire verso la scuola.

"Ehi Louis, allora cosa ne dici?" Gli chiede Gigi, mostrando il suo outfit un po' particolare. Una giacca in tartan nera con una gonna abbinata e sotto un gilet rosso con una maglietta bianca, il tutto accompagnato da un buffo cappello. Louis è abbinato a lei, indossa una giacca in tartan gialla con dei pantaloni eleganti abbinati.

"Hai fatto shopping con Arlecchino?" Scherza.

"Beh, almeno non ho scuoiato un Collie per fare il mio zaino," afferma, prendendogli lo zaino bianco.

"È finto pelo," afferma scocciato, girando a destra per andare a scuola premendo l'acceleratore.

"Pronto, era un segnale di stop!"

"E non mi sono fermato!?"

"Sì, certo." Lo guarda sconvolta.

Finalmente arrivano a scuola.

"Non sono ancora le otto e mezza e Zayn mi sta tartassando di chiamate," dice Gigi, guardando il telefono mentre cammina a fianco a Louis sul largo viale della scuola.

"È così possessivo."

"Non dirmelo. Questo weekend mi ha chiamato e mi ha detto 'Dove sei stata oggi?' e io ero tipo 'a casa di mia nonna'..."

Louis alza gli occhi al cielo. Gigi e il suo ragazzo, Zayn, sono in una relazione drammatica. Probabilmente hanno visto troppe volte quel film su Ike e Tina Turner.

"Gi, perché sopporti tutto questo? Potresti avere molto meglio," si lamenta con lei.

"Va bene." Gli dà un'occhiata veloce. "Zitto, sta arrivando."

"Donna, perché non rispondi a nessun mio messaggio?" Gli chiede Zayn preoccupato.

"Non chiamarmi donna!" Risponde Gigi scocciata.

Zayn fa finta di niente e continua, "Dove sei stata tutto il weekend? Che cos'hai fatto? Sei stata sul sedile di qualcuno?"

"Sul sedile di qualcuno?" Ripete Gigi scioccata, guardando Louis.

"Sì, ha detto 'sedile di qualcuno'," risponde ridendo.

"Sedile di qualcuno, sedile di qualcuno," ripete Zayn.

"No, ma parlando di sesso in macchina, forse mi vorresti spiegare come ha fatto questa schifosa ciocca bionda a finire nella tua macchina," ribatte Gigi, mostrandola.

"Non so da dove venga fuori. Sembra una tua ciocca," ribatte Zayn guardando il suo gruppo di amici.

"Scusami. Non ho dei capelli di merda, va bene? Al contrario di alcune persone che conosco, tipo Claire."

"Gi, me ne vado," dice Louis sorridendole appena nota la situazione degenerare.

"Ciao," risponde Gigi senza guardarlo, troppo impegnata nella discussione.

"Perché devi fare così?" Ribatte Zayn.

"Basta. Ho chiuso con te."

"È quel momento del mese?"

Louis non capisce perché Gigi esca con un ragazzo delle superiori. Sono come i cani. Devi pulirli, dar loro il cibo e sono delle creature nervose che saltano e si sbavano addosso.

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"Dovrebbe essere dato a tutte le persone oppresse rifugio negli Stati Uniti? Liam tu farai contro e Louis pro. Louis, hai due minuti," dice Mr Hall, facendo spazio ai due sui podi per il dibattito.

Louis si toglie il chewing gum dalla bocca e inizio a parlare, sicuro del suo discorso. "Allora, va bene, per esempio ora, gli haitiani hanno bisogno di venire negli Stati Uniti, ma ci sono alcune persone che dicono 'Mettono a prova le nostre risorse'. Ma è come quando ho dato la festa in giardino per il compleanno di mio padre, no? Ho scritto R.S.V.P. perché non c'era il buffet. Ma alcuni invitati sono arrivati senza confermare la propria presenza perciò ero totalmente infastidito! Ho dovuto muovere il culo in cucina, redistribuire il cibo, aggiungere nuovi posti, ma alla fine del giorno più siamo meglio è! E perciò, se il governo potesse andare in cucina, rimettere a posto alcune cose, potremmo certamente festeggiare con gli haitiani. In conclusione, vi vorrei ricordare che non c'è scritto R.S.P.V. sulla Statua della Libertà," conclude soddisfatto della sua arringa, sorridendo alla classe.

Tutti iniziano ad applaudire e Louis fa un veloce inchino per ringraziarli. "Grazie mille."

Mr. Hall li interrompe. "Uh, Liam? Vuoi rispondere?"

"Mr. Hall, come posso rispondere? L'argomento è Haiti e sta parlando di una festicciola."

Louis si gira per guardarlo indignato "Pronto?! Era il cinquantesimo compleanno di mio padre!"

Liam alza gli occhi al cielo. "Fa niente. Se lui non fa il suo compito, io non posso fare il mio."

"Ragazzi," dice Mr. Hall con aria di rimprovero. "Qualcun altro ha qualcosa da dire sull'orazione di Louis? Aiden? Commenti?" Chiede a un ragazzo dall'aspetto curato che sta mettendo a posto dei CD sul suo banco.

"Sì, non riesco a trovare il mio CD dei Cranberries. Devo andare al Quad prima che qualcuno lo rubi," dice alzandosi di fretta.

"Mi dispiace ma non posso permettertelo. Avete altri commenti?"

"Io ho un commento, Mr. Hall." Alza la mano Niall, un ragazzo un po' sulle nuvole.

"Sono tutt'orecchi," risponde stupito.

"Va bene, allora, quello che provo per i Rolling Stones è quello che proveranno i miei figli per i Nine Inch Nails, perciò non dovrei dare il tormento a mia mamma, uh?"

Mr. Hall lo guarda confuso. "Sì. Beh, è fuori tema. Stavamo parlando di Haiti, ma la tolleranza è sempre una buona lezione, anche quando non c'entra niente."

Niall fiero di se stesso, gli sorride. "Grazie."

"E con questo, ora vi do le vostre pagelle." Louis e Liam tornano ai loro posti mentre la classe si lamenta, sprofondando sulle sedie. "C'è un certo Luke Malek in questa classe?"

Louis alza la mano, muovendola rapidamente. "Mr. Hall? Le voci su Luke dicono che i suoi genitori abbiano la custodia congiunta perciò passerà un semestre a Chicago e un semestre qui. Penso sia una parodia della professione di avvocato."

"Grazie per questo punto di vista, Louis."

Louis gli risponde con un sorriso, Aiden seduto dietro di lui si allunga per stringergli le spalle con affetto.

Mr. Hall continua a distribuire le pagelle. "Ora potete smettere di parlare."

Niall va verso la finestra.

"E i tentativi di suicidio potrebbero essere posticipati alla prossima ora?" Chiede il professore, guardandolo di sfuggita per poi passare il foglio a Louis. All'improvviso una nube nera si posa su di lui. Ha preso una C in dibattito?!

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Finita la lezione, Louis corre subito nel corridoio per scrivere a Gigi, 'Gi?'

'Come va?' Gli risponde.

'Hai ricevuto la pagella?'

'Sì, sono morta. Come sei andato?'

'Ho fatto schifo. Mio padre sarà su tutte le furie.'

'Mr. Hall è stato troppo duro!'

Mentre legge il messaggio, va addosso a Gigi che viene dalla parte opposta del corridoio. Smettono di guardare il telefono e continuano arrabbiati la loro conversazione.

"Mi ha dato una C meno," dice Gigi.

"Beh, a me ha dato una C e questo fa abbassare la mia intera media."

Arrivano davanti alla porta della classe di Gigi, lei entra mente Louis si dirige verso la sua prossima classica.

"Ciao," lo saluta Gigi.

"Continuiamo qua, va bene?" Le risponde, indicando il telefono per poi scrivere un messaggio.

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Louis vive in una villa classica. Le sue colonne sono datate 1972. Appena entra in casa, si ferma ad osservato il quadro appeso che prende tutta la parete, raffigurante sua madre. Era un tesoro... era morta quando Louis era piccolo a causa di un incidente durante una liposuzione di routine. Non se la ricorda bene, ma gli piace fingere che continui a vegliare su di lui. Le sorride e tira fuori la mia pagella. "Ehi, Ma. Ho preso 98 in geometria, è andata bene, no?"

Sale le scale che danno sull'entrata ed entra in camera per cambiarsi. Gli piace sperimentare con il suo stile, per questo a volte passa un tempo sproporzionato a rinnovare il suo guardaroba. Mentre prova a mettersi la matita nella rima inferiore per un look più dark, sente Fake Plastic Trees dei Radiohead al piano di sotto. Louis sbuffa e appoggia la matita bruscamente. "Che schifo, musica lagnosa," pensa.

Corre in cucina arrabbiato. "Cos'è questa musica strappalacrime da college?" Dice quando vede Harry con la faccia nel frigorifero.

"Ehi, perché non sei a fare shopping?"

"Allora, questa camicia di flanella..." Tocca il tessuto. "È un riferimento al freddo di Seattle o stai cercando di rimanere al caldo davanti al frigorifero?" Chiede, girandosi per prendere delle carote da mangiare quando all'improvviso sente delle mani sulla pancia che provano a fargli il solletico.

"Uh, wow. Stiamo mettendo su peso qui," dice canzonatorio.

"Wow, la tua faccia sta contagiando la tua bocca." Dà un morso alla carota.

"Sono stato nell'ufficio di papà."

"Non è tuo papà, perché non vai a torturare un'altra famiglia!" Piagnucola Louis.

Harry prende un sorso della spremuta presa dal frigo e lo guarda accigliato. "Ehi, solo perché mia madre sposa un altro, non significa che sia mio padre."

"In realtà, è proprio tuo padre," risponde andando in salotto mentre Harry lo segue. "Spero tu non voglia rimanere qui."

"Certo che voglio."

Si siedono sul divano e Louis accende la TV sui cartoni, mettendo su Beavis and Butt-head.

"Sono sicuro che tu voglia."

"Ho preso un appartamento a Westwood, vicino a scuola," risponde ridendo.

"Non dovresti andare all'università sulla East Coast? Ho sentito che le ragazze alla NYU non sono speciali."

Harry prende il telecomando e cambia canale sulla CNN, ridendo. "Sei divertente," commenta sarcastico.

"Ehi! Dio mio, sei appena arrivato e vuoi già il controllo della TV?" Gli prende il telecomando dalle mani, rimettendo sui cartoni per poi allontanare il telecomando per non farglielo prendere.

"Ehi! Da qualche parte nell'universo, forse non nel tuo mondo, ma in qualche parte, è considerato figo sapere quello che succede nella nostra società," dice sbuffando.

"Grazie, Harry. Avevo proprio bisogno di una lezione da parte tua su come essere fighi. Parlami ancora di Kenny G, per favore."

Harry gli lancia un'occhiataccia.

"Venite, simpaticoni," urla Mark dalla sala da pranzo. Corrono subito e si sediamo ai loro posti: Mark a capotavola, Louis alla sua destra e Harry accanto a quest'ultimo.

"Harry, stai ancora crescendo? Sembri più alto rispetto a Pasqua."

"No, non penso."

"Non ti sembra più grosso?" Chiede Mark a Louis.

"La sua testa sì," dice squadrandolo.

"Allora, Harry, hai pensato un po' al nostro discorso sul diritto aziendale?" Gli chiede, togliendosi gli occhiali da vista.

"Sì, ma penso che mi piacerebbe molto provare diritto ambientale."

"Per quale motivo? Vuoi una vita miserabile e frustrante?"

Louis guarda male suo padre. "Ehi, Harry avrà una vita miserabile e frustrante qualunque cosa faccia."

"Almeno sa cosa vuole fare ed all'università va bene. Mi piacerebbe vederti avere un obiettivo."

"Ho un obiettivo," gli risponde offeso.

"Sì, verso il centro commerciale," risponde Harry. Louis gli lancia un'occhiataccia.

"Questo mi ricorda: dov'è la tua pagella?" Gli chiede suo padre.

"Non è ancora pronta," risponde determinato.

"Cosa significa 'non è ancora pronta'?"

"Beh, alcuni professori hanno provato a sottostimarmi, papi, e tu dici sempre 'non accettare mai la prima offerta', perciò ho pensato che questi voti siano solo uno scalino di partenza per iniziare le mie negoziazioni."

"Molto bene." Gli sorride.

Un telefono inizia squillare, tutti e tre provano a rispondere per capire di chi sia. È quello di Mark che si alza velocemente da tavola iniziando ad urlare.

"Sei un leccaculo," sussurra Louis a Harry.

"Oh e tu sei superficiale. Cosa ti fa pensare che i professori cambieranno i loro voti?"

"Forse il fatto che l'ho già fatto tutti gli altri semestri." Gli lancia uno sguardo di sfida.

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Louis aveva deciso di dover alzare la sua media dei voti per questo aveva detto alla professoressa di educazione fisica che un ragazzo malvagio gli avesse spezzato il cuore, che stava così male che non riusciva a dormire, a mangiare e a studiare. Per questo la sua C era diventata una B. I due avevano concluso la conversazione, affermando che gli uomini fossero tutti dei maiali.

Successivamente aveva promesso a Miss Giest che avrebbe iniziato una campagna di corrispondenza con i membri del Congresso per la violazione del Decreto Aria Pulita.

Ma Mr. Hall era una roccia.  Gli aveva persino detto che non faceva delle ricerche per i suoi dibattiti, che erano poco strutturati e non convincevano, come no!

Si sentiva impotente e fuori controllo. Aveva bisogno di trovare un santuario in un posto dove potessi raccogliere i pensieri e riprendere le forze.

"Tesoro, cosa c'è che non va? Stai avendo il rimorso del compratore?" Gli chiede Gigi tenendo le sue mille buste mentre passeggiano per il centro commerciale.

Louis si gira di scatto a guardarla. "Dio, no! Nulla di tutto ciò. È solo che abbiamo fatto shopping tutto il giorno e continuo a non sapere cosa fare con Mr. Hall. Ho provato tutto per convincerlo dei miei giusti requisiti, ma sono stato brutalmente respinto."

"Superala, va bene? È un ometto triste che vuole rendere tutti tristi."

Louis le sorride, quella frase gli ha fatto venire un'idea. "Gi, hai ragione! Dobbiamo capire come rendere Mr. Hall felice."

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Ecco quello che sappiamo di Mr. Hall: è single, ha 47 anni e guadagna pochi soldi per un lavoro ingrato. "Quello di cui quell'uomo ha bisogno è una bella e sana scopata," pensa Louis. Sfortunatamente, c'è una crisi di bellezze nella scuola. I cattivi troll del dipartimento di matematica sono tutte sposate e come da tradizione, la professoressa di Educazione Fisica, Ms. Stoeger, è lesbica. Ovviamente, c'è sempre Miss Giest. Qualcosa dice Louis di non sottovalutarla. Beh, certo, ha dei buchi nelle calze, le si vedono sempre gli slip e ha sempre più rossetto sui denti che sulle labbra.  Dio, quella donna ha bisogno di rinnovo. Louis è la sua unica speranza.

È per questo motivo che Louis è impegnato a scrivere una lettera davanti all'ufficio di Miss Giest.

"'Impetuosi venti scuotono le tenere gemme di Maggio ma la tua eterna estate non dovrà svanire.' Cazzo, l'hai scritto tu?" Gli chiede Gigi mentre prova a leggere il biglietto, tenendo una rosa rossa in mano.

"Nah, è una frase famosa."

"Di chi?"

"Cliffsnote"

"Oh."

Appena vedono Miss Giest e Niall uscire dal suo ufficio, corrono fuori dall'aula e si nascondono dietro la porta di vetro. La professoressa si accorge subito del biglietto, lo prende in mano dopo aver annusato la rosa rossa. Man mano che legge, diventa sempre più rossa.

"Oh mio Dio! Sembra felice!" Dice Gigi estasiata.

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"Paroudasm Budapshawn, 16 ritardi da giustificare. Janet Houn, nessun ritardo. Niall Horan, 38 ritardi. Per ora sei il più ritardatario della classe, congratulazioni!" Dice Mr Hall.

Tutti gli applaudono mentre Louis lo guarda perplesso con un taccuino in mano. Niall si avvicina al podio del dibattito. "È tutto così inaspettato, io, uh, non ho neanche un discorso pronto. Uh, ma vorrei dire questo: il ritardo non è qualcosa che puoi fare tutto da solo. Molte persone hanno contribuito al mio ritardo. Uh, vorrei ringraziare i miei genitori per non avermi mai dato un passaggio a scuola, gli autisti di Los Angeles che hanno dato un'opportunità a un ragazzino sconosciuto e, uh, ultimo ma non meno importante, il meraviglioso staff di McDonalds per aver passato ore a fare quei McMuffin senza i quali non avrei mai potuto essere in ritardo."

Tutti continuano ad applaudire. "Beh, se il signor Horan non ha messaggi politici da includere nel suo discorso, io andrei avanti. Louis Tomlinson, due ritardi," dice Mr. Hall. 

"Obiezione! Si ricorda le date di questi presunti ritardi?" Lo guarda confuso.

"Uno è stato lo scorso lunedì!"

"Mr. Hall, mi ero fatto male al piede, ho zoppicato per tutta Los Angeles."

"Farò passare quel ritardo," risponde rassegnato.

"Grazie, Mr. Hall. Miss Giest aveva ragione su di lei," fa finta di farsi scappare.

"Che cosa vuoi dire?" Gli chiede interessato.

"Beh, ha detto che è l'unico in questa scuola che capisce qualcosa." Gli sorride.

Mr. Hall sembra intrigato, il piano va a gonfie vele.

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"Louis, vieni qui!" Urla Mark dal suo ufficio in casa.

"Sì, papi?" Louis va da lui, pimpante.

"Mi potresti dire cosa diavolo è questo?" Gli chiede irritato dandogli un foglietto.

"Uhm, una seconda notifica per tre multe non pagate. Non mi ricordo di averne ricevuta una," risponde perplesso.

"La multa è la prima notifica. Non sapevo neanche che potessi prendere una multa senza patente."

"Oh, certo che puoi. Puoi prendere una multa in ogni momento," risponde speranzoso.

"Oh davvero?"

Louis annuisce, sorridendo.

"Beh, in questa casa non puoi. Da questo momento, non potrai guidare, sederti, fare qualsiasi cosa su quella jeep senza la supervisione di un patentato. E non andare in giro con Gigi, capito? Due fogli rosa non fanno una patente! Mi sono reso chiaro?" Dice arrabbiato.

"Sì papà." Gli sorride, sistemandogli il gilet.

"Louis, mi aspetto che diventi un bravo guidatore. Voglio vedere che ti applichi," afferma serio, guardandolo negli occhi.

"Lo farò, farò pratica!" Risponde per poi andarsene dall'ufficio. Un patentato senza nulla da fare? Dove può trovare un tale sfigato? Va fuori verso la piscina.

"Ehi, alito di muesli, hai dei peli pubici sul mento," dice Louis al ragazzo steso sullo sdraio che sta leggendo un libro di Nietzsche. Si mette dietro di lui, sbirciando il libro.

"Mi sto facendo crescere il pizzetto," risponde Harry.

"Oh, che bravo. Non vuoi essere l'ultimo in caffetteria senza i peli sul mento." Gli tocca il mento.

"Non riesco a quantificare quanto mi piacciano queste nostre conversazioni, ma per risparmiare del tempo perché non mi dici di che cos'hai bisogno?" Dice con tono sarcastico.

"Va bene, allora, in pratica, ho un foglio rosa e guido, ma papi ha detto che non posso prendere la jeep senza un patentato e visto che non stai facendo proprio nulla, sai..."

"Quali sono le possibilità che tu stia zitto finché non l'avrai vinta?"

Finge di pensarci. "Mmh, quasi nessuna. Dai!" Lo prende per mano e lo porto verso la macchina. Mette in moto e iniziano a girare per le vie di Los Angeles.

"Ehi, James Bond, negli Stati Uniti si tiene la destra."

"Lo sto facendo, prova tu a guidare con le scarpe rialzate," risponde offeso.

"Senti, devo tornare in università. Vuoi provare a fare dei parcheggi?"

"Che senso ha? Ovunque vai c'è un parcheggiatore." Fa spallucce sorridendogli. "Che lezione hai?"

"In realtà, vado a un incontro di ambientalisti. Potremmo convincere Marky Mark a piantare un albero delle celebrità," risponde con un sorriso.

"Fantastico. Rubare del tempo all'agenda impegnata da modello di Marky Mark per piantare un albero? Harry, perché non prendete un giardiniere?"

"Sai, forse Marky Mark vuole usare la sua popolarità per una giusta causa, dare un contributo. In caso tu non abbia mai sentito quella parola, contributo significa dare..."

Louis lo interrompe. "Scusami, ma ho donato molti outfit italiani costosi a Lucy..."

"Tempo... fondi..." Continua Harry.

"E appena prenderò la patente, intendo frenare quando passeranno gli animali e ho contribuito ad aiutare due professori soli a trovare l'amore," continua non ascoltando quello che sta dicendo Harry.

"E scommetto che lo hai fatto per i tuoi interessi più che per i loro. Sai, se ti vedessi fare qualcosa che non sia al 90% egoista, morirei per lo shock."

"Oh, quello sarebbe abbastanza per me." Gli fa un sorrisetto sarcastico.

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"Diresti che sono egoista?" Chiede Louis pensieroso a Gigi mentre sono seduti al tavolo nel cortile della scuola.

"No, non davanti a te," risponde togliendo l'etichetta della bottiglia.

"Davvero?" Le domanda preoccupato, giocando con il thermos.

Gigi alza lo sguardo. "Cosa c'è che non va? Harry ti sta trattando male perché sta vivendo la sua fase post-adolescenziale?"

"Guarda, c'è Mr. Hall." Il castano fa un cenno per poi alzarsi con il thermos in mano, correndo verso di lui.

"Mr. Hall, Mr. Hall, Mr. Hall, uhm, beve caffè?"

"Beh non quello della mensa. Ma, uh, di solito sì."

"Beh, sono uno scemo. Quando stavo preparando il pranzo a mio padre questa mattina, gli ho dato il mio Lemon Snapple e ho preso la sua miscela italiana. La vuole?" Gli chiede Louis, aprendo il thermos e facendogli odorare il caffè.

"Sei sicuro di non volerlo?"

"Potrebbe bloccarmi la crescita. Voglio essere alto un metro e settantasette come Cindy Crawford. Ma pensavo che forse a lei o a Miss Giest potrebbe piacere?"

"Potreste condividerlo?" Propone Gigi, giocando con i capelli

"Beh, uh grazie," risponde Mr. Hall prendendo il thermos.

Appena il professore se ne va via, si dirigono verso l'ufficio di Miss Giest per continuare il loro piano. "Ho l'impressione che oggi raggiungeremo il contatto," afferma sicuro Louis.

Bussano alla porta dell'ufficio di Miss Giest e lei apre subito. "Miss Giest!"

"Ciao ragazzi. Avete firmato per la fiera sull'ambiente?"

"Oh, sì, lo faremo," risponde Gigi.

"Ha degli occhi così belli, perché li nasconde?" Chiede Louis prima di toglierle gli occhiali da vista. "E queste mollette sono così carine!" Gliele toglie dai capelli, passando velocemente la mano per dare una forma.

"E questo vitino..." Gigi le allaccia il gilet sulla vita. "Ooh, wow."

"Ragazzi, oh, non dimenticatevi di firmare per la fiera ambientale," dice Miss Gist prima di correre via.

"Non è un tesoro, ma è migliorata di molto," afferma Gigi pensierosa.

"Beh noi abbiamo fatto del nostro meglio. Dobbiamo muoverci se vogliamo farcela per la lezione di educazione fisica," dice Louis uscendo velocemente dall'edificio. "Dai, Gi."

"Oh, mi sento svenire, tesoro, ti prego," si lamenta.

"So cosa vuoi dire, ma almeno è esercizio. Mi sento una mucca. Ho mangiato due tazze di special K, tre pezzi di bacon di tacchino, una manciata di popcorn, cinque barrette agli M&M's con il burro d'arachidi e tipo tre pezzi di liquirizia," elenco.

Gigi sussulta. "Oh mio dio, guarda. È una scena da film, o cosa?"

Louis alza lo sguardo e vede Miss Giest e Mr. Hall sedersi su una panchina tra due alberi, lui le offre il thermos con il caffè.

"Guarda il linguaggio del corpo. Le gambe incrociate verso di lui. È un inequivocabile invito a fare sesso."

"Oh, Louis, le sta chiedendo il numero di telefono. Guarda Miss Giest, è così carina!"

Sospira sognante. "Oh, le persone anziane possono essere così dolci."

Giorni dopo, Mr Hall era ritornato con le pagelle, tutti i voti erano aumentati pure Liam Payne sembrava essere grato a Louis. Aiden era così felice che si era buttato addosso a lui per dargli un bacio sulla guancia.
Louis e Gigi erano pure riusciti a vedere i due piccioncini baciarsi nel parcheggio della scuola, Miss Giest era così emozionata che non riusciva nemmeno ad aprire la portiera della propria auto.

Louis era diventato l'eroe della scuola, l'intero corpo studentesco gli era grato.




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