Episode 5: The Talk
Talie
Mi affrettai verso l'ufficio, confusa, mai nei miei quattro anni alla Berklin Middle School ero stata richiamata nell'ufficio della preside e, onestamente, non ricordavo nemmeno di aver fatto qualcosa di male.
O meglio, qualcosa che lo richiedesse, perché io non faccio mai nulla.
"Nanetta, che ci fai qui?" chiese Haz quando ci trovammo faccia a faccia, ci fissammo a vicenda con sguardo sorpreso e poi lui camminò verso di me, riaggiustandosi il cappellino mentre io mi astenevo dal commentare quel soprannome.
Da quando avevamo iniziato la scuola media e lui aveva avuto quella stupida crescita improvvisa, diventando più alto di me, non aveva mai smesso di ricordarmelo e mi chiamava sempre nanetta (shorty).
O pollastra (shawty), non riuscivo a capirlo a volte...
"Non lo so, sono stata chiamata nell'ufficio della preside." informai e camminammo fianco a fianco lungo il corridoio.
"Hey anche io." disse Haz, sfregandosi i palmi delle mani, per poi guardarmi con un sopracciglio alzato ed io ricambiai lo sguardo.
"Che cosa hai fatto?"
"Che diavolo intendi con che cosa ho fatto io," mi imitò, muovendo il collo come una donna sfacciata mentre mi imitava ed io ruotai giocosamente gli occhi al cielo con un piccolo sorriso.
"Oh, è perché sono nero huh, huh, e tu, per cosa sei finita nei guai signorina, nascondi l'erba negli stivali eh?" scherzò Haz, spingendomi le gambe con il suo ginocchio come i bambini, saltellandomi intorno sorridente, mentre io continuavo a camminare verso l'ufficio della preside con l'espressione seria.
"Saltellami più vicino e ti faccio male." dissi in completa serietà. Mi fermai sulla porta per sorridergli e lui si immobilizzò, la sua bocca si spalancò in maniera melodrammatica, prima di piazzarsi una mano sul cuore.
"Sei diventata una bulla anche tu..." disse sottovoce con finta incredulità facendomi ghignare, scossi la testa e lo spinsi via, lui ridacchiò, prima di entrare entrambi nell'ufficio della preside.
Ci bloccammo quando vedemmo chi erano seduti con espressioni colpevoli sul volto, ricurvi sulle sedie mentre la preside, la signora Nelson, teneva le labbra strette duramente in un'espressione seria, seduta dietro la sua scrivania di legno scuro di ciliegio con impazienza.
Avrei dovuto sapere che riguardava loro due.
"Mamma?" disse Haz incredulo e Nat sprofondò ancora di più nella sedia, grattandosi in imbarazzo la testa di capelli afro, prima di fare un cenno con la testa a suo figlio con un sorriso nervoso.
"Papà?" domandai, guardando mio padre che era accanto a lei, lui si sporse con gomiti sulle ginocchia e si massaggiò le tempie, alzando poi una mano per salutare ma non dicendo una parola.
"Cosa sta succedendo?" chiesi, fissando mio padre e Nat, prima di rivolgere la mia attenzione alla signora Nelson.
Papà e Nat esplosero improvvisamente in sporadiche spiegazioni nello stesso momento, le voci frenetiche si sovrapponevano una con l'altra, rendendo impossibile capire qualsiasi cosa stessero dicendo e poi si raddrizzarono nelle sedie, continuando a gesticolare e cercando di spiegarsi.
"Non è stata colpa nostra, ci stavamo solo facendo gli affari nostri e-"
"Poi lui ha deciso di dire qualcosa e io non ho potuto rimanere fermo e non-"
"Ma non è stato questo il peggio-"
"Basta così!" scattò la signora Nelson, facendo zittire immediatamente mio papà e Nat che abbassarono lo sguardo sulle loro cosce in silenzio, come dei bambini rimproverati, prima che la preside facesse un piccolo respiro profondo.
"Haz, Talie, mi scuso per l'inconveniente di avervi fatto uscire dalle classe e interrotto le vostre lezioni, ma dobbiamo parlare del comportamento dei vostri genitori." disse la signora Nelson ritornando al punto.
"E' okay, mi stavo addormentando con la lezione del vecchio signor Perkin comunque." Haz fece spallucce indifferente, grattandosi la mandibola totalmente ignaro dell'occhiata che la signora Nelson gli aveva lanciato per poi accigliarsi.
"Uh-huh." ammise lei con le labbra strette.
"Per favore, accomodatevi." disse poi, indicando le due sedie vuote di fronte alla sua scrivania ed io ed Haz ci scambiammo un'occhiata prima di seguire i suoi ordini.
"Dunque, sarete probabilmente sorpresi che i vostri genitori siano nei guai e si trovino qui nel mio ufficio al momento, giusto?" sollecitò la signora Nelson con uno sguardo preoccupato ed Haz ed io ci scambiammo ancora uno sguardo prima di tornare a rivolgerci a lei.
"No." dicemmo contemporaneamente.
Mio padre e Nat sembrarono offesi, dritti nelle loro sedie e aprirono la bocca per difendersi, ma Haz ed io gli lanciammo un'occhiata severa, facendoli immediatamente sprofondare dalla vergogna e richiusero le bocce, sprofondando di nuovo sulle sedie.
"Oh," si accigliò la nostra preside per la sorpresa, ovviamente presa alla sprovvista dalla nostra risposta ed intrecciò le dita sulla sua scrivania.
"Perciò intuisco che siate abituati a queste circostanze." disse lei con un sopracciglio alzato.
Haz ed io ci guardammo a vicenda.
"Sì."
"Sì abbastanza."
"E' una cosa insensibile da dire." disse Nat, facendo scorrere la lingua all'interno della guancia mentre ci fissava, scuotendo la testa e papà annuì in accordo accanto a lei.
"Beh devo dirvelo, i vostri genitori hanno avuto una discussione con uno degli studenti della nostra scuola, Riley Rayers."
Haz ed io sbuffammo alla menzione di Riley Rayers, uno dei più fastidiosi idioti della scuola media, scopaiolo tutto il tempo che parlava con uno slang yolo, scorrazzando in giro con il suo scooter con stampate le foglie di marijuana.
"Beh ha senso, prima di tutto a nessuno piace quel ragazzo perché ogni volta che apre la bocca è come se implorasse di essere preso a sculacciate sul sedere." disse Haz, appoggiandosi allo schienale come se niente fosse e sistemando i piedi sopra la scrivania della preside, io sospirai.
"Haz togli i piedi dal tavolo." disse Nat.
"Aw va tutto bene mamma, io e la signora Nel qui siamo in buoni rapporti."
Nat girò lentamente la testa in modo intenso e spaventosamente inquietante, e i suoi occhi si indurirono.
"Piedi. Giù. Ora."
"Sì mamma." disse velocemente Haz, ritornando con i piedi sul pavimento, si raddrizzò sulla sedia e Nat gnignò, battendo subdolamente il pugno con mio padre che si era sporto più vicino a lei, prima di far incrociare le loro dita insieme e Nat fece il labiale della parola "cagasotto" a suo figlio, facendomi soffocare una piccola risata.
La signora Nelson rivolse uno sguardo ai nostri genitori e poi a noi, prima di parlare.
"Nonostante qualcuno potrebbe essere d'accordo con questa affermazione riguardo al signor Rayers-"
"Tutti, tutti sono d'accordo." corressi la signora Nelson, annuendo, e lei si fermò, prendendo lentamente un respiro.
"Va bene lo ammetto, ha fatto un commento molto crudele su tua madre." ammise, rivolgendosi ad Haz.
"Il piccolo stronzo ha fatto più di questo. Ha trattato Nat come se fosse un sacco di spazzatura in strada, fischiandole come se fosse un animale per farsi notare, è un fottuto teppista a cui vanno insegnate le cazzo di buone maniere e il rispetto." scoppiò mio padre, gesticolando rabbioso e mentalmente contai quante parolacce avesse usato durante la sua sfuriata.
"Linguaggio signor Styles, io ho già parlato con i genitori del signor Rayers e preso dei provvedimenti a riguardo." avvertì fermamente la signora Nelson e mio padre scosse la testa, incrociò infastidito le braccia al petto e si lasciò andare sulla sedia.
"Certo, è solo un bambino, per questo gli ho parlato per insegnargli il valore del rispetto per le persone, in particolare per le donne in questo caso. Aveva solo bisogno di essere educato." Nat disse tranquillamente.
"Oh è proprio così signora Turner." disse la signora Nelson, guardando Nat.
"Mi corregga se sbaglio ma questo rapporto dice che lei, e cito," la nostra preside iniziò, schiarendosi la gola e riaggiustandosi gli occhiali per abbassare lo sguardo verso il foglio di carta nella sua mano.
"Che lei ha detto a Riley che è un- e sto solo citando cosa c'è scritto qui- una mammoletta troia che sta per ricevere un calcio, ovvero il vostro, sul culo se non sta zitto." citò la signora Nelson, le parolacce suonavano ancora più divertenti dette nel suo educato tono calmo e Nat si sporse in avanti infastidita.
"Beh sì, non mi interessava se stesse mancando di rispetto a me finché non ha guardato Harry dicendo 'hey, tu sei il padre di Talie. Tua figlia ha proprio un bel culo.' ed ero pronta a scatenare la furia di questa mamma ispanica, nera e asiatica su di lui." scattò Nat e mio padre annuì, parlando insieme a lei per aiutare a sostenere le loro ragioni, entrambi sembravano come se avessero pianificato l'omicidio di un tredicenne già morto.
"Tu sapevi di questo?" chiese la signora Nelson, ignorando i miei genitori farneticanti e guardando me.
"No, no non avevo idea di avere un bel sedere." dissi, incrociando le mani sulle cosce mentre la preside mi lanciava un'occhiataccia per niente divertita.
"Non avevo idea che avessi un bel sedere nemmeno io." parlò Haz accanto a me facendomi spostare lo sguardo su di lui.
"Sì beh, voglio dire, non è così grande ma è sodo penso." iniziai, spostandomi per alzare un po' il mio sedere dalla sedia mentre Haz lo controllava.
"No sì è davvero bello guardarlo, ma sai pensavo di essere io quello dal bel culo tra di noi." commentò Haz, girandosi sulla sedia per guardami, appoggiando una gamba sul bracciolo della sedia.
"No anche tu ne hai uno bello comunque, è davvero pieno. Come il sedere di una donna." mi complimentai, palpeggiando l'aria di fronte a me come se ci fossero delle chiappe immaginarie.
"Davvero?"
"Oh assolutamente."
"Beh, voglio dire, è tipo pieno e paffuto-"
La signora Nelson sbatté i palmi delle mani sulla scrivania, facendo sobbalzare me ed Haz nelle nostre sedie e interrompere la nostra conversazione al suono del forte impatto, che echeggiò nella stanza, mentre noi la fissavamo con gli occhi spalancati e sorpresi.
"Se voi due avete finito, stavo domandando se sapevate che i vostri genitori potessero reagire in maniera violenta e brusca." ribadì lei con freddi occhi blu senza pietà.
"Certo che lo sapevamo." fece spallucce Haz.
"Conosciamo i nostri genitori da tipo, le nostre intere vite." aggiunsi con l'espressione corrucciata.
"Giusto, e non c'è nessun altro che possa portarvi a scuola e venirvi a prendere? Nessun altro parente?" iniziò lei alzando un suo sopracciglio spiluccato.
"Una madre che ti possa accompagnare invece di tuo padre?" chiese lei, rivolgendosi a me che scossi la testa.
"E' sempre a lavoro." dissi, prima che la signora Nelson guardasse Haz.
"Un padre che ti possa venire a prendere invece di tua madre?" chiese, ponendo la domanda ad Haz che scosse la testa come me.
"E' sempre impegnato." rispose in tono spensierato.
"Perciò è così, nessun altro. Voi due non avete nessun altro che vi possa portare e venire a prendere a scuola. In questo caso immagino che bandire tua madre e tuo padre dalla scuola sia fuori questione, non è vero?" sospirò lei, alzandosi lentamente in piedi ed Haz ed io annuimmo.
Posizionò entrambe le mani sulla sua scrivania, sporgendosi in avanti con uno sguardo sconfitto, prima di voltarsi lentamente verso i nostri genitori, sia Nat che papà seduti come vere principesse e rivolsero un sorriso innocente alla nostra preside, le loro mani incrociate sotto il mento e sbattendo le ciglia verso di lei.
Giuro di aver visto uno spasmo nel volto della signora Nelson quando guardò verso di loro.
"Va bene, sono liberi di andare con solo un avvertimento, ma se questo dovesse ricapitare-"
"Non si preoccupi signora Nelson. Ci sentiranno quando torniamo a casa." la rassicurai e Haz annuì, appoggiando il gomito sopra alla mia testa e guardando verso i nostri genitori.
Stavano ancora ghignando come dei ragazzini dispettosi nelle loro sedie.
++
Era finalmente arrivato il fine settimane ed io stavo camminando lungo l'isolato, verso casa di Haz.
Feci una smorfia, trovando delle difficoltà a camminare per via dei dolori allo stomaco che mi erano venuti recentemente e presi un respiro profondo, massaggiandomi la pancia che doleva come se il figlio di Satana mi stesse mangiando le viscere.
Poco dopo arrivai di fronte alla casa di Haz e mi fermai, abbassando lo sguardo, prima che qualcosa di rosso in mezzo alle mie gambe catturasse la mia attenzione.
Davanti ai miei pantaloni bianchi si trovava una macchia rossa dove c'era mia vagina e feci un piccolo "huh" alla scoperta.
O ero segretamente giapponese e rappresentavo la bandiera del mio paese o mi era venuto il ciclo per la prima volta.
Vabbe', almeno sono qui e Nat ha degli assorbenti di scorta.
Bussai alla porta, sentendomi a disagio al pensiero di sanguinare e star sporcando i miei pantaloni e appoggiai una mano sullo stipite della porta, appoggiandomi mentre mi stringevo la pancia, iniziando a sentire di nuovo i crampi.
Feci un piccolo gemito e una smorfia di dolore, ed Haz aprì la porta mentre Lil Biggie, la sua anatra domestica che non era più così piccola, fece quack e sbatté le ali quando mi vide.
"Ayo mi stavo chiedendo quando saresti arrivata, ho un nuovo videogioco e oh mio dio stai sanguinando!" esclamò Haz, il suo solito atteggiamento calmo scomparve e spalancò la bocca, il lecca-lecca alla ciliegia cadde sul pavimento facendo spaventare Lil Biggie che iniziò a beccare la caramella.
"Oh già, non è niente solo-"
"Non è niente!? Stai sanguinando, sta uscendo sangue! Ti hanno colpito e sono scappati? Porca puttana ti hanno ferito e sono scappati vero? Un'auto?!" andò in panico Haz, avvicinandosi a me e piazzando le sue grandi mani sulla mie spalle ed io alzai un sopracciglio.
"Mi hanno ferito e sono scappati-cosa? No, no non è stata un'auto, Haz calmati, pensi che mentre camminavo qui un automobilista mi abbia sparato alla vagina-"
"Oh mio dio deve essere stato Conner." mi interruppe, schioccando le dita e indicandomi ed io lo guardai male.
"No sul serio, ricordi quando lui ti ha detto che voleva scoparti (bang) e tu l'hai rifiutato di fronte a tutti i suoi amici?" chiese, ora tenendomi la testa e stringendomi le guance insieme con le sue grandi mani e facendoci guardare intensamente.
"Si...."
"Deve aver voluto vendicarsi e davvero ti ha sparato (bang)." blaterò Haz, abbassando lo sguardo sui miei pantaloni con orrore, prima di tornare a guardarmi negli occhi.
"Ma con una pistola e non con il suo pene!"
"Oh santo cielo Haz calmati puoi- woah hey! Hey cosa stai facendo!?" esclamai sorpresa quando Haz si accucciò verso di me e mi fece avvolgere le braccia intorno sue spalle ampie, mi prese stile sposa, come se fossi un soldato ferito, portandomi in casa e chiudendo la porta con un piede.
"Non morirai oggi, mi hai sentito nanetta? Ti faremo un trapianto di vagina te lo prometto! Mamma! Mamma, Talie è stata sparata!" continuò in panico Haz, facendomi sospirare e lasciai cadere la testa all'indietro mentre lui mi trasportava, correndo per la casa, urlando a sua madre riguardo la mia vagina, prima che lei arrivasse con un'espressione confusa.
"Di che cosa diavolo stai urlando?" fu la prima cosa che disse Nat con una risata, avvicinandosi a noi e appoggiando sul pavimento il cesto della biancheria pulita che aveva in mano e ci guardò.
Io la guardai, ancora in braccio ad Haz che stava iperventilando con gli occhi sbarrati.
"Ciao Nat." la salutai con un sorriso educato.
"Ciao tesoro." disse lei in tono materno, punzecchiandomi un lato del viso, prima di rivolgere la sua attenzione a suo figlio con un'espressione esasperata.
"Mamma, Talie è stata sparata!" disse Haz, muovendomi tra le sue braccia, come se fossi una specie di offerta, mentre gli occhi di Nat caddero sulla macchia in mezzo alle mie gambe, realizzazione e sorpresa presero spazio sui suoi lineamenti, prima di sorridermi.
"Sì sto provando a dirgli che ho avuto solo-"
"La prima ferita d'arma da fuoco." disse Nat, facendomi accigliare confusa ed Haz impallidì, prima che lei mi prendesse tra le sue braccia, ora era la mamma di Haz a trasportarmi.
"Cosa facciamo?" chiese Haz con preoccupazione, la sua voce incrinata in tono di urgenza e Nat fece un sospiro melodrammatico.
"Non c'è molto che possiamo fare, eccetto tu, che puoi correre all'ospedale più vicino e chiedere di un trapianto di vagina immediato, capito?" spiegò Nat, ed Haz annuì velocemente con la testa e gli occhi sbarrati.
"Giusto, giusto." disse, fissando freneticamente sua madre e poi me.
Loro due si fissarono a vicenda per un po', un momento di silenzio cadde su tutti e tre. Nat ed io ci scambiammo uno sguardo, prima di voltarci verso Haz.
"Beh cosa stai aspettando ragazzo, a Talie non resta molto tempo." diede enfasi Nat ed io tossii in modo drammatico, lasciando cadere la testa all'indietro e gemendo, per poi fare uscire la lingua, come in un corpo morto.
"Oh giusto! Giusto! Giusto!" disse Haz, voltandosi impetuoso verso la porta principale, aprendola e correndo fuori.
"Trapianto di vagina! Giusto! Trapianto di vagina! Ci penso io Talie! Ci penso io a te!" iperventilò, prima che la porta si chiudesse con un tonfo, il suono echeggiò nella casa e Nat mi rimise in piedi.
"Vado a prenderti un assorbente e dei pantaloni puliti," rise Nat, facendomi segno di seguirla sopra le scale e le sorrisi.
"Grazie." sospirai di sollievo, tenendomi distrattamente la pancia.
"Hai anche i crampi? Ho anche un'aspirina e dell'olio di cocco, lo strofini nella parte dove senti i crampi e poi posso farti del tè. E quando dico che ti faccio, intendo che uso l'infuso che mi ha dato tuo padre qualche giorno fa." mi avvisò ed io la guardai con ammirazione, sentendomi come se stessi parlando alla mia figura materna e le sorrisi.
"Sono sicura che ti stiano... se non ti piacciono posso dartene un altro paio." disse, continuando a cercare un paio dei suoi pantaloni, dopo avermi lanciato un pacco di assorbenti chiusi..
"Va bene." risposi con un sorriso e andai nel bagno in fondo al corridoio, dopo aver chiesto il permesso, lavandomi e pulendomi, prima che lei aprisse la porta di colpo con una mano sugli occhi e mi passasse i pantaloni, facendomi ridere.
Dopo essermi cambiata, Nat mi aveva lasciata sdraiare sul suo divano nel salotto, le nostre tazze di tè sul tavolino da caffè accanto a noi e lei mi aveva appena messo dell'olio di cocco sulla pancia, mentre io lo massaggiavo sulla pelle.
"Non so come dire a papà che ho il ciclo perché la mia mamma usa i tamponi e io non mi sento ancora a mio agio con quelli, perciò vorrei chiedergli se può prendermi gli assorbenti invece. Ma santo cielo, lui va fuori di testa per queste sciocchezze, l'altro giorno gli ho chiesto se poteva accompagnarmi a comprare dei reggiseni e lui ha sputato tutto il caffè che stava bevendo." raccontai a Nat che rise, chiudendo la bottiglietta dell'olio di cocco.
"Beh, è fatto così tuo padre." disse in tono giocoso, scuotendo la testa.
"Se vuoi posso dirglielo io, e darti questi assorbenti e l'aspirina." disse lei, facendomi drizzare a sedere sorpresa.
"Sul serio?"
"Sicuro tesoro." assicurò Nat, tornai a distendermi con un sorriso, prima di sentire la porta principale aprirsi e chiudersi ed Haz entrare nella stanza con un'espressione irritata sul volto, facendomi ghignare.
"Quindi... cos'ha detto il dottore... sopravvivrò?" chiesi con un ghigno furbo e Haz mi fece un'occhiataccia, prima di lanciarmi improvvisamente un pacco di assorbenti, facendomi ridere.
"Il dottore mi ha spiegato che cos'hai, mi hai fatto credere che ti avessero sparato quando sei solo nei tuoi giorni del diavolo, bugiarda." mi guardò male Haz e io alzai ed abbassai le sopracciglia velocemente, continuando a massaggiarmi l'olio sulla pancia, finché non sorrise, scuotendo la testa, prima di unirsi a me sul divano.
"Non capisco, perché hai pensato subito che mi avessero sparato sulla vagina invece che al ciclo?" chiesi con un grugnito e lui mi schiaffeggiò giocosamente la pancia ed io feci un piccolo "ouch", sorridendo.
"E' un ragazzo adolescente. Le prime cose a cui pensa sono il sesso e la violenza, per ogni situazione." disse Nat, alzando gli occhi al cielo mentre usciva dal soggiorno per andare in cucina ed io guardai Haz che fece spallucce con le labbra strette.
"E' vero, proprio ieri sera mamma mi ha chiesto che cosa volessi per cena ed io ho risposto-"
"Ti giuro Haz, non provare a finire quella frase." lo avvisò sua madre dall'altra stanza, facendo raggelare Haz ed entrambi guardammo verso la porta.
Poi lui lentamente si sporse in avanti, continuando a tenere gli occhi fissi sull'entrata, avvicinandosi a me.
"Ho detto figa," sussurrò, prima trasalire per la sorpresa quando una pantofola volò attraverso la stanza, colpendo Haz proprio in testa, facendolo imprecare.
"Mamma! Ma che diavolo non mi hai neanche sentito!" disse Haz, strofinandosi la testa e Nat saltellò verso di noi con solo una pantofola, prima di recuperare quella sul pavimento vicino a noi.
"Io sento tutto." affermò, prima di uscire dalla stanza con il suo famoso ghignò che Haz sembrava aver ereditato.
Poi Haz mi guardò.
"Quindi... perché ti stai oliando il corpo nel mio soggiorno?"
++
"Cosa?! Non può esserle venuto adesso, è troppo piccola." sentii il panico di mio papà dalla cucina di Nat mentre Haz ed io continuavamo a guardare la televisione in salotto.
"Ha 14 anni Harry, a me è venuto quando ne avevo 13, è nell'età giusta-"
"No è troppo piccola." negò immediatamente mio papà.
Haz ed io sospirammo all'unisono, lasciando i nostri genitori conversare e parlare in toni sommessi, prima che entrassero nel soggiorno con espressioni a disagio sui volti.
"Uh ragazzi... dobbiamo sederci e... fare un discorso, cioè sapete, il discorso." iniziò mio papà, sembrando nervoso mentre lui e Nat si sedevano sul tavolino da caffè di fronte a noi.
Io ed Haz ci guardammo confusi, prima di tornare con lo sguardo sui nostri genitori.
"Il discorso?" chiedemmo contemporaneamente e mio padre si irrigidì e la mamma di Haz sospirò, voltandosi verso papà con un ghigno, prima di dargli qualche colpetto su una spalla.
"Perché non inizi?" gli sorrise Nat e papà si voltò verso di lei, stringendo gli occhi verdi, prima di tornare a guardare noi.
"Sapete, voi due siete in quel momento della vostra vita dove i vostri corpi... i vostri corpi cambiano. E- e sapete, quando un uomo e una donna si amano moltissimo, loro-"
"Fanno sesso." aggiunse Nat, facendo voltare mio papà con gli occhi spalancati.
"Sul serio?" disse lui.
"Cosa, sono andata dritta al punto, cioè, avrei potuto dire che lui infila il pene nella vagina di lei, ma non l'ho fatto." ragionò Nat velocemente e mio padre si schiaffeggiò il palmo della mano sulla faccia.
Haz alzò una mano.
"Ciao, sì, posso essere escluso da questo imbarazzante confronto perché tipo, mi sono masturbato su un porno in camera mia qualche giorno fa, perciò sono molto informato su cosa sia il sesso e la pubertà." affermò Haz in tono casuale e mio padre si accigliò verso di lui, scioccato.
"Oh grazie a dio, beh sembra proprio che io abbia finito qui." concluse Nat, stringendosi le mani insieme con un'espressione sollevata.
"Ti sta bene quello che ha detto?" chiese mio padre incredulo.
"Uh... sì abbastanza. Voglio dire, non è che guarda porno schifosi da quattro soldi come fa Carlos, sono in alta definizione e ben fatti giusto?" chiese Nat ed Haz ghignò, per poi annuire.
"Questo è il mio ragazzoooo." disse lei, prima di dare il cinque a suo figlio e papà ed io ci scambiammo uno sguardo.
"Nemmeno io ho bisogno del discorso." parlai, cogliendo di sorpresa sia Nat che papà, che mi guardarono.
"Per favore non dirmi che guardi anche tu i porno in HD." mi pregò papà, deglutendo nervosamente ed io incrociai le braccia al petto.
"No, io guardo documentari sull'accoppiamento delle specie sul canale degli animali." spiegai, facendo spallucce.
Haz soffocò una risata accanto a me.
"Talie ha appena ammesso di guardare i porno sugli animali." ridacchiò ed io mi voltai per stringere gli occhi verso di lui.
"Almeno io non mi masturbo-"
"Sono a disagio!" annunciò mio padre con una voce acuta, prima di alzarsi in piedi.
"Basta così, a condizione che sappiate la regola base sul sesso." disse lui, fingendo un sorriso ed io ed Haz lo guardammo.
"Usare sempre le protezioni e stare attenti?" provò Haz.
"Essere sempre consapevoli e rispettare il proprio corpo e quello dell'altro?" commentai.
"No! Non fare sesso, per niente." disse papà, puntandoci il dito contro, prima di raddrizzarsi e sorridere.
"Va bene, ottimo discorso, fantastico discorso." disse lui, lasciando la stanza e continuando a borbottare sottovoce e Nat fece una piccola risata.
"Ha, quello era imbarazzante." ghignò, prima di alzarsi anche lei, seguendo mio padre e lasciando da soli me ed Haz, nessuno di noi disse una parola all'altro, per lasciarci metabolizzare quello che era appena successo.
"Hey, vuoi vedere come fanno sesso le balene?" chiesi, afferrando il pc accanto a me.
Haz ci pensò per un momento, prima di annuire.
"Sicuro." disse semplicemente, facendosi più vicino ed io aprii il computer, cercando il video e facendolo partire.
"Huh" Haz ed io dicemmo all'unisono mentre andava, entrambi inclinando lentamente la testa da un lato in sincronia e guardando verso lo schermo.
"Ragazzi cosa state guardando?" chiese mio papà quando lui e Nat entrarono con delle tazze di caffè tra le mani e si unirono a noi dietro il divano.
"Balene fare sesso." Haz ed io spiegammo contemporaneamente, non spostando lo sguardo dallo schermo.
I nostri genitori in piedi dietro di noi, sorseggiarono le loro bevande, guardando il video insieme a noi.
"Huh." sentii dire a mio padre e a Nat sottovoce mentre i versi delle balene riempivano il soggiorno.
Haz si mosse, alzando il volume del video al massimo.
"Ci pensate che quando Dory parlava il balenese in realtà non stesse dicendo niente, ma solo facendo un orgasmo di balena e per questo, ha attratto una balena del primo film?" chiese lui improvvisamente e noi tre voltammo lentamente la testa per guardare Haz, che era catturato dal video.
Sbatté le palpebre un paio di volte, prima di spostare finalmente gli occhi dallo schermo, quando si accorse dei nostri sguardi persistenti su di lui.
"Cosa?"
N/T: nulla da dire, spero vi sia piaciuto xx
vi lascio con qualche gif del ghigno di Harry amen
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