Episode 18: Family
Talie
Haz era mio fratello biologico.
Ed io portavo in grembo suo figlio.
Avevamo usato protezioni, l'abbiamo fatto, ma entrambi sapevamo che i preservatisi sono sicuri solo al 99%.
Solo non sapevamo che saremmo stati noi quell'1%.
Avevo detto ad Haz di essere incinta e lui aveva reagito in modo premuroso e molto di mente aperta, come era sempre, anche se avevamo solo diciotto anni.
Dopo esserci presi un momento per noi stessi, l'aveva accettato e così anche io. Avevo accettato le conseguenze ancora quando avevo preso il test di gravidanza, era successo e non c'era niente che avrei potuto fare se non prepararmi.
Ma niente mi avrebbe mai preparato a questo.
Non riuscivo neanche a guardare Haz, e lui nemmeno, senza che una parola disgustosa riecheggiasse nelle nostre teste.
Incesto.
"Io- io ho bisogno d'aria." ansimai in un respiro tremolante, il mio petto si alzava e abbassava, prima di correre velocemente fuori dalla stanza, disperatamente bisognosa di aria fresca e spazio, e rientrai in casa per uscire dalla porta principale.
Sentivo come se i miei polmoni stessero collassando, il mio cuore batteva rapidamente nel petto, il battito cardiaco pulsava in tutto il corpo e quando la mia vista si offuscò, realizzai che stavo piangendo.
Corsi e corsi, non sapendo in realtà dove stessi andando ma non me ne interessai, continuai a piangere prima di fermarmi con il respiro affannoso e appoggiai la mano contro l'albero vicino per supportare il mio corpo tremante, pensando ad Haz e al nostro bambino.
Haz era mio fratello.
E solo per quel pensiero mi abbassai verso il terreno e svuotai tutto il contenuto del mio stomaco, tossendo con le lacrime che scorrevano lungo il mio viso arrossato.
Forse se non fossi stata così impegnata ad andare in panico e a piangere il mio cuore dolente....
Così impegnata a vomitare, disgustata dai comportamenti proibiti che avevo avuto con il sangue del mio sangue...
Mi sarei accorta del furgone nero che mi stava seguendo solo qualche casa più indietro....
Nat
Noi tre ancora in piedi scioccati, completamente in silenzio da quando Talie se ne è andata, continuando a elaborando quello che era successo.
Haz con le mani tra i capelli, camminava avanti e indietro respirando pesantemente ed io provai ad avvicinarmi.
"Haz-" iniziai, trasalendo indietro la mano quando mio figlio si voltò e tirò un pugno contro il metallo del garage, il forte colpo echeggiò e si espanse nella stanza, poi si girò verso di me.
"Pensavo che questa merda succedesse solo agli zoticoni bianchi che vivono nei parcheggi per roulotte!" esclamò, il suo viso contorto dalla preoccupazione e dalla rabbia mentre le lacrime ricolmavano i suoi occhi verdi lucidi pieni di dolore.
"Voglio dire... beh, ora sappiamo che sei metà bianco perciò..." iniziai e mi avvicinai cautamente.
Fissai il mio povero figlio, non sapendo che cosa dire e provai a stringerlo in un abbraccio solo per vederlo scuotere la testa, sorpassando velocemente le mie braccia aperte e camminò fuori dal garage e dentro casa, lasciando me ed Harry da soli.
Incontrai lo sguardo incredulo di Harry e lui ricercò nel mio viso qualsiasi bugia nascosta o crepa nella mia espressione seria.
"Haz è... lui è davvero mio..." iniziò con voce bassa e irregolare, il suo intero corpo in tensione ed io lentamente annuii per conferma, non spostando lo sguardo dai suoi occhi spalancati, prima che finalmente la realtà lo colpì.
Inalò tremante deglutendo e facendo qualche passo indietro, come se fosse stato preso in assalto fisico dalle informazioni. Si portò le mani tra i capelli, proprio come Haz aveva fatto qualche momento prima.
Harry scosse la testa, lo sguardo scioccato puntato sul pavimento, prima di rivolgersi nuovamente a me.
"Ma questo- questo non può essere, è impossibile, noi non abbiamo mai..." intervenne ed io feci un passo più vicino.
"E' quello che sto cercando di capire anche io. Harry, io ho visto gli esami del sangue, te e Haz siete affini... io solo- io solo non so come." respirai, stringendomi il corpo con le braccia, domandomi come le cose fossero potute peggiorare così velocemente.
Talie e Haz erano fratelli.
Ciò significava che Talie stava aspettando il bambino di suo fratello.
E se avranno un bambino... questo significa che loro-
"Oh dio come può essere successo." mormorai a me stessa, strofinandomi le tempie e scuotendo la testa, iniziando a camminare avanti e indietro.
"Noi non ci siamo visti il giorno che sono tornata in città! Ancora mi ricordo il giorno che mi sono cagata addosso a vederti, 23 marzo 20-"
"-17, 23 marzo 2017. Lo so." Harry finì per me, la sua carnagione così chiara che sembrava quasi un fantasma e io mi fermai per fissarlo.
"Aspetta... come sai il giorno in cui sono tornata in città? Non dovresti neanche saperlo che io ero lì." iniziai dandogli un'occhiata mentre un'espressione triste appariva nei lineamenti cupi di Harry.
"Carlos e Georgia me l'hanno detto. Me l'hanno detto il secondo in cui sei arrivata in città. Io ero emozionato- dio non sapevo nemmeno cosa fare. Tutto quello che sapevo era che dovevo vederti dopo tutti quei due lunghi anni- cazzo, sono anche andato dal fruttivendolo per prendere dei mango da portarti come offerta di pace!" esclamò Harry, la sua mandibola stretta evidente per la frustrazione e fece scorrere la mano tra i suoi capelli mentre io sbattevo le palpebre verso di lui.
Stava comprando dei manghi.
Io ero dall'altra parte della strada.
"Io ti ho visto, io ero- io ero lì-" dichiarai, ricordando di averlo guardarlo dall'altro lato della strada mentre provavo a prepararmi quello che avrei voluto dire al mio ex- marito che non vedevo da anni.
"Eri lì? No non potevi, Nat io ho chiamato Carlos e Georgia immaginando che fossi con loro, solo per scoprire che non gli hai neanche fatto visita! Ho pensato 'beh merda, la donna che amo mi odia così tanto da fare tutto il possibile per evitarmi fottutamente.' Dopo di che mi sono ubriacato e ho gironzolato per la città come un dannato idiota ubriaco." Scattò Harry verso di me per la frustrazione, i suoi occhi verdi ardenti di rabbia e stress represso mentre io elaboravo le sue parole.
"Il fottuto proseguo è del giorno seguente ed ero a letto nudo con una completa sconosciuta- con Cynthia cazzo. Poi un coglione a caso mi ha salutato con 'buongiorno splendore' ignorando il fatto che stessi fottutamente dando di matto nel suo appartamento." ribollì, respirando pesantemente ed i miei occhi si spalancarono alla realizzazione.
"Aspetta, aspetta," lo fermai, il mio battito cardiaco pulsava mentre provavo a ricostruire tutto.
"Il ragazzo che ti ha salutato indossava un orrendo gilet azzurro con i capelli tirati all'insù?" chiesi precipitosa, ritrovando l'adrenalina a pompare nelle mie vene e d'un tratto Harry fece scattare lo sguardo verso di me per la sorpresa.
"Sì, come fai- come fai a saperlo?" domandò lui, aggrottando le sopracciglia confuso e la mia bocca si aprì alle sue parole.
"Perché il giorno in cui tu ti sei svegliato accanto a Cynthia è lo stesso in cui io mi sono svegliata accanto ad Aaron. E Dennis- Dennis era uno dei miei vecchi clienti del negozio di tatuaggi che mi ha lasciato rimanere nel suo appartamento... e tu hai detto che eri in casa sua..." intervenni incredula, nella mia mente ruotavano un centinaio di pensieri prima che riportassi lo sguardo su quello intenso di Harry.
Se Harry era nell'appartamento di Dennis nello stesso momento in cui c'ero anche io... allora questo deve voler dire....
"Penso di conoscere la persona esatta che può dirci davvero quello che è successo quella notte."
++
"Oh Deborah," sospirò Dennis con sorrisetto educato, guardando verso la co-conduttrice prima di voltarsi verso la telecamera.
"E queste erano le notizie del mattino, io sono Dennis Gregger,"
"Ed io sono Deborah Wals-"
"Non importa a nessuno. Grazie per averci seguito America." Dennis la interruppe con una risatina. Poi sospirò e si mostrò alla telecamera con un sorriso brillante, raddrizzando i fogli sulla sua scrivania mentre la luce rossa della registrazione si spegneva di fronte a lui.
"Ti auguro di andare all'inferno." sibilò immediatamente Deborah al suo collega, il suo sorriso plastificato finto diventò un micidiale cipiglio e Dennis si mosse casualmente nella sua sedia, prendendo un sorso di caffè.
"Spero che tua madre me lo succhi quando sarò lì sotto." sorrise lui in tono gioioso, alzando le sopracciglia mentre beveva dalla sua tazza. Deborah sbatté le mani sul tavolo con un grugnito irritato e se ne andò come una furia.
"Saluti!" mosse le dita della mano verso di lei, prima che io ed Harry ci facessimo avanti.
"Oh dio, o qualcuno ha corretto il mio caffè questa mattina o c'è la mia coppia ubriaca e fatta preferita!" canzonò quando ci vide, un caloroso sorriso sul viso, prima che Harry ed io lo fulminammo con lo sguardo al suo saluto.
Andai dritta dietro di lui e tenni ferma la sedia mentre Harry prese Dennis per il colletto, tirandolo verso di se, prima gettarlo contro la sedia, lanciandogli un'occhiataccia.
"Cosa è successo la notte del 23 marzo 2019?" domandò Harry con un basso ruggito e Dennis squittì dalla paura, rannicchiandosi sulla sedia mentre io stringevo gli occhi verso di lui da dietro, bloccandogli la strada se avesse provato a scappare.
"Non mi ricordo neanche che cosa ho mangiato a colazione e tu ti aspetti che ti dica cosa è successo in un giorno di un decennio fa?" agitò le braccia nella sedia con un'espressione terrorizzata mentre io ed Harry continuavamo a rivolgergli sguardi furiosi.
"Il giorno che sono venuta a casa tua per la prima volta e mangiato tutti i tuoi dannati biscotti all'erba-"
"Oh sì, ti prego dillo più forte così può sentire anche il mio capo Nat-"
"Cosa è successo quel giorno?" lo interruppe Harry con impazienza, tornando a stringere il colletto della camicia elegante di Dennis, che deglutì e alzò le mani in resa prima di accigliarsi verso di noi confuso.
"Aspetta, voi due sul serio non ricordate cosa è successo?" chiese scioccato, spostando lo sguardo tra noi due.
"E' per questo che siamo qui." scattai, appoggiando una mano sulla sedia dietro di lui, facendogli fare sospiro.
"Va bene va bene, vi dirò tutto quello che è successo. Uno perché mi piacete in realtà e due perché la sicurezza ci mette tanto a vedere qui e cacciarvi fuori, perciò tanto vale." fece spallucce indifeso prima di schiarirsi la gola.
"Io... io sono davvero stato a letto con Cynthia?" chiese Harry per primo ed io andai a posizionarmi accanto a lui, di fronte a Dennis.
"Ed io... io con Aaron?" chiesi poco dopo, guardando dritto negli occhi Dennis che fece una smorfia.
"No, no non l'avete fatto." confermò i miei sospetti. Il mio intero mondo sembrò riprendere a girare alle sue parole ed Harry lasciò andare la sua camicia scioccato.
Questo significa che...
Harry non era il padre biologico di Talie.
"Perciò significa che Talie e Haz non sono parenti di sangue, o parenti in ogni caso, per niente." conclusi, un'ondata di sollievo si schiantò su di me e Harry aggrottò le sopracciglia accanto a me.
"Io non sono...il padre di Talie." intervenne nella realizzazione ed entrambi guardammo Dennis.
"Ecco quello che è successo davvero..." iniziò Dennis quando vide l'espressione paralizzata su entrambi i nostri volti, si mise comodo sulla sua sedia e si riaggiustò la camicia ora stropicciata color salmone prima di procedere.
"Allora, tutto è iniziato con Nat che è andata praticamente rosta con la mia partita di biscotti, sai, continuando a piagnucolare riguardo il suo ex-marito, al punto che le consigliai di sfogarsi sul mio balcone..."
E più ascoltavo Dennis parlare, più iniziavo a ricordare quello che inizialmente avevo pensato fosse solo un sogno dettato dalla droga di quel giorno.
"Mi manchi Harry! Mi manchi così fottutamente tanto!" urlai sul balcone a nessuno in particolare, le briciole di biscotto su tutta la mia faccia mentre Dennis mi guardava da dentro.
"Sfogati Nat-"
"Mi manca così fottutamente il tuo culo da stronzo che fa male!" urlai, quasi cadendo dal bancone, sporgendomi dalla ringhiera finché sentii una voce familiare urlare il mio nome dal basso.
"Nat!?" farfugliò la voce inglese proveniente da sotto il bancone, facendomi strizzare gli occhi per trovare un uomo a guardarmi che assomigliava proprio ad Harry.
Oh aspetta un secondo...
"Harry?!" esclamai con mezzi occhi aperti, facendo un sorriso stupefatto e lui mi guardò, una mezza bottiglia di liquore vuota nella sua mano.
"Nat!" urlò lui con un sorriso, facendo cadere la bottiglia che si ruppe sul pavimento ai suoi piedi prima di alzare le braccia, aprendo e chiudendo le mani come se volesse abbracciarmi ed io feci lo stesso.
"Harry!"
"Nat!"
"Harry!"
"Nat...!!!"
"State bene ragazzi?" chiese Dennis, intromettendosi.
"Pancakes!" urlai ad Harry.
"Waffles!" ribatté lui.
"Burro d'arachidi!" sorrisi, indicandolo.
"Marmellata!" replicò lui, schioccando le dita e indicando verso di me.
"Papponi!"
"Sgualdrine!"
"Voi due non vi state neanche più chiamando con i vostri nomi, io sono-" iniziò Dennis, smorzando il resto della frase stropicciandosi la faccia.
"Rimani- rimani lì sopra Nat. Io sto... io sto arrivando per te." farfugliò Harry, oscillando leggermente ed io mi sporsi di più dalla ringhiera, aggrottando le sopracciglia quando non riuscì più a vedere i suoi bei capelli ricci.
"Siamo nell'appartamento 37!" annunciai con un urlo, incorniciando i lati della mia bocca.
Quasi caddi per farlo, ridendo di me stessa quando Dennis mi afferrò prima che potessi precipitare, facendo rientrare in casa il mio culo fatto mentre soffocavo una risata.
"Tranquillità...tranquillità, stiamo calmi..... il mio ex-marito che non vedo da due anni sta venendo proprio quiiii... non ci sono problemiii..." feci spallucce, alzando le mani in aria, prima di piazzarmi l'indice sulle labbra strette e forzare Dennis a fare la stessa cosa mentre provava a tenermi stabile.
"Devo dirti una cosa." una profonda e roca voce inglese disse da fuori l'appartamento di Dennis, facendosi fermare all'ascolto.
"Um... ti conosco..." un'altra voce chiese.
"Siamo l'appartamento dopo!" urlò improvvisamente Dennis verso la porta principale e sentimmo un piccolo "oh" dal corridoio.
Poi qualcuno bussò alla porta.
Dennis lasciò il mio fianco, camminando e aprendo la porta per trovare Harry con gli occhi rossi ubriachi che ondeggiava leggermente all'entrata.
"Devo dirti una cosa." ripeté, indicandomi con uno sguardo pigro sugli occhi e sbatté lentamente le palpebre verso di me.
"No, no, vai via. Non sei reale... non sei reale Harry..." sentii me stessa dire, scuotendo la testa in negazione.
"Io sono il vero Harry," protestò Harry in difesa, sembrando leggermente offeso e confuso, prima di fare un passo più vicino.
"Tu sei solo un'allucinazione, tu sei Harry sogno, ti vedo sempre perché ti sogno sempre solo per svegliarmi triste, perché tu non sei reale." accusai, stringendo gli occhi verso di lui. Piazzai le mani sul suo petto ampio quando iniziò ad avvicinarsi a me, sentendo il suo calore ma provando a spingerlo via da me.
"No, brutto sogno, brutto brutto sogno." dissi scuotendo la testa, sapendo quanto facesse male svegliarsi per non trovare niente di reale. Sognai Harry afferrarmi i polsi, facendomi fare un piccolo sussulto per quanto sembrasse reale, per quanto calda fosse la sua pelle contro la mia.
Lui poi fece scivolare le sue mani fino alle mie, facendo incontrare i nostri palmi, incastrano le dita insieme, il suo anello di matrimonio ancora sul suo dito mentre io guardavo le nostre mani unite con un misto di incredulità ed emozione. Alzai lo sguardo e lo trovai ancora a guardarmi con quegli occhi verdi seducenti.
"Io sono reale... e tu non hai idea di quanto mi sei mancata." disse Harry sottovoce, il suo sguardo si abbassò sulle mie labbra socchiuse, prima di premere la sua bocca invitante contro la mia. Feci un suono di piacere dal fondo della gola, tenendomi contro il suo corpo solido mentre lui afferrava il retro dei miei capelli per tenermi salda.
Mi ricordai di come mi ero sentita tempo prima, solo baciando Harry e restando accanto a lui, dopo due anni interi.
Mi ricordai il gusto del liquore della sua lingua e il modo in cui mi aveva alzata cosicché le mie gambe potessero stringersi intorno alla sua vita e arrivare verso la stanza disponibile più vicina.
E allora mi ricordai-
"Già voi ragazzi avete finito per scopare di brutto, ed intendo come conigli nella stanza del mio coinquilino Aaron fino ad addormentarvi entrambi nel suo letto. Nudi e forse devo aggiungere senza alcun preservativo, immagino." disse Dennis, alzando le sopracciglia e stringendo le labbra in modo suggestivo, guardando tra me ed Harry.
"Perciò questo significa che... Haz è stato concepito quando io ero fatta e tu ubriaco?" mi accigliai verso Harry che aveva la mia stessa espressione sorpresa e divertita.
"Ma non capisco cosa c'entri Cynthia in tutto questo- o come-"
Dennis alzò una mano, bloccando il balbettamento di Harry con un gesto prima di sospirare.
"Um, non avevo finito. Lasciami finire grazie." disse Dennis, facendogli un veloce ghigno prima di schiarirsi di nuovo la voce.
"Comunque, quella notte io dovevo rimanere alzato per mettermi al pari con il lavoro mentre voi due stavate dormendo nell'altra stanza, ubriachi ecc ecc, quando d'un tratto un bel fustacchione inglese uscì con le chiappe al vento mezzo addormentato dicendo che doveva usare la toilette (loo). Io ero tipo- che cazzo è una toilette poi?" continuò lui, gettando le mani in aria per enfasi.
"Il bagno." Harry ed io rispondemmo contemporaneamente ed Harry si voltò verso di me con un piccolo ghigno fiero; sapeva che avevo imparato quel termine da lui e alzò il pugno prima che io lo colpissi con il mio, tornando poi entrambi a guardare Dennis di nuovo con le facce serie.
"Va bene....." intervenne Dennis, guardando tra noi due con un'espressione corrucciata, prima di continuare.
"Ad ogni modo Harry andò in bagno, chiappe all'aria dovrei aggiungere- come se fosse legale girare per il mio appartamento senza vestiti -non che mi stia lamentando. Poi sei uscito e sei rimasto in mezzo al corridoio per un po' sembrando confuso, prima di riprendere a camminare e andare in una stanza diversa, una stanza sbagliata. La stanza dove c'era Nat era a destra accanto al bagno ma immagino fossi così ubriaco e addormentato che sei andato nella stanza dove dormiva mia cugina." fece spallucce, pizzicandosi casualmente le unghie e io ed Harry spalancammo la bocca.
"Cugina... intendi..." intervenni incredula, lentamente ricostruendo tutto e Dennis alzò lo sguardo dalla sua mano.
"Duh, Cynthia certo." ridacchiò lui ed io ed Harry dicemmo un scioccato "cosa" all'unisono, sbattendo le palpebre con gli occhi sbarrati verso Dennis, prima che facessi scattare la testa verso Harry.
"Aaron è arrivato dopo, totalmente ubriaco dopo aver litigato con le sue due ragazze ed è crollato in camera sua senza sapere che tu fossi nel suo letto. Quell'uomo dormiva sempre nudo perciò capisco perché abbia pensato al sesso." informò Dennis, dirigendo lo sguardo verso di me mentre io continuavo a fissare Harry.
"Tu sei stato sposato con Cynthia per anni e non sapevi neanche che Dennis fosse suo cugino?" domandai ed Harry aprì la bocca per dire qualcosa, solo per richiuderla, iniziando a gesticolare selvaggiamente verso Dennis che scosse la testa.
"Come potevo saperlo? Lei parlava a malapena della sua famiglia." si difese velocemente Harry e Dennis annuì.
"E' vero. Mia cugina è sempre stata un po' strana. In realtà io sono l'unico parente che la tollera e ci stiamo sulle palle a vicenda." confessò Dennis, fermandosi a pensare per un momento prima di annuire verso di noi.
"Quella donna vorrebbe e farebbe di tutto per tenere alto il suo nome nella condizione sociale e del reddito. Ecco perché ti ha fatto pensare che avevate fatto sesso quella notte, quando ti ha trovato nel suo letto nudo e senza memoria delle ultime dodici ore. Cioè, se fossi stato nella sua stessa situazione, avrei visto anche io l'opportunità di raggirare il figlio e possibile erede di una catena di hotel multimilionaria per farti credere di aspettare un figlio." fece spallucce Dennis, dandole atto e il respiro di Harry accelerò, le sue mani si strinsero in forti pugni ai lati del corpo mentre io aggrottai le sopracciglia confusa.
"Aspetta," iniziai, facendo voltare Dennis verso di me con un'espressione in attesa ed io inclinai la testa un po' confusa.
"Cosa intendi, se tu fossi stato nella sua situazione..."
Talie
Avevo camminato così lontano dal mio vicinato che non avevo idea di dove fossi.
Tutto quello che sapevo era una cosa.
Ero seguita.
Ora che non stavo dando di matto o vomitando ovunque, ero più attenta a quello che mi circondava e voltando leggermente la testa, vedevo il furgone nero alle mie spalle che si avvicinava sempre di più.
Mi dissi di stare calma mentre aumentavo il passo, il mio corpo in modalità combatti o scappa, prima di scappare. Iniziai a correre, sentendo il furgone accelerare dietro di me.
Vidi la sfumatura del nero con la coda dell'occhio mentre correvo, prima che il grosso veicolo fece uno stridio fermandosi bruscamente proprio di fronte alla fine del marciapiede, sulle strisce pedonali di fronte a me. Quasi scivolai per la sorpresa e provai a rimettermi in piedi e scappare nella direzione opposta ma una grande mano aprì la porta del veicolo per afferrarmi ed io urlai.
"Aiuto! Aiuto!" chiamai in allarme, anche se non c'era nessuno in giro, calciando e gridando disperatamente in protesta quando il mostro mi prese saldamente il corpo agitato, lacrime di panico scesero lungo il mio viso e provai a mordere l'aggressore, graffiando, calciando, qualsiasi cosa potessi fare prima di sentire il metallo freddo toccare la mia schiena.
"Io non continuerei ad urlare per il tuo bene." minacciò l'uomo dalla nauseante voce roca, spingendo la canna della pistola che stava tenendo più vicina al mio corpo rigido, facendomi inalare tremante, non calciai o urlai più per la paura di essere sparata, prima che mi portasse nell'auto, gettando il mio corpo sul retro del furgone.
Caddi contro il pavimento di metallo del veicolo, intravedendo velocemente il mio aggressore prima che schiudesse la porta, lasciandomi nel buio spazio pietoso.
Nat
"Vedete," iniziò Dennis, abbassando la voce in tono molto più serioso e sporgendosi verso me ed Harry.
"Cynthia era incasinata con uno stronzo drogato di crack al tempo. Un malfamato. Un tossico. Non scherzo se dico che non aveva la testa a posto e Cynthia lo sapeva pienamente ma immagino non avesse smesso di vederlo. Ha smesso di sicuro dopo aver scoperto di essere incinta di suo figlio, immagino abbia realizzato quanto vergognosa fosse a stare con quel rifiuto umano quando era incinta del suo bambino." spiegò Dennis in tono ironico e Harry sbatté le palpebre verso di lui con espressione completamente addolorata, il suo petto si alzava e abbassava velocemente e i suoi occhi si mossero intorno alla stanza increduli, prima di aprire la bocca per fare una domanda a cui anche io volevo una risposta.
"Sai chi è esattamente il padre di Talie?"
Talie
Occhi verdi, chiari, scavati, vuoti, privi di ogni qualsiasi emozione, capelli secchi e spettinati e barba incolta erano le caratteristiche che avevo catturato del mio aguzzino.
"Talie?" un'altra voce emerse dal buio, i miei occhi si spalancarono e le mie mani annasparono sul mio telefono per la sorprese dell'altra presenza che era con me nel retro del furgone, poi focalizzai nel buio che mi circondava.
"Cynthi- Mamma?" sussultai, trovando Cynthia schiacciata in un angolo del piccolo spazio del furgone. La vettura iniziò a muoversi e mia madre si strinse le ginocchia al petto, facendo avanti e indietro ed io mi avvicinai a lei con il corpo che tremava ancora.
"Cosa- cosa sta succedendo?" chiesi e controllai il mio telefono per chiamare la polizia, imprecando sottovoce quando scoprii che aveva la batteria scarica ed il mio respiro aumentò quando Cynthia mi prese in uno stretto abbraccio protettivo.
"Non dovevi coinvolgerla in questo!" pianse Cynthia, stringendo la mia testa al suo ondeggiante petto. Sentivo il battito irregolare del suo cuore mentre mi accarezzava i miei capelli, provando a confortarmi quando in realtà era più terrorizzata di me. Poi la piccola fessura di fronte a noi si aprì, rivelando il posto di guida e il rapitore.
"Al contrario mia amata, io ho ogni diritto su entrambe di voi." l'uomo sogghignò, iniziando una risatina nauseante che gradualmente diventò una al massimo limite maniacale, mentre continuava a guidare.
Nat
"Dio com'era quel nome..." Dennis pensò a voce alta, picchiettando le dita sotto il mento ed io sentii qualcosa nell'aria.
C'era qualcosa di sbagliato.
Qualcosa che non era decisamente positivo ma non sapevo dire cosa con esattezza, potevo solo percepirlo...
E aveva qualcosa a che fare con i ragazzi.
Vidi la brusca espressione sul viso di Harry accanto a me, come se lui potesse sentire la stessa aura, voltandoci poi di nuovo verso Dennis che stava continuando la lista di nomi del padre di Talie.
"Era Nick? No, Brick.... Hmm... Nick, Brick, -oh aspetta! Era-"
Talie
"Rick non devi farlo!" protestò Cynthia con la voce spezzata ed io allontanai la testa, sbattendo le palpebre verso l'uomo attraverso la stretta fessura quando lui si fermò di colpo ad un segnale di stop, catturando il mio sguardo nello specchietto retrovisore, prima di voltarsi e inchiodare i suoi occhi ai miei, un disgustoso, sadico, pazzo ghigno lentamente si fece spazio sul suo volto mentre mi guardava.
"Saremo finalmente una grande famiglia felice... e nessuno vi porterà via da me... mai più."
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