Episode 17: Christmas Surprises

Nat

Che Haz non fosse figlio di Harry lo sapevo con sicurezza.

Ero convinta.

Prima di tutto era impossibile, Harry ed io non ci siamo visti per anni e la prima volta che abbiamo fatto qualcosa di intimo è stata nella sauna alle Hawaii un paio di settimane fa.

A meno che uno dei suoi spermatozoi non abbia deciso di riposarsi dentro le mie ovaie per un paio di anni dopo la nostra separazione, non c'è modo che Haz sia suo.

Nonostante questi fatti, feci prelevare ad Harry e Haz un campione di sangue in occasioni diverse, quando portai ognuno di loro a fare le donazioni, sai, solo per alleggerire i nervi.

Guardare attentamente Haz, gli occhi verdi, il sorriso con le fossette, i capelli ricci e castani, ora mi faceva andare fuori di testa, diavolo.

Voglio dire, Aaron ha gli occhi azzurro-verdognolo che cambiano colore a seconda della luce o del momento della giornata, ha anche lui le fossette mentre i ricci e il pigmento della pelle Haz gli ha ereditati da me.

Di certo la voglia sulla pelle di mio figlio era ancora in questione e mi assicurai di controllarla.

"Beh signora Kaufman, ho una notizia buona, una notizia cattiva, e una molto strana. Qual è dell'umore di sentire per prima?" il dottor Kirk- lo stesso dottore che aveva suturato il naso di Aaron in passato- mi informò mentre controllava il documento nelle sue mani, alzando poi lo sguardo su di me.

"Oh wow di solito non ho così tante notizie... uh... prima quella buona?" esitai a dire in tono insicuro, spostandomi nel mio posto seduta sopra il letto dei pazienti e lui sorrise.

"La buona notizia è che la voglia sulla pelle di suo figlio non è cancerosa ad ogni modo." mi disse annuendo in modo rassicurante, facendomi fare un sospiro di sollievo e rilassai il corpo.

"Oh grazie a dio," dissi a me stessa piazzandomi una mano sopra il cuore, prima di ritornare a rivolgere l'attenzione al dottore.

"La notizia strana?" chiesi poi con un sopracciglio alzato.

"Oh già, beh abbiamo i risultati dell'esame del sangue ed Haz è in effetti il figlio biologico di Harry." disse casualmente il dottor Kirk, sfogliando la documentazione sulla sua cartellina ed io sbattei le palpebre verso di lui.

"Um, scusi cosa?" risi, sentendo male.

So che non l'ha davvero detto.

Non l'ha davvero detto.

Lui ha detto-

"Harry è il padre biologico di Haz." ribatté di nuovo il dottor Kirk, ticchettando la penna contro la scrivania e guardandomi con un sopracciglio inarcato.

Il mio respiro accelerò.

"Aspetti- no questo, questo non può essere. Noi non abbiamo- noi-"

"Ascolti, so che è venuta qui in fretta per avere i risultati mentre proprio ieri si ripeteva costantemente di non aver sesso con Harry- in effetti pure questo pavimento ormai sa che lei e il signor Styles non ci avete dato dentro di brutto per anni, raggio di sole, ma il fatto è," sorrise Kirk, avvicinandosi con suo sgabello girevole e facendo segno di avvicinarmi, guardandosi intorno come per dirmi un gran segreto e sporsi in avanti quando lui avvicinò la bocca al mio orecchio.

"Harry è il padre." sussurrò melodrammatico, facendomi spostare lentamente e afferrare i risultati, i miei occhi corsero disperati sulla carta solo per trovare la dichiarazione che era vero al cento per cento.

Harry era il vero padre di Haz.

"Non può essere- questo- io... Qual è la cattiva notizia?" deglutii, spostando lo sguardo dalla carta che tremava nelle mie mani sudate e il dottor Kirk si grattò la mascella squadrata e ispida pensieroso.

Alzò poi l'indice e mi indicò, prima di abbassare il dito in basso verso il suo piede.

"Oh già, ho pestato una cacca di cane nella strada per venire a lavoro oggi." spiegò, mostrandomi la suola della sua scarpa dove c'era un evidente chiazza e la mia mente si resettò, andando completamente in shock per la nuova scoperta avuta dai risultati del sangue.

"Non posso crederci..." dissi sottovoce incredula, sentivo il petto pesante e scossi la testa al pensiero di Harry e Haz.

"Lo so, tipo le ho appena comprate. Avevano ancora l'odore di pelle." disse il dottor Kirk in tono triste, tutto assorto dai suoi piedi ed io distolsi lo sguardo dal punto fermo che avevo continuato a fissare, guardandolo.

"Dottore io solo, io non capisco come questo possa essere successo..." intervenni, provando a prendere in mano la situazione ed il dottor Kirk si fermò rivolgendomi la sua attenzione.

"Potrei sbagliarmi ma.. sesso?" propose Kirk alzando la mano, scrollando le spalle ampie e guardandomi mentre cercavo di controllare il mio respiro.

Avevo lasciato Harry ed ero tornata dopo due anni, solo per avere una notte occasionale con Aaron dopo aver mangiato biscotti alla marijuana e- non avevo visto Harry per tutto quel tempo perciò come è possibile?

"La- la stanza si sta rimpicciolendo- io sono- ha wow io solo-" iniziai, inalando e espirando rapidamente, facendomi aria. Gli occhi di Kirk si spalancarono e andò lentamente indietro con lo sgabello.

"Magari vuoi qualcosa da bere-"

Gli strappai la bottiglia di acqua che mi stava offrendo dalla scrivania, inclinando la testa all'indietro e tracannando il contenuto, solo per sputare poco dopo alla sensazione di immediato bruciore giù per la gola.

"E' alcol?" tossii sorpresa, colpendomi il petto e facendo una smorfia. La bocca di Kirk prese la forma di una 'o' e afferrò la bottiglietta per controllarla.

"Oh merda scusa, ci ho mischiato della vodka dentro." iniziò casualmente, sbirciando verso la bottiglia ed io mi pulii le labbra con il dorso della mano, rimettendomi in piedi.

"Grazie del suo tempo io, io devo andare." esalai tremante, ancora stringendo forte i documenti nelle mie mani, prima di lasciare la stanza senza un'altra parola, neanche aspettando una risposta e mi precipitai fuori dall'ospedale.

Le mie nocche erano bianche mentre tenevo il volante, mi sentivo come se la mia mente e il mio corpo fossero completamente dissociati e i pensieri caotici mi bombardavano la testa.

Per tutti questi anni...

Per tutti questi dannati anni, Haz è sempre stato suo.

Haz era figlio mio e di Harry, qualcosa che noi due avevamo sempre voluto.

Ma tutto questo non ha assolutamente senso.

Sbattei la portiera della macchina chiudendola, correndo in casa mia per trovare tutti, amici e parenti insieme ad Harry e ai nostri ragazzi, nel soggiorno a sistemare le decorazioni di Natale e l'albero.

"Basta mangiare la ghirlanda, nessuno ti ha insegnato le buone maniere?" Anne rimproverò Carlos. Stava infilando i popcorn lungo un'estremità del filo per avvolgerli intorno all'albero una volta finito, mentre Carlos li sbrogliava, mangiandoli dall'altro lato.

"Certo che ho maniere, dico sempre una preghiera prima di mangiare fuori con mia moglie." rispose Carlos con la bocca piena di popcorn e Anne lo guardò torvo; poi entrambi i miei papà si accorsero di me.

"Nat dì a tuo padre che dobbiamo decorare l'albero di rosso e verde." Papà E. disse immediatamente prima correre entrambi verso di me, tenendo ciascuno le decorazioni che avevano scelto.

"Sei diventato cieco. Nat dolcezza, dì a tuo padre che dobbiamo decorare l'albero di rosso e oro, ma prima prendi un momento per ricordare che genitore era sempre d'accordo con il fatto di farti un tatuaggio quando avevi diciott'anni-" papà D. iniziò, facendomi un'occhiolino furbo e papà E. si girò verso di lui con un'espressione offesa.

"Scu-sa-mi, sul serio vuoi iniziare? No perché se dobbiamo tornare indietro nel tempo, io ho un ricordo dove tu punisci Nat per aver indossato i sandali e i calzini." Papà E. disse con un cenno della testa.

"Doveva sapere che cosa è giusto e cosa è sbagliato, e calzini e sandali sono ovviamente sbagliati, non ti azzardare a ribattere su questo Edgar!" scattò papà D.

"Aveva quattro anni Dennis!" esclamò papà E. prima che entrambi iniziassero a bisticciare ed io guardai verso Harry ed Haz che stavano parlando, i miei occhi osservarono lo stesso ghigno con le fossette nei loro volti, il modo in cui entrambi parlavano gesticolando per poi pizzicarsi il labbro inferiore in modo pensieroso quando avevano finito.

Perché non l'avevo mai notato prima.

Haz poi si avvicinò a Talie, che stava sistemando l'albero sopra una piccola scala, tutta concentrata, prima che lui andasse dietro di lei e le afferrasse la vita, tirandola all'indietro, facendola sobbalzare e quasi cadere, guardandolo con gli occhi sbarrati e sorpresi.

Haz rise, continuando a tenerle la vita e lei strinse gli occhi verso di lui, colpendogli la testa in maniera giocosa mentre lui ridacchiava, prima che i miei genitori mi richiamarono.

"Non ci sta neanche ascoltando."

"Non ascolta mai."

"E pensare che ti abbiamo nutrita,"

"Diglielo Edgar."

"Cresciuta."

"Vai tesoro."

"Dato alla luce."

"No, no io non- io non penso che l'abbiamo fatto tesoro." papà D. si bloccò, scambiandosi uno sguardo con il suo sposo ed io sbattei le palpebre sorpassandoli per andare da Harry che stava appendendo le calze.

"Scusate papà, un secondo..." dissi, dando loro dei colpetti sulle spalle e lasciandoli confusi, prima di raggiungere velocemente Harry.

"Hey," salutai senza fiato, armeggiando con l'orlo della mia maglia, facendo alzare lo sguardo ad Harry dalle decorazioni e sorridermi quando vide che ero io.

"Hey," ghignò, assicurandosi che nessuno ci guardasse prima di sporgersi in avanti e darmi un veloce bacio a stampo sulle labbra, un ghigno sfacciato sul volto quando si staccò, solo per rimpiazzarlo con un cipiglio quando vide l'espressione cupa sulla mia faccia.

"Qualcosa non va? Qualcuno ti ha ferito? Qualcuno ti ha fatto incazzare, perché giuro che tutto quello che devi fare è dirmelo e- oh aspetta, non c'era lo sconto sui pantaloncini da uomo che ti piacevano?" chiese con voce affrettata, lasciando cadere le calze sul divano dietro di lui e tenendo i lati delle mie braccia. Io deglutii e scossi la testa la testa a tutte le sue ipotesi.

"No, no io solo, io devo solo parlare con te, Haz e Talie." gli dissi con voce smorzata, decidendo di svelare la notizia a tutti in una sola volta.

"Va bene... prendo i ragazzi e gli dico di incontrarci in garage." disse Harry con calma, cercando il mio volto con gli occhi verdi intrisi di preoccupazione ed io feci un sospiro.

"Sì, ti prego... Grazie." dissi in tono reciso, provando a pensare a come diavolo avrei spiegato la verità quando io stessa non avevo idea come questo fosse potuto succedere.

Camminai via lentamente con movimenti rigidi come un automa, sentendo gli occhi di Harry su di me mentre uscivo dalla stanza, in fondo il corridoio e entravo in garage, aspettando mentre mi strofinavo i lati delle braccia per l'ansia.

"Ma' va tutto bene?" sentii per prima la voce di Haz quando la porta si aprì, facendomi voltare per trovare lui, Talie e Harry unirsi a me dentro la stanza ed Harry si assicurò di chiudere la porta dietro di lui.

"Cosa sta succedendo, va tutto bene?" Chiese Talie, i due avvicinandosi con preoccupazione, la sua mano si appoggiò sul mio braccio e mio figlio piazzò le sue mani sopra le mie spalle rigide.

"Io ho -io ho qualcosa da dire a voi, e ad Harry." dissi con voce tremante, camminando accanto ad Harry che mi diede un'occhiata curiosa e confusa, prima di voltarci entrambi verso i nostri figli, che ci fissavano con gli occhi spalancati.

"In realtà," iniziò Talie, scambiandosi un'occhiata con Haz, tornando poi a guardarci.

"Anche noi abbiamo qualcosa da dirvi." continuò lei, riaggiustandosi gli occhiali, sbattendo le palpebre facendo vagare nervosamente il suo sguardo nel garage, prima di concentrarlo su me e suo padre mentre Haz la guardava intensamente.

Ci fu silenzio tra noi quattro, nessuno diceva niente non sapendo chi dovesse iniziare mentre io aspettavo che lei dicesse qualcosa, solo per realizzare che lei stava aspettando la stessa cosa da me.

Tutti i nostri respiri erano instabili ed io presi un respiro profondo, i miei occhi non lasciarono mai quello dei ragazzi.

"Harry è il vero padre di Haz."

"Sono incinta."

Talie ed io parlammo contemporaneamente, Haz ed Harry entrambi guardarono tra noi due con la bocca aperta e gli occhi spalancati ed io mi accigliai verso il viso terrorizzato, pallido e paralizzato di Talie.

"Tu sei cosa!?" Harry soffocò e lui fissò sua figlia, prima di guardare me.

"E lui è cosa?" esclamò, indicando Haz ed io mantenni i miei occhi sbarrati verso Talie.

Haz e Talie poi si guardarono uno con l'altra, un'espressione di disgusto e shock apparve sui loro volti sconvolti prima che Talie deglutisse lentamente, come se stesse per vomitare da un momento all'altro, prima di voltarsi verso di me con voce tremolante.

"Io sono- io sono incinta del figlio di Haz..."

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