Episode 15: Bedroom Talk

Nat

Camminai fuori dal bagno della grande suite matrimoniale quando Harry entrò in camera, entrambi ora eravamo vestiti e mi riaggiustai i pantaloni della tuta, i nostri occhi incatenati e lui si allargò con un dito il colletto della maglia, un lento sorriso si fece spazio nel suo volto mentre guardava il mio corpo.

"Dovevamo vestirci così potevamo spogliarci a vicenda e scopare alla grande?" ridacchiò con voce profonda, che quel tono non sentivo da anni e la pelle d'oca corse su e giù lungo la mia spina dorsale mentre ridevo.

"Direi di sì." annuii senza respiro con un sorriso avido ed entrambi attraversammo la stanza, uno verso l'altro eccitati. Una grande mano di Harry si strinse immediatamente a pugno alla fine della mia maglietta mentre l'altra si poggiò alla base del mio collo per tenermi il viso più vicino al suo, facendo incontrare le nostre labbra in un bacio appassionato, mentre le mie stesse mani strattonavano furiosamente la sua cintura.

Si staccò per primo, entrambi già ansimanti e mi tolse velocemente la maglietta, gettandola in un angolo senza cura, i suoi occhi verde scuro non lasciarono mai i miei, prima di unirci di nuovo, questa volta saltai e avvolsi le mie gambe intorno la sua vita, baciandolo, facendo sfiorare le nostre lingue, mentre lui mi trasportava sul letto.

Harry mi gettò sul materasso sul quale sarebbe dovuta avvenire la tipica scena 'ti lancio sul letto e ti domino', solo che il letto rimbalzò in modo anomalo e iniziò a muoversi sotto il mio peso come un'onda. Harry ed io ci bloccammo e velocemente mi riprese tra le sue braccia in panico, indietreggiando mentre io mi tenevo stretta a lui per lo spavento, fissandoci poi con gli occhi sbarrati.

"Oscilla..." sussurrai in tono attento e guardammo il materasso come gelatina, fare i rumori più strani e illeciti, come se avesse intenzione di prendere vita e attaccarci da un momento all'altro.

"Penso che...." iniziò Harry in tono altrettanto sommesso, senza spostare lo sguardo dal mobilio e continuando a tenermi tra sue braccia in stile sposa.

"Penso che sia un materasso ad acqua..." disse, le sue parole lente vagarono nell'aria per qualche istante, poi voltammo lentamente la testa in contemporanea, guardandoci a vicenda e specchiandoci uno negli occhi spalancati e meravigliati dell'altro. Mi rimise in piedi, entrambi ci tenemmo le mani e corremmo nel letto insieme, urlando per l'entusiasmo.

Harry ed io non ci eravamo mai sdraiati in un materasso ad acqua ed era sempre stato nella nostra lista dei desideri saltare e fare sesso su uno di questi.

Aha, immagino che quella voce posso spuntarla di sicuro adesso.

"Okay, che ne dici se ammettiamo che siamo venuti troppo presto." ragionai dopo il primo round, entrambi sdraiati fianco a fianco nel materasso ad acqua, uno strato di sudore sulla nostra pelle arrossata mentre fissavamo il soffitto, provando a riprendere fiato.

"Solo se ammetti che tu sei venuta prima." ribatté Harry in tono rauco e da presa in giro ed io voltai la testa per stringere gli occhi verso di lui.

"Mi ricordo perfettamente di te gemere 'fook nah-uh-leeee' poi il tuo pene si è contratto e sei venuto, poi sono venuta io." risposi seria, imitando il suo accento inglese solo per far ridacchiare il mio amore e nascose il suo timido sorriso con fossette con le sue grandi mani.

"Almeno non sono io quello che mi ha implorato di non farle un ditalino perché 'oh Harry no- no vengo troppo presto e finirà tutto.'" disse Harry, citando me e anche imitando il mio accento americano e entrambi fissammo il soffitto con un sorriso comico sul volto.

Voltai la testa verso di lui e lui fece lo stesso, i nostri occhi si incontrarono.

"Va bene siamo pari, d'accordo?" chiesi con un sopracciglio sollevato, portando la mia mano a pugno e lui alzò il suo.

"D'accordo." confermò con un lento ghigno, battendo il pugno sul mio e tornammo a fissare di nuovo il soffitto.

"Hey Nat?"

"Sì."

"Posso leccartela-"

Non finì neanche la frase che drammaticamente alzai le gambe e le aprii, girando la testa e muovendo le sopracciglia su e giù, facendo ridere Harry, che chiuse gli occhi e scosse la testa prima di raggiungermi.

Haha... a breve sarà meglio sentire più leccate che risate comunque.

Il round due fu spietato.

"Oh mio dio ha un gusto buonissimo..."

"Lo so bene."

Mi fermai, alzando lo sguardo dalla scatola d'oro di tartufi al cioccolato e nocciole che l'hotel aveva messo in ogni stanza e lanciai un'occhiata ad Harry; la faccia ancora tra le mie gambe, i miei polpacci appoggiati alle sue spalle ampie e appoggiò la guancia contro l'interno della mia coscia, sorridendomi, la leggera barba che mi solleticava la pelle mi faceva contorcere ogni volta.

"Non hai neanche provato i cioccolatini comunque..." dissi lentamente, alzando un sopracciglio verso di lui, che ridacchiò baciandomi la coscia.

"Stavo parlando di qualcos'altro." mi derise Harry con un basso biascicare, sbirciando verso di me, appoggiata contro la testiera con le palpebre pesanti, e mi fece la linguaccia in modo giocoso.

"Sporcaccione." dissi scuotendo la testa, prendendo un'altro morso del tartufo con un sorriso, prima di imitare le sue azioni; feci una smorfia buffa e la linguaccia, facendolo ghignare e morsicare la pelle delle mie cosce.

"Com'è che profumi di cocco, hai il sapore di ananas, e mi fai sentire in paradiso ogni volta che sono dentro di te." disse Harry pensieroso, fissando intensamente tra le mie gambe, prima di sporgersi verso e dare un bacio scherzoso al mio clitoride. Mi sforzai di riprendermi per incontrare i suoi occhi, presi un respiro tremante e lui mi guardò con un ghigno furbo.

"Uno," dissi, alzando l'indice.

"Uso l'ammorbidente al cocco e la crema per il corpo." informai e sorrisi quando Harry appoggiò il mento sul palmo della sua mano tra le mie gambe e mi guardò con un'espressione interessata sul viso, come se fossi la persona più interessante che avesse mai incontrato.

"Due, mangio tantissime ananas." ammisi, alzando un'altro dito e facendolo ghignare.

"Tre, puoi solo ringraziare l'anatomia femminile." finii, alzando le mani e feci spallucce mentre Harry si appoggiò sui gomiti.

"Aspetta aspetta, riavvolgi. Cioè qualsiasi cosa mangi la tua figa finisce per sapere così?" chiese inclinando la testa, in realtà, alzando la mano come un bambino a scuola ed io aggrottai le sopracciglia e sbuffai.

"Beh, voglio dire, per la frutta immagino che se mangi abbastanza-"

"Mangia fragole. Mi piacciono le fragole." mi interruppe Haz in tono infantile, punzecchiando la mia vagina con l'indice come se fosse un bottone.

"Sì, funziona di sicuro. Non ci credo che ho dimenticato di dirti che sono una macchina delle granite e puoi scegliere gusto ogni volta." dissi ironica, annuendo con la testa e lui ridacchiò, facendo scorrere le dita sul labbro inferiore gonfio, pensieroso.

"E se inizi a mangiare sofisticato? Potrei iniziare a cucinarti l'aragosta con il burro-"

"Smettila ti prego."

"E un po' di caviale su un croccante pane francese-"

"Stai dicendo che vuoi davvero che la mia vagina sappia di uova di pesce? E per i francesi quello è solo pane." dissi alzando l'anulare ed Harry rise.

"Forza, assaggia questo." insistetti, ricordando il cioccolatino nella mia mano e gli misi il tartufo in bocca. Si sporse e masticò lentamente, facendo la scenetta di succhiarmi le dita, prima di fare un seducente ghigno con le fossette ed io feci scorrere l'altra mia mano pulita sui suoi capelli in maniera amorevole.

"Perché mi sento come un cane che ha la ricompensa?" disse mangiando il cioccolatino, la sua mandibola sembrava ancora più tagliente mentre mangiava e deglutì, distraendomi momentaneamente, prima di far scattare di nuovo gli occhi sui suoi.

"Beh, i cani non inseguono quella micia?" chiesi, alzando le sopracciglia e facendo cenno con la testa verso le mie gambe aperte e gli occhi di Harry si spalancarono.

"Ohhhh..." disse meravigliato, portandosi un pugno sulla bocca ed puntandomi con un sorriso.

"Ohhhh.." feci eco dopo di lui, annuendo con un ghigno e schioccai le dita prima di indicarlo di rimando.

"Merda, è stato così bello, penso che mi merito un altro orgasmo." concluse Harry, morsicandosi un labbro e dandomi il cinque, prima di tornare giù, abbassando le mani e afferrando il mio sedere, sollevando il mio fondoschiena dal letto e il mio bacino alla sua bocca e inalai forte, squittendo un piccolo "okay" e lasciandolo avermi sotto la mercé della sua lingua.

Il terzo round ha lasciando molti succhiotti e morsi.

"Sei ancora flessibile?" chiese Harry mentre mi fissava dall'alto, mi prese le caviglie e mi spinse le ginocchia al petto ed io annuii semplicemente, rilassandomi nei cuscini e piazzandomi le mani dietro la testa.

"Ti fa male? chiese con uno sguardo curioso, guardando attentamente il mio viso mentre mi alzava le gambe.

"No." dissi scuotendo la testa.

Poi mi spalancò le gambe.

"Questo?"

"Nah."

Mi alzò le gambe, facendo fluttuare il mio sedere sopra al letto.

"E questo?"

"Lo sento a malapena."

"Okay questo," disse Harry, incrociandomi le gambe in aria, disincrociandole provando a ingarbugliarle insieme in modo stupido ed io risi, scuotendo la testa e coprendomi la faccia. Lui ridacchiò  e si sporse, ricoprendo il mio corpo nudo di amorevoli baci.

Il quarto round ci lasciò in una sorta di beatitudine post- orgasmo.

Appoggiai il viso contro il petto sudo e sudato di Harry, il mio corpo nudo sopra il suo mentre faceva scorrere le dita lungo la mia schiena, andando avanti e indietro con un tocco delicato, lasciando una sensazione di solletico in quella scia. L'altra sua mano intrecciata alla mia, giocando con le dita, girandole e rigirandole, cercando entrambi a riprendere fiato.

"E lei era così pignola con i pannolini come dovessero essere di una marca specifica." continuò Harry a spiegare, io appoggiata contro la testiera del letto accanto a lui mentre parlavamo delle nostre esperienze sull'essere genitori per la prima volta.

"Immagino che Talie sia stata una bambina davvero tosta." ammisi, mi girai e mi sistemai sul materasso, appoggiando il mento sopra le braccia ripiegate, fissandolo.

"Già," Harry sospirò, sorridendo al ricordo, incrociando le braccia toniche sul petto, i muscoli sotto la sua pelle tonica e tatuata si fletterono involontariamente e mi guardò con la coda dell'occhio.

"Haz è stato un bambino paffuto e felice." gli dissi, guardando come girò un lato del viso verso di me. Allungò un braccio e tracciò attentamente il mio nuovo tatuaggio sull'avambraccio, poi lentamente si mosse sulla scritta sulla mia clavicola.

"Beh è perché ha avuto una madre amorevole." disse Harry sottovoce, un piccolo sorriso apparve sulle sue labbra ed io mi irradiai di quel complimento.

Avevamo parlato di tutto quello che volevamo dirci dalla prima volta che ci eravamo rivisti in quel parco, dopo tutti quegli anni.

Come stavano i nostri genitori, quando difficile e gratificante fosse stato crescere i nostri figli, perché all'inizio eravamo divisi.

"Tu fai ancora tatuaggi?" chiese Harry improvvisamente, sporgendosi e piazzando un bacio caldo su un lato del mio corpo ed io mi accoccolai ulteriormente tra i cuscini.

"Qualche volta. So che mio figlio sta aspettando per farsi un tatuaggio." dissi, il mio sguardo cadde sulle foglie che incorniciavano i fianchi tonici di Harry, vicino alla linea della V addominale, e sorrisi al ricordo di me che lo tatuavo. Allungai la mano e feci scorrere l'indice proprio dove la pelle era stata disegnata dalla sottoscritta ed il respiro di Harry accelerò al mio tocco.

"E'- è bello che possiamo fare l'amore senza niente tra di noi." deglutì, balbettando e il suo sguardo seguì il mio dito sui suoi addominali tesi, prima di alzarsi sul mio viso. Sapeva che ero stata spinta a fare l'iniezione contraccettiva (dose di ormoni che i dottori iniettano con un ago nel tuo sistema così non rimani incinta facilmente e ti protegge 3 mesi) per Aaron, anche se non facevamo mai niente.

"Già, per la prima volta non rimpiango di farla." sbuffai a me stessa, ancora impegnata a tracciare con le dita i tatuaggi di Harry e sentii il suo sguardo sulla mia pelle.

"Anche Cynthia ha fatto l'iniezione."

Le mie dita fermarono il loro vagabondaggio e spostai lo sguardo sul suo viso, trovandolo ancora a fissarmi, le sue guance arrossate significavano che lo avesse detto ad alta voce.

Un lento ghigno privo di umorismo si fece spazio sul mio volto.

"Non credo che vuoi tastare il terreno su questo Vanilla boy." dissi con voce dura che raramente usavo, e guardai le braccia di Harry costellarsi di brividi a quel suono, deglutendo rumorosamente.

"Ci-cioè lei ci provava con me- per farlo con me-" continuò lui, testando la mia pazienza e guardando la mia espressione vuota ed io feci scorrere la lingua lungo l'interno della mia guancia, sapendo che stava tentando di provocarmi.

"Lei voleva provare a farlo quando eravamo solo noi due da soli in casa-"

"Basta." iniziai, alzandomi lentamente.

"Lei-lei mi implorava di prenderla su ogni superficie liscia ed io-"

Basta così.

Afferrai il suo pene attraverso le lenzuola, fermamente e il resto delle parole gli morirono sulle labbra a forma di cuore. Lasciò cadere la testa all'indietro e fece un suono che somigliava a metà tra un sospiro e un gemito mentre mi posizionavo sopra di lui, per poterlo guardare dall'altro e lui dal basso.

C'era un segreto, un lato di me che solo Harry conosceva, un lato di me che aveva scoperto solo una volta sposati.

Lo aveva scoperto durante la luna di miele e/o ogni altra volta che diventavo gelosa.

Estremamente gelosa.

Alcune volte mi trattenevo e fingevo che tutto andasse bene, lasciando scorrere le cose con barzellette e risate, ma altre dovevo lasciare uscire la mia frustrazione repressa.

E anche sapevo che Harry apprezzasse ogni talvolta che succedeva.

"E tu la lasciavi fare?" domandai inclinando la testa in modo innocente, guardai il pomo d'Adamo di Harry andare su e giù mentre continuavo a toccarlo sopra le lenzuola, trovandolo ancora duro come roccia sotto la mia mano e feci sfiorare la punta dei nostri nasi insieme lentamente mentre il suo petto si alzava e abbassava rapidamente.

"N-no, non potevo.. Non era- lei non era te- oh cazzo Natalie." Harry alzò i fianchi per incontrare le mie dita, chiuse gli occhi momentaneamente e la mia mano libera afferrò i suoi capelli con un pugno, tirandoli gentilmente ma fermamente, facendogli allentare la mandibola e fare un piccolo gemito di piacere.

"Vuoi farmi incazzare, huh?" sussurrai abbassando la testa e baciai lentamente la sua mandibola spigolosa prima di scendere, facendo scorrere la lingua lungo il la sua pelle calda, percependo il battito accelerato e lui cautamente piazzò le mani sulla mia vita.

Immediatamente mi fermai, smisi di toccarlo, smisi di leccarlo e gli afferrai i polsi, spingendoli via dal mio corpo, facendolo lamentare in protesta.

"Non devi toccarmi quando dici queste cose." dissi, afferrando la sua mandibola e forzandolo a guardarmi. Lui alzò lo sguardo su di me in pura lussuria guidata da ammirazione, le sue labbra si separarono e io feci scorrere il pollice leggermente sul suo labbro inferiore, facendogli uscire la lingua per darmi una leccata scherzosa.

"Vuoi che ti domini, è per questo che hai detto quelle cose non è vero..." dissi con voce profonda, Harry ancora ansimante sotto di me, anche se avevo a malapena cominciato a toccarlo e annuì furiosamente con le guance rosse.

"Oh dio sì." disse in tono disperato, la voce spezzata, bisognosa, e roca, incatenando il suo intenso sguardo color giada con il mio, prima che un lento sorriso soddisfatto si facesse spazio sul mio viso.

Mi alzai senza un'altra parola, prelevando la sua cintura dal pavimento e strisciai su di lui ancora, sorridendo dolcemente quando Harry già posizionò le braccia sopra di lui, unendo i polsi insieme senza nessuna istruzione da parte mia e mi guardò con eccitazione, facendo scorrere la lingua sulle sue labbra socchiuse.

"Buon per me." dissi con una risata oscura, dandogli una pacchetta su un lato del viso arrossato con superiorità, facendolo deglutire. Legai i suoi polsi sulla testiera con la sua cintura, strattonandola per assicurarmi che fosse sicura, prima di tornare a guardare in basso verso di lui.

Nessuno aveva mai visto Harry così.

Nessuno aveva mai visto me così.

E niente sarebbe mai cambiato.

Perché era il nostro piccolo sporco segreto.

"Nat piccola ti prego." supplicò Harry, ancora legato nella restrizione con un'espressione sofferente ed io lentamente abbassai le lenzuola bianche dalla sue regione bassa, la sua erezione dura e pulsante, eretta contro il suo stomaco, nonostante tutti i round alle spalle.

Ignorai le morbide suppliche e piagnucolamenti, abbassando la testa, assicurandomi di mimare "occhi su di me" verso di lui. Il suo petto si agitò e si suoi occhi si concentrarono con un barlume di pura lussuria, i nostri sguardi si incatenarono mentre baciavo la punta della sua erezione, facendolo inalare forte quando l'afferrai interamente nella mia mano calda.

"Non sei stato scopato nel modo che volevi? Huh? Cynthia non poteva scoparti perché non aveva idea che ti piacesse essere dominato non è vero?" ghignai, pompandolo con un ritmo lento e straziante. Harry si prese il labbro inferiore tra i denti, alzando i fianchi dal materasso ed io alzai la testa e mi spostai più vicina al suo viso, guardandolo alzare la testa per un bacio, solo per ricevere il mio indice sulle sue labbra arricciate.

Fece un respiro frustato ma non disse nient'altro ed io gentilmente lo spinsi contro la testiera.

"Nat io ti amo- ti prego fammi- fammi venire." implorò ed io sorrisi, ancora tenendo la sua lunghezza pulsante, le mie gambe aperte si mossero sopra questa ed i suoi occhi si chiusero quando feci scorrere la sua punta lungo la mia apertura, un basso gemito grave scappò dalla sua gola e si irrigidì sotto di me.

Ricordai le prime volte che Harry aveva visto questo lato di me.

Provava sempre a reagire e a mantenere la sua posizione dominante, dato che ad entrambi piaceva essere al comando.

Ma finivo sempre per sovrastarlo.

Letteralmente.

"Ti amo anche io." dissi, amando il modo in cui il suo corpo reagiva e gli diedi un dolce bacio sulla fronte, distraendolo momentaneamente ed aprì gli occhi per sbattere le palpebre verso di me con un piccolo sorriso confuso, prima lasciarmi andare su di lui.

Entrambi gememmo all'unisono, il tempo sembrava essersi fermato intorno a noi. Inarcai leggermente la schiena ed Harry fece lo stesso, le bocche socchiuse e i corpi tesi per la connessione. Iniziai a muovermi, andando su e giù, strattonando i suoi capelli e lasciando piccoli morsi e succhiotti sul suo collo e petto.

Harry fece piccoli sottomessi suoni di piacere, qualcosa che non ammetteva mai di fare ma che finiva sempre per emettere. Presi il controllo, cavalcando entrambe le nostre eccitazioni finché lui non seppellì la faccia arrossata nell'incavo del mio collo, gemendo il mio nome quando arrivò al limite.

Inarcai la schiena e piagnucolai il suo nome in risposta, inclinando la testa all'indietro fino a crollare sul letto, tra le sue gambe tremanti ed Harry grugnì un'imprecazione, guardando il mio corpo sdraiato, ancora sulle sue cosce mentre provavamo a riprendere fiato.

Chiamate un prete perché mi sento posseduta.

E nel migliore modo possibile.

Mi rialzai lentamente, i lenti movimenti fecero contrarre il pene di Harry dentro di me anche dopo il suo orgasmo e si sporse in avanti per baciarmi in modo lento e appassionato mentre io slacciavo la sua restrizione; liberai i suoi polsi, permettendogli di afferrarmi subito la vita e avvicinarmi a lui.

"Cazzo se mi era mancato tutto questo..." confessò Harry in un basso mugugno, mordendo il mio labbro inferiore prima di lasciarlo andare, facendomi sorridere.

"Già, è stato divertente," ammisi con una leggera risata, spettinandogli ancora di più i capelli e baciando la punta del suo naso. Ritornai tranquilla e rilassata e mi alzai da lui, sdraiandomi accanto sul letto e strattonai le coperte per coprire i nostri corpi nudi quando le sue braccia mi strinsero immediatamente la vita.

Appoggiai un lato del mio viso sulla sua spalla ed Harry piazzò una guancia sui miei capelli afro, stringendomi saldamente contro di lui. Feci un sospiro contento mentre guardavamo il tramonto dal bancone di fronte alla nostra camera, ricordando quando mi fosse mancata questa sensazione di lui che mi stringeva vicino.

"Pensi che domani dovremmo dire di noi ai ragazzi?" chiese Harry dopo qualche momento di silenzio ad osservare il tramonto, il cielo del colore dell'acqua si sfumava in un misto di caldo arancione e rilassante rosa chiaro.

"Hmm.. Non ancora. I ragazzi stanno già attraversando un sacco di cambiamenti al momento, non voglio aggiungere altre cose sai? Lo faremo, solo non adesso." conclusi, stringendo le labbra al pensiero, prima di guardare Harry e controllare se fosse d'accordo.

Lui sorrise semplicemente, incatenando i nostri occhi e pizzicando il mio naso in modo giocoso.

"Perciò immagino che questo sia il nostro piccolo segreto." ghignò, colpendomi il mento ed io annuii.

"Sì, teniamo il profilo basso." confermai, girandomi di nuovo per guardare il bellissimo orizzonte di fronte a noi, prima di sentire il cellulare di Harry vibrare dal comodino.

Harry allungò una mano per raggiungerlo, tenendo un braccio intorno a me, prima di afferrarlo e metterlo tra di noi, mostrandomi il messaggio che aveva appena ricevuto da Talie.

"Non dobbiamo uscire per forza oggi, è il nostro primo giorno alle Hawaii e abbiamo tutta la settimana. Haz ed io stiamo giocando a scarabeo in camera mia. Ti voglio bene." lessi il messaggio a voce alta, sapendo che Harry aveva scritto a sua figlia come io avevo fatto con mio figlio.

Il mio telefono vibrò improvvisamente sul materasso, un nuovo messaggio di Haz apparse sullo schermo e lo afferrai mentre Harry leggeva dalla mia spalla.

"Mi sto solo rilassando e battendo Talie a scarabeo nella sua stanza." Harry lesse il messaggio di Haz e ci scambiammo un sorriso.

"Aww..." dicemmo all'unisono, canzonando per quanto fossero adorabili i nostri ragazzi.


++


Talie

Haz ed io fissavamo l'orizzonte di fronte a noi, metà in emozione e metà per lo shock, provando a riprendere fiato per quello che non aveva niente a che fare con il tramonto, sdraiati nudi uno accanto all'altro nel letto mentre mi stringevo il piumone al petto.

"Questo è il miglior gioco di scarabeo a cui non ho mai giocato." ansimò Haz in estasi senza respiro, mi guardò e ci scambiammo uno sguardo, prima di iniziare a ghignare timidamente.

"Tu sei stato- tu sei stato davvero bravo." deglutii, facendo un cenno della testa. Sorrisi nervosamente e mi misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, spostando lo sguardo e piazzando una mano sopra il mio battito accelerato.

"Così bravo..." echeggiai, rabbrividendo al ricordo di Haz spingere dentro di me ancora e ancora, solo qualche momento prima.

"Anche tu sei stata brava, dovrei chiamarti Miss Fantasia (freak) invece di Miss Riccia (frizz) da adesso sì?" mi derise Haz, sporgendosi più vicino a me, colpendomi giocosamente la spalla con la sua ed io risi, scuotendo la testa e nascondendo il mio sorriso, prima che mi afferrasse il polso, spingendolo gentilmente via dalle mie labbra per darmi un bacio mozzafiato.

"Dovremmo dirlo ai nostri vecchi?" chiese Haz tra i baci, le sue labbra sfioravano le mie ed io feci un broncio.

"Stai pensando ai nostri genitori mentre ci baciamo?" scherzai, recitando quello che lui mi aveva detto al mio compleanno e lui strinse gli occhi verso di me, afferrando il mio corpo e tirandolo più vicino al suo.

"Aspettiamo per dirlo ai nostri genitori al momento, quello che vogliono è avere un po' di normalità e non voglio sconvolgerli con niente di nuovo sai?" dissi e lui annuì, sembrando leggermente distratto mentre spostava una ciocca dei miei capelli via dal mio viso arrossato e gli diedi un bacio a stampo.

"Sei tu il capo bambola," disse facendomi sorridere ed appoggiai il viso contro il suo ampio petto nudo, contenta, prima di aprire di nuovo la bocca.

"Sarò il nostro piccolo segreto."


***

N/T: miss freak più che altro è riferito ad una ragazza che è timida e a letto diventa una tigre ma non ho trovato un termine migliore di "fantasia" scusate..

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