Episode 13: Adam and Eve

Nat

Potrebbe essere solo una mia impressione, ma sono abbastanza certa che Haz e Talie stiano cercando di combinare me ed Harry.

Certo è solo un presentimento, nulla a che fare con Talie che ha insistito perché sedessi con suo padre per l'intero viaggio in aereo per le Hawaii e con mio figlio che ci ha praticamente spinto a sedere vicini.

Sì, è solo un presentimento.

"Penso di sapere cosa state cercando di fare voi due." dissi impassibile una volta arrivati all'hotel, la brezza dell'isola faceva svolazzare i miei capelli ed Haz e Talie si scambiarono un'occhiata.

"Non stiamo cercando di fare niente ma'," iniziò mio figlio in tono innocente, avvicinandosi e piazzando le mani sulle mie spalle ed io alzai un sopracciglio, fissandolo.

"Stiamo cercando di spingere." sorrise lui, spingendomi all'indietro quando disse 'spingere', facendomi inciampare per la sorpresa, prima che qualcuno mi prendesse da dietro.

"Hey stai bene?" chiese Harry, stabilizzandomi e assicurandosi che stessi bene ed io sbattei le palpebre verso di lui, realizzando quanto vicini fossimo, prima di deglutire e annuire.

"Sto bene, ma Haz non ancora per molto." ringhiai tra i denti stretti, lentamente guardando mio figlio che spalancò gli occhi, prima di schizzare con Talie dentro l'hotel.

"Cosa c'entrano loro?" chiese Harry mentre lo aiutavo con i bagagli e lanciai una breve occhiata alla sua camicia sbottonata con le stampe tropicali e agli occhiali da sole in cima ai capelli castani spinti all'insù.

Che padre.

"Beh, forse sono solo io, ma penso stiano provando a farci mettere insieme." gli dissi sinceramente, realizzando che questa era la conversazione più lunga da quella notte in cucina senza che arrossisse.

"Sì?" rise con un ghigno divertito, fermandosi ed estraendo la crema solare dal suo zaino, facendomi sgranare gli occhi.

"No!" protestai immediatamente, già capendo cosa avesse intenzione di fare e provai a sfuggirgli via solo perché lui mi afferrasse dal retro del colletto senza sforzo, spingendomi verso di lui mentre io opponevo resistenza.

"Forza, c'è molto sole qui e devi mettere la protezione." mi derise, tenendomi ferma con una mano mentre con l'altra mi spalmava la crema su tutta la faccia imbronciata mentre mi lamentavo sotto la sua presa.

Aveva fatto la stessa cosa ad Haz e Talie.

Dovevo immaginare di essere la prossima.

Harry si assicurò di mettermi una bella chiazza di crema bianca sul naso, rendendomi praticamente mostruosa agli occhi dei turisti e gli lanciai un'occhiataccia, cercando di tenere l'espressione arrabbiata che lo fece solo sorridere.

Il mio piccolo sorriso cadde e lo guardai così come fece lui quando si accorse del mio improvviso cambio di atteggiamento.

Dovevo scusarmi, non riuscivo a godermi il momento con lui senza fargli sapere come mi sentivo e perché avevo fatto quello che ho fatto.

"Harry io-"

"Aloha!" salutò un piccolo tozzo uomo asiatico con un caldo sorriso e la pelle abbronzata baciata dal sole.

"Voi due dovere essere il signor e la signora Turner, sì?" sorrise l'uomo, controllando sulla sua cartellina ed Harry ed io ci bloccammo, l'aria calda intorno a noi ora sembrava un po' più fredda e ci guardammo a vicenda imbarazzati.

"Um no in realtà, io sono Harry, Harry Styles." si presentò, schiarendosi la gola, sembrando in qualche modo irritato alla menzione del cognome del mio recente ex-marito.

"Sì ed io sono Natalie Kaufman." aggiunsi.

L'uomo sbatté le palpebre verso di noi con un sorriso stretto, come se stesse lentamente elaborando le informazioni come un vecchio computer.

"Natalie Kaufman, oh mio dio! Io amo i suoi libri! Posso dirle che è un onore averla qui all'Heaven Hibiscus resort!" strillò, infilandosi la cartellina sotto il braccio prima di stringermi la mano, scuotendola entusiasta.

"Oh wow, grazie." dissi in tono spontaneo, sorpresa che le mie pubblicazioni fossero arrivate anche alle Hawaii.

"Perciò, voi due siete una coppietta felice, sì?" sorrise, lasciandomi andare e battendo le mani insieme, indicando me ed Harry mentre uno dei portieri si precipitava fuori per prenderci le valige dalle mani.

"Oh no non lo siamo," iniziò Harry, indicando prima lui e poi me, accigliati verso l'uomo.

"Già non sono sua-"

"Noi siamo-"

"Quindi state dicendo che non siete una coppia?" chiese l'uomo, guardandoci con un sopracciglio inarcato ed io ed Harry annuimmo lentamente, evitando di guardarci uno con l'altro.

"Oh buffo, questo è un resort per le coppie, ad eccezione dell'aggiunta per i figli, certo con la loro separata ala di camere, ma se voi non siete una coppia..." disse l'uomo asiatico con voce gioiosa prima di schioccare le dita, una strana e minacciosa presenza immediatamente si posizionò alle nostre spalle, facendoci irrigidire.

Voltammo lentamente la testa per essere accolti dalla vista di due muscolosi energumeni hawaiani in eleganti completi neri e volti di pietra.

Harry ed io tornammo a guardare il piccolo direttore dell'hotel che ci sorrideva.

"Siamo una coppia." dissi contemporaneamente con Harry, entrambi abbracciandoci, fianco a fianco, con le sue braccia toniche intorno ai miei fianchi e il mio braccio sulle sue spalle e sorridemmo simultaneamente.

Vedemmo i nostri figli lentamente sbucare con la testa fuori dalla porta scorrevole d'ingresso dell'hotel con un ghigno sui volti.

"Oh adorabile! Il mio nome è Liko, sono il direttore di questo resort! Vi prego permettetemi di mostrarvi la vostra sauna privata." informò lui con rapido gesto del braccio grassoccio ed io ed Harry ci scambiammo un'occhiata confusa.

"Aspetti, e le nostre camere?" chiese Harry.

"Non si preoccupi, le vostre cose saranno già lì, è una tradizione del nostro hotel far godere i nostri ospiti della lussuosa sauna come prima cosa, per rilassarsi dal jet lag." informò Liko contento.

"E i nostri ragazzi?" chiesi con un cipiglio, anche volendo trascorrere del tempo con mio figlio e mia figl-

E Talie.

Ah fanculo, io la vedo come mia figlia.

"Quali ragazzi!" sentii Haz gridare con una risata e lui e Talie si diedero in cinque, scappando via attraverso l'atrio, dritti verso il buffet gratis vicino alla piscina.

Quasi corsi anche io una volta che vidi la varietà di cibo lì, solo perché Harry mi stringesse più forte, capendo le mie intenzioni e sorrise.

"Non si preoccupi, daremo ai vostri figli le chiavi delle loro stanze separate-"

"Haz farai meglio a salvarmi una torta rovesciata all'ananas o giuro!" urlai attraverso l'atrio quando entrammo nell'hotel.

"Uh... come può vedere la mia uh- la mia compagna è molto affamata dopo il nostro volo, perciò forse potremmo saltare la parte della sauna-" iniziò Harry, piazzando le mani sulle mie spalle per trattenermi dallo scappare via.

"Abbiamo lo champagne nella sauna." lo interruppe Liko schiarendosi la voce, il suo sorriso immacolato con degli spasmi.

"Ma-"

"Ascolti, mi ci sono voluti cinque anni per convincere finalmente l'amministrazione a mettere le dannate saune romantiche e private. Io non mi ingrazio e lecco il culo alle persone qui per ottenere quello che voglio solo perché arrivate voi a lamentarmi che non volete provarla perciò non mi provochi!" scattò lui, cogliendo me ed Harry alla sprovvista e indietreggiammo.

Liko chiuse gli occhi, inalando lentamente, prima di fare un pesante respiro, riaprire gli occhi e tornare a sorriderci.

"Prego da questa parte per la sauna."


++


Harry ed io eravamo seduti solo con un semplice asciugamano bianco nella nostra sauna privata, una grande distanza a dividerci sulla panchina di legno mentre fissavamo le pietre ardenti di fronte a noi in silenzio.

Era abbastanza difficile con noi due entrambi nudi, specialmente dover vederlo solo con un asciugamano avvolto in vita, con in mostra la V addominale ed il conseguente più in basso sentiero felice mentre i suoi muscoli tesi si rilassavano involontariamente sotto la pelle abbronzata, tatuata e sudata.

Iniziai a respirare pesantemente.

"Ascolta," iniziò Harry con voce severa che sembrava più forte nel silenzio della stanza, alzandosi in piedi bruscamente, la schiena dritta ed evitando il mio sguardo.

"Ho capito, sei a disagio. Mi dispiace, non avremmo dovuto dire la cosa della coppia." respirò a bassa voce, un accenno di dolore intriso nelle sue parole ed io alzai lo sguardo su di lui che mi dava le spalle.

"Chiederò delle camere separate, non devi stare con me se ti faccio sentire a disagio." iniziò Harry, camminando verso la porta ed io mi alzai dalla panchina, stringendo stretto l'asciugamano per ansia.

"Scusa se ti ho lasciato!" spiattellai con voce tremante, sentii il flusso di aria densa ancora più pesante del normale e guardai le sue spalle irrigidirsi.

Le mie parole rimasero nell'aria, il mio petto si alzava ed abbassava profondamente e i secondi passavano interminabili mentre lui ancora non mi guardava.

Avevo la sua attenzione.

"Mi dispiace, mi dispiace per quello che ti ho fatto passare e lo so che niente potrebbe rimediare a quello che ho fatto." iniziai blaterando velocemente, respirando pesantemente quando Harry si voltò a guardarmi con un'espressione illeggibile e sentii le mura restringersi attorno a me.

"Mi pento di averti lasciato. Mi pento ogni singolo giorno della mia vita ma pensavo- io pensavo di non poterti rendere felice. Ero spaventata e sono stata egoista, me ne sono andata perché non ero pronta e ti ho lasciato e dio- quando ti ho visto sposato con Cynthia con vostra figlia ho pensato, ho pensato che Talie fosse la cosa più bella che avessi mai visto, la stessa cosa che ho pensato quando ho tenuto per la prima volta Haz tra le braccia o quando ti ho visto con la maglia a pois rosa. Ho pensato di aver fatto la cosa giusta perché alla fine avevi la famiglia che desideravi-" dichiarai, sentivo la gola secca e vidi un'improvvisa espressione di rabbia sul viso di Harry.

"Pensavi che non sarei stato felice..." mi interruppe con lo sguardo di ghiaccio, i brividi scorrevano su e giù per la mia spina dorsale ed il mio respiro accelerò mentre vedevo le sue mani stringersi in due pugni ai lati del corpo.

"Pensavi seriamente che solo per Olivia non avrei più voluto avere una famiglia con te! Nat tu sei così- dio sei così fottutamente stupida!" scattò arrabbiato, ero abbastanza sicura che le nostre voci angosciate potessero sentirsi attraverso le pareti di legno ed abbassai la testa per la vergogna.

"Sei una totale e completa idiota! Non volevo una famiglia, volevo una famiglia con te! Tu sei la mia cazzo di famiglia e lo sei sempre stata!" urlò, facendomi scattare lo sguardo su di lui per la sorpresa, avevo la vista sfocata e sentii un liquido caldo scendere sulle mie guance.

"Lo so. Scusa, mi dispiace così tanto." mi scusai in modo patetico, asciugandomi furiosamente le lacrime, cercando di ricompormi, il mio cuore straziato mentre Harry mi fissava con la mandibola serrata e gli occhi indignati verde giada.

"Tu mi hai lasciato! Mi hai fottutamente lasciato e per tutto questo tempo ho pensato di non essere abbastanza per te, che non avrei mai potuto rendere felice la donna che amo! E poi ti ho vista di nuovo- sposata! Sposata con un figlio anche se amo Haz come se fosse mio! Eppure, sai quante volte mi hai spezzato il cuore Nat!" ringhiò, avvicinandosi ed io mi appoggiai al muro senza pensarci, sotto il suo sguardo furioso, gli occhi che bruciavano nei miei e strinsi l'asciugamano vicino al corpo.

"Lo so! Mi dispiace! Non stavo pensando-"

"No! No non lo stavi facendo. Non solo ho perso il primo figlio ma poi ho perso anche te, la donna che amo!" mi interruppe, tutta la sua rabbia repressa finalmente sgorgava attraverso le sue parole e la sua postura ed io indietreggiai ancora, chiudendo gli occhi quando le sue mani sbatterono contro il muro dietro di me, il nostri respiri pesanti riempivano la stanza.

Rimasi lì, gli occhi chiusi e la testa abbassata verso il pavimento, spaventata di incontrare lo sguardo di Harry e sentii la sua presenza farsi sempre più vicina.

"Guardami." disse a bassa voce, il mio intero corpo incurvato e lui si sporse verso di me, imprigionata contro il muro, prima di sentire la sua grande mano callosa afferrarmi il mento, facendomi aprire gli occhi per trovare il suo volto a qualche centimetro di distanza dal mio.

"Ti amo." gli dissi finalmente quando vidi il dolore nei suoi occhi, la voce spezzata e deglutii nervosamente, stringendo la stoffa del mio asciugamano così forte che le nocche delle mie mani tremanti diventarono bianche, catturando l'attenzione di Harry che piazzò le mani sulle mie.

"Hai tutto il diritto di essere arrabbiato con me." dissi, cercando di ricompormi e presi dei respiri regolari mentre lui continuava a guardarmi con quegli occhi verdi di passione ardente.

"Sì, sì lo sono." confermò lui, trattenendomi dallo sporgere la testa al suo tocco quando gentilmente sfiorò con le nocche il lato del mio viso.

"E non me ne sarei mai dovuta andare." respirai, le sue dita ora scendevano giù sulla mia pelle, tracciando la forma delle mie labbra tremolanti in modo assorto.

"Sì verissimo." aggiunse con voce severa, ancora fissandomi ed io finalmente spostai lo sguardo dalle sue labbra al suo naso, concentrandomi poi sui suoi occhi verdi.

"E probabilmente mi odi. Non c'è modo che mi ami ancora dopo tutto questo tempo, dopo tutto quello che ti ho fatto passare." dissi scuotendo la testa, non volendo illudermi e strozzai un singhiozzo, il cuore mi martellava nel petto. Poi Harry mi incorniciò il viso tra le sue mani.

"Non potresti avere più torto." disse, asciugando una lacrima solitaria scesa dai miei occhi bagnati, prima che di chiudere lo spazio tra di noi, le sue labbra premute sulle mie in un bacio disperato, un gemito soffocato lasciò le mie labbra quando lo sentii sollevarmi il corpo contro il muro, le mie braccia si aggrapparono intorno al suo collo.

Le nostre labbra si plasmarono insieme, i nostri movimenti frenetici e ardenti e lui si mise tra le mie gambe che si avvolsero automaticamente intorno alla sua vita tonica, i nostri corpi sudati che inconsapevolmente si strusciavano uno contro l'altro, con solo gli asciugamani a separarli.

"Harry -ah." provai a parlare ma il mio cervello era completamente spappolato al passaggio delle sue labbra che lasciarono una scia incandescente lungo la mia mascella e poi giù lungo la gola, lasciando baci a bocca aperta sul mio collo, con la lingua e succhiando la pelle mentre le sue mani erano aggrappate forte sotto le mie cosce.

"Ti amo così tanto, non ho mai smesso." mugugnò contro la mia pelle, lasciando la presa in modo che i miei piedi toccassero il pavimento.

Il respiro di Harry era irregolare come il mio, la temperatura nella sauna cresceva ogni secondo e inclinai la testa all'indietro, facendo un piccolo strillo per lo shock quando Harry mi strappò via l'asciugamano, rivelando ai suoi occhi il mio corpo nudo dopo tutti quegli anni e fece un passo indietro.

Erano passati anni da quando Harry mi aveva vista nuda e di certo il mio corpo non era rimasto lo stesso, avevo smagliature e cicatrici, il mio seno non era più sodo ad essere sincera e le mie gambe tremarono sotto il suo sguardo rovente, gli occhi verde scuro corsero su e giù lungo le mie forme.

Eppure mi stava ancora guardando allo stesso modo della prima volta in cui abbiamo fatto sesso, quando ho preso la sua verginità.

Yo senza contare che la tua piccola era totalmente rasata al momento, aha proprio così.

Guardai il viso di Harry arrossire, un evidente gonfiore si formò sotto l'asciugamano che aveva intorno ai fianchi e mi guardò, il suo sguardo prolungato sull'area tra le mie gambe, bagnandosi le labbra con la lingua mentre mi osservava come se fossi la donna più bella che avesse mai visto.

"Aspetta, tocca a te. Tette per pene." ansimai, provando a regolarizzare il respiro ma conoscendo le mie priorità e schioccai le dita indicando l'asciugamano, solo perché lui scuotesse la testa, gettando l'asciugamano che aveva strappato dal mio corpo sul pavimento, imprigionandomi di nuovo.

"No, voglio mostrarti solo quanto mi sei mancata." disse con voce profonda, determinazione e lussuria nei suoi occhi e avvolse le braccia di nuovo intorno al mio corpo, la sua bocca immediatamente scese sui miei seni ed io piagnucolai il suo nome, lasciando cadere la testa all'indietro e incastrando le dita nei suoi capelli, prima di iniziare a ridacchiare leggermente.

Harry sentì la vibrazione della mia risata che mi scuoteva il corpo e lasciò il mio capezzolo dalla sua calda bocca, alzando lo sguardo su di me per la curiosità mentre io provavo a reprimere le risate.

"La tua barba, non sono abituata- mi fa il solletico." ammisi con una risata, passando le mie dita contro la leggera barba sulla sua mascella mentre un lento sorriso con le fossete si faceva spazio sul suo volto alle mie parole.

"Oh sì?" sorrise Harry, nascondendo la testa nel mio collo, assicurandosi di strofinare per bene la barba contro la mia pelle, facendomi fare una risatina mentre le sue mani mi stringevano ancora i fianchi ed io mi dimenai, colpendogli una spalla e ridendo.

"Mi è mancato, mi sei mancata tu. La mia bellissima Nat." sospirò felice nell'incavo del mio collo, le mie dita pettinarono i suoi capelli e sorrisi, lasciandolo alzare la testa per guardarmi con un ghigno raggiante.

"Mio dolce, dolce vanilla boy." dissi in tono felice, incorniciando il suo viso con le mie mani e lui ridacchiò.

Improvvisamente sentii la sua mano sul mio fianco nudo scendere lentamente, il mio sorriso si spense immediatamente e il mio viso si contorse per il piacere, aggrappandomi alle sue spalle quando la sua rilassante scesa arrivò alla mia fessura.

"Non sarà più così dolce tra poco." ridacchiò maliziosamente al mio orecchio, mordicchiando la mia pelle e spinse un dito dentro di me, il mio corpo si tese all'intrusione e feci respiro spezzato mentre lui mi teneva contro il muro.

Prima che potessi fare anche un gemito, qualcosa catturò la mia attenzione e mi strinsi ad Harry che stava supportando il mio peso, mantenendo le mie ginocchia allacciate alla sua vita, mentre continuava a pompare dentro e fuori con le dita.

"Ardente... così ardente," iniziai con tono d'urgenza.

"La mia piccola è così bollente ed eccitata, ci penso io promesso." gracchiò, succhiando un lato del mio collo e aumentando la velocità del suo polso ed io scossi la testa furiosamente.

"No, ardente- come vai a fuoco!" annunciai alla fine in allarme quando la fiamma sull'asciugamano di Harry iniziò ad espandersi sulla stoffa. Abbassò lo sguardo per lo shock prima di urlare, togliendo le dita da me, e dimenandosi per togliere l'asciugamano infiammato.

Io indietreggiai contro il muro, realizzando che durante questo focoso confronto, questo idiota doveva aver accidentalmente tenuto l'asciugamano troppo vicino alla brace sulle pietre ardenti in mezzo alla sauna.

"Gesù- non ballonzolarlo in giro!" urlai, non sapendo se mi stessi riferendo all'asciugamano infuocato, che stava sventolando nell'aria nel panico, o al suo pene, visto che entrambi stavano rimbalzando e sbatacchiando intorno, mentre io lo inseguivo per la sauna per calmarlo.

"Lascialo andare! Pestalo!" dissi, guardando inorridita quando Harry lanciò la stoffa infiammata nelle pietre ardenti.

Entrambi ci bloccammo.

"Idiota." dissi, prima che nell'intera area delle pietre iniziarono ad alzarsi delle improvvise fiamme, facendo urlare me ed Harry ed indietreggiammo, abbracciandoci i corpi nudi per la paura.

"Non guardarmi così, ero in panico! Prendi l'estintore!" scattò allarmato, i suoi occhi verdi spalancati con urgenza e corsi per il corridoio, il mio sedere nudo al vento e presi l'estintore di emergenza.

Lui mi aiutò a tenerlo, correndo al mio fianco per trasportare il pesante aggeggio rosso, mirando e indirizzando il manubrio nero che rilasciò il getto di schiuma bianca nella sauna infuocata ora tutta bianca mentre noi due urlavamo.

Il fuoco finalmente si spense sotto la schiuma, facendomi mollare l'estintore con un pesante tonfo e lasciandoci ansimanti all'entrata della sauna bruciacchiata.

"Quindi, quando esattamente avevi intenzione di dirmi che stavo andando a fuoco?" chiese attraverso i respiri profondi e mi lanciò un'occhiata incredula.

"Non lo so, ero totalmente andata quando hai cominciato a toccare la mia vagina." ammisi, asciugandomi il sudore dalla fronte e piazzai le mani sui miei fianchi.

"Pensi che abbiano degli altri asciugamani qui intorno, sta diventando abbastanza ventilato." dissi, quando realizzai che anche il mio asciugamano era bruciato, stringendomi le braccia intorno al corpo. Harry mi guardò impassibile, fissando momentaneamente il mio petto ed io ghignai.

"Cos'è stato tutto quel baccano!" la voce acuta di Liko echeggiò dall'altro lato del pianterreno, facendo irrigidire me ed Harry.

"Merda, dobbiamo correre." sussurrai in allarme, colpendo il braccio di Harry ma lui mi fermò dallo scappare.

"Seriamente Nat siamo nudi. Non possiamo correre nell'atrio nudi, poi se spieghiamo quello che è successo, sono sicuro che capirà e non ci farà causa." provò Harry a convincermi ed io inarcai un sopracciglio verso di lui.

"Chiunque sia stato a fare questo trambusto, non sono nell'umore di ascoltare le vostre scuse e probabilmente vi farò causa, diavolo se lo faccio!" la voce di Loki arrivò da dietro l'angolo, ora più vicina e gli occhi di Harry si spalancarono.

"A ripensarci," sussurrò, prendendo il vaso delle felci dal corridoio e tenendolo per entrambi, il vaso nascondeva entrambe le nostre parti intime e le foglie nascondevano il mio petto e ci scambiammo uno sguardo.

"Scappiamo." disse Harry, facendomi annuire prima di fuggire nella direzione opposta a dove Liko stava arrivando.

Sussulti e urla di orrore immediatamente ci diedero il benvenuto quando corremmo nell'atrio affollato dell'hotel con i sederi nudi e solo un vaso di pianta a scudo.

"Occhio! Adamo bianco e Eva nera in arrivo!" urlai, entrambi passando velocemente accanto ai due adolescenti super rossi dall'imbarazzo, inoltrandoci in mezzo ai mobili e ai clienti e finalmente entrammo nell'ascensore vuoto.

"Oh grazie a dio, non mi sono mai sentito più dannatamente esposto." sospirò Harry, appoggiando la testa contro un lato dell'ascensore quando la porta di metallo si chiuse ed io annuii, sputacchiando qualche foglia dalla mia bocca.

"Puoi dirlo forte." concordai, i nostri corpi si rilassarono, prima di sentire qualcuno schiarirsi la gola.

Non eravamo soli nell'ascensore.

Harry ed io ci irrigidimmo, spalancando gli occhi.

"Guarda." disse sottovoce.

"No guarda te." sibilai attraverso i denti stretti.

Entrambi voltammo la testa, lentamente, per trovare una famiglia con le magliette abbinate 'Io amo le Hawaii' che ci fissava con gli occhi spaventati e sbarrati, le loro espressioni scioccate si rifletterono con le nostre e la madre coprì gli occhi del bambino mentre la nonna lentamente alzava la macchina fotografica e scattava una foto a noi due con il flash.

"Mammina quei due sono nudi!" un piccolo ragazzino rise mentre le guance mie e di Harry andavano a fuoco ed il padre piazzò la mano della madre di nuovo nel viso del bambino.

"Non guardarli negli occhi Phillip, non guardarli negli occhi."


***

N/T: mi sono innamorata di questa storia per vari motivi e uno di questi (mettendo da parte Haz) è che in un capitolo si passano diverse emozioni. Lo so che sono davvero lunghi ma non avrei mai potuto tagliarli perché prima c'è da ridere, poi da imbronciarsi, sorridere, commuoversi e i tuffi al cuore sono potenti. non lo so se sono solo io che mi sono affezionata ai personaggi e sono pazza, ma se anche a voi fa lo stesso effetto fatemelo sapere ahaha... 

se la storia vi sta piacendo, lasciate una stellina! 

un bacione xx

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