Ch. 8 - I'm his good girl

N/T: questo è come l'autrice vede Carlos e il video è un MUST visto che è come lui si comporta e come si fa a non amarlo ahahah

"Perché hai quell'uccello appoggiato alla mano?" chiesi, picchiettando con il dito sullo schermo del computer mentre Carlos batteva le mani emozionato.

"Quando mai hai avuto un uccello?" domandò Bernie, prendendo un sorso di birra mentre si sporgeva più vicino allo schermo.

"Ah smettetela voi due, questa foto profilo qui fa decisamente bagnare le mutandine, vedete ho l'uccello, la vodka," iniziò Carlos, un sorriso infantile sul volto, gesticolando verso lo schermo ed io e Bernie ci scambiammo un'occhiata.

"Ayo Nat, dimmi le tue mutandine non sono bagnate solo guardando questa foto?" chiese Carlos fiducioso, spingendomi una spalla ed io alzai lo sguardo dal mio libro per ghignare.

"Mi dispiace ma uh, sono più asciutta del deserto del Sahara ora." feci spallucce, prendendo un respiro tra i denti e ci aggiunsi un sorriso di pietà, facendo ridacchiare Bernie da dietro.

"Sapete cosa dimenticatevi tutto, quando le richieste per uscire inizieranno ad inondarmi vedrete chi sarà a ridere poi." affermò Carlos, puntando il dito tra me e Bernie che sbuffammo.

Improvvisamente sentimmo il rumore della porta principale aprirsi e sbattere chiudendosi, facendoci irrigidire in cucina.

"Oh merda..." disse Carlos sottovoce, prendendo il portatile dal bancone e uscendo dal suo profilo di Meetic mentre Bernie iniziò a girare le pagine del suo libro silenziosamente.

"Che diavolo ci fanno questi due qui?" scattò Harry, entrando nella stanza con la sua giacca di pelle nera in mano mentre i suoi occhi verdi minacciosi sfrecciavano tra Carlos e Bernie.

"Siamo solo venuti a controllare Nat-"

"Che diavolo sono questi?" esclamò Harry, guardando i ripiani disordinati della cucina riempiti con mucchi di romanzi d'amore, prese uno dei libri con uno sguardo disgustato e mi lanciò un'occhiataccia.

"Oh vedi quello si chiama Falling for my Bully, sì, inizialmente ero abbastanza titubante a riguardo ma dopo che lui la pugnala in un vicolo, lei si innamora in tipo meno di tre capitoli perché lui le dice che è dispiaciuto e-" iniziò Bernie, raddrizzando la sua postura e indicando il libro nella mano di Harry.

La sua frase fu interrotta quando Harry improvvisamente lanciò il libro. Questo attraversò la stanza a pochi centimetri dalla mia testa, facendo sussultare Bernie e rilasciare un urletto da ragazzina a Carlos che si posizionò una mano sul cuore mentre io mi corrucciai.

"S-sì non è neanche per me il mio genere di storia..." mormorò Bernie, distogliendo lo sguardo dal libro nelle sue mani mentre Carlos iperventilava silenzionamente a lato.

"Ascolta Harry, l'unica ragione per cui questi due sono qui è perché devono aiutarmi a gestire il tuo altro ospite." spiegai, gesticolando con le mani per dire di calmarsi e lui strinse gli occhi, avvicinandosi minacciosamente.

"Quale. Altro. Ospite..."

"Harry Styles!" L'esuberante sudamericana che aveva chiamato Harry "Daddy", che avevo scoperto quel pomeriggio chiamarsi Lisa, piombò in cucina dal soggiorno.

"Lisa? Che cazzo stai facendo qui?" scattò Harry, voltandosi per lanciarle uno sguardo confuso e arrabbiato.

"Hai detto che non avresti visto altre ragazze!" urlò lei, puntando il dito contro di lui in collera con il volto contorto dalla rabbia.

"Aye chica, io sono qui se hai bisogno di piangere sulla spalla di qualcuno." fischiò Carlos e tutti nella stanza girarono le teste per guardarlo male.

"Non è il momento." mi schiarii la gola facendo alzare le mani a Carlos in segno di resa.

"Smettila di comportarti come se fossi la mia ragazza perché non lo sei. Tu a malapena sai chi sono, l'unica ragione per cui ti ho detto quella stronzata è perché così avrei potuto portarti a letto ed ha funzionato. Ogni. Dannata. Volta." dichiarò Harry, avvicinandosi alla piccola figura di lei che boccheggiava scioccata.

"Ohhhhhhh....." Bernie, Carlos ed io echeggiammo da dietro.

"Ho sentito crack pure io." soffocò Bernie, piazzando la mano sul cuore con un'espressione addolorata sul volto.

"Colpirla con la vera realtà dei fatti." commentò Carlos, facendo sbattere violentemente la tazza di tè che avevo preparato per lui.

"Sai cosa Harry." sospirò Lisa, il suo corpo tremava per la rabbia mentre lo fissava infuriata, i loro corpi a pochi centimetri di distanza uno dall'altro.

"Ragazza non farlo......" dissi sottovoce mentre mi sporgevo e appoggiavo i gomiti sul bancone, guardandoli.

Lei alzò la mano pronta per schiaffeggiare Harry in faccia ma lui velocemente le catturò il polso prima che potesse toccarlo, i suoi occhi verdi si scurirono mentre la fissava dall'alto.

"L'ha fatto." emise Carlos silenziosamente accanto a me.

"Vuoi riprovarci baby?" esalò Harry, le loro facce a pochi centimetri e lui fece cadere la giacca sul pavimento.

"Scommettete cinque dollari ognuno che questa è la parte dove iniziano a limonare?" sussurrò Bernie a me e Carlos.

"Nah amico." Carlos ed io sussurrammo in risposta, scuotendo le nostre teste in negazione.

Come a comando le labbra di Harry e Lisa si scontrarono in un acceso e appassionato bacio, la lingua di lui immediatamente scivolò nella bocca di lei, le mani di Harry si aggrapparono ai fianchi di lei le cui mani si spostarono velocemente sui capelli castani di lui, spingendo i loro corpi più vicino, uno contro l'altro.

"Bella merda." imprecai sottovoce, frugando nelle tasche della mia felpa prima di dare esitante una banconota sgualcita di cinque dollari a Bernie che sorrise.

"Voglio quello che ha lui..."disse Carlos sottovoce in ammirazione, passando anche lui i soldi a Bernie mentre continuavamo a guardare i due sbattere contro i muri dell'appartamento succhiandosi la faccia a vicenda.

"No hai la camera da quella parte." dissi schioccando le dita e indicando in fondo al corridoio quando Lisa saltò e strinse le gambe intorno alla vita di Harry, i loro gemiti riempivano l'aria e sbatterono contro un mobile, senza togliere le lingue dalla bocca dell'altro.

"Pensi abbiano bisogno d'aria." chiese Carlos ed io rabbrividii quando si scontrarono contro a un mobile, facendo cadere la cornice sul pavimento.

"Chi ha bisogno di aria quando puoi avere la lingua?" rispose Bernie mentre io mi stropicciavo la faccia per la frustrazione quando sbatterono contro il muro di nuovo.

"Okay torno subito, hanno bisogno di aiuto." borbottai sottovoce, afferrando la tazza di tè dalla mano di Carlos, bevendone un sorso prima di ripiazzarla tra le sue mani e afferrare due cucchiai di legno.

"Oh Harry..." gemette Lisa quando Harry iniziò a succhiarle la pelle del collo mentre le stringeva il sedere.

"Carlos metti via il telefono, questo non è porno gratis." scattò Bernie.

"Okay voi due," mormorai, indirizzando i loro corpi aggrovigliati lungo il corridoio verso la camera da letto.

"Okay continuate a camminare, continuate a camminare," dissi, aprendo la porta con il piede prima di usare i cucchiai di legno nella mia mano per segnalare loro di entrare come se dovessi segnalare il luogo di atterraggio ad un aereo.

"Cazzo Lisa." gemette Harry quando Lisa gli mordicchiò il labbro inferiore, facendo fermare entrambi nel mezzo del corridoio per togliersi le magliette a vicenda.

"Ohhhhhh figo!" strillò Carlos dalla cucina.

"No, la camera da letto, la camera da letto." ripetei, schivando i loro vestiti abbandonati sul pavimento mentre gentilmente spingevo loro dentro la camera, chiudendo la porta con un sorriso trionfante.

"Nat perché leggi tutti questi libri sul cattivo ragazzo e la brava ragazza quando hai già reso abbastanza evidente a Harry che non sei una brava ragazza?" notò Carlos una volta che entrai di nuovo in cucina mentre loro sfogliavano uno dei romanzi d'amore.

"Solo perché dico tante parolacce e so come difendermi non significa che non posso essere una brava ragazza, devo solo dirgli che sono vergine o qualcosa del genere." scrollai le spalle, prendendo uno dei libri e sfogliando le pagine fino a dove ero rimasta.

"Ma tu non lo sei." ridacchiarono Carlos e Bernie all'unisono, voltandosi in contemporanea per ghignare.

"Ah sì, quella notte che ero ubriaca con Mason Keller." dichiarai, guardando il libro mentre annuivo al ricordo.

"Intendi Mini Mason." sbeffeggiò Carlos dall'altro lato del tavolo e gli lanciai un'occhiataccia mentre Bernie rilasciò un "mmhmmm.."

"Per l'ultima fottuta volta aveva una grandezza media." sibilai.

"Come vuoi tu.." ghignò Carlos, allargando gli occhi verso di me mentre prendeva un sorso del suo té.

Aprii la bocca per difendere il ragazzo della mia prima volta quando d'un tratto alzammo tutti lo sguardo dai nostri libri sentendo un rumore di sbattimento dall'altra parte del muro.

"Harry, oh Harry..." un gemito femminile risuonò attraverso l'appartamento.

"Cazzo, ti piace questo baby, ti piace."

"In nome del Padre, del Figlio," disse Bernie alzando la voce con noncuranza, tornando a guardare il suo libro.

"Dello Spirito," continuai, facendo il segno della croce sopra il petto mentre il rumore di colpi e gemiti cresceva.

"Santo," aggiunse Carlos, facendo come me finché il rumore di colpi della testata del letto non fu il solo rumore nella stanza.

Un urlo femminile di piacere echeggiò dall'altra stanza e i colpi diminuirono mentre Lisa piagnucolava il nome di Harry in estasi finché i colpi svanirono.

"Amen." Finimmo tutti e tre all'unisono, le nostre teste in alto verso il soffitto prima di ritornare a leggere.

"Veramente hai intenzione di fare sesso con lui?" chiese Bernie con uno sguardo di avvertimento dopo qualche minuto di silenzio.

"Nah, non sono neanche più vergine perciò il massimo che farò con lui sarà pomiciare visto che sì, sai, non sono mai stata toccata da un cattivo ragazzo." spiegai, facendo le virgolette sulla parola cattivo ragazzo mentre Carlos e Bernie ridacchiavano e scuotevano la testa nella mia direzione.

"E' probabile perché non è il tuo tipo." aggiunse Carlos con un sorriso saccente.

"Sì, la cattiva Nat ha un debole per il genere di ragazzi puri, innocenti, goffi e carini." commentò Bernie mentre entrambi ghignavano verso di me.

"Vabbé." borbottai, ruotando gli occhi al cielo e con il libro nella mano lasciai la stanza sapendo perfettamente che quei due avevano ragione.

Cosa posso dire, mi piacciono innocenti.

Dopo qualche ora Carlos e Bernie se ne andarono a causa del ripetersi di round e orgasmi nell'altra stanza mentre io rimasi sul divano, cuffiette sulle orecchie continuando a leggere finché non mi addormentai.

++

Mi risvegliai con il mal di testa alle nove del mattino, mi lavai i denti e mi preparai nel bagno per il mio secondo lavoro.

Abbassai lo sguardo sull'indirizzo che avevo scribacchiato disordinatamente sul post-it nella mia mano per i servizi di pulizia.

Feci un verso stanco, gorgogliando e sciacquandomi la bocca prima di indirizzarmi nel corridoio.

"Oh, sei sveglia." disse Lisa, facendomi un piccolo sorriso mentre veniva disinvolta verso di me, vestita con solo una larga maglietta nera di Harry.

"Sì devo uscire presto per lavorare." sorrisi di rimando mentre mi passava una tazza di caffè.

"Grazie bellissima." dissi con l'accento asiatico mentre prendevo un sorso della mia bevanda.

"Mi dispiace tanto per tutte quelle cose che hai sentito ieri notte." si scusò, sfregandosi le braccia abbronzate in modo impacciato e arrossendo.

"Va tutto bene tesoro, fai pure quello che devi." replicai, abbassando la tazza e raccogliendo le mie cose.

"Harry... ha mai... non so, parlato di me prima..." mi chiese improvvisamente Lisa, facendomi voltare e alzare un sopracciglio.

"Mi dispiace," arrossì velocemente, guardando il pavimento mentre giocherellava con l'orlo della maglietta.

"Di solito non lo faccio. Avevo veramente pensato di chiuderla la scorsa notte ma solo la sua presenza mi fa dimenticare perché sono arrabbiata con lui fin dall'inizio." spiegò, sedendosi sul divano del soggiorno mentre tratteneva le lacrime.

"Uhh...."

"Lo so che si vede con altre ragazze, lo so che è un playboy, ero stata messa in guardia di non legarmi a lui ma a me, non importa, anche se dorme con altre o mi tratta da schifo, io non so cosa fare." soffocò mentre io afferravo una busta di patatine al cavolo dalla cucina per la colazione.

Lei improvvisamente scoppiò a piangere silenziosamente, le sue spalle si alzavano e abbassavano ed io mi riempì la bocca di qualche patatina.

"Mi stai chiedendo un consiglio?" domandai, aggrottando il volto confusa.

Lei si morse un labbro, guardandomi con le guance arrossate e gli occhi bagnati annuendo.

"Okay, um.." iniziai, camminando avanti e indietro di fronte a lei mangiando le mie patatine mentre cercavo le chiavi.

"Allora la maggior parte delle persone direbbe che se lo ami, sai, provi a cambiarlo o qualche stronzata del genere ma sai cosa ti dico io," dissi, fermandomi per guardarla e puntarle contro una patatina.

"Io dico che si fotta, e non nel modo che avete fatto ieri sera. Intendo fanculo a tutto, non importa chi è, non dovrebbe trattarti di merda, dovrebbe trattarti nel modo che meriti di essere trattata okay." sbraitai, annuendo con la testa mentre lei mi fissava con gli occhi spalancati.

"Prima di tutto dolcezza hai bisogno di farti crescere la spina dorsale," elencai, afferrando la mia giacca dal divano.

"Secondo devi amare e rispettare te stessa, non lasciare a nessuno di trattarti come se fossi una ruota di scorta perché io lo so che sei un'indipendente giovane donna che è solo innamorata." dichiarai mentre lei si asciugava le lacrime, annuendo vigorosamente.

"E terzo, molla il suo culo se continua a comportarsi in questo modo, infatti, il minuto in cui arriverà a casa, tu marcerai verso di lui e gli dirai dritto in faccia che o inizia a trattarti con rispetto o è finita, niente più micia di Lisa per lui." finii, prendendo un'altra manciata delle mie patatine, afferrai le chiavi della macchina e aprii la porta d'ingresso per andarmene.

"Oh, e un'altra cosa. Mentre gli starai dicendo di baciarti il culo assicurati di fargli sapere che deve riconsiderare le sue scelte di cibo perché questa merda è dis-gu-sto-sa." conclusi, guardandola mentre finivo la busta di patatine al cavolo.

"Chi sei tu per Harry?" chiese Lisa dopo qualche istante, guardandomi con pura ammirazione dal divano ed io sorrisi al suo tono sinceramente curioso.

"Sono la sua brava ragazza." ghignai, e con questo camminai via.

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