Ch. 4 - Inches deep in your mom
N/A: foto di Nat con i capelli bagnati
Lasciatemelo solo dire qui ed ora.
Il culo di Harry è stupendooo...
Cioè, certo ero a testa in giù sulla sua spalla con il sangue che mi andava al cervello ma la vista era ottima perciò perché lamentarsi.
Mi domando se faccia squats.
Dovrei prenderne nota.
Ero così assorta dal didietro di Harry che non avevo realizzato mi avesse portato giù dalle scale e fuori in giardino finché non mi lanciò nell'acqua fredda della piscina.
Fuori tutti mi fissavano a bocca aperta per lo shock, alcuni registrando ma soprattutto ridendo mentre io sputavo acqua dalla bocca e dal naso per la sorpresa.
Alzai lo sguardo per trovare Harry ghignare verso di me soddisfatto, il mio corpo fradicio mentre mi dimenavo e schizzavo dalla piscina.
"A-aiuto! Io non so-" gorgogliai con l'acqua in bocca mentre cercavo di alzare il mento.
"Non so nuotare!" cercai di dire, i miei occhi bruciavano per il cloro mentre cercavo di raggiungere disperatamente qualcosa, qualsiasi cosa mi potesse tenere a galla.
Vidi il ghigno di Harry scomparire immediatamente, i suoi occhi si spalancarono e si sporse, allungando una mano per la mia con urgenza.
"Prendi la mia mano!" disse con preoccupazione mentre io ci provavo alla cieca.
Quando sentii la sua grande mano afferrare con sicurezza la mia, piegai le dita intorno alla sua pelle, smisi di affondare e un ghigno apparve sul mio volto.
Non si scherza con me bello.
Ridacchiai prima di strattonare la sua mano abbastanza forte da far cadere il corpo di Harry in piscina con me.
"Oh no! Ora annegheremo entrambi!" urlai, mantenendo il personaggio mentre muovevo le braccia così da schizzare l'acqua in faccia ad Harry e mi aggrappavo a lui freneticamente.
"Potresti fottutamente calmarti!" scattò Harry, sputacchiando acqua dalla bocca, i suoi vestiti e capelli bagnati fradici come i miei mentre 'accidentalmente' gli spingevo la testa sott'acqua.
Mi afferrò per i polsi sott'acqua, fermando i miei movimenti prima di usare una delle sue grandi mani per tenermeli entrambi dietro alla schiena.
"Ora. Avvolgi le gambe intorno a me." ordinò con voce lenta e minacciosa, gli occhi verdi perforavano i miei mentre mi sollevava una delle gambe con la sua mano libera piazzata sotto la mia coscia.
In realtà non doveva ripeterlo due volte ma io continuai la sceneggiata.
Un altro fattore importante del carattere della brava ragazza era di prendere il tocco del sesso opposto come un affare di stato.
"Pervertito! Non mi piaci in quel senso! Ti piacerebbe ma non puoi! Non è in vendita! Niente ciliegina per te-"
Harry mi mise una mano di fronte alla bocca per zittirmi immediatamente, perforandomi con occhi incazzati mentre stringeva la mandibola per la frustrazione.
"Potresti stare zitta e ascoltare." ringhiò tra i denti stretti prima di togliermi la mano dalla bocca e lasciarmi andare i polsi.
Poi con forza mi prese le gambe sott'acqua e le avvolse intorno alla sua vita prima di prendermi le mani e allacciarle intorno al suo collo.
Oh.
Sì mi piace questa posizione, mi piace molto.
Così piantò i piedi sul fondo della piscina, alzandosi in piedi fino a rimanere con l'acqua a livello della vita.
Oh... eravamo nella parte bassa della piscina.
Harry poi camminò fuori dalla piscina con me ancora aggrappata a lui come un koala bagnato, il mio intero corpo tremava contro il suo quando infine raggiungemmo l'asciutto.
"Puoi lasciare la presa adesso." sibilò, fissandomi infastidito con le braccia spalancate via dal mio corpo e delle ciocche bagnate gli caddero davanti ai penetranti occhi verde menta.
Potrei ma qui la domanda è se lo voglio....
"Ti lancio di nuovo in piscina ma nella parte profonda questa volta se non ti levi di dosso." minacciò ed io immediatamente saltai giù dal suo corpo come se stesse andando a fuoco, piazzando le mani in segno di resa mentre indietreggiavo.
"Ragazzi avete troppo acceso la serata oggi!" ci acclamò il puttaniere responsabile della confraternita, dando ad Harry e a me delle forti pacche sulla schiena.
"Ospito tipo.. tre feste a settimana e sono sicuro come l'inferno che non mi dispiacerebbe rivedervi qui a rianimare un po' le cose che dite?" offrì sorridente mentre ci toglieva le mani dalle spalle.
"Asciugamani. Adesso." ringhiò Harry, fulminandolo con lo sguardo.
"Sì-sì amico sono nella lavanderia vicino alla cucina." deglutì il ragazzo, gli occhi spalancati per la paura sotto l'occhiata di Harry mentre indietreggiava lentamente.
Senza altre parole Harry iniziò a camminare svelto, neanche badando alla moltitudine di occhiate che stavamo ricevendo dagli ospiti mentre io camminavo dietro di lui, portandomi le braccia vicino al petto e strofinando leggermente.
Entrammo nella casa con Harry che quasi buttò giù la porta della lavanderia dai cardini, rivelando una coppia che pomiciava e si strusciava accanto alla lavatrice.
"Hey ragazzi, saremmo occupati qui..." si lamentò il ragazzo, guardando me ed Harry, continuando a palpeggiare la sua ragazza.
"Fuori..." disse Harry con un tono lento e minaccioso, i suoi muscoli in tensione sotto la maglia bagnata, fulminando entrambi con lo sguardo.
La coppia si allontanò velocemente dalla lavatrice, armeggiando per rimettersi i vestiti e uscire dalla stanza.
Io sbuffai.
"Io Harry. Io dire solo due parole per spaventare persone. Io coglione." grugnii come un uomo delle caverne prima di saltellare in giro come una scimmia.
Mi fermai quando trovai Harry senza maglietta che teneva un asciugamano asciutto e mi guardava, la mandibola serrata per la rabbia.
Prima che potessi dire qualcosa mi lanciò l'asciugamano dritto in faccia e vidi tutto nero per qualche secondo prima di sentire le sue grandi mani sull'asciugamano scuotere vigorosamente per asciugarmi i capelli, scuotendomi la testa con forza.
"Ow okay ow!" feci una smorfia mentre iniziavo a soffocare sul tessuto in mezzo alle ciocche di capelli.
Le sue mani infine lasciarono la mia testa e mi tolse l'asciugamano dal viso con un piccolo ghigno.
Nel momento in cui il tessuto lasciò la mia testa i miei capelli ricci e neri saltarono in aria come il pelo soffice di un Volpino di Pomerania, creando una fitta capigliatura afro e facendo spalancare leggermente gli occhi verdi di Harry per la sorpresa.
"Ah merda.." borbottai, toccando il puff di ricci crespi sulla mia testa.
"Bei capelli." ridacchiò Harry, un piccolo sorriso sul volto mentre mi lanciava un'occhiata divertita prima di prendere l'asciugamano e asciugarsi i capelli.
"Woahh..." dissi con stupore, i miei occhi si spalancarono e velocemente mi avvicinai, prendendogli il viso tra le mani, facendo irrigidire il suo corpo per la sorpresa.
"Non sapevo avessi le fossette." ammirai, provando a punzecchiargli le guance nella speranza di trovare i piccoli trattini di nuovo.
"Non. Toccarmi." ringhiò Harry, l'asciugamano ancora sopra la testa quando mi afferrò i polsi per spingermi via le mani dalla sua faccia.
"Ay, perché usi il mio spesso asciugamano? Non ne vuoi uno asciutto?" chiesi, inclinando la testa di lato per la confusione mentre mi lasciava andare e indietreggiava.
"Questo è l'unico pulito rimasto, il resto hanno vomito, macchie e qualsiasi altra cosa ci sia. Forse avrei dovuto usare uno di quelli per asciugare i tuoi brutti capelli afro." spiegò, ridacchiando l'ultima parte prima di darmi le spalle per continuare ad asciugarsi.
"Brutti?! Questi sono tutti na-tu-ra-li bello." difesi i miei riccioli ed Harry si voltò, alzando gli occhi al cielo prima di sedersi sull'asciugatrice, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e l'asciugamano sulle sue ampie spalle.
Stavo per parlare di nuovo quando sentii delle voci familiari fuori dalla stanza.
"Qualcuno sa dov'è finito Harry? Nessuna delle ragazze a questa festa è interessata a noi se non c'è lui." si lamentò una voce maschile.
"Vero? Quel ragazzo è una calamita per le ragazze, inoltre abbiamo bisogno che ci difenda, non che se ne vada in giro da solo." disse un'altra voce.
"Diamine, non vedo l'ora di scalare la piramide sociale fino in cima e potremo scaricare quel ragazzo. E' così fottutamente noioso, non parla mai e non penso neanche sappia come si sorride." rise un altro, facendo irrigidire tutto il mio corpo per la rabbia.
"A chi lo dici, per ora teniamocelo come cagnolino da guardia, poi vedremo che succede."
Si sentì una serie di consensi prima che cambiassero discorso mentre io continuavo a fissare la porta.
"Vedi, questi sono quelli che chiami amici e che stavi difendendo quando a loro non importa un cazzo di-" mi voltai, pronta a rimproverarlo ma mi bloccai sul posto alla vista di Harry.
Aveva l'asciugamano sopra la testa, il corpo ricurvo e il viso assolutamente inespressivo, senza alcuna emozione mentre fissava il pavimento.
Fu quando vidi lo sguardo nei suoi occhi verdi che mi accorsi del dolore e della tristezza che si teneva dentro e divampai dalla rabbia per le persone che lo avevano fatto sentire in questo modo.
Huh, parliamo di un forte desiderio di proteggere qualcuno.
Uscii come una furia dalla stanza, sbattendo la porta contro il muro per aprirla e arrivai faccia a faccia con gli stessi scopaioli che fingevano di essere amici di Harry mentre bevevano dai loro bicchieri di plastica rossa.
"Hey, sei la figa che picchiava con Harry." sorrise uno, raddrizzando la postura.
"Ho sentito che è stata buttata in piscina, è per questo che è così... bagnata." ghignò un altro, leccandosi le labbra mentre mi squadrava prima di scambiarsi occhiate perverse con i suoi amici che ridacchiarono in risposta.
"Sentite qui coglioni falliti." ruggii, puntando il dito contro ognuno di loro mentre mi fissavano scioccati.
"Harry solo Dio sa perché gli importi e tenga alla vostra amicizia. Anche se non ride ad ogni stupida cosa che lascia la vostra bocca, vi difende sempre quando in realtà non ha bisogno di voi. Voi avete bisogno di lui e starebbe meglio senza voi falsi pezzi di merda a leccargli il culo." dissi, il mio respiro pesante e il corpo teso.
"Chi cazzo ti credi di essere per parlarci in questo modo stronza, cosa, sei il giocattolino sessuale di Harry o qualcosa del genere?" uno di loro ridacchiò, camminando verso di me e cercando di afferrarmi per una spalla.
I miei pugni erano già pronti a colpirgli la faccia ma il suo polso venne d'un tratto preso da una grande mano, bloccandolo ed io alzai lo sguardo per trovare Harry fissarli alle mie spalle.
"Non toccarla." ringhiò Harry, piegando lentamente il polso del ragazzo all'indietro e facendolo gemere dal dolore e tremare le ginocchia.
"Harry che cazzo di problemi hai amico! Ti abbiamo cercando ovunque-"
"Vi suggerisco di andarvene." tagliò corto Harry, la sua voce non così alta come le loro ma comunque autoritaria, facendoli indietreggiare dalla paura mentre continuava a piegare il polso del ragazzo.
"E se mai vi venisse in mente di toccarla ancora, vi romperò i polsi e ve li infilerò giù per la gola." minacciò Harry e tutti annuirono all'unisono prima di spingere violentemente il ragazzo via da me.
"C-come vuoi, questa festa comunque fa pena." deglutì uno di loro. Gli altri gli diedero ragione tremanti e abbassarono le teste con lo sguardo rivolto al pavimento, uscendo dalla stanza, sorpassando Harry che continuava a guardare in cagnesco ognuno di loro.
"Non posso credere che ci hai traditi per una puttana." sibilò uno di loro facendo avanzare Harry verso di lui e fingere un pugno, facendo urlare come una ragazzina il ragazzo prima di correre via.
"Patetico." ridacchiò Harry, serrando la mandibola prima di prendermi il polso e trascinarmi via.
"Hey, è stato figo che sei venuto lì e mi hai salvato-" mi complimentai mentre cercavo di seguire il suo passo con le mie gambe corte.
"Come ti chiami." disse Harry, la sua domanda suonava più come un ordine e mi lasciò andare il polso, voltandosi a guardarmi con i suoi penetranti occhi verdi.
Oh giusto, non sapeva il mio nome.
"Sono Nat-" iniziai, interrompendomi quando realizzai che avrei dovuto usare il mio nome per intero visto che suonava decisamente più femminile.
"Natalie." riformulai, facendo alzare un sopracciglio ad Harry.
"Sono Har-"
"Harry." terminai per lui, facendogli aggrottare le sopracciglia e rivolgermi un'occhiata.
"Lo so perché ho sentito per caso i tuoi amici chiamarti così." dissi velocemente, coprendo il mio errore.
Bel salvataggio Nat, bel salvataggio.
"Quelli non sono più miei amici." lo sentii borbottare sottovoce, il suo sguardo cadde sul pavimento prima di tornare a guardarmi.
"Devi andartene comunque, hanno detto che avrebbero lasciato la festa ma non voglio correre rischi. Hai guidato fino a qui?" chiese Harry, un accenno di preoccupazione nel suo tono mentre ricercava il mio viso.
Aprii la bocca per dirgli di sì e che avevo guidato la mia range rover ma poi realizzai che poteva essere l'occasione perfetta per una scena della mia storia.
Il cattivo ragazzo porta a casa la brava ragazza mostrandole il suo lato tenero.
Poteva funzionare, era di sicuro un passo avanti.
"Uh no, mi ha dato un passaggio la mia amica ma l'ho persa di vista." mentii ed Harry fece un respiro di frustrazione mentre si guardava attorno riflettendo.
"Andiamo." disse improvvisamente, facendo un cenno della testa prima di camminare via.
"Dove andiamo?"
"Ti porto a casa." fu la sua breve risposta ed io lo seguii fuori dalla confraternita.
Woop eccoci qui.
++
"Hai proprio una bella macchina..." mi complimentai, accoccolandomi sulla pelle nuova del sedile.
"Non toccare niente." ringhiò Harry, infilando le chiavi e facendo ruggire l'auto, borbottando sottovoce imprecazioni quando i miei capelli afro si misero in mezzo.
Aveva la maglietta ora.
Triste.
"Non toccarmi, non toccarla, non toccare non toccare," ripetei sottovoce, giocando con il finestrino mentre lo alzavo e abbassavo per infastidirlo.
"Quanti anni hai dieci." sibilò Harry accanto a me.
"Dieci come i centimetri dentro tua mamma." mormorai sottovoce prima di voltarmi per sorridergli innocentemente.
"Dimmi dove abiti prima che decida di buttarti fuori dall'auto e dentro un fosso." ringhiò, guardando dietro mentre faceva retromarcia nel parcheggio.
Proprio un gentleman.
Gli diedi il mio indirizzo al quale semplicemente annuì in risposta, assorto dai suoi pensieri mentre appoggiava la schiena al sedile e guidava.
"Merda, penso di essermi seduta su qualcosa." dissi dopo qualche minuto di silenzio, cercando sul sedile prima di tirare fuori un perizoma di pizzo.
"Huh, lo stava cercando." disse Harry, fissando l'intimo nella mia mano con un ghigno prima di tornare a guardare la strada.
"Sei un mostro tra le lenzuola non è vero?" affermai, facendo una smorfia di disgusto mentre gettavo il perizoma dietro di me.
Harry non rispose, spostò solamente lo sguardo, pizzicandosi un labbro con le dita e sorrise, continuando a guidare.
"Hai fame?" chiese d'un tratto con gli occhi ancora puntati sulla strada.
"Non di quello che mangi tu." ghignai, indicando il perizoma alle mie spalle, facendolo ridacchiare.
"Passo da McDonald's." disse infine girando il volante.
"Allora mi dici perché mi segui come una pervertita?" chiese, immettendosi nella corsia del drive-in del fast food.
Mi pietrificai sul sedile, gli occhi spalancati mentre fissavo il cielo fuori dal finestrino in panico.
Merda.....
Okay Nat, tutte le notti passate a leggere cliché nelle storie d'amore dovranno pur ripagare in qualche modo.
"Tu sei diverso," iniziai in tono drammatico, guardando fuori dal finestrino in modo misterioso.
"Hai questo lato oscuro all'apparenza ma nel profondo, io so che c'è un ragazzino che chiama aiuto per essere-"
Il mio discorso venne interrotto da Harry che accese la radio, la musica schizzò fuori dalle casse, facendomi sobbalzare nel sedile.
"La tua voce è fastidiosa." disse, appoggiando il gomito contro il finestrino.
Beh spero se la sia bevuta.
Rabbrividii quando sentii il testo della canzone All Of Me suonare dalle casse.
"Odio questa canzone." mormorammo insieme io ed Harry, prima di avvicinarci alla radio nello stesso momento per cambiare stazione, le nostre mani si sfiorarono facendo bloccare entrambi.
"Aye! Che momento carino ci siamo toccati le mani!" sorrisi, facendogli ritrarre immediatamente la mano che si passò tra i capelli prima di serrare la mandibola e guardare di fronte a lui.
Harry abbassò il finestrino ed infine ordinò il nostro cibo mentre io cambiavo canzoni.
Mi si illuminò il volto quando sentii il basso vibrare e la canzone Ass di Big Sean risuonare attraverso le casse, facendomi sorridere.
"Cosa stai facendo." scattò Harry, voltandosi per lanciarmi un'occhiataccia.
"Questa è la mia canzone! Woo! I'm sta-stacking my paper my wallet look like a bible!" rappai, leccandomi il pollice e fingendo di sfogliare la pagina di un libro immaginario nella mia mano prima di iniziare a sculacciare un sedere immaginario di fronte a me.
Harry continuava a fissarmi, le labbra strette in una linea e gli occhi leggermente spalancati mentre si sporgeva sempre più verso il finestrino per creare maggiore distanza tra di noi.
"Oh forza ragazzo bianco, devi dirla tu questa strofa, è la parte più figa della canzone!" lo esortai, totalmente eccitata e carica mentre muovevo la mia testa di capelli afro su e giù.
"Seguimi." sorrisi, sporgendo le braccia.
"Tippy tow tippy tay gonna get a tip today..." rappai, voltandomi nel sedile mentre lo indicavo e gli facevo segno di dire la prossima strofa.
Mi sentii congelata in quella posizione per un tempo lunghissimo mentre ci guardavamo negli occhi, un cipiglio sulla sua fronte e realizzai che probabilmente non sapesse le parole della canzone.
Lasciai cadere le braccia e aprii la bocca per dirgli che era okay ma un piccolo ghigno gli spuntò sulle labbra.
"Fuck that, you gonna get some dick today." disse a tempo, i suoi occhi mi squadrarono prima di rialzarsi sul mio viso ed io saltellai sul sedile, applaudendo.
"Ayeee, è stato figo! Sapevo che ci sapevi fare!" lo presi in giro, colpendogli la spalla con la mia e facendolo ghignare mentre ci avvicinavamo ad una delle finestre del fast food.
Giuro di avere maniere e lo so quando una cosa è appropriata e quando non lo è.
Ma il rap di Nicki Minaj stava arrivando ed era questione di vita o di morte, o rappi tutto oppure non rappi affatto, o punti in alto o lasci perdere.
"Sono sette dollari e trentatré centesimi." disse l'impiegata del McDonald's mentre Harry la guardava con il finestrino abbassato.
"Ass so fat, all these bitches' pussies is throbbin!" cantai, dandoci dentro completamente mentre muovevo il corpo come un verme con gli spasmi.
Il corpo di Harry si irrigidì mentre si allungava per pagare, voltando la testa ed i suoi occhi verdi spalancati incontrarono i miei mentre l'impiegata dietro di lui si sporgeva di lato per fissarmi a bocca aperta.
"Bad bitches I'm your leader, phantom by the meter... Somebody point me to the best ass-eater. (qualcuno mi indichi il miglior leccapassere)" cantai, voltandomi verso l'impiegata prima di muovere le sopracciglia verso di lei, indicando Harry.
I suoi occhi si spalancarono scioccati, la sua mandibola toccava terra e guardò Harry arrossendo.
"Tieni il resto." borbottò Harry prima di afferrare la busta unta di cibo dalla sua mano e passarle i soldi per poi guidare velocemente via nel drive-in del fast food.
Finii il mio rap con un forte "fuck yeah" e appoggiai la schiena sul sedile, un sorriso soddisfatto sul volto mentre il petto si alzava e abbassava.
"Hai finito." ringhiò Harry, passandomi la busta delle patatine fritte e dei panini.
"Sì." dissi con un sorriso, prendendo una manciata di patatine prima di infilarmele in bocca.
"Tu non ne vuoi?" dissi con la bocca piena di cibo quando realizzai che lui non ne aveva presa nessuna.
"Non voglio unto nella pelle dei sedili o nel volante e sto guidando perciò mangerò dopo." spiegò, tornando nella strada per il mio appartamento.
"Non è buono freddo."
"Quindi?" scattò, sembrando infastidito e si concentrò sulla strada.
"Qui." dissi, prendendo un paio di patatine nella mano prima di portargliele accanto al viso.
"Ti ho detto che non posso prenderle-"
"Ho capito, prendine solo un morso." dissi facendo voltare la testa ad Harry per fissare le patatine prima di guardare me e aggrottare le sopracciglia.
"Il mio braccio si sta per stancare." lo presi in giro, scuotendogli le patatine sotto il naso per tentarlo.
Il suo pomo d'adamo fece su e giù prima di sporgersi e prendere le patatine nella mia mano nella sua bocca, i suoi occhi verdi non lasciarono i miei quando succhiò leggermente anche le mie dita prima di rilasciarle con uno schiocco e leccarsi le labbra.
Lo guardai per trovarlo a ghignare verso la strada mentre continuava a guidare.
"Avrei potuto essermi messa le dita nel culo un momento fa." scherzai, ridacchiando mentre aspettavo che si incazzasse.
Invece ridacchiò semplicemente, senza spostare lo sguardo dalla strada mentre scuoteva la testa e sorrideva, mostrando le fossette ancora una volta.
Yup questo ragazzo leccava decisamente le passere nel tempo libero.
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