Ch. 29 - Angry make up sex
Louis sobbalzò sulla sedia attraverso il tavolo, digrignò i denti e strinse gli occhi blu verso Zayn che ghignando appoggiò la schiena sullo schienale.
"Potresti smettere di strusciare la gamba contro la mia." scattò Louis, stringendo i pugni e Zayn sbatté le palpebre sorpreso, fermò le sue azioni da sotto il tavolo e Jovie ed io ci scambiammo un'occhiata.
"Oh, colpa mia, era per tua moglie." disse Zayn con un sorriso di scuse prima di iniziare a muovere la gamba sotto il tavolo di nuovo, sta volta facendo sobbalzare Jovie nella sedia.
Io feci un lamento, strofinandomi la faccia per la frustrazione e pregai per la quindicesima volta che Ray tornasse dal bagno visto che sembrava l'unica a cui Zayn in realtà desse ascolto.
"Senti amico, chi diavolo ti credi di essere?" disse Louis, alzandosi in piedi ed io iniziai a giocherellare con la spillatrice nella mia mano.
"Un dono di Dio." disse Zayn innocentemente con un'alzata di spalle, sbattendo le lunghe ciglia e facendo imprecare Louis che era pronto a saltare sul tavolo e colpirlo quando Jovie si alzò in piedi per trattenere il suo piccolo uomo.
"Louis, calmati." scattò lei, piazzando una mano sul petto di lui che la spinse via irritato.
"Cosa, ti piace o cosa perché il fottuto bastardo ci prova con te di fronte a me da tutto il cazzo di tempo e tu non fai niente!" ringhiò d'un tratto Louis a Jovie e lei sbuffò.
"Oh! Ora sei tu arrabbiato, ora sei tu arrabbiato quando io faccio la stessa identica cosa che fai tu quando la segretaria bionda allunga le mani!" esplose Jovie ed io mi pizzicai il ponte del naso e chiusi gli occhi.
"E poi siamo noi quelli che devono divorziare..." sussurrò Zayn con una risatina strozzata, sporgendosi al mio fianco che lo spinsi via infastidita.
Era tutto un casino.
Tutto quello che volevo era il divorzio.
"Sai una cosa, non sono incazzato! Continua, scopatelo sul fottuto tavolo non me ne frega un cazzo!" concluse Louis con uno sbuffo, le guance arrossate per la rabbia prima che scappasse fuori dalla stanza.
"Jovie, mi dispiace, volevo solo un nuovo inizio e divorziare da Zayn io-" iniziai, alzandomi in piedi e lei cercò di controllare il suo respiro.
"No, no, va tutto bene. Mi scuso per la sfuriata di mio marito. Ascolta, metà dei documenti sono già firmati, lasciami andare a recuperare Louis e calmarlo e torniamo." spiegò lei con un tono professionale, senza lasciarsi abbattere dall'ostilità del marito prima di uscire dalla stanza e seguirlo.
"Che diavolo di problemi hai?" scattai quando lei lasciò la stanza, voltandomi verso Zayn che appoggiò la schiena sulla sedia con un sorriso.
"Io? Casomai quei due dovrebbero ringraziarmi." sbuffò Zayn, allargando le mani con incredulità.
"Perché dovrebbero ringraziarti?"
"Ascolta, quei due si stanno facendo probabilmente la loro miglior scopata riparatoria della loro intera vita nell'ufficio di lui." spiegò lui, con le mani in segno di resa, aggiungendo poi un "così per dire".
"Poi che altro fai nel tuo tempo libero?" chiesi, scuotendo la testa e piazzai le mani sui fianchi, iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza.
"Non hai la tv? Lui sarà tutto tipo, nessuno ti fa gemere come me, chi ti fa godere così piccola e lei sarà tutta tipo, solo tu, oh ti prego prendimi ora!" fece il verso Zayn, facendo un gemito acuto alla fine della frase, palpandosi tutto il corpo continuando a fingere un orgasmo.
Io mi sbattei il palmo della mano contro la fronte.
"Sai cosa, se quei due tornano digli che sono andata in bagno o qualcosa del genere; devo trovare una persona che lavora qui." mormorai a Zayn, i miei pensieri andarono a Lisa e lasciai la stanza, entrando nel corridoio, passando cubicolo per cubicolo prima di arrivare infine all'ascensore.
Credo che una volta, quando abbiamo dormito insieme mi abbia menzionato lavorasse al terzo piano.
Gesù mi sentivo in colpa per questo, riguardo tutto e onestamente non avevo alcun diritto di assicurarmi se stesse bene visto che ero io la ragione per la sua probabile infelicità ma mi preoccupavo ancora per lei.
L'ascensore si aprì con un forte ding ed io entrai all'interno, pronta a premere il pulsante del terzo piano, quando un ticchettio di tacchi contro il pavimento si fermò nel piccolo spazio.
"Natalie?"
Alzai lo sguardo dal pulsante, il mio dito a mezz'aria sul tre cerchiato, quando i miei occhi incontrarono Lisa all'entrata, una scatola di cartone piena di materiale d'ufficio tra le mani.
"Lisa, ti stavo proprio cercando, ho cercato di contattarti per tutto il giorno." mi accigliai sorpresa. Lei lasciò cadere la scatola sul pavimento con un forte tonfo metallico e sgranai gli occhi scioccata quando mi si avvicinò e premette il pulsante per chiudere le porte dell'ascensore.
Un cipiglio impresso sul viso prima che mi afferrasse per il colletto e mi spingesse contro una delle pareti dell'ascensore.
"Tu!" quasi mi urlò in faccia, uno sguardo frustrato mentre mi fissava.
"Okay! Okay! Se hai intenzione di picchiarmi ti prego dammi cinque secondi di vantaggio così mi metto in posizione fetale sul pavimento!" dichiarai, la schiena contro la parete pronta ad essere graffiata e schiaffeggiata da lei.
Invece successe l'esatto opposto.
Lisa mi spinse contro la parete e sporgendosi mi baciò sulle labbra.
Onestamente ero troppo scioccata per muovermi ma ero abbastanza sicura di stare urlando mentalmente mentre con il doppio mento cercavo di allontanare la testa, afferrando le sue braccia quando lei mi prese il viso per approfondire il bacio, gemendo il mio nome contro le mie labbra.
A disagio, io ero tanto, tanto a disagio.
Poi l'ascensore fece ding e le porte si aprirono, facendomi spingere via Lisa, sperando ci fosse Zayn o Ray per aiutarmi a scappare.
Deglutii quando il mio sguardo incontrò un paio di occhi verde intenso spalancati. Harry guardò freneticamente tra me e Lisa, i pugni serrati ai lati del corpo e il viso contorto in quella che sembrava essere rabbia prima di marciare all'interno e mettersi tra me e Lisa.
Sapevo non fosse il momento migliore, ma in realtà mi sporsi contro il suo corpo, amando il calore che irradiava prima di annusargli il completo.
Vaniglia.
"Cazzo allontanati da Nat!" ringhiò, allontanandomi da Lisa che stava ansimando pesantemente.
Lisa sbatté le palpebre scioccata, guardando tra me ed Harry mentre le porte dell'ascensore si chiudevano con noi tre all'interno.
"Lei è Nat? E' lei che intendevi quella notte quando mi hai detto che io non ero lei?" chiese Lisa, sembrando confusa e sconvolta mentre il suo petto faceva su e giù.
"Sì è lei." rispose Harry in modo protettivo, i pugni stretti mentre mi copriva dietro le sue spalle larghe.
"Uh.... perché mi hai baciata...." chiesi a Lisa da dietro Harry, facendo sbucare la testa dal suo fianco mentre sentivo il suo sguardo intenso su di me.
"Sono lesbica okay! O bi, o non so!" esplose Lisa, guardando tra me ed Harry con gli occhi spalancati e si strofinò la faccia per la frustrazione.
"No... tipo ho capito quella parte ma-" iniziai prima che Harry mi tappasse la bocca con una sua grande mano, continuò a fissarmi e poi scosse la testa, indicando verso Lisa che aveva iniziato ad iperventilare ed entrambi spingemmo le schiene contro la parete per darle più spazio.
"Ascolta, sono una brava ragazza, studentessa con tutte A in tutti i corsi, sono una segretaria affidabile e avevo un ragazzo fantastico." riuscì a dire quando riprese compostezza, indicando verso Harry che aveva ancora la mano sopra la mia bocca mentre la guardavamo in silenzio.
"Ma poi sei arrivata tu." disse, indicandomi con il dito curato ed io spalancai gli occhi e mi scambiai un'occhiata con Harry.
"Dovrebbero piacermi i ragazzi, la mia famiglia è molto religiosa mi hanno educata così ma poi tu, Nat mi hai fatto sentire cose diverse. Per tutto questo tempo mi sono spinta verso Harry perché è così che dovrebbe essere, quando tutto quello che volevo eri tu!" pianse, lacrime scendevano sul suo viso ed Harry mi lasciò andare mentre io camminai verso di lei e abbracciai la sua piccola figura.
"Mi dispiace..." mi scusai stupidamente sottovoce, accarezzandole la schiena mentre lei singhiozzava sulla mia maglia.
Questo potrebbe spiegare perché continuasse a fissarmi insistentemente il corpo quando eravamo entrambe nude alla spa.
"No dovrei scusarmi io. Ho presunto con tutte quelle battute e complimenti che fai, che tu... che tu fossi forse lesbica o anche bi." singhiozzò, asciugandosi le lacrime quando ci staccammo.
"Oh, scusa se ti ho dato segnali confusi, sono solo molto schietta lo sai. E non è che non sei fantastica okay, sei davvero bellissima e molto dolce ed io sono onorata che tu pensi a me in quel senso, io solo, io-"
"A lei piace il cazzo." disse Harry da dietro, facendomi scattare la testa per fulminarlo con lo sguardo, trovandolo appoggiato contro il muro, le braccia incrociate al petto con un ghigno trionfante sul viso come se avesse vinto alla dannata lotteria.
Forse potrei aggiungere che il ragazzone fosse anche vestito con un bel completo nero, il che mi stava fottendo le emozioni e gli ormoni tutti in una volta.
Devi respirare.
"Specificatamente il mio." continuò Harry, la voce lenta e profonda mentre io mimavo al suo culo vergine in labbiale di chiudere il cazzo di becco.
"Non importa, non credo di essere pronta ad una relazione adesso, ho bisogno di tempo per me stessa e per pensare." sbatté le palpebre Lisa, prendendo un respiro profondo prima di darmi un ultimo abbraccio e sorridere.
"Capisco." le dissi prima di rivolgere la mia attenzione di nuovo ad Harry.
"Ma che cazzo ci fa il tuo culo alla james bond qui," sbuffai, facendo alzare l'angolo delle morbide labbra di Harry in quel sorriso con le fossete che mi fece tremare le ginocchia alla vista.
"Ti ho detto che dovevo aiutare mio padre con dei documenti. Sta divorziando da mia mamma e lei neanche si è presentata." sospirò lui, sembrando un po' frustrato prima che si accigliasse e aggrottasse le sopracciglia verso di me.
"Ora quello che voglio sapere," iniziò Harry, la voce profonda e curiosa e si spinse via dal muro, facendo lenti passi verso di me fino a torreggiarmi, chiudendomi all'angolo dell'ascensore mentre Lisa mi guardava con gli occhi spalancati.
"Ma che diavolo stai facendo qui quando hai detto di avere un incontro con la tua editrice?" disse Harry, abbassando la voce in un ringhio basso e minaccioso. Il respiro leggero mi finiva sul mio viso ed alzò entrambe le mani e le piazzò contro il muro dietro di me, intrappolandomi.
"Io vado..." borbottò Lisa, guardandomi con una leggera malinconia negli occhi marroni e mi fece un piccolo sorriso.
"Ti scrivo! O chiamo, o qualsiasi cosa posso fare per aiutare!" cercai di urlare oltre l'ampia spalla di Harry e lei premette il pulsante per aprire le porte dell'ascensore.
"Mi piacerebbe tantissimo ma... io non cerco di dimenticare Harry ma te... perciò forse un'altra volta." spiegò Lisa, facendomi un sorriso triste prima di uscire e le mie spalle si abbassarono alla sua frase.
Aw.
"Quindi, ti va di spiegarmi cosa ci fai qui?" chiese Harry, piazzando le dita sotto il mio mento per alzarmi il viso per il suo ed io sospirai.
"Ascolta, te lo dirò," dissi, mettendo le mani sulle sue guance. Harry sbatté le palpebre sorpreso per il mio improvviso tono serio prima che le sue guance si arrossissero leggermente al mio tocco.
"Solo, ti prego, lasciami spiegare e non immaginare qualche stronzata senza lasciarmi finire perché poi ci saranno fraintendimenti ovunque e più drama, ed io sono davvero esausta ora-"
"Hai un po' di rossetto di Lisa sulle labbra e mi sta facendo incazzare." scattò d'un tratto Harry, alzando le mani e strofinando il pollice contro le mie labbra facendo sudare tutto il mio corpo per la sua vicinanza e tocco.
"Già, non è neanche il mio colore immagino." cercai di scherzare con una risata nervosa, facendo scuotere la testa ad Harry prima di fare qualche passo indietro per lasciarmi spazio.
"Okay piccola spiega." disse, appoggiato contro la parete di fronte a me quando d'un tratto realizzai che le porte dell'ascensore fossere ancora aperte.
"Hey pasticcino! Eccoti." parlò Zayn in fondo al corridoio, facendomi spalancare gli occhi prima di urlare e spingere via Harry per i bottoni, schiacciando velocemente quello per chiudere le porte.
"Natalie ma che diavolo?" sentii Harry dire da dietro. Iniziai ad iperventilare quando Zayn corse verso l'ascensore, le porte che lentamente si chiudevano ma era troppo tardi.
Zayn si infilò nell'ascensore ansimando prima che le porte si chiudessero, facendomi accendere il desiderio di placcarlo a terra e picchiarlo per l'irritazione.
"Abbiamo ancora da fare il nostro divorzietto mogliettina." sorrise Zayn una volta ripreso fiato, pizzicandomi una guancia prima che i miei occhi incontrassero quelli di Harry.
"Il vostro cosa....." sibilò Harry, la faccia pallida e si avvicinò a noi due.
"Oh...... oh..... immagino sia lui quel qualcuno che hai incontrato..." disse Zayn spalancando gli occhi, squadrò Harry e ridacchiò nervosamente, strofinandosi il retro del collo.
"Hai appena chiamato Nat tua moglie." ringhiò Harry, sembrando pronto ad attaccare Zayn in qualsiasi momento.
"In realtà ho detto mogliettina, sai con ttina finale e oh guarda, il mio piano, ho adorato chiaccherare e tutto-" rise Zayn tra di noi quando le porte dell'ascensore si aprirono ancora, prima che Harry ed io lo afferrassimo per il colletto e lo tirassimo dentro con la schiena contro la parete, un braccio mio e uno di Harry a tenerlo mentre ci
fissavamo a vicenda.
"Sei fottutamente sposata!" mi urlò praticamente in faccia Harry.
"Lasciami spiegare okay!" urlai in risposta, cercando di sovrastare la sua voce con la mia.
"Non c'è niente da spiegare, sei sposata cazzo, sei una donna sposata!"
"Legalmente! Legalmente lo sono ma non è così dio! Zayn diglielo!" scattai per la frustrazione mentre Zayn guardava tra noi due.
"Io e Nat siamo stati sposati per due anni e poi lei mi ha lasciato realizzando che ero troppo uomo per lei da gestire-"
Zayn non finì la sua frase perché io ed Harry alzammo entrambi i nostri pugni, le altre mani sempre a tenerlo contro la parete prima che lo colpissimo in faccia allo stesso momento, lasciandolo cadere a faccia a terra con un gemito.
"Wow posso dire grazie ad entrambi, tipo seriamente, vi ringrazio entrambi." disse Ray dalle porte aperte dell'ascensore, rivolgendosi a me ed Harry con i respiri pesanti, le mandibole serrate e gli occhi pieni di rabbia mentre lei guardava la figura di Zayn sul pavimento.
"Okay, lo porto via." disse lei, voltando Zayn così che ora fosse di schiena prima di prendere le sue braccia e trascinare lentamente il suo corpo fuori dall'ascensore.
"Sarebbe molto più facile se solo non fossi incinta." borbottò lei.
"Voi due state per fare del fantastico e bollente sesso riparatore." farfugliò Zayn, il sangue che gli usciva dal naso ed alzò i pollici nella nostra direzione poi le porte dell'ascensore si chiusero, lasciando soli me ed Harry.
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